Fontamara, di Ignazio Silone

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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2.5 (2)
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Data:18.12.2001
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Testo

SCHEDA DI LETTURA
Autore: Ignazio Silone
Titolo: Fontamara
Editore: Mondadori
Anno: 1949
Ambiente: L’intera vicenda (a parte alcuni brevi tratti) si svolge a Fontamara, immaginario paesino abruzzese fra le montagne della Marsica e il Fucino, all’inizio dell’epoca fascista.
Struttura: Silone immagina che a raccontargli la storia siano tre fontamaresi, un uomo, una donna e un giovane, giunti appositamente in Svizzera, dove l’autore si era rifugiato per sfuggire alle persecuzioni fasciste, perciò nel romanzo sono presenti tre diversi narratori che si alternano nel narrare le varie parti della vicenda, esponendola inevitabilmente ognuno dal proprio punto di vista. Sono frequenti i flash-back e le descrizioni, perciò il romanzo più che essere una narrazione in senso stretto abbraccia l’intera realtà di Fontamara.
Linguaggio: Il linguaggio semplice imita la semplicità del linguaggio, del modo di pensare e dell’intero mondo dei cafoni, ma Silone non rinuncia alla poesia e qualche volta sacrifica il realismo alla retorica.
Contenuto: Il contenuto del romanzo consiste sostanzialmente nella descrizione di un’estate di Fontamara anche i frequenti flash-back danno l’impressione di un affresco della vita fontamarese. Per tutta la durata del libro viene descritta l’interminabile serie di angherie alle quali i cafoni, poveri contadini ignoranti, vengono sottoposti da parte di tutte le autorità, rappresentino esse lo stato, la chiesa, i padroni… Ma durante questa vicenda avvengono continue “stranezze” dovute soprattutto all’avvento del regime fascista; il giovane più impetuoso, Berardo Viola, dapprima sembra rinnegare i suoi principi, sacrificandoli al dovere nei confronti della sua promessa sposa, e chiudersi nell’individualismo, ma di fronte alla morte della sua amata e alle rivelazioni avute da un cospiratore, il Solito Sconosciuto, Berardo ritorna in se stesso, autoaccusandosi dei reati del Solito Sconosciuto e diventando “il primo cafone che non muore per sé, ma per gli altri”. Spronati dalla sua generosità e dagli aiuti del Solito Sconosciuto, i fontamaresi fondano un giornale intitolato “Che fare?”, simbolo delle speranze dei cafoni per il futuro, causando la violenta reazione delle autorità.

Livello ideologico: Nel sacrificio di Beraldo Viola è racchiuso il senso di questo libro, nella scoperta che anche un cafone può scegliere di non essere una bestia sfruttata e calpestata il cui unico interesse è sopravvivere, anche a danno degli altri cafoni, e diventare un uomo, pensare agli altri e non “ai fatti suoi”, uscire dalla strada segnata da secoli di sottomissione e imboccare la via di una nuova speranza di giustizia e libertà.

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