Bulgakov-Le Uova Fatali

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Testo


"Le uova fatali"
di Michail Afanasievich Bulgakov

Riassunto
Il professor Persikov era un uomo di 58 anni, alto, curvo, con i capelli spettinati e occhiali antiquati, viveva fuori dal mondo, non leggeva i giornali e non andava a teatro: la moglie lo aveva lasciato nel 1913 e lui non si era risposato; abitava in una casa di 5 stanze, una occupata dalla vecchia governante, Mar'ja Stepanovna.
Lavorava all'istituto di zoologia di via Herzen da prima della rivoluzione e il 1920 fu un anno tragico per l'università in quanto la denutrizione fece svariate vittime:rane, rospi, il rospo del Surinam e Vlas, il guardiano permanente.
Impossibile descrivere l'effetto prodotto su Persikov dai vari decessi, in particolare da quello del rospo del Surinam.
Nel 1922 la situazione migliorò: arrivò Pankrat in sostituzione di Vlas.
L'inversione di tendenza continuò fino al 1928, quando l'istituto era stato ormai ritinteggiato e attrezzato con nuovi vivai per i rettili e li anfibi.
La sera del 16 Aprile 1928 Persikov, mentre osservava delle amebe con il microscopio, notò un fenomeno inusuale: la lente del microscopio aveva focalizzato la luce delle lampade formando un sottile raggio rosso.
Le amebe che venivano a contatto con questo raggio si riproducevano per gemmazione con velocità fulminea, e si sbranavano a vicenda per toccare il raggio, e le nuove nate erano più grosse e feroci dei genitori, insomma, il raggio rosso accelerava tutte le funzoni vitali.
Informò di questo il suo collega e assistente professor Ivanov e costruirono insieme un apparecchi più grande in cui ottenere un raggio rosso visibile a occhio nudo.
Esperimenti fatti con uova di rana portarono a risultati incredibili: nel giro di un mese le rane avevano invaso l'istituto in numero tale che dovettero essere sterminate con etere e acido prussico.
Dopo questa vicenda Pankrat cominciò a provare per Persikov un terrore reverenziale.
La notizia della scoperta di Persikov, forse a causa di Ivanov, si diffuse per tutta Mosca, anche se in maniera confusa, comunque verso la metà di giugno un giornalista andò all'istituto per intervistare il professore. Sul suo biglietto da visita stava scritto: Al'fred Arkad'evich Bronskij, collaboratore delle riviste moscovite "luce rossa" , "pepe rosso" , "gazzetta rossa", " riflettore rosso" e del giornale "mosca-sera rossa".
Bronskij era un giovanotto vestito alla moda che non guardava mai in faccia il suo interlocutore: con la sua parlantina riuscì a spillare qualche informazione , naturalmente deformata, a Persikov; venendo a sapere che il raggio ingigantiva le forme di vita e ne accelerava le funzioni vitali.
Subito dopo Broskij arrivò un altro giornalista, ma Persikov non fece in tempo a buttarlo fuori dall'istituto: scese di corsa le scale e andò in strada perchè aveva sentito uno strillone che annunciava la scoperta del "raggio rosso"!
Comprò il giornale ma non lo lesse: gli altoparlanti stavano trasmettendo la voce di Bronskij che leggeva il suo articolo sull'incontro con Persikov, in cui ogni informazione era stata falsata o deformata.
Il giorno successivo nella piccola città di Steklovsk un'epidemia iniziò a uccidere tutte le galline.
La vita del professor Persikov era diventata impossibile: i giornalisti lo perseguitavano e mosca era tappezzata di sue fotografie.
Una di queste sere venne a casa del professore un uomo molto elegante, con gioielli e monocolo ( individuo disgustoso ) che diceva di essere il plenipotenziario delle sezioni commerciali delle rappresentanze straniere presso la Repubblica del Soviet.
Questo offrì a Persikov dei "finanziamenti senza ricevuta" in cambio dei progetti dell'apparecchio che generava il raggio rosso ricevendo in cambio un "Via!" di Persikov così forte che fece vibrare i tasti più alti del pianoforte dello studio: Persikov denunciò la spia alla GPU.
I giorni successivi furono decisamente più tranquilli: il professore ricevette qualche telefonata dal Cremlino e bocciò tutti gli studenti che si erano presentati agli esami.
Nel giugno 1928 l'epidemia aveva ormai sterminato tutte le galline della Repubblica e la situazione dello stato era davvero pessima:c'erano molte persone intossicate dalle uova delle galline malate e la vicina Polonia si preparava a muovere guerra alla Repubblica del Soviet , o almeno, così dicevano i giornali.
Durante questo periodo di crisi il professore lavorò moltissimo per la nazione, essendo membro della "Commissione straordinaria per la lotta contro la moria di galline" e della "Commissione straordinaria per la ripresa della pollicoltura nell'Unione delle Repubbliche", nonchè della "Commissione centrale per il miglioramento delle condizioni di vita degli scienziati" e naturalmente continuò le sue ricerche sul "raggio rosso".
In questo mese ricevette anche la visita di Aleksandr Semionovich Rokk, direttore della cooperativa "Raggio Rosso"; questa nuova cooperativa agricola governativa aveva come scopo quello di usare il "raggio rosso" di Persikov con le uova di galline sane importate dalla Germania.
Persikov era contrario a questo esperimento, ma si trattava di una decisione presa "molto in alto" e potè solo trattare male il povero Rokk, che se ne andò via portandosi dietro le apparecchiature che creavano il "raggio rosso".
Ad agosto Rokk aveva avviato gli esperimenti nella cooperativa "raggio rosso", ex-tenuta Sceremetev, aiutato da sua moglie, dal giardiniere, l'autista e la domestica, tutti trovarono che le uova, che erano arrivate dalla Germania, erano molto grandi.
Due giorni dopo Rokk e sua moglie, quando ormai faceva buio, andarono a fare una passeggiata nel giardino, qui la donna venne assalita e mangiata in un solo boccone da un serpente lungo almeno 40 metri.
Il signor Rokk raggiunse la stazione di polizia di Dugino in evidente stato di shock, lì l'agente Shcukin e l'agente Poljatis, dopo averlo riconosciuto, lo affidarono a un lor collega e decisero di andare a vedere cosa era successo alla cooperativa.
Alla cooperativa li attendeva uno spettacolo impressionante: centinaia di serpenti, sia piccoli che enormi, infestavano la serra, e c'erano anche coccodrilli e struzzi, anche questi giganteschi.
I due agenti furono uccisi dai serpenti e la notizia non si diffuse.
Intanto il professore Persikov era nel suo ufficio insieme a Pankrat e insultava e lanciava ingiurie a Ptacha, direttore dell'istituto zootecnico, perchè era un porco, diceva, a Pankrat sarebbe dovuto andare a dirglielo in faccia, da parte di Persikov!
Perchè gli avevano mandato tutte quelle uova di gallina? Dove erano finite le uova di serpente che aveva ordinato per i suoi esperimenti, quelle di anaconda, struzzo e coccodrillo?
Si sentiva preso in giro.
Mentre Persikov urlava come un pazzo entrò il suo collega Ivanov con il giornale in mano: c'era la foto di una gigantesca anaconda fotografata da un aereo nella provincia di Smolensk.
Persikov capì al volo cosa era successo: un errore di consegna.
L'articolo diceva che enormi branchi di serpenti, che depositavano uova in quantità industriale, si stavano muovendo attorno a Smolensk.
Quella notte nessuno a Mosca riuscì di dormire: la notizia aveva creato panico e frenesia, aggravati dal fatto che l'esercito aveva occupato la città e imposto la legge marziale, combattevano contro i serpenti, si sentivano i colpi dell'artiglieria e il rombo degli aeroplani che volavano bassi sulla città guidati dai fasci luminosi delle fotoelettriche.
Al mattino la speranza tornò a Mosca, l'armata a cavallo attraversava la città con cavalieri, carri armati e carri cisterna pieni di gas letale.
A sera la situazione si era nuovamente capovolta: i serpenti puntavano verso Mosca, ma l'armata a cavallo si stava battendo bene.
Persikov era all'istituto con Pankrat e Mar'ja Stepenovich quando la porta venne sfondata: una folla inferocita entrò nell'istituto dicendo che il professore era un criminale, che aveva creato lui i serpenti e uccidendo tutti e tre gli occupanti.
Nella notte calò un gelo incredibile, 18 gradi sotto lo zero, e durò per due giorni, una cosa che non si era mai verificata in agosto. Il freddo salvò la Repubblica uccidendo i serpenti che l'armata a cavallo non era riuscita a fermare.
Nella primavera la situazione era tornata normale, Ivanov fu nominato direttore dell'istituto al posto del defunto Persikov, ma non riuscì più a costruire gli apparecchi che generavano il raggio rosso.
Per avere il raggio rocco non bastava la scienza, serviva qualcosa di speciale, serviva il professor Vladimir Ipatevich Persikov.
BREVE BIOGRAFIA DELL'AUTORE:
Bulgakov, Michail Afanasievich- scrittore russo (1891-1940). Laureato in medicina finì per dedicarsi al giornalismo. scrisse dapprima una raccolta di racconti: Diavoleria, e un breve romanzo satirico: Le uova fatali.
La sua prima opera di grande respiro, "la guardia bianca", suscitò molte polemiche e fu infine vietata dal regime.
Circondato di sospetti e dalle ostilità continuò tuttavia a produrre opere notevoli quali: "gli ultimi signori", "la vita del signor Molière". Il romanzo "il maestro e Margherita", intorno al quale lavora dal '28 al '40 e pubblicato solo nel '65, è un opera estremamente originale e di grande successo.

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