Vita di Galileo

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

BERTOLT BRECHT
VITA DI GALILEO

Piccoli Martina 4^BI
Casa editrice: Einaudi scuola
Anno edizione: fu pubblicato per la prima volta nel 1955, un decennio dopo la fine della seconda guerra.
Genere: dramma teatrale

Riassunto:
Il dramma teatrale si svolge tra Padova, Firenze e Roma, nel periodo in cui Galileo cominciò a servirsi del cannocchiale da lui inventato e in cui cominciò a rendere note le "prove" che, il sistema tolemaico era da respingere e da prendere, invece, come veritiero il sistema copernicano.
Il lavoro ha inizio quando Galileo insegnava all'università di Padova dove, dopo la fine di Giordano Bruno bruciato dall'Inquisizione a Roma, egli si sentiva al sicuro, e per quanto mal pagato, libero da preoccupazioni per il suo lavoro.
Grazie ad un invito del duca di Toscana Cosimo de' Medici, Galileo giunge a Firenze portando con se la figlia Viginia, la signora Sarti e il figlio Andrea.
Da Firenze a Roma il "salto" è breve, il grande scalpore che il cannocchiale desta nel mondo scientifico, induce Galileo a sperare che il collegio Romano lo ascolti affinché lo approvi e si convinca che sue scoperte sono importanti e rilevanti nel mondo scientifico.
L'ambiente cinico e infido del mondo clericale romano non smonta la fiducia di Galileo: egli, infatti, è un eroe, ma non un fanatico oltranzista, la sua arma vuol essere la persuasione dell'evidenza, davanti a cui, pensa, nessuno può retrocedere.
Ma si sbaglia. Proprio su queste sue qualità specula il Sant'Uffizio: lo fanno sperare fino all'ultimo e poi lo costringono a ritrattare, facendogli chiaramente perdere la possibilità di un supplizio.
Galileo, amareggiato, cede; ma è chiaro che non cede solo perché la sua carne di uomo trema all'idea delle torture, bensì perché intravede una maggiore utilità per la scienza e per la continuità delle proprie ricerche nella sottomissione.
Infatti, prigioniero del Sant'Uffizio, semiceco, in una casetta della campagna toscana, dove gli fa compagnia la figlia, egli prosegue in segreto i suoi studi, le sue ricerche e scrive i Discorsi.

Quando il suo allievo Andrea Sarti, che gli aveva voltato le spalle al momento dell'abiura, va a salutarlo si presenta con un atteggiamento molto serio, ostinato e distaccato perché parte per l'estero. Galileo gli confida che ha lavorato di nascosto e fatto nuove scoperte. L'allievo ritrova la fiducia che aveva perso nel suo maestro e gli promette di continuare la lotta al suo posto, diffondendo queste nuove teorie per portare a termine i presupposti per creare una nuova concezione della scienza all'interno della collettività.

Personaggi:
Galileo Galilei:
Dal romanzo non emergono le sue caratteristiche fisiche, sappiamo invece che era amante della vita, delle comodità, della buona tavola e del vino, non era uno scienziato che si chiudeva nella sua casa, ma, al contrario, aveva rapporti con il mondo esterno.
Si può dire che è schiavo delle sue stesse scoperte, in quanto non riesce a farle capire agli altri, e anzi, viene condannato perché queste, si, andavano contro la chiesa, ma che erano anche rivoluzionarie, innovative e soprattutto veritiere.
Lo possiamo definire un personaggio dinamico, infatti all'inizio del racconto è entusiasta delle sue scoperte, quasi volesse gridare al mondo intero tutto quello che sapeva. Voleva mettere il mondo di fronte a le prove "visibili" che il Sole fosse il centro del sistema, e non la terra, che questa si muovesse (e con lei tutti i pianeti) intorno al sole, credeva che queste prove potessero bastare a persuadere tutti, dagli altri studiosi, alla chiesa, al popolo.
Alla fine è, in un ceto senso, rassegnato, deluso, prudente, apparentemente sottomesso. Bisogna sottolineare che lui continuò, anche se gli fu vietato, le sue ricerche e i suoi studi, ma ebbe comunque delle soddisfazioni, in quanto, anche se abiurò, credeva nelle sue scoperte e sapeva che i suoi discepoli le avrebbero portate avanti. Bisogna ricordare che esiste anche l'eroismo oscuro e coperto, Galileo preferisce non morire e vivere per poter lavorare ancora, perché i suoi studi e le sue ricerche sono la sua vita, l'unica ragione che gli consenta di andare avanti, nonostante le avversità e le citriche della gente.

Andrea Sarti:
Lo troviamo all'inizio della storia come un ragazzino di 11 anni, intelligente desideroso di conoscere e imparare, è il figlio della governante di Galileo e quindi sempre a contatto con lo scienziato. Molte volte non lo lasciava in pace fino a quando non aveva capito, anche i più piccoli particolari. Galileo gli dava retta perché Andrea rientrava in quella parte di popolo che, se messo in condizione di capire, poteva uscire da quello stato di ignoranza che si trovava la maggior parte della gente.
Crescendo, segue le orme di Galileo, diventando un affermato scienziato,
Tra tutti, lui è quello che soffre di più dell'abiura fatta da Galileo, però poi si ricrede e capisce le ragioni che hanno portato Galileo a fare ciò, capisce che è stato solo un modo per poter continuare studiare e fare nuove scoperte.

Sig.ra Sarti:
Questo personaggio rimane sullo sfondo della vicenda, ma è ad ogni modo importante perché rappresenta quella schiera di persone che non vogliono andare contro la religione, perché se si ribellassero alla chiesa sarebbero i primi a perderne, e poi anche per un senso di indifferenza, in quanto a loro non cambia la vita sapere se è il sole che gira attorno alla terra o il contrario, devono comunque lavorare, sudare sui campi, guadagnarsi da vivere, insomma queste scoperte non gli darebbero un salario o un raccolto più ricco.
La signora Sarti, comunque, non ha mai lasciato Galileo, lo ha sempre "accudito", gli è stata vicina nel momento del bisogno, stava rischiando anche la sua stessa vita pur di non lasciarlo solo (come quella volta che c'era la peste e non andò via con Virginia e Andrea, ma rimase accanto a Galileo) e, anche se, non sempre era d'accordo con le sue ricerche o lo sgridava, per lui era una specie di madre.

Virginia Galilei:
Figlia quindicenne di Galileo, Virginia è una ragazza molto religiosa, appena può va in chiesa, molte volte la si vede pregare per il padre. Crede che le scoperte fatte dal padre non porteranno a niente di buono, infatti, molte volte lo scongiura di smettere le sue ricerche. Non capisce niente di scienza e astrologia e quindi non può capire a pieno quali siano i sentimenti che il padre prova nel fare le sue scoperte.

Lodovico Marsili:
E' il fidanzato e promesso sposo di Virginia, viene a contatto con la famiglia Galilei in quanto prendeva ripetizioni da Galileo. È un personaggio apparentemente dinamico nel suo modo di agire, infatti, all'inizio era desideroso di sapere, di conoscere e di apprendere tutto ciò che Galileo gli spiegava, mentre alla fine è uno dei suoi "accusatori".
Se invece prendiamo in considerazione il suo modo di pensare, è un personaggio statico: sia all'inizio sia alla fine del racconto si presenta come un approfittatore, un'opportunista: inizialmente sta con Virginia solo perché fare parte di una famiglia di un grande scienziato era per lui motivo di gran fama. Quando però Galileo viene giudicato eretico, lui cerca di rimandare il matrimonio perché non può permettersi di avere in una famiglia religiosa come la sua un eretico.
E' un personaggio negativo, senza capacità di fare scelte con la sua testa

Federzoni:
Anche questo è un personaggio che sta sullo sfondo e rappresenta la classe borghese Veneziana, non è un letterato, ne uno scienziato, non conosce il latino. È un meccanico, e Galileo spesso si rivolge a lui per proporgli le ultime innovazioni.

Tempo & Luoghi:
La storia si svolge dal 1610, quando Galileo è a Padova al 1638 quando è nella sua villa a Firenze.
La vicenda si snoda in varie parti d'Italia, e, in particolare, a Padova, a Venezia, a Firenze e a Roma
Stile:
La comprensione del testo risulta molto facile, non ci sono termini difficili, l'aggettivazione è abbastanza ricca e quindi il testo è molto scorrevole. Essendo di tipo teatrale è praticamente tutto sotto forma di discorsi diretti, e questo ne facilita la lettura. Vengono, alcune volte, riprese frasi o versetti dalla bibbia.
Temi trattati:
Scontro tra scienza e fede
Il 1600 è il secolo per eccellenza della rivoluzione scientifica: in questo secolo, infatti, sono intervenuti mutamenti profondi nella cosmologia, nel metodo della ricerca e della conoscenza.
È con Galileo che la teoria copernicana ha la sua dimostrazione più chiara e rigorosa e che si diffonde in tutta Europa. In questo dramma teatrale vengono messi in luce quelli che erano i reali scontri con la chiesa. Per quest'ultima le tesi copernicane sono, infatti, in antitesi con la religione cattolica che identifica nelle Sacre Scritture i fondamenti del sistema tolemaico. Per Galileo, invece, la natura è costruita in forme geometriche, regolate da calcoli matematici, e crede che tutto ciò non possa contraddire le Sacre Scritture perché entrambe sono opera di Dio. Bisogna imparare a leggere ed interpretare la Bibbia attraverso la natura.
Nel dramma si nota che questo scontro con la religione non è nell'ordine di idee di Galileo, crede che basti portare le prove certe per far capire la veridicità delle sue scoperte.

Eroismo di Galileo:
In questo dramma viene esaltato l'eroismo di Galileo. Credo, però, sia logico che nella società d'oggi Galileo possa essere considerato un elemento indispensabile, in quanto è stato grazie anche alle sue scoperte che siamo andati avanti con la tecnologia. Per l'epoca in cui viveva Galileo, credo, però, fosse uno scienziato come tanti, molti fecero delle scoperte che andavano contro la religione, e si comportarono come lui, o peggio, morirono perché non volevano ritrattare i loro pensieri. Non voglio sminuire la figura di Galileo, ma sapeva bene che in un'epoca come il 1600 non poteva permettersi di rendere note scoperte come la sua. Questo è un discorso molto complesso da fare: le scoperte fatte da Galileo sono importantissime, come ho detto, ha contribuito a far avanzare la tecnologia, ma non credo che sia giusto considerarlo un eroe. In fin dei conti, lui non poteva sapere che a distanza di secoli sarebbe diventato così importante ed essenziale. Forse è un eroe, ma come tanti nella sua epoca, magari noi ce ne ricordiamo più facilmente perché è più famoso degli altri, o perché le scoperte degli altri ricercatori non hanno nessuna utilità nella nostra società.

Commento:
Questo libro è stato sicuramente interessante, sia per il contenuto sia per il modo in cui è stato scritto. All'inizio non mi ha appassionato molto, forse perché aveva discorsi diretti molto lunghi che facevano perdere il filo del discorso, ma poi via via che andavo avanti con la lettura mi sentivo più coinvolta, e, stranamente, l'ho letto tutto d'un fiato.
Avendo già studiato Galileo a scuola, sapevo già quale fosse stata la sua vita, ma leggerla sotto forma di testo teatrale mi ha affascinata. Sembra di essere li, con i personaggi, si provano le emozioni che loro stessi provano, in un certo senso, si viene trascinati nella storia.
Pensavo fosse un libro noioso, senza momenti di suspance e invece mi sono dovuta ricredere.

Vita dell’autore:
Poeta e drammaturgo tedesco (Augusta 1898 - Berlino 1956). Tra i più originali espressionisti maturati dopo la prima guerra mondiale, fu di quella corrente d'idee affini al comunismo, che cercò di opporsi all'affermazione nazista. Per questo motivo dovette emigrare dapprima nell'URSS, pio in Svizzera e dal 1941 negli U.S.A.
Tornato in patria nel 1949, fondò e diresse il Berliner Hensemble. Ha scritto diversi drammi che hanno avuto larga importanza sulla moderna tecnica narrativa teatrale.
Tra le sue opere più valide troviamo: Im Dickicht der Städte, Baal (1918), Tamburi nella notte (1919), Nella giungla della città (1921-5), Vita di Edoardo II d'Inghilterra (1924), Un uomo è un uomo (1924), L'opera da tre soldi (1928), Ascesa e caduta della città di Mahagonny (1928-9), Madre coraggio e i suoi figli (1938-9), L'anima uona di Sezuan (1941)
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Piccoli Martina – 4^BI

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