Storia del Lager

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale
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Data:03.10.2000
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Testo

Titolo: AUSCHWITZ – STORIA DEL LAGER 1940 – 1945
Autore: OTTO FRIEDRICH

RIASSUNTO
Il libro narra la storia del campo di concentramento “Auschwitz” , situato a 50 chilometri da Cracovia, dalla costruzione al suo pieno funzionamento.
Il 12 maggio 1942 giunge ad Auschwitz, il campo di concentramento che Himmler aveva voluto far sorgere a tempo di record, un nuovo convoglio di ebrei, che per la prima volta non vengono né internati né rasati né selezionati per le squadre di lavoro, né picchiati o uccisi a colpi di pistola; vengono inviati direttamente nelle camere a gas. «Così», scrive Friedrich, «Auschwitz diventò quello che da sempre era destinato a diventare: non un campo di prigionia, non un campo di lavoro, ma un Vernichtungslager, un campo di sterminio». Vernichtung, in tedesco, ha un significato ancora più terribile di «sterminio»: vuol dire trasformare in nulla, annientare. E questo è avvenuto ad Auschwitz, dove milioni di vite sono state annientate con una ferocia che ai credenti ha fatto chiedere, disperati: «Perché Dio ha permesso che ciò accadesse?». Il testo di Friedrich, impostosi come la più documentata ricostruzione della vita quotidiana nel campo di sterminio nazista, ci ricorda che il genocidio del popolo ebraico pianificato dai nazisti è l'evento centrale di questo secolo: quello che divide la storia umana in prima e dopo Auschwitz.

NOTIZIE DELL’AUTORE
Otto Friedrich è nato a Boston, Massachusetts, nel 1937. Giornalista e saggista, ha diretto per anni il settimanale newyorkese «Time». Tra le sue opere: The End of the World, Before the Deluge: A Portrait of Berlin in the Twenties e Olympia: Paris in the Age of Manet.

COMMENTO
Questo libro può essere considerato un testo autobiografico e contemporaneamente storiografico, infatti lo scrittore, scrivendo, in prima persona, narra la storia del campo di concentramento, da quando è stato costruito nel 1942 per volere di Himmler, fino al 1945.
Il volume è quasi un diario, di giorno in giorno sono narrati i vari avvenimenti in ordine cronologico, sono inserite anche le date e addirittura a volte le ore per sottolineare un fatto particolarmente importante e grave.
Mi ha colpito la pagina d’introduzione: tutta bianca con presente solo una scritta: “Ad Auschwitz, tutto era possibile”.
Moltissimi sono i nomi che compaiono, come se Friedrich volesse ricordare al lettore le innumerevoli vittime che il campo ha causato.
Questa non è solo la testimonianza dell’autore, ma anche di molti altri deportati, infatti sono riportati parole o frasi tratte dai diari di alcuni uomini o addirittura sono stati trascritti commenti riferiti di persona allo stesso scrittore da persone, alcune delle quali sono morte durante la prigionia.
Nel testo sono inserite delle domande, come se l’autore cercasse l’assenso del lettore, molte delle quali riguardano l’ambito religioso, “Perché Dio ha permesso ciò?”
Il libro è sicuramente di facile lettura, il linguaggio utilizzato è semplice ed efficace, inoltre le parole scritte in tedesco sono tradotte sotto la pagina; bisogna tuttavia prestare attenzione ai concetti profondi che lo scrittore a volta sottintende (come l’invito agli uomini a non dimenticare,…).
E’ presente chiaramente una struttura logica, basata sulla cronologia degli avvenimenti.
Riguardo all’utenza, ritengo che tutti possono e debbano leggere questo libro, non è necessario avere delle conoscenze in merito, la sola lettura già fornisce il necessario per venire a conoscenza del dramma dei campi di concentramento.
Personalmente ritengo che questo libro non mi abbia fornito nuove notizie riguardo agli effetti della politica nazista, più che altro adesso conosco meglio la storia in sé del campo, chi l’ha fatto costruire, chi svolgeva le varie funzioni amministrative…
Una nota positiva, a mio parere, è rappresentata dalle domande che l’autore implicitamente ci impone, infatti possono fare riflettere sul genocidio degli ebrei ad opera dei nazisti, anche se, come sottolinea lo stesso autore, è impossibile cercare di trovare e capire le motivazioni di una tragedia così assurda e disumana.

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