Stand by me, di Ralph Eleison

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

- Stand by me -
I personaggi
Gordie, dopo aver letto il libro di Ralph Eleison, si ritiene lo stesso “ragazzo invisibile” di cui parla lo scrittore. Questo libro narra la storia di un uomo di colore, della cui esistenza nessuno si accorgeva ad eccezione di quando si rende protagonista di qualche guaio: quando parla, nessuno gli risponde, ed è proprio in questo romanzo che Gordie si immedesima nel protagonista; ogni volta che la famiglia Lachance è a tavola e Gordie chiede a qualcuno di passargli del cibo, nessuno gli risponde, anzi, cercano di deviarlo continuando a chiedere informazioni a Dennis.
Dennis è suo fratello maggiore, al quale non assomigliava affatto: è morto in un incidente in jeep in Georgia una settimana prima di compiere ventidue anni. Sulla macchina c’erano lui e un suo amico: Denny era morto sul colpo mentre il suo amico era rimasto in un primo momento in coma e poi era morto. Gordie non si era più di tanto spaventato alla morte del fratello poiché lo riteneva qualcosa di più di un conoscente; al contrario. i suoi genitori rimangono traumatizzati e non gli bastano quattro mesi per riprendersi. La sua camera era rimasta come un’immagine bloccata: Gordie non entrava mai nella camera per paura di ritrovarselo sanguinante sul letto, a meno che sua madre non lo avesse costretto ad andare a prendere le cartoline di Dennis.
Ritengo Gordie un personaggio dinamico; nel corso della storia infatti la sua evoluzione psicologica cambia poiché, solo dopo aver letto “l’uomo invisibile” di Ralph Ellison Gordie, cambia personalità, identificandosi e capendo i problemi familiari esistenti nella sua famiglia.
Il padre di Gordie è in pensione. Ha le spalle cascanti, la faccia cadente e gli occhi pieni di una luce innaturale che poteva derivare da lacrime: ha perso un figlio in Aprile e un giardino in Agosto. Appare stanco, triste e consumato. Ha sessantatrè anni e può essere benissimo suo nonno.
Il giardino che si trova sul retro della casa, ricoperto da uno strato grigio chiaro di polvere, è tutto morto, tranne il grano, che non è mai riuscito a far crescere una spiga mangiabile: secondo le teorie del papà di Gordie, il giardino deve annaffiarlo o madre natura o nessuno. Il Sig. Lachance non è mai stato capace di annaffiare un giardino: lascia cadere troppa acqua in uno stesso punto, annegando le piante e magari niente in un altro punto. Per lui non esistono vie di mezzo.
La mamma di Gordie ha cinquantacinque anni e dopo aver abortito per ben tre volte, aveva concepito due figli, Dennis e Gordie. L’ultimo figlio, per Mr. Mrs. Lachance, è stato un dono di Dio non voluto e questo glielo fanno pesare molto. La mamma con le sue amiche diviene una grande frequentatrice di concerti dopo la morte di Dennis poiché, come dice Gordie, ormai ha perso l’unico uomo della sua vita.
Vern lo si può ritenere un personaggio statico in quanto le sue caratteristiche iniziali, che il narratore ci ha fornito, rimangono inalterate per l’intero racconto
Il padre di Vern lavora al mulino e ha una DeSoto del 1952.
Teddy è un tipo strano, vive i suoi quasi tredici anni con un apparecchio acustico e con un paio di occhiali con lenti molto spesse. Se gli occhiali li porta per cause naturali, l’apparecchio acustico gli serve per riparare un danno causatogli dal padre che, per punirlo di una rottura di un piatto all’età di otto anni, gli aveva appoggiato entrambe le orecchie ad una piastra bollente della stufa che si trovava in cucina. Per questo motivo tiene sempre le orecchie coperte da una pettinatura alla Beatles, perché sembrano due grumi di cera fusa. Teddy a causa del suo modo di fare è considerato pazzo: è soprannominato scansa-camion in quanto spunta all’improvviso sulla 196 e i camionisti lo mancano per un pelo. Teddy non bisogna sfidarlo perché, sfidato, è capace di fare qualsiasi cosa.
Nel libro Teddy si può considerare un personaggio statico, in quanto non subisce trasformazioni. Un esempio che chiarisce la mia affermazione si ha quando Teddy, molto probabilmente incosciente di quello che sta per commettere, vuole morire, ma, essendoci nel gruppo una situazione di autoequilibrio, gli amici lo salvano; lui nei loro confronti non gli è mai riconoscente anzi, si arrabbia poiché essi vanno contro la sua volontà, ma soprattutto, perché crede che i suoi amici lo salvino solo per la mancata fiducia delle sue capacità.
Il padre di Teddy, dopo la tortura che fa subire a suo figlio, dopo aver sparato ai gatti e aver acceso il fuoco nella cassette postali lo rinchiudono a Togus, in una specie di ospedale per veterani. Teddy è orgoglioso di lui, a tal punto che lo ritiene un eroe e va a trovarlo tutte le settimane.
Dopo esser uscito da Togus, il padre di Teddy è quasi sempre di cattivo umore, si ubriaca e passa la maggior parte del tempo con altri suoi amici alla Sukey’s Tavern ed ha quasi sempre un sussidio di disoccupazione.
La mamma di Teddy lavora in una fabbrica di scarpe.
Chris, un tipo in gamba, è il maggiore e il più duro della banda; a lui va sempre liscia, quando ha paura di qualcosa o di qualcuno. L’anno prima Chris era stato sospeso per tre giorni poiché gli era stata attribuita la colpa di aver rubato dei soldi che gli erano stati affidati per la raccolta del latte. Per questo motivo il papà di Chris mandò all’ospedale suo figlio in seguito alla rottura del naso e del polso destro. È l’unico della banda che non berrebbe, neppure per mostrarsi più grande, come di solito si fa, perché non vuole arrivare al risultato di suo padre e dei suoi due fratelli: degli alcolizzati che non sono più capaci di staccare il naso dalla bottiglia. Anche lui è un personaggio statico, in quanto le sue azioni sono sempre determinate dalla psicologia creatasi fin dall’inizio di questo racconto.
Chris ha due fratelli, Frank e Richard o Eyeball. Frank Chambers è il fratello maggiore scappato da casa all’età di diciassette anni; si è arruolato nella marina e finì a Portsmouth condannato per abuso di una donna. Il secondo fratello, Richard Chambers, ha abbandonato la scuola al decimo delle superiori per entrare a far parte di una banda di delinquenti. È soprannominato Eyeball, perché l’occhio destro presenta tic e stranezze.
Chris non parla mai di suo padre, lo odia molto. A volte la mamma gli fa la giustificazione per non andare a scuola, visto che è troppo malconcio: il padre lo “segna” con graffi sulle guance e sul collo e con un occhio gonfio. Anche lui, come il padre di Teddy, trascorre gran parte del suo tempo giù a Harrison con i suoi amici, per scolarsi sei o sette bottiglie di vino.
Nella loro casa si presenta sempre Mr. Haliburton, l’agente che controlla la regolare presenza degli alunni nelle scuole: se Chris avesse “bigiato”, Mr. Haliburton avrebbe controllato che il ragazzo venisse punito, ma se avesse scoperto che Chris non era a scuola perché il padre l’aveva picchiato, Mr. Haliburton se ne sarebbe andato senza dire una parola.
Le figure retoriche usate
In questa storia, il narratore introduce alcune figure retoriche per renderci partecipi il più possibile alla storia e per creare immagini fedeli dei personaggi.
Troviamo:
➢ L’onomatopea è una riproduzione di un suono con le parole. Questa figura serve per rendere più realistica la storia durante la lettura. Nel libro troviamo spesso delle onomatopee: la parola “KA-BLAM” riproduce il suono che emette la pistola del padre di Chris, quando Gordie schiaccia il grilletto contro un bidone della spazzatura nel capitolo 9 e quando Chris spara “contro” la banda dei grandi nel capitolo 26. Oltre a parole onomatopeiche, troviamo anche verbi onomatopeici: nel capitolo 18 “sfrigolare” è un verbo che vuole riprodurre il rumore che fa l’olio nel fuoco.
➢ L’apostrofe è una figura retorica che chiama in causa il lettore ed è usata con scopo di rendere partecipe il lettore alla storia. Nel capitolo 4 vi sono diverse apostrofi: “Forse è meglio che vi spieghi un attimo”, “Ma prima devo dirvi perché Vern stava scavando sotto il portico” e “Quattro anni, gente. Quattro anni. Non è pazzesco? Non sai se ridere o se piangere”. Un esempio lo troviamo nel capitolo 13 quando il narratore scrive “se afferrate quello che intendo dire”. Nel capitolo 28 troviamo ancora una chiamata in causa del lettore da parte del narratore che scrive “Riuscite ad afferrare?”.
➢ La similitudine serve per paragonare due termini che possiedono caratteristiche comuni. Troviamo una similitudine quando il narratore vuole farci capire l’estetica delle orecchie di Teddy; le paragona e due grumi di cera fusa poiché all’età di otto anni aveva subito una punizione da parte del padre, il quale gli aveva messo per una decina di secondi le orecchie sulla piastra di ferro bollente della stufa.
➢ L’anafora è la ripetizione di una o più parola per convincere in un primo luogo il narratore e in seguito noi. Nel libro troviamo un’anafora nel capitolo 25 quando i ragazzi, dopo aver passato molte avventure, riescono a vedere il corpo di Ray Brower, il ragazzo disperso da tre giorni, di cui non si avevano notizie. Qui il narratore decide di accentuare il significato per focalizzare l’attenzione su una particolare situazione. In questo caso il narratore evidenzia il fatto che un loro coetaneo è morto.
➢ Il parallelismo è una figura retorica che mette a confronto due situazioni che hanno in comune alcuni aspetti; nel capitolo 11 abbiamo una situazione di parallelismo quando il comportamento di Teddy provoca una reazione violenta nei confronti di Chris, a causa del suo atteggiamento.
Riflessioni dell’autore sul ruolo dello scrittore
Nel racconto troviamo molte riflessioni che il narratore fa sul ruolo che quest’ultimo deve svolgere.
Nell’introduzione il narratore afferma che con le parole non si può esprimere tutto ciò che si vuole, e soprattutto, non si possono esprimere quei concetti che per l’immaginazione sono sconfinati. Secondo lui, spesso capita che una persona non si apre e che quindi non dice le sue sensazioni, le sue emozioni, le sue idee non perché gli manchi una persona che lo sappia ascoltare, ma per paura che questa persona non sappia ascoltare e quindi capire.
Nel capitolo 8 vi sono riflessioni di Gordie adulto nelle quali approfondisce il ruolo dello scrittore, facendo capire che, all’inizio della sua carriera, mette trasparenza, entusiasmo e passione nelle sue opere, ma, dopo aver raggiunto la fama, queste qualità scompaiono, facendo rimanendo in realtà solo il nome di colui che un tempo sapeva scrivere libri.
Nell’ultimo capitolo Gordie adulto dichiara che inizialmente viveva la passione dello scrivere come una necessità, un bisogno fisico da scaricare, ma, col passare del tempo, diventando essa una professione, scrivere libri diviene il suo lavoro e, di conseguenza, un dovere che gli affievolisce il piacere.
Trama
1960. Nel bosco che circonda Castle Rock, una cittadina dell’Oregon, quattro ragazzi si danno spesso convegno in una casa situata sulla biforcazione di un albero. Lo scrittore Gordie Lachance, il più maturo ed equilibrato Chris Chambers, l’estroverso Teddy Duchamp e Vern Tessio, il timoroso e ciccione del gruppo (tutti in difficili rapporti con i rispettivi padri), partono un giorno per una escursione di una cinquantina di chilometri lungo i binari della ferrovia e verso il fiume. Vern di nascosto sente parlare il fratello maggiore del ragazzo scomparso giorni prima, e da lui ritrovato nel bosco, dove si è recato con un suo amico su di un’auto rubata (e da ciò il loro silenzio). L’esperienza per i quattro adolescenti è eccitante: la televisione potrà parlare di loro. Dopo varie piccole avventure vedono il cadavere tra foglie e arbusti, battendo sul traguardo altri ragazzi più grandi, capeggiati da un bulletto cittadino. In seguito la vita li separerà: Teddy e Vern resteranno a Castle Rock, Chris, malgrado molti ostacoli familiari, sarà avvocato e Gordie diventerà lo scrittore di successo che tanto desiderava di essere, senza però mai dimenticare quelle amicizie di tanti anni prima.
L’ambiente umano e quello spaziale
L’ambiente in cui vivono questi ragazzi è segnato, a livello umano, dalla violenza e dalla prepotenza; ciò si può dedurre sia dal rapporto che i ragazzi hanno con le loro rispettive famiglie, sia dal comportamento reciproco delle persone del paese nei loro confronti. I ragazzi non hanno ottimi rapporti con i parenti: nei confronti di Gordie il papà e la mamma lo ignorano a tal punto da sentirsi come un uomo invisibile; anche dopo la morte del fratello, i fatti non mutano in quanto i genitori, piuttosto che consolarlo e stragli vicino, si chiudono nella loro disperazione e abbandonano completamente il piccolo, tanto che Gordie arriva a domandarsi se per caso il destino abbia sbagliato, scegliendo la morte di suo fratello anziché la sua.
Teddy ha un padre che, per vari reati commessi, è stato rinchiuso al riformatorio di Togus, ma nonostante questo, per lui è sempre rimasto un eroe. In seguito la situazione non cambia poiché si ubriaca con i suoi amici ed è più disoccupato che occupato. Al contrario, la mamma lavora per portare uno stipendio a casa che deve bastare per tutta la famiglia.
Chris odia suo padre che lo picchiava sempre; sua madre, per coprirlo ma soprattutto per non far vedere il tipo di situazione familiare esistente, gli fa la giustificazione per quando il padre lo rende malconcio. I suoi due fratelli sono dei delinquenti e degli esempi che tuttora noi diremmo da non seguire.
Vern non parla molto dei suoi genitori, ma si confronta molto spesso con il fratello maggiore Billy, sottovalutandosi in ogni cosa.
I comportamenti che i ragazzi hanno con le persone del paese si possono dedurre dagli scontri tra Gordie e il proprietario del Florida Market e tra Teddy e Milo, il proprietario della discarica: nel primo caso il proprietario cerca di aumentare il prezzo, appoggiando una mano sulla bilancia e, per non farlo accorgere della truffa, inizia a parlare del fratello morto, ma quando Gordie se ne accorge anziché chiedergli scusa per l’accaduto, inizia a insultarlo pesantemente, accusandolo “furbetto” e gli ordina di non farsi vedere più in giro. Nel secondo caso Milo, al posto di risolvere la discussione in modo ragionevole e adulto, si cala ai livelli di Teddy, insultandolo e provocandolo fino a che non riesce a toccare il tasto dolente per Teddy: accusare il padre di essere un mentecatto, ma soprattutto riferirgli di non essere stupito se lui è uguale al padre.
L’ambiente spaziale in cui i ragazzi vivevano si può dedurre da molti particolari: nella casa di Chris e di Goride non vi era un telefono e poi il protagonista, nonché narratore del libro, dichiara esplicitamente che la situazione familiare dei quattro ragazzi non è certo aristocratica, anzi, sono i classici esempi di famiglie povere che, appena hanno un po’ più di sodi in tasca vanno subito a spenderli al bar. I ragazzi trascorrono gran parte del tempo nella casa sull’albero: è una casa sono delle assi di legno piene di schegge e di buchi otturati con la carta igienica o con i tovagliolini di carta. Il tetto è costituito da una lastra di lamiera ondulata e la porta era una zanzariera arrugginita e quando la si guarda a qualsiasi ora del giorno, pare sempre il tramonto. All’interno del “luogo segreto” vi sono parecchi mazzi di carte sciupate portati tutti da Teddy al quale li forniva suo zio che era il proprietario della cartoleria di Castle Rock, sei portacenere di latta ammaccati e un po’ di riviste poliziesche e pornografiche, che in caso di una visita da parte di un genitore, per fare la scena “siamo proprio buoni amici” venivano nascosti in un nascondiglio creato sotto il pavimento.
In alcuni casi lo spazio è accompagnato da un salto temporale: oggi la cittadina Chamberlain, dove era scomparso il ragazzo trovato morto, è una zona suburbanizzata, le comunità dormitorio si sono allargate a tentacolo e vi è ancora la foresta, ma, se ci si inoltra con la testa a posto e si cammina per cinque miglia nella stessa direzione, si è sicuri di trovare a un certo punto una strada asfaltata a due corsie; la loro casa sull’albero ormai non c’è più e il suo posto è stato preso da una società di traslochi e dove un tempo c’era Summer Street oggi ci sono gli uffici della Call di Castle Rock.
Pensieri dei piccoli sui grandi e perché i piccoli sono attratti dal proibito
In un primo momento i piccoli pensano che la banda dei grandi sia formata da persone coraggiose: questo loro modo di pensare cambia quando Vern, dopo una lunga corsa sotto il sole cocente per raggiungere la casa sull’albero, arriva e smentisce la notizia, raccontando la conversazione che c’era stata tra Charlie e Billy sulla scoperta del morto; tra di loro esprimono paure che in pubblico, davanti ai più piccoli nascondono. Queste paure sono accompagnate da un problema: che comportamenti assumere? Avvisare la polizia dell’accaduto?
Dopo questa situazione, capiscono che le persone (anche di età diversa) provano allo stesso modo delle paure che è impossibile coprire.
Secondo me, il gruppo di adolescenti è attratto dal proibito, perché agli occhi di tutti i ragazzi della loro età le cose proibite non vengono viste come divieti, ma come cose da fare ad ogni costo per dimostrare a se stessi, ma soprattutto agli altri, di riuscire a cavarsela in qualsiasi situazione evitando così la figura del debole e del fifone.
Le modalità in cui il lettore è catturato dal narratore
Il lettore viene catturato molto spesso in questo libro con modalità differenti:
➢ Anticipazioni che lo spingono ad andare avanti nella lettura, per scoprire del tutto, una notizia che prima era stato solo accennata. Tali anticipazioni le possiamo trovare nel capitolo 24: riguarda il futuro che avranno i ragazzi. Esse solo nel capitolo 33 vengono approfondite e ampliate svelando così la fine che fanno i ragazzi.
➢ Apostrofe: il narratore si rivolge direttamente al lettore con domande, che lo rendono maggiormente partecipe alla storia.
➢ Narratore interno favorisce l’immedesimazione del lettore in un ruolo dei personaggi. In questo caso il lettore si può immedesimare in Gordie, visto che il narratore coincide con Gordie, un personaggio che ha vissuto l’avventura direttamente e che scrive in prima persona singolare.
Schema che usa il narratore per presentare i personaggi
L’autore, per presentare i diversi personaggi, descrive non solo il loro aspetto fisico, ma ricorda fatti riguardanti la loro famiglia, per meglio far capire la condizione di vita e la personalità. Per esempio Teddy viene descritto come un ragazzo di strano aspetto fisico, costretto a vivere col padre pazzo dal momento che gli aveva bruciato le orecchie sulla stufa rendendolo quasi sordo.
Chris viene quasi descritto come un ragazzo in gamba, la cui situazione famigliare però risultava disastrosa in quanto il padre lo picchiava in continuazione; e i fratelli erano conosciuti come brutti elementi per la società.
Come cambiano le dinamiche del gruppo
Nel capitolo 13 si può notare come cambiano le dinamiche all’interno del gruppo di ragazzi, poiché, essendo ancora curiosi ed emozionati dalla loro avventura, iniziano a temerla e a manifestare segni della loro preoccupazione: Teddy è il primo, scoppia in un pianto isterico, provocato dagli insulti che Milo rivolge al padre. In seguito Vern confessa di non trovare questa avventura divertente, ma addirittura pericolosa. Per la prima volta, fa trasparire le sue paure, chiedendo il segreto agli amici.
Rapporto tra Chris e Gordie
Si può intuire che Gordie e Chris sono uniti da un legame molto profondo e sicuramente più stretto rispetto a quello che hanno con gli altri ragazzi. Ciò si può intuire dalle parole di Chris rivolte a Gordie, con le quali consiglia di allontanarsi da lui, ammettendo di essere un “perdente”, per poi diventare in futuro uno scrittore di successo.
A volte hanno idee comuni poiché considerano lo scontro con i più grandi una lotta tra orgoglio e potere in cui è più importante chi riuscirà a spuntarla, piuttosto che chi teme la presenza del ragazzo morto.
Significato per i ragazzi dell’esperienza
I ragazzi considerano questa esperienza “una cosa da grandi” di cui vantarsi con gli amici; un rituale che porta ad un cambiamento che fa maturare. Inoltre essi non scelgono la strada più semplice, in quanto ritengono che, se avessero preso una scorciatoia, avrebbero sminuito l’importanza di quell’evento.
Il ritmo narrativo
Il ritmo narrativo cambia più volte all’interno del libro. Anzitutto questa storia è narrata in flash-back quindi il tempo dalla storia, cioè la durata reale dei fatti, e il tempo del discorso cioè, il tempo che il narratore ha impiegato per scriverlo, non coincidono, ad eccezione di alcuni casi in cui compaiono scene e dialoghi: qui, il tempo della storia e quello del discorso coincidono. Una scena la troviamo nel capitolo 10 quando Teddy cerca di scansare il treno, ma, Chris cerca di fermarlo per il suo bene ed è per questo motivo che si prende anche degli schiaffi che sono evidenziati con delle onomatopee.
Il ritmo narrativo a volte ha rallentato per introdurre delle sequenze narrative o descrittive che meglio fanno capire l’evento in questione. Un esempio si ha nel capitolo 14: viene rallentato tramite sequenze descrittive e riflessive che aumentano la suspence e concretizzano la sensazione di rallentamento del tempo, che si prova quando ci si trova in situazioni di pericolo.
All’inizio del capitolo 31 troviamo un sommario, cioè una sinterizzazione dei fatti accaduti da un anno a un altro.
Nel capitolo 33 vi è la presenza di un ellissi, cioè una omissione di fatti che il narratore non ritiene importanti per comprendere il finale della storia.

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