Se questo è un uomo

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

Merletti Elisa 06/10/01
Classe 2^ sez.B
‘ Se questo è un uomo ’

‘…Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno…’

Autore: Primo Levi (Torino 1919-1987)

Editore: San Paolo (prima edizione, 1947)

Collana: Novecento italiano, i grandi della narrativa.

Genere: Autobiografico

Sintesi della trama: Il13 dicembre 1943 Primo Levi è arrestato con altri compagni partigiani,a causa di una spiata. Levi è mandato nel campo di concentramento di Carpi–Fossoli.Nel 1944 i tedeschi cominciarono ad occuparsi del campo in cui era internato Levi e, per mezzo di vagoni merci,mandarono tutte le persone di religione ebraica ad Auschwitz.Il viaggio durò cinque giorni,in ogni vagone era ammassata,senza pietà né viveri,una gran quantità di persone.All’arrivo gli uomini furono separati dal resto del gruppo. Giunto al campo,Levi fu fatto entrare,con gli altri sventurati,in una stanza, per poi passare ad altre,dove fu rasato,depilato,fatto lavare,sottoposto alla disinfezione.Dovette consegnare alle autorità del Lager tutto ciò che era in suo possesso:il campo gli avrebbe fornito le calzature e gli abiti.Gli internati furono ribattezzati con un numero tatuato sul braccio sinistro.La penuria di cibo,di acqua,il freddo e l’assoluta mancanza di calore umano rendevano la vita dei prigionieri completamente vuota ma,allo stesso tempo,occupavano le loro menti come un’ossessione continua e senza fine e riuscivano a distrarli dalla loro immensa infelicità.Levi ha sempre sostenuto di essere riuscito a sopravvivere a causa di una buona dose di fortuna,inoltre,nel 1944,il governo tedesco stabilì di aumentare la vita media degli internati per impiegarli come manodopera.Primo, durante la sua permanenza ad Auschwitz,fu ricoverato in Ka–Be(l’ospedale)una volta poco dopo il suo arrivo successivamente poiché si era ammalato di scarlattina, proprio quando i russi si stavano avvicinando e i tedeschi furono costretti ad evacuare il campo,abbandonando i malati.I rimanenti prigionieri furono deportati nuovamente in altri campi, ma pochi riuscirono a sopravvivere.

Ambiente: Lager di Auschwitz(Polonia),annesso alla fabbrica di Buma-
Monowitz ‘…Questo è l’inferno…’

Periodo storico, tempo: Levi è deportato nel febbraio 1944 fino al gennaio
1945, quando i Russi liberano l’Europa dalla dominazione nazista. ‘…le notizie
dello sbarco alleato in Normandia, dell’offensiva russa e del fallito attentato a
Hitler, avevano sollevato ondate di speranza…la Normandia e la Russia erano
così lontane, e l’inverno così vicino…’

Personaggi:Principali:Primo Levi ‘…avevo venti quattro anni, poco senno,
nessuna esperienza, e una decisa propensione, a vivere in un mio mondo
scarsamente reale…’
Secondari: Alberto; il migliore amico di Primo ‘…era il mio indivisibile, noi
eravamo “i due italiani”…’
Jean, il più piccolo del Kommando chimico ‘…era scaltro e fisicamente robusto,
e insieme mite ed amichevole:pur conducendo con tenacia e coraggio la sua
segreta lotta individuale contro il campo e la morte, non trascurava di
mantenere rapporti umani coi compagni meno privilegiati…’
Elias, un uomo fortissimo ed altrettanto brutto ‘…Elias è sopravissuto alla
distruzione dal di fuori, perché è fisicamente indistruttibile; ha resistito
all’annientamento dal di dentro, perché è demente…’
Henri, un uomo molto colto ma che sopravvive rubando ‘…si è chiuso in sé
come in una corazza, e lotta per vivere senza distrarsi, con tutte le risorse che
può trarre dal suo intelletto pronto e dalla sua educazione raffinata..’
Charles ed Athur, due francesi che collaborarono con Levi per procurarsi cibo,
medicine ed altri oggetti utili. ‘…l’uomo Charles alacre, fiducioso e amico, mi
chiamava al lavoro…’,'…Arthur era sagace e aveva buon senso pratico di
contadino…’

Valutazione:Il libro è molto interessante soprattutto perché si tratta di fatti realmente accaduti e vissuti dell’autore.Inoltre è scorrevole e di lettura abbastanza semplice anche se richiede qualche nozione sui fatti della seconda guerra mondiale e della liberazione dell’Europa da parte degli alleati.Ciò che mi ha colpito maggiormente è la mancanza di accuse e di espressioni d’odio nei confronti dei tedeschi nazisti.

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