Prima di mezzanotte

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

Voto:

2 (2)
Download:148
Data:19.06.2000
Numero di pagine:6
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
prima-mezzanotte_1.zip (Dimensione: 5 Kb)
trucheck.it_prima-di-mezzanotte.doc     24.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

RECENSIONE DEL ROMANZO “PRIMA DI MEZZANOTTE”
Micol Cadore 17/4/2000

Andrew Klavan e` uno scrittore che si e` laureato a Berkeley e che ha ricevuto gia` due volte il prestigioso Edgar Award. Anche in questo suo romanzo, ha seguito lo stile delle altre sue opere, caratterizzate da uno stile nervoso e coinvolgente e dall’estrema durezza delle vicende presentate. Infatti possiamo ricordare “Non dire una parola”, “L’ora delle bestie”, “Il tranello”, “Giustizia sommaria”, “Pioggia sporca” e “Spettri”. Attualmente vive a Londra con la moglie e i suoi due figli.

“Prima di mezzanotte” parla della storia di due uomini che all’inizio non si conoscono neanche, ma che poi diventeranno l’uno la speranza dell’altro.
Il primo si chiama Frank Beachum, ed e` un condannato a morte per l’omicidio della giovane cassiera incinta di una piccola drogheria. Questo e` l’ultimo giorno che gli resta da vivere, anzi poche ore lo separano alla mezzanotte, quando gli verra` praticata l’iniezione definitiva.
L’altro e` Steve Everett, un giornalista la cui vita sta andando a rotoli. In poche ore ha perso tutto: casa, famiglia, lavoro e persino l’amante, che per sua disgrazia, era la moglie del capo. Dopo la morte di una collega, gli viene affidata l’intervista al condannato, cosi` inizia una piccola indagine personale, visitando il luogo del delitto e documentandosi al meglio. Rileggendo i numerosi documenti, scopre una traccia che porta in altre direzioni. Cosi` si convince dell’innocenza di quell’uomo, e decide di trasformarlo in un caso personale: quella e` la sua unica speranza di riscatto agli occhi di tutti. Cosi` inizia una folle corsa contro il tempo, perche` prima di mezzanotte, l’ora stabilita per l’esecuzione, dovra` dimostrare con delle prove valide l’innocenza di Frank e smascherare il vero assassino.
A Beachum non resta che farsi forza… Mentre Steve e` costretto a rischiare il tutto per tutto in questa soffocante giornata estiva nel Missouri, nel disperato tentativo di salvare la vita di un uomo che forse e` innocente…

Nella trama si intrecciano anche i pensieri di alcune persone che lavorano attorno al caso Beachum. Per primo il direttore del carcere che nonostante lavori con criminali da tempo, non ha fatto l’abitudine a vederli morire. E in una parte del libro, per sentirsi meglio cerca di mettersi a posto la coscienza: “Ma il punto era proprio quello, no? Erano uomini. E gli uomini compiono scelte. Ecco che cos’e` un uomo. Un uomo e` una creatura che puo’ dire: -No-. E, se scegli di uccidere, di porre fine alla vita di una qualche madre nel dolore e nella paura, di riversare su decine di altre vite dolore e rabbia, allora e` la tua stessa umanita` a condannarti, vero? Perche` avresti potuto dire –No-. Un uomo puo’ sempre dire –No-.”
Questo brano mi ha fatto riflettere molto sulla mia posizione sulla pena di morte. Penso che il ragionamento che fa questa persona sia sostanzialmente giusto, ma lui non ne e` convinto, parla per non sentirsi colpevole, anche se sa che e` “nel giusto”. Ma a questo punto e` ognuno di noi che giudica cos’e` il giusto. E questo pensiero ci fa scegliere se e` giusto quello che fa il direttore o se sta applicando una norma sbagliata. Solo dopo averci pensato un po’ su, la trama puo’ coinvolgere nuovamente.
E` interessante anche la descrizione dei boia, che svolgono quel lavoro “per arrotondare le entrate”. Questo ci fa capire che i boia sono persone comuni, che non si pongono problemi a porre fine alla vita di un condannato, anzi lo considerano un mestiere come un altro e non sentono rimorsi di coscienza. Applicano solo la sentenza di un tribunale dello stato del Missouri, facendo giustizia.
“Non ho mai saputo i nomi dei boia. Per motivi di sicurezza, non sono mai stati rivelati. So che sono due dipendenti della Direzione Generale Penitenziari. Volontari, addestrati all’uso della macchina dell’iniezione letale. Uno, chiamiamolo Frick, era il classico impiegato: curvo, capelli a spazzola e occhi da insetto; un modo da fare eccentrico, ma da intellettuale. […] Gli altri membri del gruppo delle esecuzioni sembravano detestarlo, anche se nessuno e` mai andato oltre il confessarmi che era “un tipo singolare, senza dubbio”. E quello era Frick.
Il boia Frack, invece, piaceva di piu` a tutti. Un ex-agente di custodia, sono propenso a ipotizzare. Un omone allegro, sulla cinquantina, che di solito, prima di premere il pulsante, parlava di baseball con gli altri. -La cosa non mi crea il minimo problema-, era la sua unica risposta a eventuali domande. -E` come cancellare un errore.-”
Questo libro e` molto bello, sia per le tematiche affrontate, sia per lo stile e la trama narrate. E` soprattutto la seconda che mi e` piaciuta maggiormente. Infatti il libro contiene sia dialoghi molto realistici che riflessioni molto valide. Inoltre e` di facile lettura e utilizza un linguaggio che potremmo definire quotidiano, con parole in gergo e anche parolacce. In questo modo il lettore e` catturato dalla prima riga all’ultima, perche` e` un thriller elettrizzante, che stupisce ad ogni capitolo con numerosi colpi di scena; come quando Steve e` in un bar, ubriaco, a piangersi addosso e gli viene l’illuminazione che salvera` Frank: ormai tutto sembrava perso, ma ecco rincominciare di nuovo “la corsa alla verita`”!

RECENSIONE DEL ROMANZO “PRIMA DI MEZZANOTTE”
Micol Cadore 17/4/2000

Andrew Klavan e` uno scrittore che si e` laureato a Berkeley e che ha ricevuto gia` due volte il prestigioso Edgar Award. Anche in questo suo romanzo, ha seguito lo stile delle altre sue opere, caratterizzate da uno stile nervoso e coinvolgente e dall’estrema durezza delle vicende presentate. Infatti possiamo ricordare “Non dire una parola”, “L’ora delle bestie”, “Il tranello”, “Giustizia sommaria”, “Pioggia sporca” e “Spettri”. Attualmente vive a Londra con la moglie e i suoi due figli.

“Prima di mezzanotte” parla della storia di due uomini che all’inizio non si conoscono neanche, ma che poi diventeranno l’uno la speranza dell’altro.
Il primo si chiama Frank Beachum, ed e` un condannato a morte per l’omicidio della giovane cassiera incinta di una piccola drogheria. Questo e` l’ultimo giorno che gli resta da vivere, anzi poche ore lo separano alla mezzanotte, quando gli verra` praticata l’iniezione definitiva.
L’altro e` Steve Everett, un giornalista la cui vita sta andando a rotoli. In poche ore ha perso tutto: casa, famiglia, lavoro e persino l’amante, che per sua disgrazia, era la moglie del capo. Dopo la morte di una collega, gli viene affidata l’intervista al condannato, cosi` inizia una piccola indagine personale, visitando il luogo del delitto e documentandosi al meglio. Rileggendo i numerosi documenti, scopre una traccia che porta in altre direzioni. Cosi` si convince dell’innocenza di quell’uomo, e decide di trasformarlo in un caso personale: quella e` la sua unica speranza di riscatto agli occhi di tutti. Cosi` inizia una folle corsa contro il tempo, perche` prima di mezzanotte, l’ora stabilita per l’esecuzione, dovra` dimostrare con delle prove valide l’innocenza di Frank e smascherare il vero assassino.
A Beachum non resta che farsi forza… Mentre Steve e` costretto a rischiare il tutto per tutto in questa soffocante giornata estiva nel Missouri, nel disperato tentativo di salvare la vita di un uomo che forse e` innocente…

Nella trama si intrecciano anche i pensieri di alcune persone che lavorano attorno al caso Beachum. Per primo il direttore del carcere che nonostante lavori con criminali da tempo, non ha fatto l’abitudine a vederli morire. E in una parte del libro, per sentirsi meglio cerca di mettersi a posto la coscienza: “Ma il punto era proprio quello, no? Erano uomini. E gli uomini compiono scelte. Ecco che cos’e` un uomo. Un uomo e` una creatura che puo’ dire: -No-. E, se scegli di uccidere, di porre fine alla vita di una qualche madre nel dolore e nella paura, di riversare su decine di altre vite dolore e rabbia, allora e` la tua stessa umanita` a condannarti, vero? Perche` avresti potuto dire –No-. Un uomo puo’ sempre dire –No-.”
Questo brano mi ha fatto riflettere molto sulla mia posizione sulla pena di morte. Penso che il ragionamento che fa questa persona sia sostanzialmente giusto, ma lui non ne e` convinto, parla per non sentirsi colpevole, anche se sa che e` “nel giusto”. Ma a questo punto e` ognuno di noi che giudica cos’e` il giusto. E questo pensiero ci fa scegliere se e` giusto quello che fa il direttore o se sta applicando una norma sbagliata. Solo dopo averci pensato un po’ su, la trama puo’ coinvolgere nuovamente.
E` interessante anche la descrizione dei boia, che svolgono quel lavoro “per arrotondare le entrate”. Questo ci fa capire che i boia sono persone comuni, che non si pongono problemi a porre fine alla vita di un condannato, anzi lo considerano un mestiere come un altro e non sentono rimorsi di coscienza. Applicano solo la sentenza di un tribunale dello stato del Missouri, facendo giustizia.
“Non ho mai saputo i nomi dei boia. Per motivi di sicurezza, non sono mai stati rivelati. So che sono due dipendenti della Direzione Generale Penitenziari. Volontari, addestrati all’uso della macchina dell’iniezione letale. Uno, chiamiamolo Frick, era il classico impiegato: curvo, capelli a spazzola e occhi da insetto; un modo da fare eccentrico, ma da intellettuale. […] Gli altri membri del gruppo delle esecuzioni sembravano detestarlo, anche se nessuno e` mai andato oltre il confessarmi che era “un tipo singolare, senza dubbio”. E quello era Frick.
Il boia Frack, invece, piaceva di piu` a tutti. Un ex-agente di custodia, sono propenso a ipotizzare. Un omone allegro, sulla cinquantina, che di solito, prima di premere il pulsante, parlava di baseball con gli altri. -La cosa non mi crea il minimo problema-, era la sua unica risposta a eventuali domande. -E` come cancellare un errore.-”
Questo libro e` molto bello, sia per le tematiche affrontate, sia per lo stile e la trama narrate. E` soprattutto la seconda che mi e` piaciuta maggiormente. Infatti il libro contiene sia dialoghi molto realistici che riflessioni molto valide. Inoltre e` di facile lettura e utilizza un linguaggio che potremmo definire quotidiano, con parole in gergo e anche parolacce. In questo modo il lettore e` catturato dalla prima riga all’ultima, perche` e` un thriller elettrizzante, che stupisce ad ogni capitolo con numerosi colpi di scena; come quando Steve e` in un bar, ubriaco, a piangersi addosso e gli viene l’illuminazione che salvera` Frank: ormai tutto sembrava perso, ma ecco rincominciare di nuovo “la corsa alla verita`”!

Esempio