ricerca di fisica: doverse nozioni

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Categoria:Fisica
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Testo

In questo moto, non è presente nessuna accelerazione. Il corpo si muove con la stessa velocità iniziale, (che ha modulo costante per tutta la durata del moto che è quindi uniforme) seguendo una traiettoria rettilinea. In questo tipo di moto la somma delle forze che agiscono sul corpo in movimento è nulla. Quindi, secondo il primo principio della dinamica (secondo il quale, quando la somma delle forze applicate ad un corpo in movimento è nulla, il corpo non subisce alcuna variazione di traiettoria, intensità, verso o direzione) il corpo continuerà a muoversi sempre con la stessa velocità iniziale fino a quando resterà invariata questa condizione di equilibrio.

v (m/s)

t (s)
Un moto rettilineo uniformemente accelerato è un moto la cui traiettoria segue una linea retta e la cui velocità non rimane costante, ma aumenta continuamente (pur mantenendo una certa regolarità) a causa di una forza, detta ACCELERAZIONE. Secondo il primo principio della dinamica, si può capire che la risultante delle forze applicate sul corpo in movimento non è uguale a zero e ciò comporta un aumento o una diminuzione costante della velocità. Se l’accelerazione ha verso uguale alla velocità, il corpo procederà più rapidamente. Se, al contrario, l’accelerazione è opposta al verso della velocità(cioè è negativa), la velocità andrà man mano riducendosi, fino al punto in cui il corpo si fermerà.
Queste variazioni di velocità riguardano comunque solo il suo modulo, mentre lasciando invariati verso e direzione.
v (m/s)
t (s)
v (m/s)
t (s)

a (m/s ) a (m/s )

t (s)

t (s)

s (m)

t (s)

s (m)
t (s)
Questo moto può essere considerato una particolarità del moto rettilineo uniformemente accelerato. Esso si ha quando un corpo cade dall’alto verso il basso: l’oggetto in questione è attratto verso il centro della terra dalla forza di gravità. La forza gravitazionale esercitata su un qualsiasi corpo, si manifesta allo stesso modo per tutti i punti che compongono il corpo stesso, che viene attratto verso il centro della terra. Nella caduta di un grave, la massa non è rilevante ed è stato provato che due oggetti, anche se con massa diversa, lasciati cadere dalla altezza, arrivano a terra nello stesso istante.
In questo moto l’accelerazione è costante ed è identificabile in “g” (= forza gravitazionale alla quale, per comodità, si è attribuito un valore costante equivalente a 9,8 m/s ).
Lo spazio è calcolabile con la seguente formula:

Il moto parabolico è la composizione di due moti, quello rettilineo uniforme e la caduta di un grave. Questo è dovuto al fatto che un corpo che segue un moto parabolico si muove orizzontalmente (ecco perché il moto rettilineo uniforme) e verticalmente (da qui la caduta di un grave). Lungo l’asse “x” (cioè in orizzontale) il corpo mantiene la sua velocità costante. Lungo l’asse “y” il corpo segue un moto uniformemente accelerato con un’accelerazione pari a 9,8 m/s (costante gravitazionale). I due moti possono essere considerati indipendenti l’uno dall’altro perché ognuno continua la sua strada senza curarsi l’uno dell'altro. La traiettoria, (incurvata dal fatto che vx è costante e vy va aumentando) è comunque la composizione dei due moti. Perciò la formula con cui calcolare il moto parabolico non è più una singola formula, ma un sistema formato dalle formule necessarie per calcolare i due moti. Si ha quindi che:
C’è un caso in cui il moto è ancora più complesso. Si tratta del caso in cui il corpo lanciato, al posto di cadere dall’alto in basso, sale e poi ridiscende, formando così una parabola. In questo caso lungo l’asse “x” si avrà sempre un moto rettilineo uniforme mentre lungo “y” si avrà prima, un moto uniformemente decelerato verso l’alto, poi, in seguito all’inversione del moto, il corpo andrà verso il basso seguendo un moto uniformemente accelerato. Nell’istante precedente all’inversione del verso, l’altezza è massima e la velocità nulla.
Si avrà quindi uno schema di questo tipo:
Al cambiare di direzione della traiettoria si modificano anche la direzione e verso dei vettori di spostamento, l’accelerazione e la velocità: su questo si basa il moto circolare. Il vettore spostamento, in un moto curvilineo, ha direzione tangente alla traiettoria e verso coincidente a quello del corpo che segue la traiettoria di un moto circolare.
In un moto circolare la velocità ha sempre direzione tangente alla traiettoria e verso coincidente a quello del moto.
In un moto circolare, le accelerazioni presenti sono due:
- ACCELERAZIONE TANGENZIALE: ha direzione coincidente con quella della velocità ed esiste solo quando c’è una variazione di modulo (cioè di intensità) della velocità.
- ACCELERAZIONE NORMALE: ha direzione perpendicolare alla velocità (è rivolta quindi all’interno rispetto alla traiettoria) ed è presente solo in caso di variazione di direzione della velocità.
Perciò l’accelerazione totale si ha con la somma vettoriale delle due accelerazioni
Ricordiamo inoltre che:

MOTO RETTILINEO: ACCELERAZIONE TANGENZIALE (perché non c’è variazione di direzione della velocità e quindi L’ACCELERAZIONE NORMALE È NULLA)
MOTO CURVILINEO UNIFORME: ACCELERAZIONE NORMALE (perché non c’è variazione del modulo della velocità e quindi L’ACCELERAZIONE TANGENZIALE È NULLA)
In un moto circolare uniforme il vettore velocità ha modulo costante (mentre varia continuamente la direzione).
PERIODO: intervallo di tempo necessario affinché un corpo che segue un moto circolare uniforme torni alla posizione iniziale. Il suo simbolo è “T” e la sua unità di misura il “s” (secondo)
FREQUENZA: numero di giri che un corpo che si muove seguendo un moto circolare uniforme compie nell’unità di tempo. Il suo simbolo è “f” e la sua unità di misura l’Hz (hertz = 1)
s
Queste due grandezze sono in relazione tra loro; infatti esse sono il reciproco l’una dell’altra
VELOCITÀ ANGOLARE: angolo descritto nell’intervallo di tempo dal corpo in movimento. La sua misura è rad e il suo simbolo è è il rad e il suo simbolo è . s
La velocità periferica (v) e la velocità angolare ( ) sono legate dalla seguente relazione:


In questo moto, non è presente nessuna accelerazione. Il corpo si muove con la stessa velocità iniziale, (che ha modulo costante per tutta la durata del moto che è quindi uniforme) seguendo una traiettoria rettilinea. In questo tipo di moto la somma delle forze che agiscono sul corpo in movimento è nulla. Quindi, secondo il primo principio della dinamica (secondo il quale, quando la somma delle forze applicate ad un corpo in movimento è nulla, il corpo non subisce alcuna variazione di traiettoria, intensità, verso o direzione) il corpo continuerà a muoversi sempre con la stessa velocità iniziale fino a quando resterà invariata questa condizione di equilibrio.

v (m/s)

t (s)
Un moto rettilineo uniformemente accelerato è un moto la cui traiettoria segue una linea retta e la cui velocità non rimane costante, ma aumenta continuamente (pur mantenendo una certa regolarità) a causa di una forza, detta ACCELERAZIONE. Secondo il primo principio della dinamica, si può capire che la risultante delle forze applicate sul corpo in movimento non è uguale a zero e ciò comporta un aumento o una diminuzione costante della velocità. Se l’accelerazione ha verso uguale alla velocità, il corpo procederà più rapidamente. Se, al contrario, l’accelerazione è opposta al verso della velocità(cioè è negativa), la velocità andrà man mano riducendosi, fino al punto in cui il corpo si fermerà.
Queste variazioni di velocità riguardano comunque solo il suo modulo, mentre lasciando invariati verso e direzione.
v (m/s)
t (s)
v (m/s)
t (s)

a (m/s ) a (m/s )

t (s)

t (s)

s (m)

t (s)

s (m)
t (s)
Questo moto può essere considerato una particolarità del moto rettilineo uniformemente accelerato. Esso si ha quando un corpo cade dall’alto verso il basso: l’oggetto in questione è attratto verso il centro della terra dalla forza di gravità. La forza gravitazionale esercitata su un qualsiasi corpo, si manifesta allo stesso modo per tutti i punti che compongono il corpo stesso, che viene attratto verso il centro della terra. Nella caduta di un grave, la massa non è rilevante ed è stato provato che due oggetti, anche se con massa diversa, lasciati cadere dalla altezza, arrivano a terra nello stesso istante.
In questo moto l’accelerazione è costante ed è identificabile in “g” (= forza gravitazionale alla quale, per comodità, si è attribuito un valore costante equivalente a 9,8 m/s ).
Lo spazio è calcolabile con la seguente formula:

Il moto parabolico è la composizione di due moti, quello rettilineo uniforme e la caduta di un grave. Questo è dovuto al fatto che un corpo che segue un moto parabolico si muove orizzontalmente (ecco perché il moto rettilineo uniforme) e verticalmente (da qui la caduta di un grave). Lungo l’asse “x” (cioè in orizzontale) il corpo mantiene la sua velocità costante. Lungo l’asse “y” il corpo segue un moto uniformemente accelerato con un’accelerazione pari a 9,8 m/s (costante gravitazionale). I due moti possono essere considerati indipendenti l’uno dall’altro perché ognuno continua la sua strada senza curarsi l’uno dell'altro. La traiettoria, (incurvata dal fatto che vx è costante e vy va aumentando) è comunque la composizione dei due moti. Perciò la formula con cui calcolare il moto parabolico non è più una singola formula, ma un sistema formato dalle formule necessarie per calcolare i due moti. Si ha quindi che:
C’è un caso in cui il moto è ancora più complesso. Si tratta del caso in cui il corpo lanciato, al posto di cadere dall’alto in basso, sale e poi ridiscende, formando così una parabola. In questo caso lungo l’asse “x” si avrà sempre un moto rettilineo uniforme mentre lungo “y” si avrà prima, un moto uniformemente decelerato verso l’alto, poi, in seguito all’inversione del moto, il corpo andrà verso il basso seguendo un moto uniformemente accelerato. Nell’istante precedente all’inversione del verso, l’altezza è massima e la velocità nulla.
Si avrà quindi uno schema di questo tipo:
Al cambiare di direzione della traiettoria si modificano anche la direzione e verso dei vettori di spostamento, l’accelerazione e la velocità: su questo si basa il moto circolare. Il vettore spostamento, in un moto curvilineo, ha direzione tangente alla traiettoria e verso coincidente a quello del corpo che segue la traiettoria di un moto circolare.
In un moto circolare la velocità ha sempre direzione tangente alla traiettoria e verso coincidente a quello del moto.
In un moto circolare, le accelerazioni presenti sono due:
- ACCELERAZIONE TANGENZIALE: ha direzione coincidente con quella della velocità ed esiste solo quando c’è una variazione di modulo (cioè di intensità) della velocità.
- ACCELERAZIONE NORMALE: ha direzione perpendicolare alla velocità (è rivolta quindi all’interno rispetto alla traiettoria) ed è presente solo in caso di variazione di direzione della velocità.
Perciò l’accelerazione totale si ha con la somma vettoriale delle due accelerazioni
Ricordiamo inoltre che:

MOTO RETTILINEO: ACCELERAZIONE TANGENZIALE (perché non c’è variazione di direzione della velocità e quindi L’ACCELERAZIONE NORMALE È NULLA)
MOTO CURVILINEO UNIFORME: ACCELERAZIONE NORMALE (perché non c’è variazione del modulo della velocità e quindi L’ACCELERAZIONE TANGENZIALE È NULLA)
In un moto circolare uniforme il vettore velocità ha modulo costante (mentre varia continuamente la direzione).
PERIODO: intervallo di tempo necessario affinché un corpo che segue un moto circolare uniforme torni alla posizione iniziale. Il suo simbolo è “T” e la sua unità di misura il “s” (secondo)
FREQUENZA: numero di giri che un corpo che si muove seguendo un moto circolare uniforme compie nell’unità di tempo. Il suo simbolo è “f” e la sua unità di misura l’Hz (hertz = 1)
s
Queste due grandezze sono in relazione tra loro; infatti esse sono il reciproco l’una dell’altra
VELOCITÀ ANGOLARE: angolo descritto nell’intervallo di tempo dal corpo in movimento. La sua misura è rad e il suo simbolo è è il rad e il suo simbolo è . s
La velocità periferica (v) e la velocità angolare ( ) sono legate dalla seguente relazione:

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