L'energia Nucleare

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Testo

L’ENERGIA NUCLEARE
Perché l’energia nucleare
L’energia nucleare non è l’unica fonte di energia di cui la società può disporre in alternativa ai combustibili fossili. E’ però l’unica attualmente producibile economicamente ed in quantità tale da ridurre l’impiego dei combustibili fossili ed in particolare il petrolio. Il primo reattore ad acqua naturale è entrato in funzione nel 1953 negli Stati Uniti ed era stato preceduto da un intenso programma di ricerca sui reattori nucleari. Ciò dimostra che anche agli inizi della sua esistenza il reattore nucleare era già una macchina quasi totalmente affidabile. Le prime centrali elettro-nucleari, hanno avuto degli inconvenienti tecnici, ma hanno consentito un’esperienza senza la quale non si sarebbe giunti allo stato attuale delle conoscenze.
Come si ottiene l’energia nucleare
Per ottenere l’energia nucleare è necessario realizzare delle opportune trasmutazioni di nuclei atomici. Questo è possibile sia mediante processi di fissione sia mediante processi di fusione nucleare, nel primo caso disintegrando nuclei pesanti, nel secondo agglomerando nuclei leggeri. In entrambi i casi per avere liberazioni di energia e necessario sfruttare processi nei quali la massa dei nuclei che iniziano la reazione sia maggiore di quella dei nuclei che hanno a processo avvenuto. In tal caso infatti la relazione di A. Einstein, che lega ogni variazione di massa ad una variazione di energia: E=mc 2° che ci fornisce l’energia liberata in corrispondenza della diminuzione di massa, essendo la velocità della luce. Un esempio di fissione nucleare è quella che utilizza l’isotopo 235 dell’uranio, che si trova in piccola percentuale, meno dell’1% nell’uranio naturale costituito essenzialmente da uranio 238.
Sicure al 100% ?
Le tecniche di progetto e costruzione delle centrali prevedono la riduzione a valori minimi degli scarichi radioattivi e dell’assorbimento delle radiazioni in centrale, sia mediante appositi impianti di trattamento per gli scarichi, sia mediante schermi di adeguato spessore realizzati in cemento armato, acciaio ed acqua per limitare l’intensità delle radiazioni. Per la manipolazione del combustibile irradiato e per gli interventi su parti dell’impianto contenenti prodotti attivi, vengono adottati adeguati accorgimenti. L’ambiente di lavoro e le aree circostanti l’impianto sono tenuti sotto costante controllo mediante misuratori della radioattività. Il problema degli scarichi è quasi totalmente sotto controllo ed è tale da non suscitare preoccupazioni per le popolazioni. Il rischio da radiazioni è nato prima dello sviluppo industriale dell’energia nucleare, pertanto questa industria ha potuto fin dall’inizio adeguare i metodi, le procedure e i prodotti alle esigenze di sicurezza e di protezione non solo degli addetti ma della popolazione nell’insieme. Esiste inoltre un organismo scientifico internazionale, la Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica, che esprime che detta dei limiti per l’uso dell’energia nucleare e tutela la popolazione principalmente esposta. La dose annua di rem più alta ammessa ai lavoratori del settore, poiché posti continuamente a controlli medici, è di 0.5. Le scorie di più alta attività nucleare non vengono prodotte direttamente dalle centrali, ma dagli ma dagli impianti di ritrattamento del combustibile esaurito. Le scorie vengono conservate per un certo periodo in una soluzione acquosa onde permettendo il decadimento della radioattività. Per questo scopo vengono usati serbatoi speciali con doppie pareti a contro eventuali perdite della soluzione. Successivamente le scorie in fase liquida saranno trasformati in solidi e infine verranno trasportate in un luogo di confinamento centralizzato. Tutti i paesi ad avanzato sviluppo nucleare sono orientati a dare una soluzione internazionale al problema del deposito delle scorie in zone geologicamente adatte.
Pericoli e incognite
Il percolo e i danni delle radiazioni nucleari deriva principalmente da i casi di impieghi militari dove l’energia nucleare può provocare una vera e propria catastrofe. L’uomo non possiede organi capaci di rilevare la radioattività, perciò la difesa alla radioattività è affidata unicamente all’informazione: di qui la grandissima importanza per l’uomo comune, sia come singolo che come società, dell’informazione che riceve. Nelle informazioni i fautori dell’energia atomica hanno un notevole potere sull’opinione pubblica (e in questo termine comprendiamo anche i politici e gli amministratori, che poi ratificano le decisioni pratiche), quello derivante dalla complessità della materia, che non si presta a semplici e immediate verifiche e controprove. Se i principi fisici fondamentali dell’energia nucleare sono relativamente chiari, tutt’altro che chiare sono i meccanismi con cui la radioattività agisce sulla materia vivente escludendo così le probabilità di cura di un soggetto contaminato. Ciò non deve affatto meravigliare, se si conta che la maggior parte dei meccanismi della vita sono, in buona parte, misteriosi Quello che è certo è che, in caso di contaminazione di esseri viventi il risultato è sempre e soltanto negativo. Infatti essa provoca, indrosi forti, la morte delle cellule colpite, mentre in dosi meno forti l’effetto è più subdolo perché può manifestarsi in ritardo provocando leucemie e cancri. In definitiva l’energia nucleare se usata con saggezza e professionalità può innumerevolmente giovare all’economia e alla cultura mondiale.

A cura di:
Rocchi Lorenzo
L’ENERGIA NUCLEARE
Perché l’energia nucleare
L’energia nucleare non è l’unica fonte di energia di cui la società può disporre in alternativa ai combustibili fossili. E’ però l’unica attualmente producibile economicamente ed in quantità tale da ridurre l’impiego dei combustibili fossili ed in particolare il petrolio. Il primo reattore ad acqua naturale è entrato in funzione nel 1953 negli Stati Uniti ed era stato preceduto da un intenso programma di ricerca sui reattori nucleari. Ciò dimostra che anche agli inizi della sua esistenza il reattore nucleare era già una macchina quasi totalmente affidabile. Le prime centrali elettro-nucleari, hanno avuto degli inconvenienti tecnici, ma hanno consentito un’esperienza senza la quale non si sarebbe giunti allo stato attuale delle conoscenze.
Come si ottiene l’energia nucleare
Per ottenere l’energia nucleare è necessario realizzare delle opportune trasmutazioni di nuclei atomici. Questo è possibile sia mediante processi di fissione sia mediante processi di fusione nucleare, nel primo caso disintegrando nuclei pesanti, nel secondo agglomerando nuclei leggeri. In entrambi i casi per avere liberazioni di energia e necessario sfruttare processi nei quali la massa dei nuclei che iniziano la reazione sia maggiore di quella dei nuclei che hanno a processo avvenuto. In tal caso infatti la relazione di A. Einstein, che lega ogni variazione di massa ad una variazione di energia: E=mc 2° che ci fornisce l’energia liberata in corrispondenza della diminuzione di massa, essendo la velocità della luce. Un esempio di fissione nucleare è quella che utilizza l’isotopo 235 dell’uranio, che si trova in piccola percentuale, meno dell’1% nell’uranio naturale costituito essenzialmente da uranio 238.
Sicure al 100% ?
Le tecniche di progetto e costruzione delle centrali prevedono la riduzione a valori minimi degli scarichi radioattivi e dell’assorbimento delle radiazioni in centrale, sia mediante appositi impianti di trattamento per gli scarichi, sia mediante schermi di adeguato spessore realizzati in cemento armato, acciaio ed acqua per limitare l’intensità delle radiazioni. Per la manipolazione del combustibile irradiato e per gli interventi su parti dell’impianto contenenti prodotti attivi, vengono adottati adeguati accorgimenti. L’ambiente di lavoro e le aree circostanti l’impianto sono tenuti sotto costante controllo mediante misuratori della radioattività. Il problema degli scarichi è quasi totalmente sotto controllo ed è tale da non suscitare preoccupazioni per le popolazioni. Il rischio da radiazioni è nato prima dello sviluppo industriale dell’energia nucleare, pertanto questa industria ha potuto fin dall’inizio adeguare i metodi, le procedure e i prodotti alle esigenze di sicurezza e di protezione non solo degli addetti ma della popolazione nell’insieme. Esiste inoltre un organismo scientifico internazionale, la Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica, che esprime che detta dei limiti per l’uso dell’energia nucleare e tutela la popolazione principalmente esposta. La dose annua di rem più alta ammessa ai lavoratori del settore, poiché posti continuamente a controlli medici, è di 0.5. Le scorie di più alta attività nucleare non vengono prodotte direttamente dalle centrali, ma dagli ma dagli impianti di ritrattamento del combustibile esaurito. Le scorie vengono conservate per un certo periodo in una soluzione acquosa onde permettendo il decadimento della radioattività. Per questo scopo vengono usati serbatoi speciali con doppie pareti a contro eventuali perdite della soluzione. Successivamente le scorie in fase liquida saranno trasformati in solidi e infine verranno trasportate in un luogo di confinamento centralizzato. Tutti i paesi ad avanzato sviluppo nucleare sono orientati a dare una soluzione internazionale al problema del deposito delle scorie in zone geologicamente adatte.
Pericoli e incognite
Il percolo e i danni delle radiazioni nucleari deriva principalmente da i casi di impieghi militari dove l’energia nucleare può provocare una vera e propria catastrofe. L’uomo non possiede organi capaci di rilevare la radioattività, perciò la difesa alla radioattività è affidata unicamente all’informazione: di qui la grandissima importanza per l’uomo comune, sia come singolo che come società, dell’informazione che riceve. Nelle informazioni i fautori dell’energia atomica hanno un notevole potere sull’opinione pubblica (e in questo termine comprendiamo anche i politici e gli amministratori, che poi ratificano le decisioni pratiche), quello derivante dalla complessità della materia, che non si presta a semplici e immediate verifiche e controprove. Se i principi fisici fondamentali dell’energia nucleare sono relativamente chiari, tutt’altro che chiare sono i meccanismi con cui la radioattività agisce sulla materia vivente escludendo così le probabilità di cura di un soggetto contaminato. Ciò non deve affatto meravigliare, se si conta che la maggior parte dei meccanismi della vita sono, in buona parte, misteriosi Quello che è certo è che, in caso di contaminazione di esseri viventi il risultato è sempre e soltanto negativo. Infatti essa provoca, indrosi forti, la morte delle cellule colpite, mentre in dosi meno forti l’effetto è più subdolo perché può manifestarsi in ritardo provocando leucemie e cancri. In definitiva l’energia nucleare se usata con saggezza e professionalità può innumerevolmente giovare all’economia e alla cultura mondiale.

A cura di:
Rocchi Lorenzo

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