Forme di stato

Materie:Appunti
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Testo

Molto più di quanto non si sia portati a pensare le forme odierne di governare sono figlie di quelle del passato delle quali costituiscono l’evoluzione determinata dalle specifiche vicende storiche e dalle esperienze concrete di ciascun paese. Per forme di stato si intende l’organizzazione statale riguardo ai rapporti che si determinano fra gli elementi dello stato(popolo,territorio). Lo Stato moderno si sviluppa e si afferma in Europa quando il potere si concentra nelle mani del sovrano che lo esercitava direttamente su tutto il territorio e su tutta la popolazione. Lo stato moderno dunque nasce come stato assoluto,che è storicamente la prima forma di stato moderno e dove lo stato persegue fini di carattere generale:lo stato diventa tutore dell’interesse generale e per questo motivo,si assiste alla nascita di strutture organizzative statali. Lo stato assoluto è uno stato interventista,nel senso che si occupa di disciplinare direttamente settori fino ad allora lasciati all’autonomia privata. A ciò si accompagna una progressiva concentrazione del potere nelle mani del sovrano. La borghesia commerciale e finanziaria appoggiò la nascita dello stato assoluto che assicurava comunque la pace e la stabilità governativa e garantiva regole comuni in tutto il territorio. Le 3 rivoluzioni inglese,americana e francese hanno portato all’affermazione dello stato liberale. Con lo stato liberale l’individuo da suddito diventa cittadino e titolare di diritti privati e pubblici:la sovranità non spetta più al re ma allo stato stesso che è soggetto di diritto. Si afferma storicamente il principio del liberismo economico,cioè la teoria secondo la quale la piena libertà nelle scelte economiche individuali è condizione indispensabile per il corretto funzionamento del sistema economico;si afferma anche il liberismo politico,secondo il quale deve essere assicurata la difesa dei diritti individuali,tra cui quello di proprietà,e le libertà fondamentali contro ogni possibile abuso e sopraffazione. L’organizzazione dello stato liberale si fonda sui principi di libertà e indipendenza le cui caratteristiche sono:-garantire la società liberale;-lo stato deve reprimere tutto ciò che viola le libertà borghesi;-non essere interventista;-stato di diritto basato su una costituzione;-stato rappresentativo;-stato elitario in quanto,essendo il diritto di voto limitato per censo,lo stato è retto da una minoranza e la maggioranza è esclusa dalla cosa pubblica. Lo stato liberale presentò ben presto sintomi di crisi,legati soprattutto al fatto che si reggeva su una minoranza:la borghesia. Lo sviluppo industriale e la crescita di una classe operaia sottoposta a condizioni di lavoro disumane,portarono rapidamente allo scontro tra lavoratori(per la conquista di maggiori diritti) e borghesia industriale(per la difesa dei propri privilegi). Le risposte alla crisi furono 2:repressione delle ribellioni proletarie per il mantenimento della supremazia borghese;nascita del movimento operaio e dei partiti di massa(partiti socialisti). La crisi che tutti gli stati liberali vissero dimostrò la necessità di costituire strutture capaci di assorbire le istanze della classe lavoratrice sempre più numerosa. Lo stato fascista invece,nasce tra la 1 e 2.G.M. in particolare in Italia e in Germania attorno al 1920. E’ uno stato basato sul partito unico che svolge un ruolo centrale nella vita politica e si caratterizza come stato totalitario in quanto si propone come artefice degli interessi generali della collettività;solo l’economia non risulta statizzata,in quanto viene mantenuto il diritto di proprietà. Vengono anche abolite le libertà civili e politiche. L’esperienza fascista è cessata in Italia e in Germania con la fine della 2.G.M. quando anche in questi paesi si affermo lo stato democratico. Lo stato socialista si è affermato con la rivoluzione russa del 1917 ed è crollato con la disgregazione dell’Urss. Il progetto socialista si basava sulla critica marxiana. Secondo Marx, la società liberale si fonda sulla disuguaglianza e sullo sfruttamento;ciò dipende dal sistema di produzione capitalistico nel quale gli uomini sono divisi in 2 classi sociali:i proprietari dei mezzi di produzione(borghesi)e la classe operaia che non possiedono nulla al di la che la loro forza. L’uguaglianza è quindi un principio solo formale riservato solo ai proprietari capitalistici,finchè permane la divisione in classi. Da ciò discende la lotta tra proletariato e la borghesia che tende ad eliminare il sistema di produzione che darà vita a una società senza classi in cui la proprietà privata dei mezzi di produzione sarà abolita ed essi apparterranno alla collettività. Il socialismo reale nasce nel 1917. I regimi del socialismo reale hanno come caratteristiche:proprietà dello stato dei mezzi di produzione;stato totalitario;libertà fondamentali subordinate all’interesse del socialismo;partito unico. Però poi tutti questi regimi crollarono all’inizio degli anni 90:crollo dell’Urss. I motivi principali furono:fallimento dei piani economici di sviluppo;mancanza di libertà;delegittimazione dei dirigenti. Lo stato democratico reperisce aspetti fondamentali dello stato liberale(principio di rappresentatività,di legalità);esso si afferma con l’introduzione del suffragio universale maschile e femminile. Lo stato democratico presenta alcune caratteristiche:stato costituzionale con l’introduzione di costituzioni rigide che non possono essere modificate con leggi ordinarie;principio democratico della sovranità popolare secondo il quale deve essere garantita la partecipazione dei cittadini al voto;si afferma il pluralismo,cioè il riconoscimento delle organizzazioni territoriali e delle formazioni sociali che si pongono a livello intermedio tra individui e stato;si afferma lo stato sociale con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze e di perseguire una maggiore giustizia sociale. Gli stati possono essere classificati anche in base a come il potere politico viene ripartito tra stato ed enti territoriali autonomi. Quindi possiamo distinguere:stato unitario,quando il potere è nelle mani dello stato;stato federale,quando il potere è ripartito tra stato federale e stati membri. Per cui lo stato federale è formato da stati che hanno una loro autonomia,ma si riconoscono come facenti parte di un’unità regolatala un’unica costituzione federale. Le costituzioni federali elencano i poteri affidati allo stato federale intendendo che,per esclusione,tutti gli altri sono di competenza degli stati membri che hanno cosi competenza generale(principio residuale);stati regionali pur avendo ampia autonomia e organi regionali eletti,le regioni non hanno una competenza legislativa generale. L’Italia definibile come stato regionale,si trova oggi in una situazione incerta;infatti la legge costituzionale ha modificato l’art. 117 in cui si contempla il potere legislativo delle regioni. Prima della modifica le regioni avevano competenza legislativa solo nelle materie indicate nell’art;dopo la riforma invece è stato introdotto il principio della competenza residuale,cioè le regioni hanno una competenza legislativa generale mentre lo stato ha competenza esclusiva solo nelle materie indicate dalla costituzione;per un terzo gruppo di materie è riconosciuta una podestà legislativa concorrente tra stato e regioni e dove entrambi possono legiferare.
Per forme di governo si intendono i rapporti che si instaurano tra gli organi costituzionali dello stato. Nella monarchia assoluta il potere politico era completamente accentrato nelle mani del sovrano che lo esercitava in modo indiscusso. Si andavano intanto affermando le idee liberali e il principio della divisione dei poteri;infatti,il potere politico deve essere suddiviso in legislativo,esecutivo e giurisdizionale e l’esercizio di ciascuno deve essere affidato a un organo indipendente e autonomo:al parlamento la funzione legislativa,al governo quella esecutiva e alla magistratura quella giurisdizionale. Lo stato deve prima di tutto svolgere la sua funzione di indirizzo politico che consiste nello stabilire con chiarezza i fini da conseguire e i modi per perseguirli. Il principio della divisione dei poteri ha trovato la sua prima applicazione concreta nell’800,con la formazione degli stati liberali e quindi con il passaggio dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale;dalla monarchia costituzionale hanno avuto origine le forme di governo degli stati contemporanei. La distinzione che c’è tra monarchia e repubblica è che nella monarchia il capo dello stato è tale per ereditarietà,mentre nelle è tale per elezione;oggi invece la distinzione fondamentale è tra governo presidenziale e parlamentare. La forma di governo presidenziale deriva direttamente dalla monarchia costituzionale;il capo dello stato è anche il capo dell’esecutivo,mentre il potere legislativo è di competenza del parlamento. Il presidente è diretta espressione della volontà popolare,anche se non è eletto direttamente dai cittadini ma un collegio di grandi elettori;inoltre svolge le funzioni di capo di stato e di capo del governo;nomina e revoca i ministri,che sono responsabili di fronte a lui. Il governo non è sottoposto alla fiducia parlamentare in quanto il presidente,che ne è il capo,è legittimato dall’elezione popolare. Il potere esecutivo è esercitato dal presidente che a capo di tutta l’amministrazione federale. Il potere legislativo è esercitato dal congresso eletto dal popolo;il presidente non può sciogliere le camere. Il potere giudiziario è affidato alla corte e alle corti inferiori che sono indipendenti e autonome dagli altri 2 poteri. Il principio della rigida separazione dei poteri è temperato da quello del bilanciamento degli stessi nel senso che ogni organo ha la possibilità di controllare gli altri nell’esercizio delle rispettive funzioni. Il parlamentarismo può essere definito come una forma di governo in seno alla quale i poteri pubblici collaborano,e in cui il governo risponde politicamente attraverso l’istituto della fiducia,davanti al parlamento eletto a suffragio universale dai cittadini. Il capo dello stato è eletto dal parlamento ed è quindi un rappresentante indiretto del popolo;non ha responsabilità politica in quanto non partecipa alla definizione delle scelte di governo. Il parlamento,unico organo eletto direttamente dal popolo,non gli compete solo la funzione legislativa,ma anche il compito di dare o togliere la fiducia al governo,che in caso di sfiducia è costretto a dimettersi. Il governo,sottoposto alla fiducia del parlamento,è formato dal capo del governo,scelto dal capo dello stato,e dai ministri designati dal capo del governo e nominati dal capo dello stato. La stabilità del governo dipende dalla maggioranza parlamentare,cioè dalla coalizione dei partiti che ha vinto le elezioni e ha un numero di parlamentari più alto rispetto agli altri.
Il governo presidenziale presenta una maggiore stabilità e governabilità in quanto il presidente è legittimato dal popolo a svolgere le sue funzioni. Nel governo parlamentare vi è scarsa stabilità governativa in quanto i governi rispecchiano maggioranze sia sull’efficienza dell’operato dell’esecutivo sia sulla sua durata. Nel parlamentarismo a prevalenza del governo stabilità e governabilità sono maggiori,perché si è provveduto a introdurre diversi meccanismi che rafforzano l’esecutivo. Nel presidenzialismo l’adozione di un sistema elettorale maggioritario rende più personalizzato il voto;nel parlamentarismo bisogna distinguere tra sistema elettorale proporzionale e maggioritario. Nel 1 caso la rappresentatività è di tipo partitico,perché l’elettore vota per un partitico;nel 2 caso la rappresentatività è personale perchè l’elettore vota per una singola persona.
Inoltre il sistema presidenziale potrebbe presentare maggiori rischi di autoritarismo in quanto molti poteri sono nelle mani del capo dello stato;il sistema parlamentare è quello che offre più garanzie contro i rischi di autoritarismo,perché il capo dello stato non ha la maggioranza dei poteri.

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