Spinoza

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Testo

SPINOZA

Spinoza si concentra maggiormente sull’analisi dei sentimenti umani, come mai aveva fatto nessun filosofo precedente, evidenziando il desiderio, sforzo naturale dell’uomo per la sua autoconservazione.
Il filo conduttore di Spinoza è l’unità di tre soggetti: Dio, natura e uomo; essi non sono più entità separate, ma son una realtà unica. La mente è unione con la natura, e la natura è Dio.
Resosi conto che tutto ciò che aveva seguito era vano e futile, Spinoza si mise alla ricerca di ciò che non commuoveva solo il suo animo, ma che lo appagasse di un bene talmente grande che non avrebbe più ricercato ciò che era futile. Vide allora sotto un’altra luce la ricchezza, il potere e il piacere sensuale.
Ma qual è il sommo bene che appaga l’anima? Spinoza fa una precisazione: la felicità o l’infelicità dell’uomo dipende dalla qualità di ciò che desideriamo e che consideriamo quindi degno del nostro amore, poiché l’uomo litiga solo per ciò che ama e non è triste se ciò che non ama gli viene sottratto.
La gioia infinita però è posta in una cosa perfetta e infinita: Dio. Ma il Dio di Spinoza non è un ente a sé, ma si identifica con la natura → c’è una riconversione dell’uomo.
Spinoza nasce da una famiglia ebrea portoghese e vive la sua formazione ad Amsterdam dove viene educato da un ex gesuita; impara la lingua latina e ha una vasta conoscenza della cultura medioevale e rinascimentale. L’ideale di Spinoza è la forza della ragione. Ma il suo modo di vivere entrava in contrasto con la sua comunità ebraica, che lo espulse nel 1656. Nel pensiero filosofico di Spinoza, Dio non appare come lo descrivono le religioni, ma lo descrive come una sostanza infinita ed eterna, che si identifica con la natura → è il Dio della ragione e si esprime nelle leggi della natura e della storia.
Spinoza entra in contatto con molti artisti dell’epoca e si distacca completamente da Cartesio, dove la filosofia viene vista come formazione etica verso il sommo bene. Per Spinoza la felicità non è nella completa dedizione a Dio, ma nell’unione della mente con la natura, in quanto Dio è natura.

DEUS SIVE NATURA

Spinoza è panteista (secondo il panteismo Dio è in tutto o Dio è tutto) e non esiste Dio esterno al mondo, Dio è il mondo, dio è natura (DEUS SIVE NATURA), non esiste un dio personale tutti ciò che è, è manifestazione di Dio ed è necessario.
Dio non può essere diverso da quello che è, come nella matematica tutto ciò che la compone non può essere diverso da quello che è (→ 2+2=4 oppure come la somma degli angoli interni del triangolo è =180° e non può essere diverso). È importante portare l’esempio del triangolo come Cartesio che afferma che la proprietà di Dio dell’esistenza è necessaria, così come non può esistere un triangolo che non ha 180°.
Però il Dio di Cartesio viene dimostrato con la ragione ma la ragione trova fondamento nella ragione (ricordo il circolo vizioso di Cartesio).
Al contrario, per Spinoza, il Dio è impersonale e immanente alla natura in altre parole Dio fa parte della natura stessa come sua essenza o sostanza, immanente è il contrario di trascendente (=da tras cioè che va oltre e che non riguarda gli oggetti e ma il nostro modo di intravedere, oggi trascendentale ha un diverso significato da Spinoza ).
Dio è la sostanza nel suo grado più forte e supera Cartesio, poiché sostanza deriva da sub-stanza letteralmente vuol dire che sta sotto, che sorregge e quindi non ha bisogno di altro per esistere.
In Cartesio ci sono 3 tipi di sostanze che sono Dio, la res cogitans (pensiero) e la res extensa (estensione). Il pensiero e l’estensione sono due tipi di sostanze ed esistevano grazie a Dio, ma secondo la definizione di sostanza in Cartesio c’è una contraddizione: questo vuol dire che estensione e pensiero non sono vere e proprie sostanze poiché se no dovrebbero esistere da sé. Spinoza quindi prende atto di ciò e afferma che secondo lui esiste una sola sostanza che è Dio mentre il pensiero e l’estensione sono manifestazioni dell’unica sostanza esistente (Dio). E proprio in questo senso Spinoza supera Cartesio ed è coerente.
Le caratteristiche di Dio, che ha le stesse caratteristiche dell’essere di Parmenide che però ha in più la sfericità, sono: infinito, unico, indivisibile, increato (se fosse creato dovrebbe essere creato da qualcun altro perché non può essere causa di sé stesso per questo definita CAUSA SUI), eterno .
È eterno vale a dire non è soggetto al tempo e se non lo fosse vorrebbe dire che in qualche tempo non sarebbe stato necessario, infinito cioè senza limiti perché se no dipenderebbe da altro.
È unica e indivisibile perché se non ci possono essere due sostanze perché se no avrebbero gli stessi attributi e quindi coinciderebbero e sarebbero una sola.
La sostanza è Dio, la natura è Dio, sostanza e natura coincidono detto panteismo.
Il Dio di Spinoza è la natura stessa. Questo Dio deve essere compreso ma non condannato e giudicato per quello che avviene nel mondo perché non avrebbe potuto fare diversamente.
Gli uomini sbagliano a credere che il mondo sia stato creato con l’uomo come scopo, come in vista dell’uomo.
Per Spinoza ci sono tre gradi di comprensione o conoscenza (=capacità di comprensione).
1) Conoscenza sensibile che mostra le cose nella loro singolarità (OGGETTI SPARSI);
2) Conoscenza della scienza matematica che stabilisce i collegamenti tra le cose (come per esempio la fisica) (OGGETTI UNITI DA LEGGI);
3) Conoscenza di Dio che è il più alto grado di conoscenza che lui in realtà chiama “Amor dei intellectualis” cioè il Dio può essere conosciuto solo quando l’uomo si pone nella prospettiva di Dio e capisce che Dio è l’ordine necessario di tutto. Se Dio è l’ordine di tutto anche la nostra conoscenza deriva da Dio in maniera necessaria. Questa conoscenza è anche amore (amor), come per Platone l’eros era una forma di conoscenza (amore platonico amore che è conoscenza). (COLLEGAMENTI A OPERA DI DIO STESSO che sono Dio stesso).
C’è anche la conoscenza intuitiva, considerata una delle più importanti. L’intelletto umano riconosce intuitivamente che tutto il mondo è Dio, riconosce il panteismo.
Afferma che il pensiero e l’estensione sono due attributi.
Secondo lui Dio ha un’infinità d’attributi, ma l’uomo non li conosce tutti, ne conosce solo due il pensiero e l’estensione (Spinoza non giustifica questa scelta). Dio è spirito e materia.
Il pensiero e l’estensione si manifestano attraverso modi concreti e particolari:nel caso del pensiero le idee, nel caso dell’estensione i corpi.
L’idea è il contenuto del pensiero come Cartesio e non come Platone. Dio si manifesta attraverso modi, attraverso il modo geometrico (come Galileo).

L’Uomo, Le Azioni, Le Passioni.

Spinoza nota che nessuno ha analizzato geometricamente gli affetti umani e ritiene che nulla sia incomparabile alla ragione, legge naturale e umana. Tutto ciò che accade, accade per leggi naturali e sono ovunque le stesse. Secondo Spinoza l’uomo è desiderio: agisce secondo ciò che ritiene il suo bene; il male non è tale perché dotato di un misterioso alone negativo o il contrario per il bene ma è ciò che noi consideriamo degno del nostro desiderio. Il desiderio è quindi l’essenza dell’uomo, è lo sforzo di autoconservazione con cui l’uomo tende a misurarsi ogni giorno. Spinoza non giudica o critica le passioni, ma le basa comunque sulla ragione poiché è essa che ci aiuta a distinguere cosa è male o bene per noi stessi.
Il modello di vita spinoziano è la razionalità. I sentimenti e gli affetti (o passioni dell’anima con Cartesio) sono regolati dalla ragione che li potenzia e li eleva verso l’utile, il bene dell’uomo, che però deve stare attento a non farsi troppo ingannare, poiché esso usa spesso la compassione per ingannare gli altri.
A differenza delle azioni, le passioni possono essere quindi cattive se non usate con la ragione, mentre le azioni sono dettate dalla ragione e quindi per forza di cosa benigne, se non dominate dalle passioni cattive.
Le passioni si dividono in due tipologie: quelle buone (gioia e letizia) e quelle cattive (tristezza). Da questi discendono due affetti secondari: l’odio e l’amore. L’amore è accompagnata da un’idea di causa esterna. L’odio non è buono perché cerchiamo di distruggere la persona che odiamo su tutti i punti di vista e ne derivano altri sentimenti come l’ira, l’invidia, il disprezzo, ecc. Ma le passioni negative, se guidate dalla ragione possono diventare positive. Spinoza considera anche cattive la commiserazione, la stima e il disprezzo.
L’uomo agisce sempre in vista del proprio utile, che coincide con il desiderio di autoconservazione. La libertà umana risiede nel rischiarare i desideri con la ragione. Il saggio infatti non reprime i propri desideri ma li indirizza in modo razionale alla conservazione e perfezionamento di sé → virtù.
Le passioni vanno quindi comprese e non deride o giudicate o cancellate. Spinoza dice anche che la paura e la speranza devono essere evitate in quanto la paura si fonda sul fanatismo e superstizione mentre la speranza crea illusioni su un qualcosa che si è certi non avverrà mai. Bisogna liberarsi di queste passioni per poter raggiungere l’intuizione completa dell’ordine necessario del mondo e comprendere in modo razionale le cause.

PER LO STATO SOCIALE RICORDARE HOBBES.

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