L'importanza del metodo nell'ambito della Rivoluzione Scientifica

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L’importanza del Metodo nell’ambito della Rivoluzione Scientifica

L’ambientazione storica
Il Seicento fu caratterizzato da numerose crisi, che colpirono in particolare il settore economico e politico; nonostante questo, però, fu un secolo particolarmente innovativo dal punto di vista scientifico. La conseguenza più evidente della crisi fu la stagnazione demografica dovuta principalmente alle epidemie e alle carestie. I paesi Europei furono invasi da diverse ondate di peste ed altre malattie che colpirono in particolare i ceti inferiori della popolazione, fisicamente più deboli e meno protetti. Inoltre i bruschi cambiamenti climatici caratterizzati da una diminuzione delle temperature e un aumento eccessivo dell’umidità, provocarono una forte diminuzione dei raccolti.
Parallelamente alla crisi del sistema agricolo, anche il campo manifatturiero conobbe dei cambiamenti; in particolare il secolo vide la progressiva decadenza della Spagna e dell’Italia, che non furono in grado di fronteggiare le crisi di produzione; d’altra parte ci fu un grande sviluppo dell’Olanda che impose la sua supremazia in ambito commerciale e dell’Inghilterra che instaurò un sistema capitalista di gestione delle terre basate sulla proprietà privata. Questo nuovo sistema agricolo portò ad un arricchimento in particolare della classe borghese. Oltre alla crisi in ambito economico, anche le situazioni politiche degli stati determinarono importanti conseguenze sull’Europa del Seicento. Lo dimostrarono le numerose guerre combattute nel corso del secolo: questa furono causate principalmente dalla grande frammentazione politico-amministrativa dei vari paesi e spesso dalle minoranze religiose, come nel caso della Germania, che portò allo scoppio della Guerra dei Trent’Anni, in cui fu coinvolta l’intera Europa. Per porre fine alla crisi che colpì gran parte dell’Europa, si riscontrò quindi la necessità di introdurre un metodo razionale, applicabile sia in ambito economico che politico, che potesse ristabilire l’equilibrio.
La Rivoluzione Astronomica
Tuttavia, se il Seicento in questi ambiti fu un secolo di crisi, in ambito scientifico conobbe un grande sviluppo e vide l’introduzione di importanti innovazioni. In particolare con l’introduzione della teoria eliocentrica dell’universo di Copernico, opposta a quella geocentrico-tolemaica, si assiste a un cambiamento della concezione del cosmo e della posizione dell’uomo nell’Universo. Da una visione animistica dell’universo si passa ad una di tipo meccanicistico.
Il nuovo sapere e la scienza moderna
Con la rivoluzione scientifica nasce un nuovo sapere, che critica e si oppone al sapere medievale e a quello aristotelico. Il sapere medievale si basava sulla centralità assoluta della teologia, mentre quello aristotelico sulla contemplazione delle idee e sulla netta divisione di scienza e arti pratiche. Il nuovo sapere si fonda invece sulla complementarietà di scienza e tecnica. “Homo faber suae fortunae”: l’uomo non solo può conoscere la realtà e le leggi della natura, ma attraverso le arti pratiche (tecnica) le può modificare a proprio favore. La scienza moderna si fonda sulla matematica, la fisica e le scienze naturali, e attraverso queste studia gli aspetti quantitativi della natura, in opposizione alle scienze occulte che invece si occupavano degli aspetti qualitativi. La scienza quantitativa si serve di processi razionali, contrariamente alle scienze occulte che di fatto si basano su processi non razionali quali la magia, l’astrologia e l’alchimia. Si studia così il come avvengano le cose (quomodo) e non più il perché (quia). Questa nuova scienza porta ad una concezione meccanicistica della natura: questa è una macchina perfetta, che Dio, il “divino meccanico”, ha creato e alla quale ha fornito delle leggi proprie, che le permettono di regolarsi da sé.
Il Metodo
Con la nascita della scienza moderna e la fondazione di un nuovo sapere, che critica il sapere aristotelico, diventa necessaria l’introduzione di un nuovo metodo, che sostituisce l’Organon aristotelico, per conoscere e riordinare la realtà. L’esigenza di un nuovo metodo è legata anche alla situazione di crisi che interessa gli stati europei. In particolare in ambito politico è necessario un processo di razionalizzazione che possa riorganizzare l’amministrazione per fronteggiare le crisi. Il nuovo metodo si baserà sulla complementarietà di due principi fondamentali: la ragione e l’esperienza.
Il Metodo Di Galileo
Un importante metodo fu quello di Galileo, basato su “sensate esperienze” e “certe dimostrazioni”. Si tratta di un metodo sperimentale, costituito da una parte induttiva, una deduttiva e una sperimentale. Dopo l’osservazione e la registrazione dei dati sui fenomeni della natura, egli formula un’ipotesi (fase induttiva), dalla quale si possono dedurre particolari principi e proprietà (fase deduttiva): Infine questa ipotesi doveva essere verificata sperimentalmente attraverso appositi strumenti; si giungeva così all’affermazione della legge sperimentale.
Il Metodo di Bacone
Bacone introduce invece un metodo puramente induttivo, il “Novum Organum”. Questo metodo comprende una pars destruens e una pars costruens. Nella pars destruens egli riconosce e classifica gli errori della conoscenza, gli idola (pregiudizi), che si dividono in pregiudizi derivanti dalla natura umana (idola tribus e idola specus) e pregiudizi derivanti dai rapporti dell’uomo con la società (idola fori e idola theatri). Nella pars costruens, classifica tutte le osservazione dei fenomeni della natura nelle tabulae (presentiae, absentiae e graduum). Viene poi formulata la prima ipotesi (vendemiatio prima) che successivamente verrà verificata attraverso una serie di esperimenti, che porteranno all’experimentum crucis, dove si oppongono due tesi opposte; con l’experimentum crucis sarà possibile affermare definitivamente la tesi. Il metodo induttivo da Bacone, perciò, parte dall’osservazione dei fenomeni per poi giungere all’affermazione di una legge generale.
Il metodo di Cartesio
Il metodo di Cartesio invece è un metodo deduttivo matematico che si basa sul criterio dell’evidenza: Anche questo metodo può essere considerato come formato da una pars destruens e da una pars costruens. Nella pars destruens, Cartesio, applica il criterio del dubbio, cioè, per rifondare la conoscenza parte dall’esclusione di tutte le credenze false, e perciò scarta tutte le opinioni che possono essere sottoposte, anche solo minimamente, ad un dubbio. Nella pars costruens, la regola dell’evidenza permette di accettare solo ciò che è chiaro e distinto. Con l’analisi i problemi complessi vengono divisi nei loro elementi costitutivi, che verranno poi riorganizzati secondo un ordine razionale nella fase di sintesi. Infine, con la revisione si verifica che tutti i procedimenti effettuati siano coerenti con i principi matematici. Questo metodo è particolarmente importante per il criterio dell’evidenza, ma non è possibile applicarlo a tutti i problemi.
Il metodo di Spinoza
Secondo Spinoza il metodo conoscitivo deve essere geometrico, perché la natura stessa è organizzata geometricamente; perciò esso si articola in assiomi, proposizioni, definizioni, dimostrazioni, lemmi, corollari e scoli.
Le conseguenze
Grazie all’introduzione di questi nuovi metodi sarà possibile riorganizzare ogni aspetto della natura e della realtà e porre così fine alla crisi. In particolare si affermano molte potenze, Francia, e Inghilterra, che introdurranno il sistema dell’assolutismo monarchico; in campo economico si diffonderà il capitalismo fondato sulla gestione di aziende perfettamente organizzate.

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