Logica aristotelica, Epicureismo e Stoicismo

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Testo

La logica è lo studio del pensiero, della mente; è una disciplina scientifica che si occupa dell’essere come vero. È la base di tutte le scienze poiché è la premessa su tutte le ricerche sull’essere. La logica aristotelica è una logica formale e ontologica: dal punto di vista formale significa che può studiare procedure che valgono per sé indipendentemente dalla realtà; dal punto di vista ontologico vuole individuare delle procedure di pensiero, logiche ma che si devono trovare anche nella realtà. Quando ho trovato le leggi del pensiero, queste connessioni logiche sono anche connessioni ontologiche. Secondo Aristotele la realtà è razionale e ha delle leggi che il pensiero può cogliere. La logica si basa su tre principi di fondo che non possono essere smentiti:
• PRINCIPIO D’IDENTITÀ: a=a
• PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE: se a=a, non posso poi dire a≠a
• TERTIUM NON DATUR: non si dà una terza possibilità
La logica si divide in:
a. LOGICA DEI TERMINI: Studia i singoli termini, nomi, oggetti; deve definire i termini isolati fra loro → analisi GRAMMATICALE
Si tratta di classificare i concetti; Aristotele ritiene che si classifichino per genere prossimo (il genere più vicino) e differenza specifica (quello che caratterizza). Per esempio classifichiamo l’uomo: il suo genere prossimo è l’animale, mentre la sua differenza specifica è la razionalità.
b. LOGICA DELLE PROPOSIZIONI: Si occupa delle connessioni fra termini → analisi LOGICA;
Si occupa di enunciati apofantici/dichiarativi, che affermano o negano; non si occupa di enunciati ipotetici, esortativi. Per avere senso gli enunciati si devono costruire con un soggetto a cui si attribuiscono attributi e predicati (sogg+verbo+pred). Il soggetto dal punto di vista ontologico è la sostanza. Tipi di proposizioni (connessioni soggetto – predicati) dichiarative:
• Affermative
• Negative
• Universali → tutti/ogni
• Particolari → alcuni
• Singolari → riferite a persone
I tipi di proposizioni si possono combinare tra loro.
Le lettere derivano da AD FIRMO e da NEGO.
La lettera A riguarda le proposizioni universali affermative mentre la I le affermative particolari. La lettera E riguarda le proposizioni negative universali mentre la O quelle negative particolari. Parto sempre dall’universale.
Prendiamo un esempio: in A “tutti gli uomini sono bianchi”, in E “nessun uomo è bianco”, in O “alcuni uomini non sono bianchi” e in I “alcuni uomini sono bianchi”

A I E O I O A O E I
V → V V → V V → V V → F V → F
F → F F → F F → V F → V F → V
F → V
A E
V → V
F → F
F → V
c. LOGICA DEL RAGIONAMENTO: Studia le connessioni fra proposizioni, frasi → analisi del PERIODO. Ragionare significa collegare fra di loro più enunciati in modo logico. Esiste un modo di procedere che collegate due frasi non mi può che condurre a conclusioni vere, non confutabili. Il sillogismo è un ragionamento scientifico per cui poste certe premesse segue, si deduce, necessariamente la conclusione per il fatto stesso che le premesse sono state poste. Solo alcuni particolari discorsi sono sillogismi: ci devono essere solo tra frasi
PREMESSA MAGGIORE (più vasta)
PREMESSA MINORE Le due premesse devono essere vere e solo in
CONCLUSIONE questo caso la conclusione è vera;
e solo tre termini
ESTREMO MAGGIORE (A)
TERMINE MEDIO (M)
ESTREMO MINORE ©
Tre tipi di sillogismi
• Prima figura: (M) deve essere soggetto della premessa maggiore e predicato della minore;
M in A Tutti gli uomini sono mortali
C in M Socrate è un uomo
C in A Socrate è mortale
• Seconda figura: (M) deve essere predicato della premessa maggiore e minore;
A non è in M Tutte le pietre non sono animali
C è in M Gli uomini sono animali
C non è in A Gli uomini non sono pietre
• Terza figura: (M) deve essere soggetto della premessa maggiore e minore;
M è in A Ogni uomo è razionale
M è in C Ogni uomo è animale
Qualche C è in A Qualche animale è razionale
• Quarta figura: (M) deve essere predicato della premessa maggiore e soggetto della minore;
A in M
M in C
C in A
Il sillogismo è un ragionamento scientifico e per far sì che sia vero le premesse devono essere vere, i termini non devono essere ambigui ma univoci (nel significato) e deve essere rispettata la struttura formale. Se tutto questo è rispettato, il sillogismo è vero secondo un modello DEDUTTIVO. La matematica segue ancora questo modello ma per le altre scienze non è fecondo, perché deduco quello che so già. Tutto si regge sulla validità delle premesse. Si giunge a verità prime per intuizione (razionale, attraverso assiomi evidenti di per sé)o induzione. Alle verità ci arrivo generalizzando.
L’età ellenistica è il periodo che va da Alessandro Magno (IV sec. a.C.) all’impero romano; questa età scaturisce dalla fusione della cultura greca (che si diffonde) con quelle orientali (grazie anche al grande impero di Alessandro). Il periodo ellenistico propende alla specializzazione scientifica, sul modello delle scuole aristoteliche; la filosofia perde dunque importanza e bisogna ridefinirla. Non può più essere né quella socratica né quella platonica: infatti è cambiato il contesto storico, non ci sono più le polis. C’è un contesto universalistico: l’individuo non è più chiamato alla partecipazione politica: si è sudditi non cittadini, è finita la libertà. La filosofia non si occupa più dei problemi politici ma si concentrerà sui problemi dell’individuo, morali ed etici.
Sono l’epicureismo e lo stoicismo a caratterizzare l’età ellenistica. I romani porteranno a Roma queste filosofie: l’epicureismo viene elaborato da Lucrezio mentre lo stoicismo sarà seguito da Seneca e Marco Aurelio. C’è poi una terza corrente: il cinismo, scetticismo (scuole socratiche). Avvertono un senso di crisi dei valori, riprendono lo spirito socratico, criticano tutto. Per essere felici per loro basta essere sé stessi. Il più famoso fu Diogene di Sinope che criticava l’apparire e la ricchezza in modi originali.
Epicuro nasce a Samo nella metà del 300. Vive dunque nel IV-III sec. a.C. , quando le polis andarono in crisi. Fonda una scuola aperta alle donne e molto unita, ma diversa da quelle pitagoriche. La filosofia per lui doveva essere una terapia, una cura dell’anima: deve farci stare bene → non più sapere per sapere, ma sapere per stare bene. Non voglio cambiare tutto il mondo (che è diventato globale, universale e quindi non riesco a cambiarlo), ma me. La filosofia ha rinunciato alle scienze in particolare e deve quindi dare risposte ai problemi individuali. La separazione sarà poi un po’ risolta nel medioevo ma riaperta con Galileo di nuovo. Epicuro propone un quadrifarmaco:
1. La realtà si può conoscere, tutto è accessibile all’uomo; le cose che conosco, le posso quindi controllare, e mi fanno dunque meno paura e meno male.
2. La felicità è possibile, ma non cade dal cielo, ce la dobbiamo conquistare. C’è e si può raggiungere ma non è un possesso definitivo. Non bisogna partire dal vittimismo.
3. Si può superare il dolore, affrontarlo e controllarlo.
4. Tutto questo lo posso fare da solo e se ho degli amici è meglio. Anche se il mondo crolla a pezzi posso cercare di essere felice per me stesso.
Questo messaggio di felicità è rivolto a tutti gli uomini. → è estremamente aperto
C’è il rifiuto di ogni trascendenza, c’è la fede nell’aldiqua. La filosofia di Epicuro può essere divisa in tre parti:
* Filosofia CANONICA
* FISICA → vd. Democrito
* ETICA → realizzare il bene, sé stessi come esseri umani per Aristotele
Per Epicuro bisogna cercare il piacere immediato, fisico→Eudemonia/Edonismo
L’APONIA è l’assenza di dolore nel corpo; non basta per stare bene perché bisogna stare bene anche dal punto di vista psicologico. L’assenza di turbamenti dell’anima, la tranquillità d’anima viene definita come ATARASSIA.
Per raggiungere l’aponia e l’atarassia bisogna usare la testa e fare un calcolo dei piaceri; ci sono tre livelli:
- Piaceri naturali e necessari (es. mangiare).
- Piaceri naturali e non necessari; se non vengono controllati, danneggiano.
- Piaceri non naturali e non necessari (es. ricchezza)
Gli ultimi sono da evitare assolutamente perché non ci conducono all’atarassia. Per essere felici bisogna quindi vivere secondo natura., raggiungere l’autarchia. Più cose desideri più sei infelice. Il dolore fisico cerca di evitarlo: se è lieve non starti a lamentare, tanto passa. Se è acuto, passa ancor più in fretta. Se è acutissimo muori. I mali dell’anima sono le paure: non bisogna avere paura degli Dei, tanto se ne fregano di noi, e neanche della morte, perché con lei finisce tutto. Bisogna vivere nascosti, in campagna ed evitare la vita politica che porta tensioni.
Vivi secondo natura:
* Segui e rispetta le leggi naturali, che sono leggi razionali perché la natura è razionale;
* Rispetta le leggi della conservazione fisica dell’essere e rispetta la vita;
* Non sconvolgere le leggi di natura;
* Non seguire una vita artificiosa, non naturale, sofisticata;
* Rispetta i ritmi della natura;
Vivi secondo ragione:
* Vivi seguendo le leggi naturali = razionali;
* Vivi accettando l’ordine naturale del tutto;
* Vivi perseguendo il bene;
Doveri:
* Persegui solo i beni razionali (sapienza, saggezza, giustizia, ordine, equilibrio, moderazione);
* Cerca i beni naturali;
* Tutto il resto va escluso (anche i sentimenti → non sono razionali)
Per gli Stoici l’essere è un'unica forma (logos, fato, Dio) che si manifesta in diversi modi. La natura è un cosmo ordinato ed ogni manifestazione naturale è opera del logos. Lo Stoico è una figura imperturbabile.
Solo vivendo secondo natura e ragione, rispettando i miei doveri, arriverò all’Atarassia → tranquillità, assenza di inquietudini, di problemi dell’animo). Devo però controllare gli impulsi irrazionali e le emozioni. Il saggio stoico è colui che con l’esercizio è riuscito a raggiungere un tale controllo di sé da arrivare ad un distacco rispetto al resto del mondo e rispetto alle emozioni.

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