Le fonti sulla filosofia presocratica

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Testo

Le fonti sulla filosofia presocratica

La verità non è sempre certezza e la certezza non è sempre verità.

Le fonti su cui ci si basa per ricostruire il pensiero di un autore sono normalmente distinte in fonti dirette, cioè di prima mano, e fonti indirette, cioè riportate da fonti dirette. Il primo filosofo di cui ci sono rimaste alcune opere intere è Platone. Il pensiero dei presocratici non è invece giunto fino a noi in maniera completa e diretta, ma solo attraverso fonti indirette, suddivise in frammenti, spesso largamente incompleti, e attraverso testimonianze posteriori, di diversa consistenza e attendibilità. Per ricostruire le origini della filosofia, assai raramente possiamo dunque affidarci all’esame diretto delle opere autentiche dei filosofi. Molto più spesso, tutto ciò di cui disponiamo sono informazioni e citazioni indirette, di difficile e non univoca interpretazione. Si può dire quindi che il pensiero originario dei primi filosofi sia in larga parte, irrimediabilmente perduto. Come ha scritto il defunto studioso di filosofia antica Gabriele Giannantoni: «Il lavoro dello storico è reso difficile a. dai guasti prodotti da una lunga tradizione manoscritta (correzioni, omissioni, interpolazioni, interpretazioni tendenziose1), b. dalla mancanza o dalla frammentarietà dei dati esterni2, c dalle falsificazioni, d. dai travestimenti leggendari e fantastici, e. dalle attribuzioni arbitrarie3, f. dalle incertezze della cronologia, sia assoluta che relativa». Il difficile lavoro di traduzione, di analisi e di interpretazione dei frammenti e delle testimonianze costituisce il campo nel quale storici, filologi e filosofi si impegnano a restituirci la conoscenza più attendibile possibile della filosofia antica.
Le principali fonti sulla filosofia greca presocratica sono pertanto quelle sotto elencate.

Le opere di Platone e Aristotele

Nelle opere platoniche e aristoteliche compaiono numerosi e preziosi riferimenti ai filosofi precedenti, che costituiscono una fonte preziosa per la ricostruzione delle loro filosofie, sia come testimonianza che come citazione di frammenti.
In Aristotele, in particolare, l’interesse storiografico è esplicito, anche se sicuramente tendenzioso, praticato cioè alla luce dei propri convincimenti. Occorre quindi superare la sua interpretazione per arrivare al fatto e al testo.
La rilevante mole di informazioni che egli ci offre è contenuta soprattutto nel celebre libro “alfa” della Metafisica, una vera e propria storia della filosofia secondo Aristotele. Essa ha costituito nei secoli, la fonte primaria per ogni storico della filosofia. Ad Aristotele fa capo la tradizione assai discussa, e di valore oggi in parte solo convenzionale, di far iniziare la filosofia con l’indagine naturalistica dei pensatori di Mileto.

Le raccolte dossografiche di testimonianze

Alla scuola aristotelica spetta il merito di avere iniziato una raccolta sistematica delle “opinioni” dei primi filosofi, raccolta che viene indicata con il nome di “dossografia” (dal greco doxa, “opinione”). Si tratta di un esercizio spirituale, del tipo delle Sentenze. Il primo dei dossografi fu Teofrasto, discepolo di Aristotele, autore delle Opinioni fisiche, di cui rimangono alcune parti citate nel Commentario di Simplicio (VI sec. d.C.) alla Fisica aristotelica.
Altre dossografie sono i Placita philosophorum, attribuiti a Plutarco, le Ecloghe fisiche di Stobeo (V sec. d.C.), entrambi forse attinti dai Placita di Aezio (I sec. d.C.). Un importante lavoro dossografico è svolto infine da Cicerone, il quale conobbe tuttavia le dottrine dei filosofi greci solo di seconda o di terza mano e quindi costituisce una fonte la cui attendibilità è molto incerta.

Le vite dei filosofi

Accanto alle dossografie sono da ricordare le numerose biografie e le storie delle scuole filosofiche, secondo il metodo delle “successioni”, in cui la storia delle scuole viene ricostruita a partire dal fondatore, fino agli ultimi scolarchi. L’opera principale in questo campo è quella di Diogene Laerzio, Vite e Dottrine dei filosofi, in 10 libri, giuntaci intera, di fondamentale importanza per la conoscenza della filosofia greca, anche se non sempre attendibile.
Quello della biografia è un altro esercizio spirituale, che sarà poi proseguito dalle vite dei santi: la filosofia è un modo di vivere, così tu mediti sulla vita dei filosofi per imparare a vivere come loro. A questo genere letterario non importa molto l’esattezza cronologica e storica. Interessa fornire un modello.

Cronologie

Vanno anche ricordate le Cronologie, tra cui quelle di Eratostene (III sec. a.C.) e di Apollodoro (II sec. a.C.).

I commentatori e i polemisti

Fonti importanti sono infine i commentatori di Platone (Posidonio, Proclo e altri) e di Aristotele (Alessandro di Afrodisia e Simplicio) e gli scrittori che hanno in epoca posteriore confutato o difeso (apologeti) le dottrine greche, come per esempio Plutarco, Sesto Empirico e gli scrittori cristiani dei primi secoli.

L’edizione critica dei frammenti dei presocratici

Per quanto riguarda le fonti dirette, la prima e più importante raccolta dei frammenti e delle testimonianze relativi ai presocratici è stata realizzata, all’inizio del Novecento, dal tedesco Hermann Diels, Die Fragmente der Vorsokratiker Berlin 1903, poi migliorata, a partire dagli anni trenta, da Walter Kranz. Dell’opera si ha una pessima traduzione in italiano, curata da G. Giannantoni e altri, (Laterza 1969) con il titolo I presocratici. Testimonianze e frammenti, e un’ottima edizione appena uscita a cura di Reale.
Nelle citazioni dal Diels-Kranz il primo numero indica il capitolo (che corrisponde anche al numero d’ordine con cui è sistemato ciascun filosofo), la lettera maiuscola che segue indica se si tratti di testimonianza indiretta (lettera A) oppure di frammento (lettera B); il numero che fa seguito alla lettera indica il numero che alla testimonianza o al frammento è stato assegnato nella raccolta.
1 Problema testuale (della ricostruzione del testo).
2 Problema storico (della ricostruzione del contesto)
3 Pseudonimia: attribuire uno scritto ad un personaggio autorevole per accreditarlo.
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