LA SOFISTICA IN GENERALE E PROTAGORA

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

I SOFISTI
Si possono individuare sette caratteri dominanti della sofistica ( il nome deriva da sophia: sapienza,in quanto coloro che la professano si proclamano sapienti ).
1. I sofisti colgono il moment di crisi della filosofia della nutura,che non trova alcun accordo sui principi di fondo,e spostano l’asse tematico della filosofia dallo studio del cosmo a quello dell’uomo,come essere individuale e come membro della società ( interpretando così l’evoluzione storica di molte città-stato,e in particolare di Atene,con l’ascesa della classe popolare).
2. Dal punto di vista metodologico costituiscono il metodo deduttivo ( che da una proposizione generale ‘’ deduce gli aspetti particolari ) con quello induttivo ( Che costituisce la proposizione generale a partire dagli aspetti particolari), prestando da una particolare attenzione all’esperienza e all’osservazione dei fatti umani.
3. Alla conoscenza ,per tanto, attribuiscono finalità pratiche di conoscenza morale e non più teoretiche, di speculazione,sulla natura e sull’essere.
4. Questa prospettiva pratica si produce per lo più in un impegno educativo e pedagogico rivoluzionario perché teso a insegnare la virtù ( arete) ,che fino ad allora era ritenuta ereditaria e non insegnabile .
5. I sofisti si qualificano come educatori professionisti, maestri di virtù, che pretendono un compenso per le loro prestazioni.
6. I sofisti sono portatori di un ideale panellenico, di per se innovativo, perché non si sentono legati a una data polis e viaggiano di città in città in tutto il mondo greco.
7. In fine,il decisivo carattere della sofistica può essere identificato nell’uso spregiudicato della ragione ,rivolto alla critica di ogni istituzione, convenzione e anche dogma filosofico che non sia completamente fondato.
Il risultato di questa loro attitudine è un prevalente relativismo in ambito etico,conoscitivo e culturale ( il bene e il male, il vero e il falso non sono ritenenti assoluti,poiché i valori che presiedono alle diverse civiltà umane sono i più disparati è un’attitudine utilitarista ( solo la ricerca dell’utile per se e per la polis può ragionevolmente guidare l’azione umana).

PROTAGORA
Nasce ad Abdera agli inizi del V sec a . C. ; viaggia a lungo,fermandosi soprattutto ad Atene,dove amico dello statista Pericle e del tragediografo Euripide. La sua attività suscita le antipatie dei conservatori ateniesi e un’accusa di empietà e di ateismo che lo costringe all’esilio.
• L’UOMO E’ LA MISURA DI TUTTE LE COSE
E’ il fondatore della sofistica e il suo nome è legato al principio del relativismo,che egli formula in questi termini : ‘’ l’uomo è misura di tutte le cose,di quelle che sono per ciò che sono e di quelle che non sono per ciò che non sono ‘’.
Con questo Protagora intende dire che ogni singolo uomo è il criterio per giudicare le cose,e che,pertanto non esiste alcun principio assoluto e autonomo a cui rapportare la realtà,come avevano creduto tutti i filosofi prima di lui. Cosi al sapiente -cioè al sofista-non tocca il compito di scoprire i fondamenti stabili delle cose (sui quali non è lecito pronunciarsi),bensì quello di rendere ‘’ più forte il discorso più debole ‘’, ossia di rendere più vero (o più buono o più bello) ciò che al momento appare meno vero,esattamente come fanno gli avvocati nei processi.
Questa arte di cui Protagora è maestro è detta ‘’ antilogia ‘’. Tuttavia il suo uso è lasciato al capriccio di chi se ne serve,ma trova sostanzialmente un limite nel fatto che essa ha come fine l’utile,che ,in quanto tale,non viene ritenuto relativo,ma considerato razionalmente e oggettivamente determinabile in modo,modo assoluto in relazione alle circostanze date.
In questo senso protagora non rinuncia al concetto di virtù,ma l’intende in una accezione nuova,fondata sull’utile e sul bene : il sofista è appunto colui che possiede e insegna la virtù dell’accortezza,cioè del sapere scegliere ciò che è utile per se e per la polis in dati momenti.
Perciò anche la sapienza cambia di senno anche perché può essere appresa e insegnata: appartiene a tutti quelli che sanno riconoscere ciò che è utile e ciò che è dannoso nei veri campi, ma in grado sommo essa tocca al sofista,in quanto conosce l’utile di tutti,cioè della polis.
Protagora applica i relativismo anche in teologia,esponendo una forma di agnosticismo.

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