La psicologia e la psicoanalisi di S. Freud: appunto di filosofia

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

8. LA PSICOLOGIA E LA PSICOANALISI DI S. FREUD

Scienze umane e filosofia
Scienze umane: sapere scientificamente organizzato con soggetto l’uomo. La loro nascita avviene nell’Ottocento in ambito positivistico con l’applicazione del metodo scientifico ai comportamenti dell’uomo; nascono così la socilogia e la psicologia.

La psicologia

Storia e “scuole” tradizionali della psicologia
Psicologia: disciplina che ha per oggetto l’anima o la coscienza o gli eventi caratteristici della vita animale ed umana. Essa è nata in ambito filosofico con Aristotele.
Wolff la chiama psicologia razionale in quanto essa vuole capire a priori, analizzando l’anima, tutte le cose che si osservano a posteriori.
La psicologia scientifica si sviluppa nella seconda metà dell’Ottocento in Germania. Essa era divisa in scuole:
1. Psicologia psicofisica
2. Gestaltistica
3. Comportamentistica
4. Del profondo
5. Funzionale

1. Psicofisica: tratta il procedimento induttivo o sperimentale della coscienza. Al tempo però mancavano le condizioni per la fase scientifica della psicologia: il riconoscimento del rapporto tra eventi psichici e fisici, e l’introduzione di qualche procedimento di misura. Presupposti teorici della psicofisica:
1. la psicologia ha per oggetto i fatti di coscienza e il suo principale strumento di indagine è la riflessione.
2. i fatti di coscienza o fenomeni interni sono studiati dalla psicologia nella loro connessione funzionale con i fenomeni esterni, cioè fisiologici o fisici
3. la psicologia deve risolvere il fatto di coscienza in elementi ultimi (sensazioni, emozioni elementari) e spiegare i fenomeni più complessi con la combinazione di tali elementi (atomismo, associazionismo) [atomismo: gli eventi psichici più complessi possono essere ricondotti a elementi minimi, non divisibili ulteriormente. Associazionismo: la vita mentale può essere spiegata come combinazione di idee semplici che si legano tra di loro con leggi associative]
4. il carattere scientifico della psicologia è costituito dal ricorso ai procedimenti dell’induzione, dell’esperimento e del calcolo matematico
2. Gestaltistica: non accetta il 3° punto della psicofisica. La sua tesi è che i processi sensoriali siano organizzati dalla mente sulla base di configurazioni unitarie e strutturate, secondo il principio olistico per cui “il tutto è qualcosa di più e di diverso dalla somma delle parti”. Per conseguenza i gestaltisiti negano i principi classici dell’associazionismo e dell’elementarismo. L’atto del vedere non è mai un’attività passiva: l’occhio valuta, sceglie e compie operazioni:
i. Criterio di vicinanza: quando mancano altri criteri organizzativi, le figure tendono a raggrupparsi in funzione della loro prossimità
ii. Criterio di somiglianza: in un campo visivo le figure fra loro simili tendono a raggrupparsi fra loro.
iii. Criterio del destino comune: nell’immagine la percezione tende a vedere la sovrapposizione di 2 sole curve e non 4 tratti curvilinei come sarebbe pure possibile
3. Comportamentistica: non accetta il 1° caposaldo, l’oggetto fondamentale della psicologia non è l’introspezione bensì le reazioni degli organismi agli stimoli. Riflesso: capacità dell’organismo di rispondere in modo automatico e involontario a determinati stimoli ambientali. (es: Pavlov e il cane)
4. Psicologia del profondo: non accetta il 4° caposaldo, considerando la psicologia come scienza non di descrizione ma di interpretazione.

Freud

Dagli studi sull’isteria alla psiconanalisi
Freud. La vita Nasce a Freiberg, nel 1856. laureatosi in medicina, intraprende studi di anatomia del sistema nervoso. Per ragioni economiche è costretto ad abbandonare la ricerca scientifica e a dedicarsi alla psichiatria.
La medicina ottocentesca tendeva ad interpretare i disturbi della personalità in chiave somatica e quindi a non prendere sul serio quegli stati psiconevrotici, in cui non fossero rintracciabili lesioni fisiche al cervello.
Charcot e Breuer cominciarono ad eseguire degli studi. Charcot cominciò a usare l’ipnosi come metodo terapeutico, grazie al controllo dei sintomi isterici mediante la suggestione. Breuer invece utilizzava l’ipnosi per richiamare alla memoria avvenimenti penosi dimenticati.
Il caso di Anno O. fu studiato da Breuer. La paziente di idrofobia acuta. Mediante l’ipnosi si era scoperto che, da bambina, ella aveva visto il cane della governante, bere da un bicchiere. Ciò le aveva creato un forte senso di repulsione e anche se lei aveva rimosso l’episodio soffriva di questi sintomi idrofobi. Con l’ipnosi sono stati riportati alla coscienza e perciò risolti.
Breuer e Freud misero così a punto il metodo catartico, che consisteva nel provocare una scarica emotiva capace di liberare il paziente dai suoi mali. Secondo Freud la causa dell’isteria (eziologia) è da ricercarsi in un conflitto tra forze psichiche inconsce. La scoperta dell’inconscio segna l’atto di nascita della psicoanalisi, che si configura infatti come psicologia del profondo.

La realtà dell’inconscio e i modi per “accedere” ad esso
Prima di Freud si identificava la psiche con la coscienza. Egli invece affermava che l’inconscio è la realtà abissale primaria di cui il conscio è solo la manifestazione visibile.
Freud divide l’inconscio in 2 zone:
• Preconscio: insieme dei ricordi che, pur essendo momentaneamente inconsci, possono, in virtù di uno sforzo d’attenzione, divenire consci.
• Rimosso: insieme di elementi psichici stabilmente inconsci che vengono mantenuti tali da una forza specifica, la rimozione (processo inconscio con il quale si esclude dalla coscienza determinate rappresentazioni connesse con una pulsione per lo più sessuale), che può venir superata solo con tecniche apposite:
o Ipnosi (scarsa efficacia)
o Metodo delle associazioni libere: anziché forzare il malato, questo metodo mira invece a rilassarlo e metterlo in grado di abbandonarsi al corso dei propri pensieri, facendo sì che fra le varie parole da lui usate si instaurino delle catene associative collegate con il materiale rimosso. Notevoli le difficoltà, che però possono essere superate con lo sforzo solidale del paziente e dello psicoterapeuta. Transfert: trasferimento sulla persona del medico, di stati d’animo ambivalenti, implicando talvolta una sorta di attaccamento amoroso verso il medico.
Freud si propose poi di decodificare i messaggi dell’inconscio tramite i sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici.

La scomposizione psicoanalitica della personalità
Freud definisce la psiche come unità complessa costituita da un certo numero di sistemi, dotati di funzioni diverse e disposti in un certo ordine, a seconda dei luoghi psichici o topoi. Egli distingue 2 topiche:
• Prima topica ha 3 sistemi:
o Conscio
o Preconscio
o Inconscio
• Seconda topica ha 3 istanze:
o Es: forza impersonale e caotica. L’Es :
• obbedisce solo all’istinto del piacere
• è al di là delle forze spazio-temporali di Kant (in quanto le pulsioni rimosse vivono in una sfera senza luogo e senza tempo)
• ignora le leggi della logica
o Super-io: insieme delle proibizioni che sono state inculcate all’uomo nei primi anni di vita e che poi lo accompagnano sempre in forma inconsapevole
o Io: è l’istanza che si trova a dover equilibrare, tramite compromessi, le pressioni di Es, Super-io e mondo esterno
Il rapporto tra Io e Es, Super-io e modo esterno, rappresenta un criterio di discriminazione tra normalità e nevrosi (≠ da psicosi: disturbi psichici gravi e non si può applicare la psicoanalisi).
• Nell’individuo normale l’Io riesce a gestire la situazione e, agendo sulla realtà, fornisce parziali soddisfazioni all’Es, senza violare troppo le proibizioni del Super-io.
• Nell’individuo perverso le esigenze dell’Es sono eccessive o il Super-io è troppo debole. L’Io è condotto allora a comportamenti asociali o proibiti
• Nell’individuo nevrotico il Super-io è troppo rigido e provoca la rimozione, o altri processi di difesa; le istanze dell’Es divenute in cosce si manifestano allora con sintomi nevrotici
L’Es si può identificare con l’inconscio, ma l’Io e il Super-io non coincidono con il sistema conscio-preconscio, ma partecipano anch’essi, per certi aspetti, del sistema inconscio.

I sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici
Nell’opera Interpretazione dei sogni, Freud definisce i sogni come appagamento camuffato di un desiderio rimosso. Per motivare ciò egli distingue, all’interno dei sogni:
• Contenuto manifesto: la scena così come viene vista dal soggetto
• Contenuto latente: insieme delle tendenze che danno luogo alla scena
Perché, se i sogni richiamano dei desideri, non lo fanno in forma diretta?? I sogni, molto spesso, sono desideri inaccettabili dal soggetto e cadono quindi in censura, perciò il contenuto manifesto è una forma elaborata e travestita dalla censura, in cui si presentano i desideri latenti. Perciò l’interpretazione psicoanalitica dei sogni consiste nel ripercorrere a ritroso il processo di traslazione del contenuto latente in quello manifesto, al fine di cogliere i messaggi segreti dell’Es.
Nella Psicopatologia della vita quotidiana Freud esamina quei contrattempi della vita quotidiana che prima si attribuivano “al caso”. Egli scopre invece che essi sono un’altra manifestazione camuffata dell’inconscio.
I sintomi nevrotici, perciò, sono il punto d’incontro fra una o più tendenze rimosse e quelle forze della personalità che si oppongono al loro ingresso nel conscio. Scoprì anche che gli impulsi rimossi che stanno alla base dei sintomi psiconevrotici sono sempre sessuali.

La teoria della sessualità e il complesso edipico
Concezione pre-freudiana della sessualità: identificata con il congiungimento con un individuo di sesso opposto per procreare. Di conseguenza resterebbero inspiegate tutte le tendenze psicosessuali differenti dal coito come per esempio: la sessualità infantile, le perversioni,…
Freud perciò ampliò il concetto di sessualità, identificando così la libido: energia che, in corrispondenza dello sviluppo fisico, si concentra su alcune parti del corpo dette zone erogene.
La sessualità infantile: Freud definì il neonato come un essere perverso (capace di perseguire il piacere indipendentemente da scopi riproduttivi) polimorfo (mediante i più svariati organi). Lo sviluppo psisessuale del bambino avviene in 3 fasi:
1. fase orale:
a. dai primi mesi di vita fino a 1 anno
b. zona erogena: bocca connessa con l’atto del poppare
2. fase anale:
a. da 1 anno a 3 anni
b. zona erogena: ano connessa con le funzioni escrementizie
3. fase genitale:
a. alla fine del terzo anno
b. zona erogena: i genitali e si articola in:
i. fase fallica: così chiamata perché:
1. la scoperta del pene è oggetto di attrazione sia per il bambino sia per la bambina, che soffrono entrambi di un “complesso di castrazione”:
a. il bambino perché vive sotto la minaccia di una possibile evirazione
b. la bambina perché si sente già evirata e prova l’invidia del pene
2. perché è l’organo di eccitamento sessuale
ii. fase genitale in senso stretto: è caratterizzata dall’organizzazione delle pulsioni sotto il primato delle zone genitali
Il complesso di Edipo è connesso con la sessualità infantile e prende il nome del personaggio greco, che uccise il padre per sposare la madre. Consiste in un attaccamento “libidico” verso il genitore di sesso opposto e in un atteggiamento ambivalente verso il genitore di egual sesso. Tale complesso si sviluppa fra i 2 e i 5 anni, fase fallica, e a seconda della sua risoluzione o meno influisce sulla strutturazione della personalità.

Il disagio della civiltà
Freud ritiene che:
1. per vivere nella società l’uomo deve arginare le sue pulsioni di natura:
a. sessuale
b. a-sociale
c. egoistica
d. a-morale
e. aggressività
infatti:
• la morale è esterna all’individuo, gli è imposta dalla società
• la società controlla attraverso un Super-io sociale che rafforza un Super-io individuale (Etica: esperimento terapeutico)
• la civiltà è repressiva, attua una restrizione della vita sessuale
2. l’uomo civilizzato che cerca la felicità è mosso dal principio del piacere (appagamento immediato bisogni) al quale si oppone il principio di realtà che, attraverso civiltà e società, procura sofferenza. Infatti la società impone la rinuncia delle gratificazioni delle pulsioni (amore) per questo l’uomo è spesso infelice

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