la filosofia in breve

Materie:Tesina
Categoria:Filosofia

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Testo

CHE COSA E’ LA FILOSOFIA?
Etimologia: Dal greco Philosophia (FILO → φίλω + SOFIA → σοφία ): « amore del sapere ».
Definizione: La filosofia si è configurata come un’indagine critica e razionale intorno agli interrogativi di fondo che l’uomo si pone circa se stesso e le realtà che lo circondano. Essa fornisce gli strumenti affinché un individuo raggiunga il proprio bene, per cui è un metodo scientifico ma non una materia scientifica, poiché non ha un’esattezza.Le nostre risposte devono essere razionali e veritiere in modo da vivere consapevolmente e responsabilmente, affinché si divenga padroni della propria esistenza (autodeterminazione→libertà). La filosofia entra in vari aspetti della vita umana: religione, politica, società (tramite l’etica).
“La filosofia è guida nella condotta della vita”
Nella sua riflessione Dewey esplicita quale è il criterio per definire il valore di una filosofia in base alle conseguenze che essa apporta nella condotta della nostra vita. Dal punto di vista conoscitivo il risultato cui giunge la filosofia è quello della misura; dal punto di vista pratico si tratta della questiono dell’uso che deve essere fatto di ciascuna. Per quanto riguarda la saggezza i filosofi si sono preoccupati di mitigare l’instabilità della vita attraverso la moderazione e la temperanza, e talvolta per mezzo di consolazioni e compensazioni. Sono preoccupati di rendere più stabili le cose buone e più instabili quelle cattive.
“Esistere significa proprio e solo filosofare”
Nicola Abbagnano esprime emblematicamente lo stretto legame tra esistenza e filosofia che culmina nell’affermazione secondo cui “non si può essere uomo senza essere filosofo” . Scopo della filosofia è aiutare l’uomo a comprendere un po’ meglio se stesso e aiutare gli uomini a intendersi un po’ meglio tra loro. Egli afferma che l’uomo non può vivere senza una qualche visione del mondo e quindi senza una qualche filosofia (implicita o esplicita), questo poiché il fatto stesso di vivere in un preciso contesto culturale implica determinati atteggiamenti di fronte al mondo e quindi una determinata filosofia. Filosofare consiste nel diventare consapevoli del proprio destino cioè scegliere, decidere, impegnarsi, appassionarsi, e quindi vivere autenticamente ed essere autenticamente se stesso; questo poiché il filosofare non è ozio né rifugio o conforto, non scaturisce da delusioni, non significa parlare tra pochi ed elaborare solo pensieri teorici; infatti la teoria filosofica deve essere tradotto in pratica.
Le dottrine filosofiche precedenti hanno solo fornito all’uomo i mezzi indispensabili per capire e interpretare se stesso per poi assumere l’atteggiamento del vero filosofare: sta all’uomo l’ultima decisione.
Abbagnano inoltre spiega come sia difficile sbarazzarsi della filosofia poiché anche chi pensa di poterne fare a meno ne ha già una, essendo la sua rinuncia solo apparente e falsa.
Filosofia:
Nostro scopo è incoraggiare in noi qualità filosofiche che sono:
1) L’attitudine all’ascolto.
2) La ponderazione di giudizio.
3) La coerenza nelle argomentazioni.
4) La capacità di guardare alle cose da punti di vista alternativi.
5) L’apertura alle possibilità.
6) La capacità di rimanere fedeli ad un’ipotesi traendone con coerenza tutte le conseguenze.
7) La possibilità di sospendere il giudizio.
Nostro obbiettivo è raggiungere la disponibilità ad accogliere qualsiasi ipotesi, anche la più eccentrica che può contribuire a gettare una luce nuova ed imprevista sul problema ed ad invidiare la direzione che orienti la ricerca del problema.
Nostro obbiettivo è raggiungere la conoscenza della percezione dell’esistenza dei nostri processi mentali di pre-comprensione della realtà e della comprensione che alcune cose in determinate circostanze possono rappresentare un blocco cognitivo.
ROMA (febbraio 2006): XVI CONVEGNO SULLA FILOSOFIA E L'EPISTEMOLOGIA DELLA VITA = DUE GIORNI DI RIFLESSIONE PER ANALIZZARE L'ESISTENZA DI OGGI.
''Nell'origine di ogni uomo ci sono elementi che trascendono le possibilita' della sola biologia, mentre i codici morali che guidano le nostre decisioni sono il prodotto di un'evoluzione culturale che include le tradizioni sociali e religiose''. E' quanto emerso nel corso del XVI convegno di studio sul tema ''Bios. Fondazione filosofica ed epistemologica delle scienze della vita'', organizzato a Roma dalla Facolta' di Filosofia della Pontificia Universita' della Santa Croce di Roma. Nel corso della due giorni, si e' riflettuto sulle scienze della vita, la biologia, la medicina e la neuroscienza ''cercando di mettere in luce il modo in cui si concepisce oggi la vita''. Si e' pertanto messo a fuoco il problema del ''rapporto tra vita e materia, senza considerare la prima ridotta soltanto ai suoi componenti fisici ma anche evitando un eccessivo spiritualismo''. Fiorenzo Facchini, docente dell'Universita' di Bologna, presentando gli ''argomenti della paleontologia in favore dell'identita' umana'' ha affermato che ''nella storia della vita l'emergenza dell'uomo e' segnata dal pensiero riflesso e dalla coscienza. Nella continuita' biologica, si riconosce una discontinuita', espressa dalla cultura, che corrisponde ad un trascendimento''. ''Nell'origine di ogni uomo - ha aggiunto Natalia Lo'pez-Moratalla, docente dell'Universita' di Navarra - c'e' un plus di complessita' che lo apre a maggiori possibilita', rispetto a quelle offerte della biologia. Non si tratta di una maggiore informazione genetica ne' epigenetica, ma piuttosto di un potenziamento della dinamica dell'unico principio unitario. Nella catena generazionale fino all'Homo sapiens, e' aumentata la capacita' di sciogliere i legami del determinismo biologico, attraverso la crescita della comunicazione interpersonale che poggia sulla parola''.
La relazione tra identita' umana e struttura biologica e' stata esaminata da Martinez J. Hewlett, docente dell'University of Arizona - Tucson. Di fronte ai tentativi di spiegare tutto cio' che e' umano attraverso la comprensione del genoma umano e della sua storia, ''la biologia dei sistemi o delle reti rappresenta un mutamento di paradigma filosofico che porta ad una consonanza di linguaggio tra la biologia di base e la filosofia della mente, ricuperando un'analisi coerente dell'imago Dei che includa scienza, filosofia e teologia''. Di particolare interesse anche la relazione di Francisco J. Ayala, dell'University of California - Irvine, semplicemente consegnata ai presenti poiche' impossibilitato a partecipare. Nel testo viene messo in evidenza il trascendimento dell'uomo sulle leggi della biologia. ''Sebbene la propensione a fare giudizi etici trova un fondamento nella nostra natura biologica, i codici morali che guidano le nostre decisioni sono prodotto di un'altra evoluzione, l'evoluzione culturale, che include le tradizioni sociali e religiose, contro cio' che affermano alcuni sociobiologi''. A Maria Chiara Carrozza e' stata invece affidata la descrizione dello stato attuale della Bio-Robotica. Attraverso il disegno di sistemi biorobotici, l'ingegneria collabora oggi con la biologia e le neuroscienze nella ricerca di una maggiore comprensione dell'interazione tra dinamismo umano e sistemi artificiali ''ma ci pone anche davanti a nuove responsabilita' etiche''.
Nella prima giornata si e' dunque dibattuto sul problema epistemologico e metodologico della vita: ''come definire la vita?'' Dal punto di vista filosofico, ha sostenuto R. J. Cameron della DePauw University, ''la concezione aristotelica della vita come teleologia intrinseca sarebbe una valida proposta per la filosofia. Si tratta di una concezione lontana da ogni vitalismo, ma che si muove in una prospettiva naturalista''. ''La vita presenta una tale specificita' - ha affermato a seguire J. Arana, docente dell'Universita' di Sevilla - che non puo' essere assoggettata ad un'epistemologia riduttiva che disdegnerebbe la diversita' dell'esperienza, ma deve tuttavia riconoscere la sintesi di unita' e diversita'''. Philippe Dalleur, docente dell'Universita' della Santa Croce, e Flavio Keller, del Campus Bio-medico di Roma, hanno esaminato le principali caratteristiche che rivelano la vita a livello biologico: ''L'incapsulamento omeostatico, che permette descrivere i viventi mediante il paradigma informatico dei Object Oriented Program'', ha affermanto Dalleur, e in particolare ''la peculiare interconnessione fra la stocasticita', caratteristica di alcuni processi vitali, e la presenza di principi organizzatori che imbrigliano questa stocasticita' per ottenere fini precisi'', secondo Keller.
Biografia: ALBERTO MESCHIARI (Carpi 1949) è ricercatore in Filosofia morale presso la Classe di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa, dove vinse il concorso per un posto di perfezionamento nel 1979, dopo essersi laureato in Filosofia (1977) all'Università di Bologna.
Ha compiuto studi e ricerche all'estero e soprattutto in Germania (Berlino, Monaco, Brema). È membro della Società Italiana di Storia della Scienza, della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell'Astronomia (SISFA), dello Arbeitskreis Astronomiegeschichte in seno alla Società Astronomica tedesca, della ESHS (European Society for the History of Science), e dell'Editorial Board degli «Atti della Fondazione Giorgio Ronchi» di Firenze. È Italian corresponding editor del Project The Correspondence of William Henry Fox Talbot, diretto dal Prof. Larry J. Schaaf dell'Università di Glasgow; nonché direttore e curatore dell'Edizione nazionale delle opere e della corrispondenza di Giovanni Battista Amici istituita con Decreto Ministeriale 7 febbraio 2003.
Egli è stato inoltre autore di numerosi libri (11) tra il 1993 e il 2006.

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