L'ellenismo

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Testo

FILOSOFIA ELLENISTICA:
EPICUREISMO, STOICISMO, SCETTICISMO
La formazione dei regni ellenistici, seguiti alla morte di Alessandro Magno, comportò una profonda trasformazione della cultura.
Si impongono ad Atene 3 nuove scuole filosofiche : la scuola epicurea (fondata da Epicuro), quella stoica (dal nome del portico “Stoa” ove era situata la scuola fondata da Zenone di Cizico)e quella scettica (che più che una scuola era un indirizzo filosofico seguito da altre scuole).
Il fine che si proponevano queste tre scuole era lo stesso, cioè quello di garantire all’uomo la tranquillità dello spirito, ma le vie per raggiungerlo erano diverse.
L’EPICUREISMO
Questa scuola prende il nome dal suo fondatore, Epicuro di Samo (342-270 a.C.). La scuola, detta anche “giardino” poiché sorgeva in una casa circondata da un ampio parco, costituiva un associazione di amici che si impegnavano a condurre vita comunitaria, secondo le regole stabilite dal maestro : infatti gli epicurei conducevano una vita equilibrata, sia nel piacere che nel dolore, vivendola con indifferenza, cioè senza farsi travolgere emotivamente.
Gli scritti di Epicuro sono tutti perduti, ma ci rimangono tre lettere che contengono in sintesi la dottrina epicurea. Essa comprende tre parti : la canonica, la fisica e l’etica.
LA LOGICA O CANONICA
Epicuro chiamò la logica canonica o teoria della conoscenza, e la considerò come un “criterio della verità” , cioè come un canone (regola) per orientare l’uomo verso la felicità.
Base del sapere è la sensazione, da cui dipende ogni nostra conoscenza.
La sensazione è sempre vera e se l’uomo spesso sbaglia, è perché non si attiene alla pura evidenza ma la falsifica con supposizioni e pregiudizi.
Le sensazioni avvengono attraverso gli influssi di atomi che ci imprimono le immagini : esse sono separate le une dalle altre, ma si uniscono quando danno all’uomo la memoria delle cose.
LA FISICA
La fisica di Epicuro ricalca la dottrina atomistica di Democrito : è meccanicistica, materialista e atomista. Per Epicuro tutto ciò che esiste è corpo, perché solo il corpo può agire. Di incorporeo egli ammette solo il vuoto. Tutti i corpi nascono e muoiono attraverso l’aggregazione e la disgregazione degli atomi, che sono unità indivisibili, in continuo movimento (clinamen) nel vuoto. Gli atomi sono identici per qualità, ma si differenziano per quantità, cioè per forma, grandezza e peso (per quest’ultimo si differenzia da Democrito).
Epicuro e Democrito si discostano da Anassagora perché quest’ultimo affermava che gli atomi sono diversi per qualità e non per quantità.
Scopo di Epicuro è quello di mostrare :
a) che ogni cosa è composta di atomi materiali, compresa l’anima, sicché tutto col tempo si corrompe e non esiste una via ultraterrena dell’anima (l’anima è mortale, cioè muore con il corpo);
b) che gli atomi si combinano a caso; nulla dunque è predeterminato o ha un fine;
c) che gli dei vivono negli intramundia, cioè in spazi cosmici, e perciò non sono soggetti a corruzione e sono immortali, ma conseguentemente non possono intervenire nel mondo degli uomini.
L’ETICA
Poiché il mondo è senza un fine e ogni cosa è affidata al caso, l’uomo non può avere altro scopo se non quello di fuggire il dolore e cercare il piacere e la felicità.
L’uomo però non è in generale felice, e ciò dipende dai mali che derivano dalla sua ignoranza e superstizione.
Tali mali si possono ricondurre a 4 tipi (tetrafarmaco):
a) il male che deriva dal timore degli dei : la dottrina epicurea dimostra che gli dei non possono occuparsi delle umane passioni, essendo estranei al nostro mondo. Inoltre se essi si prendessero cura delle nostre vicende e passioni, perderebbero quella perfetta felicità che è propria della natura divina.
b) il male che deriva dal timore della morte : questo timore è assurdo perché implica il venir meno di ogni sensazione.
L’uomo cioè non può fare esperienza della morte, poiché se c’è l’uomo non c’è la morte, se c’è la morte non c’è più l’uomo.
c) il male che deriva dal timore del male fisico e morale: i primi non sono mai reali, e comunque se sono insopportabili non durano a lungo, poiché nella peggiore delle ipotesi ce ne libera la morte; i dolori dell’anima sono i più gravi; a essi però si può oppore l’indifferenza (apatia).
d) il male che deriva dai nostri desideri insoddisfatti, che è il più diffuso.
L’epicureo raggiunga la saggezza perché impara a raggiungere solo i piaceri stabili dell’anima, cioè lo studio, l’amicizia disinteressata con i confratelli, l’ozio e la pacata conversazione.
In sostanza il vero piacere consista nell’assenza del dolore.
Solo una posteriore tradizione diede al termine “epicureo” il significato di amore sfrenato per i piaceri rozzi e sensuali.
La comunità del giardino viveva in realtà in modo molto semplice.
LO STOICISMO
La scuola stoica prese il nome dalla Stoa Pecile (portico dei dipinti), in Atene, dove gli stoici erano soliti riunirsi. Fondatore della Stoa fu Zenone di Cizico (323-263 a.C.).
Anche la dottrina stoica comprende tre parti: la logica, la fisica e l’etica.
LA LOGICA
Zenone afferma che possiamo pensare a qualcosa solo se la conosciamo, cioè pensare è conoscere; quindi siamo in grado di mettere in rapporto i dati di un certo evento e di valutarli. Solo dopo averli giudicati possiamo dare il nostro assenso attraverso la ragione (attività ordinatrice degli stessi), e solo se le cose sono molto evidenti (cioè non hanno bisogno di essere dimostrate, per es. un triangolo ha 3 angoli) sono vere; in caso contrario bisogna esaminare più a fondo l’esperienza.
Come gli epicurei, anche gli stoici riconoscevano che la sensazione è la base di ogni conoscenza.
LA FISICA
Gli stoici, all’opposto degli epicurei, concepiscono l’universo come divino, retto dalla provvidenza.
Anima dell’universo è il divino fuoco (o Logos), che guida ogni cosa.
Il Logos è il principio attivo, in quanto è l’essenza della materia, che invece viene ad essere il principio passivo.
Di qui la “teoria dell’eterno ritorno”, cioè per opera del fuoco (Dio) i mondi nascono, si distruggono e rinascono sempre uguali, per infiniti cicli cosmici.
Anche l’anima dell’uomo è composta di fuoco, che alla fine del ciclo cosmico ritorna anch’essa al fuoco divino.
L’ETICA
Per gli stoici il saggio è colui che vive secondo natura e segue la ragione.
Gli stoici evitavano ogni passione, opponendo ad esse una perfetta apatia (indifferenza) e ammettevano il suicidio.
Se infatti le circostanze impediscono all’uomo di vivere degnamente, egli ha l’obbligo morale di preferire la morte. Zenone e diversi altri esponenti della scuola stoica morirono infatti suicidi.
Gli stoici enunciarono anche la teoria del diritto naturale alla libertà, condannando la schiavitù.

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