Introduzione alla filosofia

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Testo

MODULO DI INTRODUZIONE
Significato della parola filosofia.
Cenni su Socrate.
Cenni su Platone.
A) Cos’è la filosofia
1. Filosofia come amore per la verità, ricerca di verità.
2. Analisi etimologica e definizione preliminare di filosofia.
B) Socrate
1. Contesto e personalità. Studio delle fonti.
2. Il filosofare socratico. La filosofia come coincidente con la vita.
3. Morte di Socrate. Apologia di Platone.
C) Cenni sulla figura di Platone.
A1.
La filosofia è ricerca di verità. La verità non è una formula ma una ricerca personale. L’unica maniera di capire cos’è la filosofia è fare filosofia. Facendo filosofia ci troveremo davanti un orizzonte sempre più aperto.
Filos sophia
( (
amore, amante sapere, saggezza
( (
amante del sapere
Si dice spesso che la filosofia (e coloro che la insegnano) è “strana”.
Una cosa è strana quando non si capisce, oppure quando è diversa dalle cose comuni.
Strano perché non si capisce(se la filosofia non si capisce è normale che sembri strana, ma in questo caso non si fa veramente filosofia. Se invece si capisce, non può essere strana, perché strano sarebbe che gli uomini NON vogliano capire, conoscere e quindi fare filosofia.
Strano perché è diverso(quest’idea scaturisce forse dal fatto che diventa una materia specifica e utilizza un linguaggio “difficile”, tecnico, preciso.
Facendo filosofia è naturale porsi i grandi problemi riguardanti la vita, l’amore, il dolore e la morte. Ma vivere significa proprio cercare di capire, avere il diritto di porre domande.
A2.
PHILO
(
Amore, apertura all’altro, tensione, ricerca, percorso, desiderio, NON possesso di verità, NON arroganza di sapere, stupore, meraviglia, domanda, dubbio, senso di mancanza, bisogno di sapere, bisogno di conoscere e di conoscersi (“CONOSCI TE STESSO”), percorso e cammino problematici e sempre aperti, dialogo e ricerca perenni.
SOPHIA
(
Sapienza, conoscenza, orizzonte aperto di verità, MAI completamente e definitivamente raggiungibile, “terra (o cielo) aperta/o”, terra da esplorare, terra di significati, in cui chiedersi il perché delle cose e nella quale darsi delle risposte, in cui capire il senso di ciò che si fa, paese di fondamenti, di criteri, terra verso cui tendiamo, direzione del nostro cammino o anche terra che avevamo in origine e abbiamo perso ma a cui tuttavia apparteniamo e verso cui dobbiamo tornare, sapienza intesa come verità e verità intesa come orizzonte.
CONCLUSIONE
(
AMORE PER LA SAPIENZA, PER LA VERITA’.
N.B. Non è una definizione, ma una preliminare introduzione alla filosofia intesa come “terra da esplorare”.
B1.
Socrate nasce nel 470 (?) a.C., figlio di uno scalpellino e di una levatrice. Sostiene di continuare il lavoro della madre, aiutando gli altri a partorire non uomini, ma idee. Socrate è un filosofo che non è vissuto solo per se stesso, per il suo popolo e per la sua epoca, ma per tutti gli uomini, tutte le genti, tutti i tempi. Non si allontanò quasi mai da Atene, se non tre volte per adempiere al suo dovere di soldato. A chi gli chiede perché non si allontani risponde che trova la verità solo negli uomini della sua città e non nella natura.
Socrate vive in tempi splendidi ma estremamente difficili. Siamo ai tempi di Pericle, agli inizi della democrazia ateniese. Il lavoro di Socrate è reso possibile dal contesto culturale della città: dove c’è libertà nascono splendide opere d’arte, mentre sotto la tirannia si corre addirittura il rischio che la cultura si spenga. Importare ricordare che ai tempi di Socrate si consuma la nota Guerra del Peloponneso, in cui
il filosofo è coinvolto personalmente. Ai tempi di Socrate la filosofia era nata già da molto tempo. Le prime ricerche erano state naturalistiche, fisiche. In seguito troviamo due grandissimi filosofi, Eraclito e Parmenide, che pongono il problema dell’essere in rapporto a quello del divenire. Nell’Atene del V secolo, in democrazia, la filosofia inizia ad indagare sull’uomo e sulla società. Su questa linea troviamo i sofisti (=sapienti) che si interessano dell’uomo partendo dal presupposto che egli sia misura di tutte le cose. Di Socrate non sappiamo nulla con certezza e attingiamo, per avere notizie su di lui, soprattutto ad opere di Platone e di Aristotele.
B2.
Socrate ha lasciato un valore sempre vero: ci ha dato un modello che insegna come fare e vivere la filosofia. Socrate è stato animato, ed è morto per questo, da un amore totale per la verità, per lui vita e filosofia coincidono, e questo sarà condiviso da tutti i socratici. I tre punti principali della filosofia socratica sono:
1. AMORE TOTALE PER LA VERITA’
2. VIVERE = FILOSOFARE
3. FILOSOFARE = INTERROGARE SE STESSO E GLI ALTRI PER TROVARE LA VERITA’
Esercita dunque il diritto al dubbio, al chiedere la verità a se stesso e agli altri. Socrate fu un maestro, molto diverso da tutti i maestri e soprattutto dagli altri del suo tempo, i sofisti. Non ha lasciato nulla di scritto ed è Platone a spiegarci il perché. Socrate sostiene che una persona posta davanti alla parola scritta si isola e che la scrittura tende inoltre a far imparare in maniera mnemonica e, quindi, non spinge alla ricerca. Secondo lui, una volta scritte, le parole cristallizzano il pensiero. Afferma inoltre di non avere nulla da insegnare. Al processo afferma “Io non sono stato maestro di nessuno. Io semino dubbi.”.
B3.
Socrate fu accusato di empietà, cioè di essere contro agli Dei, e di corrompere i giovani, poiché ne aveva sempre una gran moltitudine intorno. Si difese, ma fu condannato a morte nel 399 a.C.. la sua difesa è stata raccolta da Platone nell’Apologia. (vedi fotocopia 0.1)
C
Platone è, insieme con Aristotele, il più grande filosofo greco. Nasce intorno al 428 a.C. e muore nel 347. Fu discepolo di Socrate, fondò ad Atene l’Accademia e viaggiò molto. Fu spesso in Sicilia, chiamato prima dal tiranno Dionisio e poi dal figlio Dionisio II.
Dalla lettura della 7° lettera di Platone emergono tre punti fondamentali:
1. La filosofia come strada meravigliosa che chiede fatica e sforzo; c’è una guida, ma poi è necessario “cavarsela” da soli.
2. La filosofia deve rendere le persone padrone di sé e quindi libere.
3. Quelli che non sono filosofi non hanno verità, hanno solo opinioni. Alla filosofia non ci si accosta con presunzione di conoscere, ma con volontà di sapere.

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