Il filosofo Fichte

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Testo

Fichte è uno dei principali esponenti dell’idealismo.
Nega l’in sé del noumeno kantiano, fa derivare tutto da un unico principio originario che è l’io puro inteso come coscienza assoluta, libera da ogni condizionamento.

Fiche critica il principio d’identità perché l’oggetto viene posto come un dato, cioè viene accettato senza alcuna giustificazione.
Afferma la superiorità dell’idealismo di fronte alle filosofie precedenti che egli definisce dogmatiche, in quanto il dogmatismo mostra il rassegnarsi passivamente al mondo.

L’attività creatrice dell’io si articola in tre momenti:
Tesi L’Io acquista coscienza di sé
Antitesi L’Io oppone a sé il non-io, tramite l’immaginazione produttiva. Il non-io è limitato ed imperfetto, costituisce l’ostacolo da superare. Per Fiche la libertà è superare ostacoli.
Sintesi l’io, tramite la riflessione, si rende cosciente d’aver creato il non io e si adegua alla sua presenza ponendosi anch’esso come principio limitato e imperfetto. Fa questo frantumandosi in diversi io empirici che lotteranno contro il non io perché
Questa azione di superamento del non-io attuata dall’Io empirico è infinita. Se questi ostacoli si esaurissero ed il non –io non fosse ostacolo, l’Io cesserebbe di attuare la propria libertà e quindi verrebbe meno.

Questo continuo superamento avviene su un piano teoretico e su un piano pratico.
L’Io teoretico conosce l’ostacolo che l’Io pratico supererà.
Per questo l’Io teoretico è subordinato all’io pratico. Naturalmente queste due attività, teoretica e pratica, sono due aspetti di una stessa realtà.

La virtù è lo sforzo inteso a trionfare dell’oggetto e ad affermare su di esso il lòproprio potere.
Il vizio è inerzia cioè la rinuncia dell’uomo a trionfare delle cose.

Il reciproco riconoscimento dei diritti di libertà si manifesta attraverso l’azione e la legge di quest’azione è il diritto.

Nei Fondamenti del diritto naturale Fiche afferma che lo Stato ha il compito di garantire i diritti: infatti col potere di polizia lo Stato ne impedisce la violazione, con quello giudiziario accerta se la violazione c’è stata e con quello penale punisce la violazione accertata .(concezione liberale del D.)
I diritti fondamentali sono: vita, libertà, proprietà.

Nello Stato commerciale chiuso, teorizzando una sorta di socialismo di stato, Fichte delineò la concezione di uno stato che si incarica di garantire il lavoro e il benessere di tutti i cittadini, secondo una regolamentazione dell'economia in senso autarchico, chiusa cioè al commercio con gli altri stati.

Nei Discorsi alla nazione tedesca si passa ad una posizione nazionalistica, infatti Fiche considera la Germania come investita della missione di salvare l’umanità dalla decadenza, e deve educare le altre nazioni a non farsi assoggettare così da conservare la propria purezza etnica(primitivismo).Fichte esaltò la superiorità della Germania assegnando al suo popolo una sorta di missione spirituale
E fu sostenitore del pangermanesimo, movimento con il fine di riunire sotto un’unica autorità tutti i popoli di origine germanica.
Lo Stato deve, inoltre, educare i cittadini a sottomettere i propri interessi a quelli della collettività.
Al di sopra di tutti c’è il dotto, che è colui che ha superato tutti gli ostacoli, e che ha il compito di educare gli uomini a conservare la propria libertà e indipendenza.
Nei Fondamenti della dottrina della scienza l’Io era l’Uomo nella sua vera sostanza spirituale e pensante. Nelle successive redazioni della Dottrina della scienza l’Assoluto non è più l’Io puro ma è Dio, considerato come essere eterno, immutabile, puro da ogni molteplicità e mutamento.l’Io è immagine di Dio, è semplice apparenza. In altre opere esalta la fede ponendola al di sopra della scienza.

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