Henri Bergson

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Categoria:Filosofia

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Testo

HENRI BERGSON
1) LA VITA.
La filosofia di Bergson è definita col nome di evoluzionismo spiritualistico. L’influsso del suo pensiero è stato notevole sia per il pragmatismo americano sia per una riflessione sulla scienza, sulla società e sulla religione.
Bergson :
• Nacque a Parigi nel 1859
• Coltivò studi di matematica e meccanica
• Si dedicò alla filosofia all’ Ecole Normale
• Insegnò in diversi licei prima di ottenere nel 1900, la cattedra di filosofia al Collège de France che terrà fino al 1924
• 1928→ Premio Nobel per la letteratura.
Egli era di origine ebraica ma negli ultimi anni della sua vita si avvicinò al Cattolicesimo, ma a causa dell’antisemitismo dilagante all’epoca rinunciò ad una completa conversione. Quando i nazisti occuparono Parigi, Bergson fu esonerato dal presentarsi alla schedatura cui venivano sottoposti gli ebrei, ma egli vi si recò lo stesso.
Morì a Parigi nel 1941.
Il pensiero di Bergson si inserisce in quel filone filosofico antagonista al positivismo che è lo spiritualismo (la corrente filosofica che ritiene il contenuto della coscienza, ovvero lo spirito, entità che si oppone ad ogni tentativo di riduzione e comprensione deterministica).
2) LE OPERE.
1889 → Saggio sui dati immediati della coscienza.
1896 → Materia e memoria.
1900 → Il riso
1903 → L’introduzione alla metafisica.
1907 → Evoluzione creatrice.
1932 → Le due fonti della morale e della religione.
3) IL PENSIERO.
• Il tempo spazializzato e il tempo come durata.
Bergson, negli anni della gioventù si entusiasmò per la teoria evoluzionistica di Spencer.
Analizzando però i principi della meccanica di Spencer, si rese conto che il Positivismo non mantiene la promessa della fedeltà ai fatti.
Egli avvertì che il divenire, ovvero la fluidità mutevole e irriducibile degli accadimenti del mondo, non può essere in alcun modo determinata in senso rigoroso dalle leggi fisiche e matematiche.
In realtà, afferma Bergson, la suddivisione dell'azione in istantanee è un processo a posteriori messo in atto dalla mente umana, che cerca così di mettere ordine nella realtà.
Il "moto di istantanee" che costituisce il tempo secondo le scienze deterministiche è quindi una convenzione semplificatoria, la realtà vissuta è molto più elusiva, non classificabile entro alcun sistema determinato.

Il tempo misurabile della scienza è il tempo della meccanica→un tempo spazializzato
• È come il tempo dell’orologio.
• È reversibile → in un fenomeno meccanico è possibile tornare indietro e ripartire da capo
• Ogni momento è esterno all’altro
• Ogni momento è uguale all’altro → nessun istante è diverso dall’altro
Il tempo percepito dallo spirito non coincide con quello misurato dai fisici.
La coscienza percepisce il tempo come durata →
la coscienza vive il presente prolungandosi in parte nel passato e in parte nel futuro, vive il presente abbracciando l'immediato passato e l'immediato futuro, nell'impossibilità di congelare il presente in un unico momento definito.
Il presente è il ricordo dell'immediato passato e l'anticipazione dell'immediato futuro.
→ Inoltre la durata della coscienza non necessariamente vive il tempo dando ad ogni singolo attimo la stessa durata
→ per la coscienza vi sono attimi più intensi di altri e attimi più lunghi di altri.
• Perché la durata fonda la libertà
All’idea di durata Bergson lega la sua difesa della libertà.
- La coscienza conserva le tracce del proprio passato → non esistono due eventi identici.
- La vita non è divisibile in stati distinti → l’io è una unità in divenire.
Determisti: cercano le cause determinanti dell’azione e non si accorgono che l’unico motivo
Profondo è la coscienza.
Sostenitori del libero arbitrio: pongono la causa della libertà nella volontà.
• Materia e memoria
Materia e memoria→ affronta la questione del passaggio dalla realtà esterna a quella interna
Contro la riduzione dello spirito a materia Bergson afferma che il cervello non spiega lo spirito:
“ In una coscienza umana c’è infinitamente di più che nel cervello corrispondente ”
La coscienza si divide in tre momenti:
1. la memoria
2. il ricordo
3. la percezione
La MEMORIA: coincide e si identifica con la coscienza stessa
nella memoria regna il nostro passato
Il RICORDO: la vita ripesca dal passato unicamente quanto serve perché ci si possa orientare nel
presente → quest’opera di selezione è il ricordo
La PERCEZIONE: - è l’azione possibile del nostro corpo sugli altri corpi
- in ogni istante della vita si ha un legame tra memoria e percezione →
memoria = spirito e percezione = corpo
- la libertà della coscienza è limitata nella percezione
• Slancio vitale ed evoluzione creatrice
Lo spirito e la materia sono due poli della medesima realtà, e non due realtà distinte.
Le teorie dell’evoluzione si distinguono in due grandi classi:
1. meccanicistiche
2. finalistiche
L’EVOLUZIONISMO MECCANICISTICO:
- spiega l’evoluzione nei termini della causa efficiente
- in base a ragioni che determinano l’evoluzione per mezzo del passato
L’EVOLUZIONISMO FINALISTICO:
- spiega l’evoluzione in base alla causa finale
- in base a ragioni che determinano l’evoluzione per mezzo del futuro
La vita è evoluzione creatrice, creazione libera ed imprevedibile → è slancio vitale
Lo slancio vitale che determina l'evoluzione è quindi l'impeto della vita che esplora le sue possibili combinazioni in ogni direzione, senza alcuna predeterminazione.
Lo slancio vitale è un processo libero, caotico e assolutamente imprevedibile.
→La materia non è altro che l’arresto di questo slancio vitale.
La materia è un riflusso dello slancio vitale che, a partire da una originaria unità, si irraggia e ricade in una molteplicità di elementi, il cui slancio e creatività vanno spegnendosi.
L’evoluzione creatrice non è un processo uniforme.
• Istinto e Intelligenza
ISTINTO : “facoltà di utilizzare e anche costruire strumenti organici”
- è ereditario
- si rivolge ad una cosa
- è inconsapevole
- è ripetitivo
- è incapace di variare
- offre soluzioni per un solo problema
INTELLIGENZA : “facoltà di fabbricare e di impiegare strumenti inorganici”
L'intelligenza è quella qualità umana che è più strettamente connessa alla qualità della materia cerebrale.
- non è ereditaria
- è conoscenza dei rapporti tra cose
- è consapevole
- è creativa
- conosce attraverso i concetti
- è responsabile dell'interpretazione meccanica della realtà
- è razionalità pura
- è intelletto
Per questo l'intelligenza nega la durata della coscienza cercando di mettere ordine nella realtà fluida delle sensazioni.
Né l’istinto e né l’intelligenza ci danno la realtà.
• L’intuizione come organo della metafisica
L’intelligenza non è mai separata completamente dall’istinto, ma può tornare consapevolmente ad esso e quando ciò avviene si ha l’intuizione:
“istinto divenuto disinteressato, capace di riflettere sul proprio oggetto e di ampliarlo indefinitamente”.
L’ INTUIZIONE:
- è un processo reale
- procede per simpatia
- ci svela la durata della coscienza
- rivela il tempo reale
- ci rende consapevoli di quella libertà che siamo noi stessi
- è l’organo della metafisica: ci fa entrare in contatto diretto con le cose
L'intuizione va posta al di sopra della ragione intelligente, in quanto, non risentendo della rigidità del pensiero razionale (la rigidità della materia), è la via più genuina e istintivamente umana alla soluzione di ogni problema (in quanto connessa alle qualità dello spirito).
Le risposte ai grandi quesiti esistenziali sono ancora principalmente intuitive:
la ragione ci lascia ad un certo punto al buio sulle questioni che riguardano il senso profondo del nostro esistere.
• Società chiusa e società aperta
Lo slancio vitale nell’uomo, supera gli ostacoli esprimendosi nell’umana attività creatrice, le cui forme principali sono: - l’arte
- la filosofia
- la morale
- la religione.
Le norme morali hanno due fonti:
1. la pressione sociale o società chiusa
2. lo slancio di amore o società aperta

SOCIETA’ CHIUSA:
- le norme sono il frutto della pressione sociale, esprimono le esigenze della vita associata
- l’individuo si regola alle norme della società e ne esalta gli ideali
- alla base della società c’è l’abitudine di contrarre abitudini
- l’individuo agisce come parte del tutto→ famiglia,club o nazione.
SOCIETA’ APERTA:
- è la morale assoluta
- il fondamento è la persona creatrice
- il fine è l’umanità
- il contenuto è l’amore verso gli uomini
- è la moralità dei mistici
• Religione statica e religione dinamica
RELIGIONE STATICA:
l’essere possiede l’intelligenza e questa rappresenta una minaccia continua
sempre pronta a rivolgersi contro la vita → l’essere intelligente tende
all’ egoismo e a infrangere i suoi rapporti sociali.
La religione con i suoi miti e le sue favole dà all’uomo la speranza dell’immortalità.
La religione è una difesa contro la minaccia dell’intelligenza sull’uomo e sulla società. Essa è religione naturale, frutto e funzione dell’evoluzione naturale.
RELIGIONE DINAMICA:
è il misticismo→ l’amore del mistico per Dio coincide con l’amore di
Dio per Dio stesso
“Dio è amore e oggetto di amore: qui è tutto il misticismo”
L’amore per Dio diventa amore per l’umanità. L’esperienza mistica è l’unica in grado di fornire la prova dell’esistenza di Dio.

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