Hegel e Fichte e il Romanticismo

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

Romanticismo: tra il 700 e l’800 in germania. Esistono due tipi di romanticismo:primo romanticismo, si declina presso i circoli di Jena e di Berlino e cerca una soluzione alla radicale eterogeneità tra infinito e finito, fra uomo e mondo nella funzione della immaginazione e della religione. Il secondo romanticismo si sviluppa presso i cicoli di Heidelberg e di monaco, elaborando una concezione più serena della realtà con la sottolineatura dei valori positivi del mito, della tradizione e della religione.
Punti principali del Romanticismo: 1 il privilegio del sentimento e dell’intuizione rispetto alla ragione
2 la valorizzazione della soggettività, vista negli aspetti più nascosti e irrazionali dell’io e nella rivalutazione degli ambiti della fantasia.
3 una visione tragica della vita segnata dalla colpa del male in cui l’uomo si sente straniero e in fuga perenne alla “ricerca dell’infinito”, in contrapposizione alla convinzione illuministica della positività del reale.
4 una concezione antimeccanicistica della natura, di tipo eterogenico-organicistico , basata sulla presenza di un principiodinamico immanente a cui alcuni pensatori attribuiscono carattere di divinità
5 una rivalutazione dell’arte e della religione, considerate in grado di cogliere aspetti infiniti e trascendentali della realtà.
6 una attenzione particolare alla storia cheviene vista come un processo di graduale accrescimento e maturità , superando le astrattezze del concetto illuministico del progresso., considerate in grado di cogliere aspetti infiniti e trascendentali della realtà.
6 una attenzione particolare alla storia cheviene vista come un processo di graduale accrescimento e maturità , superando le astrattezze del concetto illuministico del progresso.
L?IDEALISMO DI FICHTE E SHELLING
Per fiche il principio del sapere on può essere un fatto della coscienza(com’è l’esistenza della legge morale per kant), maun atto, un azione spirituale originaria che viene colta nell intuizione intellettuale e fonda il sapere deduttivo. La filosofia deveportare alla luce le”azioni originarie” che rendono possibile il sapere della coscienza. Con “la dottrina della scienza” fiche esprime una teoria della costituzione del sapere della coscienza condotta attraverso una concomitante riflessione giudicativa sui passi propri della coscienza.
Dottrina della scienza
Corrisponde a quella della filosofia. Fichte enuclea un circolo di principi fondamentali: il primo principio-“l’io originariamente pone assolutamente il suo proprio essere” dice che non è concepibile coscienza senza l’agire dell’io spirituale, senza essere in atto dell’intelligenza. Il secondo principio-“all’io è posto assolutamente un non io” afferma che il sapere richiede per esistere che all’io spirituale si presenti una realtà da rappresentare e da configurare, una alterità che nella sua concretezza non si può dedurre logicamente dalla posizione originaria dell’io. Terzo principio- “io oppongo nell’io , all’io divisibile un non io divisibile” dice che il sapere effettivo è sempre distinzione e sintesi di io e alterità, cioè una sfera soggettiva e una oggettiva.
Vede che nella costituzione della coscienza non operano solo fattori teorici,ma anche insieme di fattori pratici. D’altra parte la spiegazione della coscienza non può essere data solo dal fatto che in essa agisce l’io spirituale,ma richiede un azione dall’esterno. La nascita della coscienza rinvia all’esserci di almeno un'altra coscienza, ossia accade un orizzonte intersoggettivo. La dottrina della scienza si evolve de una posizione di umanesimo in cui l’io era l’uomo ad una sorta di misticismo in cui l’essere è Dio e la dottrina della libertà dell’uomo sui trasforma in una dottrina della grazia.
La dottrina della natura enucelea i principi mediante i quali la natura può essere concepita a partire dalla riflessione intellettuale e vede il senso della nature nel suo essere sede e ambiente del rendersi visibile della vita spirituale.
GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL
La fenomenologia dello spirito vuole essere scienza dell’esperienza della conoscienza, cioè vuole mostrare il cammino della coscienza verso il sapere assoluto a partire dalle prime e più semplici manifestazioni del’esseredeterminato. Hegel suddivide l’itinerario fenomenologico in sei momenti( coscienza, autocoscienza, ragione, spirito, religione, sapere assoluto) ciascuno dei quali raccoglie forme omogenee di rapporto tra coscienza e oggetto. I momenti si traducono nella storia in figure che esprimono una forma culturalmente determinata di tale rapporto. Hegel ribadisce il sistema tra mondo storico e filosofia. Secondo hegel la filosofia arriva sempre troppo tardi essa svolge piuttosto la sua funzione specifica essenzialmente come scienza critica della propria epoca, giustificazione razionale dell’esistente. Da qui il principale principio Hegeliano per cui ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale. Per comprendere il concetto bisogna tener conto che la realtà è il mondo concreto in cui l’uomo deve vivere la natura come mondo già formato che l’uomo incontra dinanzi a se e la cui razionalità viene espressa dalle leggi delle scienze naturali; ma realtà – e in senso più alto- è soprattutto quella seconda natura che l’uomo produce da se stesso costituita dai suoi desideri azioni, bisognio e che forma il sistema razionale delle determinazioni della volontà.
Aufhebung: (superamento) termine usato da hegel per indicare il superamento della dialettica che abolisce e nello stesso tempo conserva ciascuno dei suoi momenti: hegel spiega che la parola ha due significati, sia conservare che cercare. Il conservare racchiude già in se il negativo, che qualcosa sia tolto allasua immediatezza…. Così il superato è insieme un conservato il quale ha perduto soltanto la sua immediatezza, ma non per ciò è annullato. L’aufhebung ad un progresso che ha proprio quello che c’era di vero nei momenti precedenti della tesi e dell’antitesi portandolo nel complesso alla sua migliore e più alta espressione.
Streben ( lo sforzo) parte importantissima per la pratica della dottrina della scienza coincide con l’essenza stessa dell’uomo inteso come compito infinito di autoliberazione dell’io dai propri ostacoli: l’io è infinito,ma solo per il suo sforzo, esso si sforza di essere infinito. Ma nel concetto stesso dello sforzo è già impressa la finità. In altre parole fichte riconosce il significato dell’infinità dell’io nell’ideale etico. L’io è infinito poiché si rende tale svincolandosi dagli oggetti che esso stesso pone. E pone questi stessi oggetti perché senza non potrebbe realizzarsi come attività e libertà.
Fichte afferma che non esiste limite alla conoscenza e che il mondo non esiste di per se stesso ma esiste perché noi lo pensiamo (quindi è il soggetto che in un certo senso crea l’oggetto

Esempio



  


  1. Maralynn

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