Hegel

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Categoria:Filosofia

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Testo

La vita:
Nato a Stuttgart il 27 agosto del 1770, Hegel seguì i corsi di filosofia e teologia all’università di Tubinga, dove gli avvenimenti della rivoluzione francese suscitarono in lui grande entusiasmo.
Terminati gli studi si recò a Berna dove fece i primi scritti, rimasti inediti(“una vita di Gesù” 1795 e un saggio sulla “relazione della religione razionale con la religione positiva”).
Dopo tre anni tornò in Germania dove ebbe un posto come precettore privato a Francoforte. Nel 1798 compose alcuni scritti di natura teologica.
Essendogli morto il padre, che gli aveva lasciato un piccolo capitale , si recò a Jena e qui esordì con la “differenza dei sistemi di filosofia di Fiche e Schelling”, 1801. Nel frattempo compose e lasciava inediti alcuni scritti politici. Pubblicò poi la dissertazione “de orbitis planetarum”.
Nel 1816 divenne professore di filosofia a Heidelberg e nel 1818 fu chiamato all’università di Berlino. Cominciò allora il periodo del suo massimo successo.
Morì a Berlino, forse di colera, nel 1831.
Gli scritti giovanili:
Gli scritti del periodo giovanili di Hegel dimostrano un prevalente interesse religioso-politico. Le sue teorie riguardavano la storia umana e della vita dei popoli. Essi rimasero inediti per tutto l’800 e la loro importanza fu messa in luce solo nel 900.
L’argomento dominante è teologico, ma è molto netta la connessione con la politica.
Egli era convinto che si potesse realizzare alcuna rivoluzione politica se non era basata su una rivoluzione culturale.
Secondo hegel l’aspirazione dei popoli ad una vita migliore e alla libertà deve diventare realtà vivente attraverso una riforma che spazzi via il vecchio impianto sociale fondato sulla stabilità delle classi e sulle supremazie del potere nobiliare. Occorre quindi, una rivoluzione delle istituzioni fondata sull’eguaglianza, che può avvenire solo con una maturazione della coscienza del popolo.
Occorre anche, una nuova riforma di religione.
A Berna, tre il 1795 e il 1797, Hegel scrive la “vita di Gesù” e la “positività della religione cristiana”. In questi scritti egli critica le strutture della chiesa cristiana. Gesù ha predicato l’amore e la fratellanza. La chiesa invece, ha costruito una “religione positiva”, cioè una religione determinata da dogmi, attraverso leggi morali.
A Francoforte, tre il 1798 e il 1799, Hegel scrive “lo spirito del cristianesimo e il suo destino”. Egli parla qui, della storia del popolo ebreo a partire dal diluvio universale fino alla diaspora. Hegel nota che gli ebrei hanno reagito al diluvio universale considerando la natura come una minaccia. Dio è estraneo alla natura. Per questo motivo gli ebrei hanno scelto di vivere in inimicizia con la natura e in ostilità con gli altri popoli. Gli ebrei sono, dunque, vittima del destino che essi hanno aizzato contro di loro. Il destino è inteso da Hegel, cometa forza con cui la natura reagisce quando un uomo o un popoli le si pongono contro.
Hegel parte dall’idea che la vita è una e inimicarsi gli altri popoli e la natura è porsi contro la vita stessa che si vendica.
La figura di Gesù è vicina al mondo greco. I greci hanno vissuto il loro rapporto con la natura in spirito di bellezza, seppur erano pagani. Tuttavia sia i greci che Gesù sono stati storicamente sconfitti. Il mondo greco è superato e Gesù è stato tradito dal suo popolo.
Le chiese moderne sono condannate dal giovane Hegel.

Il panteismo idealistico e dinamico → tutta la realtà si identifica con Dio
↓ ↓
FINITO INFINITO
(uomo, mondo…) (Dio) soggetto
teoria che vede spirituale in divenire
nel mondo(finito) che si realizza pro-
la manifestazione gressivamente in
o realizzazione di tutti i suoi momenti e
Dio(infinito) che solo alla FINE,
cioè nell’uomo,
acquista piena coscienza
di se
La realtà non è un insieme di sostanze autonome, ma un organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o manifestazione. Quest’organismo, rappresentando la ragion d’essere di ogni realtà, coincide con l’Assoluto e con l’Infinito, mentre i vari enti del mondo, essendo manifestazione del Finito è nient’altro che espressione parziale dell’Infinito.
Sembrerebbe che l’hegelismo sia una forma di spinozismo. Per Spinoza l’Assoluto è sostanza statica che coincide con la natura, mentre per Hegel si identifica con un “soggetto spirituale del divenire”, di cui tutto ciò che esiste è “movimento” o “tappa” di realizzazione.
La realtà, per Hegel, non è sostanza, ma soggetto, ciò vuol dire che essa non è immutabile, ma un processo di auto-produzione che soltanto alla Fine, con l’uomo e le sue attività più alte(religione, filosofia, arte…) giunge a rivelarsi per quello che è veramente.
∙ manifestazione

Assoluto
Il finito e l’Infinito coincidono in quanto il finito è: dell’Infinito Dio → unica realtà
Spirito

∙ momento necessario
Ragione e realtà:
Il soggetto spirituale che sta alla base della realtà è indicato con il termine IDEA o RAGIONE

Identità di pensiero
ed essere, di ragione
e realtà
Aforisma di Hegel contenuto nella “prefazione ai lineamenti di filosofia del diritto”:
“ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale”.
∙ La razionalità è la forma di ciò che esiste poiché la ragione governa il mondo e lo costituisce;
∙ La realtà non è materia caotica, ma il dispiegarsi di una struttura razionale che si manifesta in
modo inconsapevole nella natura e consapevole nell’uomo.
La necessaria identità totale e sostanziale di realtà e ragione che si manifesta con l’ESSERE e il DOVER ESSERE, in quanto ciò che E’ risulta anche ciò che razionalmente DEVE ESSERE.
Il mondo in quanto E’, e così COM’E, è razionalità dispiegata- RAGIONE REALE E REALTA’ RAZIONALE.
REALTA’: totalità processuale necessaria, formata da una serie di “gradi” o “momenti” che rappresentano ognuno il risultato di quelli precedenti e il presupposto di quelli seguenti.

IDEA O RAGIONE(spirito come automovimento)

È identità totale e necessaria di: ∙ RAGIONE E REALTA’(la ragione non è un’astrazione ma la
Forma stessa della realtà, intesa come sviluppo dell’idea)
∙ ESSERE E DOVER ESSERE (ciò che esiste è ciò che
razionalmente deve essere)
L’articolazione triadica e circolare dell’Assoluto:
disegno complessivo dell’ ”enciclopedia” hegeliana:
TRIADE DIALETTICA: ∙ idea “in se per se” = Tesi
∙ idea “fuori di se” =Antitesi
∙ idea 2che ritorna in se” =Sintesi
Tesi: idea considerata in se stessa a prescindere dalla sua concreta realizzazione nel mondo.
Antitesi: è la natura, cioè l’intrinsecazione dell’idea nelle realtà spazio temporali del mondo.
Sintesi: è lo spirito, cioè l’idea che dopo essersi fatta matura torna nell’uomo.

IL FARSI DINAMICO DELL’ASSOLUTO
Da questi 3 momenti strutturali dell’Assoluto, hegel fa corrispondere le 3 sezioni in cui si divide il sapere filosofico:
1. LA LOGICA, che è la scienza dell’idea “in se per se”;
2. LA FILOSOFIA DELLA NATURA, che è la scienza dell’idea “fuori di se”;
3. LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO, che è la scienza dell’idea “che ritorna in se”.
La dialettica degli opposti:
processo per cui dal rapporto di una realtà iniziale(tesi) e un altro che si oppone(antitesi) si sviluppa una nuova realtà più alta e complessa (sintesi).
La dialettica è la legge che regola il divenire dell’Assoluto:
1. legge di sviluppo della realtà
2. legge di comprensione della realtà

Hegel distingue 3 momenti del pensiero:
1. Astratto o intellettuale (tesi): si ferma alle determinazioni rigide e isolate dalla realtà
2. negativo-razionale (antitesi): nega le determinazioni astratte dell’Assoluto, mettendole in rapporto con le determinazioni opposte
3. Positivo-razionale (sintesi): coglie l’unità delle determinazioni opposte, ricomponendole in modo sintetico; negazione della negazione, ri-affermazione del positivo mediante la negazione del negativo.

• la

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