Gli animali hanno diritti?

Materie:Tema
Categoria:Filosofia

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Testo

Scegli una delle due affermazioni (quella più simile al tuo modo di pensare) e sostienila con opportune argomentazioni:
a) gli animali non umani devono godere degli stessi diritti degli uomini
b) gli animali non umani non devono godere degli stessi diritti degli uomini

Io credo che gli animali abbiano il diritto di essere lasciati vivere liberi e di non essere considerati degli oggetti da usare a piacimento. Non penso questo per una questione di pietà, perché penso che non sia giusto far del male a degli esseri viventi in quanto tali; ma perchè sono fermamente convinta che gli animali non siano delle macchine, anzi sono convinta del fatto che sentano il dolore e che provino dei sentimenti.
Tuttavia provare questo in via teorica è molto difficile, se non impossibile, dal momento che non sappiamo da cosa derivino i sentimenti, e quindi non possiamo provare con assoluta certezza che certi esseri possiedono quel qualcosa che permette loro di provare dei sentimenti e di pensare e altri no; si può solo provare che è logicamente possibile. Infatti se si crede in una concezione materialistica, secondo la quale nemmeno gli uomini hanno l’anima e i loro sentimenti e i loro ragionamenti deriverebbero dal corpo, di conseguenza si può pensare che anche gli animali, innegabilmente dotati di un corpo e in questo uguali all’uomo, pensano e provano dei sentimenti. Se invece si pensa che i pensieri e le emozioni nascano da qualcosa di immateriale, completamente separata dal corpo, dal momento che non sappiamo se l’esistenza di questa res cogitans dipenda dall’esistenza di qualcosa o qualcun altro, non ci sono elementi validi per sostenere che l’uomo la possiede e gli animali no; Cartesio sostiene che l’esistenza della res cogitans e della res extensa non dipendano assolutamente l’una dall’altra, ma derivino unicamente da Dio; allo stesso tempo sostiene che l’uomo è formato anche dalla res cogitans e gli animali no, però secondo me questo pensiero non ha basi, in quanto se il possedere la capacità di pensare e provare sentimenti derivano da Dio non possiamo noi sapere a chi le ha donate e a chi no, dal momento che se si crede in Dio, si crede anche che la sua volontà sia imperscrutabile e Cartesio stesso infatti non ci sa dire con quale criterio Dio abbia distribuito tra tutti gli esseri viventi le varie facoltà. Un altro aspetto non valido della teoria di Cartesio è che lui sostiene che gli animali sono dominati dall’istinto, ma l’istinto non è materiale, e quindi rientrerebbe nella res cogitans, ma se gli animali la possedessero allora potrebbero anche provare sentimenti, quindi la tesi di Cartesio sarebbe contraddittorio e quindi falso.
Partendo dal piano pratico si può sostenere che una tesi è vera quando non ci sono prove a suo favore e non ce ne sono di valide per confutarla oppure quando il suo contrario è assurdo o indimostrabile. Dunque chi crede che gli animali non provino sentimenti sostiene che tutte le loro azioni derivino dall’istinto e che quindi siano riconducibili ad un rapporto causa-effetto. Allora dato che una causa è legata sempre allo stesso effetto, ad un certo comportamento umano corrisponderebbe sempre la stessa reazione da parte dell’animale. Ma questo non accade nella realtà. infatti quando ritorno a casa dalla scuola e vedo il mio gatto lo accarezzo, certe volte reagisce facendo le fusa, altre volte mi graffia, quindi alla stessa causa, la carezza, corrispondono due effetti completamente diversi, le fusa e il graffio. Un altro elemento a favore della tesi che gli animali non sono macchine è quello che porta Montaigne quando si chiede se quando si trastulla con la sua gatta sia veramente lui che si trastulla o non sia piuttosto lei. Quando accarezziamo un animale lo facciamo perché ci aspettiamo che lui/lei risponda positivamente a questo, ad esempio facendo le fusa, e se questo accade ci sentiamo felici. Quando faccio giocare il mio gatto con i capelli stiamo giocando entrambi, altrimenti non sarebbe un gioco. Inoltre capita spesso che mentre sto facendo i compiti o sto facendo una qualsiasi altra cosa arriva il mio gatto e si siede sopra il libro, oppure mi prende la penna o i capelli, o mi butta la pallina sui piedi o si mette a rotolarsi per terra e così via, quando questo accade è il gatto che vuole giocare o essere coccolato e per fare questo mette in atto una serie di stratagemmi. E’ illogico pensare che sia l’istinto a guidare le azioni finalizzate al gioco, in quanto l’istinto guida gli esseri viventi ad azioni necessarie per vivere, ed il gioco non rientra certo tra queste.
Un altro fatto che ci dimostra che gli ani ali provano sentimenti è il fatto che certe azioni non hanno scopi legati a qualcosa di pratico, cioè quando un gatto fa le fusa, non può farle per nessun motivo, tranne per il fatto che è contento; quando andiamo in vacanza e lo portiamo in una pensione perché sia accudito, i primi giorni non mangia e i giorni seguenti mangia pochissimo, e cosa lo spinge a non seguire il suo istinto di sopravvivenza se non dei sentimenti? Questo accade anche agli uomini che sorridono solo per esprimere felicità e che se si sentono abbandonati reagiscono in molti modi, trai quali anche il non mangiare. E allora perché sostenere che gli stessi comportamenti negli uomini sono dettati dai sentimenti e dagli animale no?
Quindi dato che è sbagliato far soffrire chi ha la capacità di farlo e dato che gli animali provano dei sentimenti tra cui il dolore, è immorale e crudele fare a loro ciò che non vorremmo mai che fosse fatto a degli uomini, come essere cacciato per divertimento, essere ucciso per essere usato come ornamento (non per ripararsi dal freddo, che è necessario per vivere), essere usato per vedere se un nuovo sapone o un nuovo profumo possono avere effetti nocivi per la salute, essere tenuto in gabbie per essere esibito ad altri animali, essere ferito o fatto combattere con altri animali per farne divertire degli altri.

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