Freud e le nuove rivoluzioni

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia
Download:1140
Data:14.02.2007
Numero di pagine:12
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
freud-nuove-rivoluzioni_1.zip (Dimensione: 14.47 Kb)
trucheck.it_freud-e-le-nuove-rivoluzioni.doc     50.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Le nuove rivoluzioni scientifiche
Nei primi anni del XX secolo la teoria della relatività di Einstein(macro fisica), la teoria dei Quanti (micro-fisica) e la fondazione della psicoanalisi determinarono una vera e propria rivoluzione, avviando una profonda revisione critica, da un alto dei fondamenti della fisica classica e dall’altro della teoria darwiniana.
Con Einstein vengono abbandonati e superati i concetti di spazio e di tempo assoluti: lo spazio diventa una funzione della materia in quanto “i corpi non sono nello spazio ma hanno spazio” (lo spazio è curvo); il tempo varia a seconda dell’osservatore (tempo e spazio diventano concetti relativi). Inoltre non esiste più un tempo distinguibile dallo spazio, ma vi è un “cronotopo” cioè un continuum di tempo e di spazio. Nel campo della microfisica si scopre che anche l’energia, oltre che la materia, è costituita da quanti, cioè quantità determinate di energia.
“L’io non è più padrone in casa propria” : Freud con la nascita della psicoanalisi ha proposto all’uomo un’immagine di sé nuova e spesso sconvolgente , difficile da accettare e ben diversa da quella razionale e ottimista del Positivismo. Freud afferma che gran parte della vita psichica si svolge nella sfera dell’inconscio. L’Io si presenta come campo di battaglia di forze potenti in conflitto tra loro e che spesso sfuggono alla parte cosciente. Con questa immagine della personalità conflittuale e lacerata viene a cadere ogni presunzione e ogni “megalomania” (cioè la pretesa di dominare la realtà) da parte dell’uomo. Si tratta della “terza grande sconfitta”- afferma Freud- dopo le teorie di Copernico e di Darwin : infatti con Copernico l’uomo cessava di essere al centro dell’universo, con Darwin l’uomo si presentava come uno dei molteplici prodotti dell’evoluzione. Ora con la psicoanalisi, non solo “l’io non è più padrone in casa propria ma deve fare i conti con le scarse notizie riguardo a ciò che avviene inconsciamente nella sua vita psichica.” L’inconscio appare cosi come una realtà estranea.
Marx, Nietzsche e Freud sono considerati i “tre maestri del sospetto” del pensiero contemporaneo. Marx aveva “sospettato” della coscienza, dicendo che la sovrastruttura (spazio delle idee e della coscienza) è determinata dalla struttura (l’insieme dei rapporti di produzione)→l’economia è alla base di tutto,essa determina la coscienza.
Nietzsche aveva sospettato che la coscienza coprisse gli istinti profondi. Adesso Freud sospetta la coscienza di riflettere in modo distorto tendenze e pulsioni inconsce.
Insomma “i maestri del sospetto” hanno distrutto definitivamente il razionalismo di vecchio stampo.

Freud (1856-1939)→ “la psiche umana non si identifica con la coscienza”
Sigmund Freud è noto essenzialmente per la psicanalisi. Ebreo, fu perseguitato dai nazisti, che bruciarono i suoi testi insieme a quelli di Albert Einstein . Morì nel 1939. Freud più che filosofo lo possiamo definire un medico psicanalista, che ha studiato i meccanismi della mente umana, dando una interpretazione scientifica del sesso e scoprendo e teorizzando "l'inconscio" (in passato intuito da Gorgia ed analizzato in parte da Galeno).
Gli aspetti più rivelanti della teoria di Freud sono:
-nuovo concetto dell’Io, in quanto la coscienza è solo una parte della mente umana;
-i processi psichici si sviluppano attraverso relazioni e conflitti tra la sfera conscia e quella inconscia;
-nuovo significato delle idee di piacere e di scopo dell’azione umana;
- le pulsioni che hanno un’influenza fondamentale sulla personalità sono quelle sessuali (concetto di Eros e Thanatos);
-“normalità” e “anormalità” nella psiche umana.
La psicoanalisi è la scienza dell’inconscio. L’inconscio è caratterizzato dalla sostanziale autonomia rispetto alla coscienza che addirittura ne è condizionata. L’inconscio è il campo delle idee che rimangono al dì fuori della coscienza. La caratteristica dell’inconscio è quella di farsi “sentire”, pur restando inconscio, nella mente delle persone (la psicoanalisi dimostra che le idee inconsce sono il fattore essenziale da cui ha origine la nevrosi).
L’inconscio è innanzitutto preconscio (cioè riguarda fatti psichici che sono latenti, che , acquistando forza possono entrare nella coscienza); in secondo luogo è inconscio vero e proprio (costituito da fatti psichici che anche se sono forti e attivi non possono entrare –da soli- nella coscienza; questi fatti sono il risultato di un processo detto “rimozione”,ovvero un allentamento dei fatti psichici dalla coscienza). A compiere la rimozione è l’Io stesso, il quale attua una forte resistenza che si oppone al recupero dei contenuti rimossi (per tale motivo i contenuti rimangono inconsci).
Il metodo dell’analisi
Obiettivo: “decifrare” l’inconscio→fine: cura della nevrosi
Il lavoro analitico prende le mosse da sintomi che sono segni di una malattia psichica , la quale affonda le sue radici in ciò che sta oltre la sfera della coscienza. L’analista deve riportare tutto alla coscienza, procedendo alla ricostruzione di pezzi della storia passata dell’individuo. L’analista deve riuscire a vincere le resistenze del paziente ed affrontare i contenuti e analizzarli. Il metodo utilizzato è quello delle associazioni libere (la cui regola fondamentale consiste nell'incitare il paziente a dire tutto quel che gli viene in mente e che egli collega immediatamente a parole, immagini di sogni e rappresentazioni in generale, senza tralasciare nulla, nemmeno ciò che può sembrargli irrilevante, ridicolo o spiacevole.); il malato fa un compromesso con il medico, per poter essere guarito, questo deve assolutamente lasciarsi andare per sciogliere le resistenze dell' Io e far emergere l'inconscio, questi sono in perenne lotta, solo con l'emergere dell'inconscio il malato può guarire. Il momento in cui il malato molla le forze mentali viene chiamato "transfert" , poi si ha la "rimozione" in cui l'Io del malato crolla e vengono esternati gli istinti nella "abreazione". A questo punto la questione diviene molto delicata, lo psicanalista per poter procedere deve essere molto competente, non deve permettere che avvenga l'incrocio di sguardi con il paziente, questo potrebbe provocare lo stop dei processi di abreazione. Tanto più è maggiore la resistenza del paziente, tanto più è maggiore la distorsione. L’analista deve estrarre il metallo puro dei pensieri rimossi dal filone delle idee volontarie.

Interpretazione dei sogni
Una via privilegiata per addentrarsi nell'inconscio é per Freud data dall' interpretazione dei sogni ; la cosiddetta autoanalisi, cioè l'analisi che Freud mise in atto sulla propria persona, fu portata avanti in buona parte sul materiale che i suoi stessi sogni gli offrivano. Nel 1900 appare L'interpretazione dei sogni , che può venir considerata il vero e proprio manifesto della psicoanalisi; stando a Freud, il sogno non é l'inconscio e basta, ma é solo una delle sue manifestazioni, la quale, se opportunamente interpretata, permette di accedere ai contenuti repressi e al modo di lavorare dell'inconscio stesso. Durante il sonno infatti la censura messa in atto dalla coscienza si affievolisce e così l'inconscio, coi suoi desideri rimossi, preme con più intensità e genera tensioni; il sogno, presentando all'immaginazione come realizzati i desideri inconsci, rende possibile la liberazione di queste tensioni: in questo senso, il sogno viene concepito da Freud come l' ' appagamento di un desiderio '. Ma questa realizzazione si attua in forma allucinatoria, tramite mascheramenti e deformazioni, effettuate dalla censura della coscienza stessa, che, sebbene affievolita, può ancora dire la sua: il fine di queste deformazioni é di rendere accettabili alla coscienza i contenuti rimossi. In ciò consiste il lavoro onirico . Il sogno ha un contenuto manifesto , quale appare al sognatore che racconta il proprio sogno: esso può risultare incoerente o anche prendere la forma di una storia dotata di una certa coerenza, ma il racconto dei propri sogni fatto dai sognatori é sempre un'elaborazione secondaria, ovvero un rimaneggiamento che porta a renderli, in linea di massima, comprensibili. Il vero significato del sogno non é quindi in questo livello, ma sta nel contenuto latente che é stato trasformato dal lavoro del sogno, dando luogo al contenuto manifesto. Il contenuto latente va allora ricostruito ripercorrendo all'indietro il lavoro svolto dal sogno: e proprio in questo consiste l' interpretazione dei sogni, che risale dal sogno come risultato finito agli elementi per i quali é stato composto secondo regole e meccanismi specifici. Il sogno infatti non é un fenomeno arbitrario e casuale, che esula totalmente dalla logica, bensì é il risultato di un lavoro dell'inconscio, che lavora secondo una propria logica, diversa da quella della vita conscia che noi conosciamo. In primo luogo, esso dà una veste visiva anche ad elementi che non sono tali da averla, come desideri o pensieri; inoltre, le componenti del sogno sono formazioni sostitutive, ossia simboli , rappresentazioni indirette e figurate di conflitti o desideri inconsci: si tratta allora di individuare che cosa simboleggi ciascuna componente del sogno. Ma questo é possibile solamente tenendo in considerazione le regole 'sintattiche' che presiedono al collegamento di questi disparati elementi: queste regole sono essenzialmente la condensazione e lo spostamento; la condensazione é la tendenza ad imprimere tramite un solo elemento più elementi connessi tra loro, ad esempio rappresentando due individui mediante un unico tratto comune o tramite un'assonanza tra i loro nomi e così via; questo vuol dire che, in una certa misura, il contenuto manifesto del sogno contiene sempre abbreviazioni rispetto a quello latente. Lo spostamento consiste nel trasferimento di interesse da una rappresentazione ad un'altra, trasferimento che permette, grazie ad associazioni, di passare dai contenuti rimossi ad altri che appaiono più neutri sul piano emotivo. Tenendo presenti queste regole, l'interpretazione può arrivare alla decifrazione del sogno, il quale al termine dell'analisi non sembrerà più un semplice racconto fatto per immagini, ma un insieme organizzato e ragionato di pensieri, tramite il quale si esprimono i desideri risalenti al passato, per lo più all'infanzia. A parere di Freud, la censura che impedisce l'emergere alla coscienza di contenuti rimossi opera non solo nel sogno, ma anche in altri comportamenti della vita quotidiana, come nelle amnesie temporanee, per esempio di certe parole, o nei lapsus , in cui una parola viene detta anziché un'altra, o in determinati gesti automatici o involontari, o, ancora, nei motti di spirito. Per lo più questi sono atti mancati , cioè azioni in cui il risultato apertamente perseguito e solitamente raggiungibile non viene raggiunto, ma é sostituito con un altro atto. Solitamente questi comportamenti sono attribuiti al caso o alla distrazione, cioè ad una riduzione della soglia della coscienza; in realtà per Freud essi sono comprensibili solo ammettendo l'esistenza dell'inconscio, già a suo tempo individuato da Leibniz, che lavora esprimendo contenuti riconducibili a qualcosa di rimosso, ma sottoponendoli al tempo stesso a deformazioni. Freud scrive alcune opere su questi argomenti, come Psicopatologia della vita quotidiana (1901) e Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio (1905). Da essi si può evincere che anche le attività coscienti dell'individuo normale possono essere perturbate dal riaffiorare di contenuti rimossi, che si estrinsecano in questi comportamenti.

Sessualità e nuova immagine dell’infanzia
Freud, con l'interpretazione dei sogni applicata ai suoi pazienti, é giunto a scorgere in essi la presenza di desideri sessuali risalenti all'infanzia. Tramite l'analisi dei propri sogni, ricostruendo il proprio passato rimosso e le resistenze nei confronti di esso, egli é anche arrivato a scoprire che già nell'infanzia vi sono desideri che hanno per oggetto i propri genitori; una rappresentazione mitica di questo é data dalle vicende di Edipo, il protagonista di alcune tragedie di Sofocle, che senza accorgersene sposa sua madre e uccide il proprio padre. Freud dedicherà all'indagine di questa tematica, con particolare riferimento al bambino di sesso maschile, i Tre saggi sulla teoria sessuale , del 1905. Era concezione diffusa che la sessualità fosse connessa solo all'attività e al piacere, dipendenti dal funzionamento dell'apparato genitale, e, dunque, che essa fosse sostanzialmente una prerogativa della vita degli adulti; Freud invece non limita la sessualità al solo uso dell'apparato genitale, ma include in essa tutte le eccitazioni e le attività che provocano un piacere non riconducibile al semplice appagamento di bisogni elementari, come la fame o la sete (la sessualità non significa genialità). Alla base di questa concezione della sessualità stanno i concetti di libido e di pulsione; la libido é un'energia di natura sessuale, che cerca soddisfacimento ed é suscettibile di aumenti e di diminuzioni; essa sta alla base delle trasformazioni delle pulsioni , che non sono istinti ereditari, ma processi psichici in movimento, che hanno la loro fonte nell'eccitazione che si attua in qualche organo del corpo. Questa eccitazione causa uno stato di tensione e, dunque, una specie di impulso che fa tendere ad una meta, che consiste nell'eliminazione di tale stato di tensione; la meta, dal canto suo, può essere raggiunta o nell'oggetto verso il quale tende la pulsione stessa o in virtù di esso, ma questo oggetto non é fisso e identico per tutti, ma cambia a seconda della specificità delle storie individuali e delle fonti da cui può essere dipendente. La libido e le pulsioni ad essa connesse possono infatti spostarsi di volta in volta in zone privilegiate del corpo, dette zone erogene , a ciascuna delle quali corrispondono fantasie particolari, sostanzialmente inconsce; la sessualità infantile si muove passando attraverso fasi collegate a zone erogene diverse. Di fasi Freud ne ravvisa tre e le chiama, rispettivamente, orale, anale e fallica. La fase orale é finalizzata al piacere autoerotico, cioè ad un appagamento raggiunto solamente tramite il proprio corpo, senza bisogno di oggetti estranei: esso si esprime nella sunzione del dito, che vuole essere una sostituzione del seno della madre. La seconda fase affiora con lo sviluppo della muscolatura anale ed é connessa agli incitamenti materni ad eseguire movimenti di espulsioni e trattenimento delle feci, che assumono quindi un carattere ambivalente, buono e cattivo allo stesso tempo. Solo nella terza fase, quella detta 'fallica', le pulsioni parziali sono unificate sotto il primato dell'apparato genitale e si orientano verso un oggetto esterno, il più vicino, ossia la madre; ne consegue un odio per il padre, che incarna il divieto all'incesto. Si crea così, all'incirca al terzo anno di vita, il complesso di Edipo , in cui l'inferiorità nei confronti del padre e il timore di castrazione, modello di ogni privazione, provocano un'angoscia che, in un secondo tempo, viene risolta abbandonando la rivalità con il padre, che viene visto come aggressore, ed assimilandosi e identificandosi con lui: così scompare il complesso di Edipo e comincia a predominare l' interesse narcisistico per se stessi e il bambino, interiorizzata l'autorità paterna, risulta particolarmente disponibile ad essere educato alle norme e ai valori della condotta socialmente riconosciuta; quando non avviene un'evoluzione tramite queste fasi, ma si ha una fissazione o una regressione a fasi antecedenti rispetto al primato della genitalità, si producono, in età adulta, perversioni e nevrosi, cioè manifestazioni patologiche di ciò che invece nel bambino costituisce lo sviluppo normale.

Genesi della nevrosi
La nevrosi è generata dal conflitto tra Io e le pulsioni sessuali. La nostra attività psichica è regolata dal principio di piacere, cioè mira al conseguimento del piacere evitando il dispiacere. Anche le pulsione dell’Io tendono al piacere, ma non si preoccupano di evitare il dispiacere. L’Io infatti segue il principio di realtà in quanto sa rinunciare al piacere e sopportare il dispiacere (l’Io è ragionevole). Poiché le pulsioni sessuali non accettano di essere regolate dal princ. di realtà , esse entrano in conflitto con l’Io . La nevrosi si produce quando il conflitto non trova una composizione provvisoria. Le pulsioni sessuali non accettabili dall’Io vengono rimosse (“rimozione”,ovvero l’azione con cui l’Io si difende dalle pulsioni sessuali). Allontanate dalla coscienza, le pulsioni non si arrestano ma cercano altre vie per riaffacciarsi alla coscienza , determinando i sintomi.

La struttura della psiche
La psiche è divisa in tre parti: ES, SUPER-IO, IO.
L’Es è l’inconscio,ovvero la parte oscura della nostra personalità , è caos, è il luogo delle pulsioni istintive che cercano soddisfazione e piacere. Esso non è contraddistinto da male/bene, logica/razionalità, spazio/tempo.
Il Super-Io è un’istanza relativamente indipendente dall’Io: è l’Io ideale; esso è veicolo di giudizi di valore e giudica/punisce l’Io se,quest’ultimo, opera in vista del piacere. (è come se guidasse e minacciasse l’Io). Il super-Io è come se fosse l’avvocato dell’aspirazione alla perfezione ed è l’autorità interiorizzata dei genitori e degli educatori.
L’Io è la coscienza e stabilisce il rapporto con il mondo esterno; esso è il punto di mediazione e di scontro fra l’Es e il Super-Io. Freud dice che l’Io è un servo di tre padroni poiché deve mettere d’accordo tre tiranni: mondo esterno-Es-Super Io. Per la psicoanalisi ciò che definisce la “razionalità” è solo lo sforzo di costruire un’immagine di sé tanto positiva quanto falsa.

Eros e Thanatos
Ad un certo punto del suo lavoro, Freud si accorse che la psiche non era solo governata da una pulsione (=impulso incontrollato e primordiale) al piacere, ma anche da una pulsione distruttiva, una pulsione di morte. La pulsione di vita, (l'eros), era affiancata da una pulsione di morte (thanatos); le due pulsioni sono presenti contemporaneamente in ogni uomo, in contrapposizione dialettica.
I comportamenti autodistruttivi suggeriti dalla pulsione negativa erano osservabili in quei pazienti che si vedevano costretti a ripetere azioni in modo compulsivo (=costrizione a ripetere certi atti in modo ossessivo). La pulsione di morte sarebbe quindi indirizzata alla scarica totale di tutti gli impulsi vitali, un autopunizione derivante dall'impossibilità del piacere. Essa può venire tenuta dentro di sé e provocare quindi comportamenti autodistruttivi, oppure essere convogliata verso l'esterno in comportamenti violenti.
La psicanalisi
È il tentativo di spiegare l’intera vita dell’uomo ricorrendo ad una forza che è l’istinto sessuale o libido.
Fondamento della psicoanalisi è che i processi sono incoscienti e dominati in buona parte dalla sessualità.
Il conflitto tra gli impulsi sessuali e l’inconscio e le sovrastrutture morali e sociali produce i seguenti fenomeni:
• i sogni espressione simbolica dei desideri repressi
• lapsus di atti mancati
• le malattie mentali che possono essere causate portando il paziente a riconoscere i conflitti da cui esse emergono attraverso il transfert
• la sublimazione cioè lo spostamento dell’impulso sessuale a mete spirituali quale arte e religioni.
• I complessi come ad esempio quello di Edipo

Freud distingue la psiche in tre parti l’es o inconscio
Io
super-io
Si contendono lo spazio del soggetto.
Compito dell’individuo è avvisare un faticoso lavoro per annettere all’io i territori dell’es resistendo all’istanze prepotenti del super io
Il soggetto si costruisce in questo lavoro interminabile come del lavoro analitico. l’analisi non è un ‘arte dell’interpretazione ma è una scienza.

Freud presenta la psicoanalisi non solo come una dottrina psicologica (e cioè come metodo per curare le malattie mentali) ma che come una dottrina metafisica espressione del dualismo Manicheo:
Per Freud tutta la storia dell’umanità è una lotta tra due istinti: Eros e Thànatos.

• Con la psicoanalisi Freud scopre che non esiste una manifestazione pura del pensiero ma che in ogni atto umano si iscrivono più motivazioni e più forze che restano per lo più sconosciute.

deve descrivere “questo ciò che non si sa” ma che determina i nostri comportamenti individuali e sociali.

Per Freud tra il razionale l’irrazionale tra il normale e l’anormale non ce una risposta reciprocamente esclusiva ma un conflitto dinamico che è la struttura stessa del soggetto: l’importanza della psicoanalisi consiste soprattutto nell’aver sottolineato la funzione del fattore sessuale in tutte le manifestazioni della vita umana.
per la prima volta con la psicoanalisi questo fattore ha cessato di essere una zona di ignoranza obbliga per la filosofia e la scienza.

Esempio