eraclito e parmenide

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

Eraclito, il filosofo del divenire

* Eraclito fu un nobile aristocratico della quale vita abbiamo soltanto pochi cenni. Fu altezzoso, dispregiò il conformismo della massa e rivolse la sua attenzione soprattutto al modo di organizzare il governo della polis.
* I frammenti che ci sono rimasti (circa 115) e l’opera “περί φΰσις” hanno uno stile poetico ed educativo. Egli ammantò il suo pensiero di un’oscurità e di un’ambiguità, a volte voluta, che rinvia agli oracoli della pizia. Usò lo stile aforistico (come Nice e Chirce) perché pensava che ciò che si dice non deve essere capito da tutti in quanto non espresso in modo chiaro (la verità si trova aldilà della superficie epidermica delle cose) .
* Egli venne definito il filosofo del divenire. Due parole chiave per comprendere il suo pensiero sono: πόλεμος e παντα ρέι.
Eraclito sosteneva, infatti, che la realtà fosse in frenetico cambiamento poiché ubbidisce a una sua razionalità, tramite la lotta dei contrari (πόλεμος) nella loro unità. Per il filosofo greco la lotta dei contrari è la madre di tutto ed è l’opposizione di tutti gli elementi che stabilisce l’armonia.
Egli affermava che non ci si può tuffare due volte nello stesso fiume. Questo ci può fare comprendere il significato del παντα ρέι. Le acque del fiume scorrono quindi non sono sempre le stesse: nulla permane e tutto si trasforma.
Il combustibile del παντα ρέι nel tempo è la πόλεμος tra i contrari.
Secondo la filosofia di Eraclito nella vita ci si deve afferrare l’attimo.
* Il λόγος per il filosofo è una legge che regola l’anarchia (molteplicità caotica). Tutto il cosmo obbedisce al λόγος. La ragione spiega il λόγος come legge cosmica. Λόγος = parola, linguaggio, legge cosmica, segno verbale.
* Per Eraclito natura = pensiero = linguaggio (elementi base del razionalismo greco)
* Si possono comparare i punti cardine delle idee di Eraclito al fuoco, nel significato fisico di fiamma che brucia e in quello simbolico del παντα ρέι.

Aforismi di Eraclito
* Ogni uomo può conoscere se stesso e pensare autonomamente.
* …E tutto avviene secondo contesa.
* …E il bene e il male sono una cosa sola.
* La scimmia più bella è orribile s paragonata alla stirpe umana.
* Il più saggio degli uomini sembrerà una scimmia a paragone del dio per sapienza e luminosità
* Se non ci fosse il sole sarebbe notte
* Negli stessi fiumi due volte entriamo e non entriamo, siamo e non siamo.
* Maestro dei più è esiodo, lui che non sapeva cosa fossero il giorno e la notte
* Se la felicità consistesse nei piaceri del corpo dovremmo dire felici i buoi quando trovano cicerchie.

Parmenide, il filosofo dell’essere

Parmenide nacque ad Elea, colonia greca che si trova nell’attuale Campania, intorno al 500 a.C. .La sua scuola venne chiamata eleatica per la sua città natale.
Il suo pensiero si allontanava da quello comune.
Egli concepiva la verità ( αλέθεια) come prodotto della ragione , non dei sensi. I sensi possono produrre solo un’opinione (δόκα).
Ad Atene egli era capo di un’ambasceria politica.
Il suo poema più famoso è “περί φΰσις”. Qui egli espone le sue principali idee.
Per lui l’essere non aveva più funzioni ( predicato nominale – verbale).
Il suo assunto è la contrapposizione netta tra essere e non essere: “l’essere è, il non essere non è” (principio del terzo escluso).
Tra essere e non essere non ci sono altri essere perché questi vengono catalogati come essere.
Il non essere non è esprimibile. C’è un unico piano: essere eterno, ingenerato immobile, infinito, perfetto.
L’essere è ingenerato (non cesserà mai di essere tale): se è generato dall’essere è sempre essere; non è infatti possibile che venga dal non essere in quanto questo non può nemmeno essere pensato.
La via della verità è quella dell’essere.
ONTOLOGIA: da είναι : sapere sull’essere, scienza dell’ente in quanto tale, discorso sull’essere. ( λόγος) .
Tutti gli enti sono accomunati da un comune denominatore: l’essere, il quale porta a negare il movimento degli enti e la molteplicità. La molteplicità e il movimento sono irrazionali.
Gli assunti di parmenide sono:
ontologico: la filosofia si occupa degli enti in quanto tali
come questo si può conoscere: io posso pensare solo ciò che è, non posso pensare ciò che non è
piano linguistico: legame per cui nel linguaggio verbale l’essere pensato trova una sua espressione
IL NON ESSERE NON È. A=A A= A è una contraddizione.
I suoi maggiori discepoli furono Melisso e Zenone

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