Eraclito di Efeso (ca. 540 - ca. 475 a.C.)

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

ERACLITO
Eraclito di Efeso (ca. 540 - ca. 475 a.C.). Filosofo greco. Iniziatore in un certo senso della metafisica, vide nel cambiamento o divenire la legge universale che regola il mondo. Tutte le cose sembrano a noi sempre le stesse, ma in realtà esse si trasformano incessantemente («il sole è ogni giorno nuovo») secondo una logica ciclicità. Il principio da cui deriva il mondo è il fuoco; non è però certo che E. pensasse ad una conflagrazione universale o ad un «grande ritorno» di tutto nel fuoco, come intesero più tardi gli stoici. La natura è unitaria, pure la realtà ci si presenta in forme opposte («giorno e notte, inverno e estate, guerra e pace, carestia e abbondanza») Ma è proprio questa diversità costituita essenzialmente da una tensione oppositiva a darci un'idea dell'armonia unitaria che abbraccia il tutto. L'individuo deve obbedire alle leggi dell'armonia da cui l'universo è regolato e in questa sua obbedienza è la sua virtù. Conoscere significa vedere l'unità nell'incessante scorrere e mutarsi delle cose, che è come una Ragione (logos) universale anche se nascosta (da migliore armonia è quella nascosta, non quella visibile»). L'opposizione nell'ordine strutturale delle cose si rivela anche nella società, la quale è divisa e articolata sulla lotta dei gruppi e dei popoli («La guerra è contemporaneamente regina e madre di ogni cosa; essa ha mostrato taluni come dei, altri come uomini; e di questi alcuni ha reso schiavi, altri liberi»). Appartenente a nobile famiglia, che aveva diritto in Efeso alla carica sacerdotale ereditaria di "basileus", E. rinunziò a tale dignità cedendola al fratello minore. La tradizione ci ha tramandato un aristocratico, chiuso in sé, antidemocratico, ermetico nell'espressione (fu infatti detto l'Oscuro), pieno di disprezzo per il sapere corrente e per quello dei sacerdoti, falsi in quanto non nati dalla ragione. Restano della sua unica opera Sulla natura (Peri physeos) numerosi frammenti in dialetto ionico: in molti di essi, di una sconcertante moderna intellettualità, appaiono gli elementi d'una critica razionalistica rivolta contro il sapere tradizionale.

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