Dal rinascimento alla rivoluzione scientifica

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Categoria:Filosofia

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Testo

Coordinate storiche
L’inizio del rinascimento coincide con alcuni eventi di grande importanza, infatti tra il 400 e il 500 s sono avute scoperte geografiche, la fioritura delle monarchie nazionali, l’invenzione della stampa e della polvere da sparo e la riforma protestante. Tutto questo porta alla formazione degli Stati e all’ascesa della borghesia. Si ha un economia + aperta e l’asse commerciale si sposta dal mediterraneo all’atlantico.
Un nuovo tipo di cultura nasce,l’umanesimo rinascimentale, che riflette il mutato atteggiamento dell’uomo verso la vita e il mondo.
Mentre nel medioevo la cultura era concentrata nelle università controllate dalla chiesa, nel rinascimento la cultura passa in mano ai laici, e nascono così le accademie, dove nn si insegna + la scolastica, ma tutte le arti.
Umanesimo e rinascimento sono 2 cose distinte, il primo è un momento filologico-letterario incentrato su studi umanistici e classici, il secondo invece è un momento filosofico-scientifico, basato su un nuovo modo di vedere l’uomo.
Durante questo periodo c’è un nuovo modo d vedere anche il sapere, infatti questo tende a laicizzarsi, ad allontanarsi dalla religione a cui erano legate nel medioevo, il sapere ora è finalizzato ad evidenziare le capacità dell’uomo, ed ogni disciplina è autonoma.
Sul rapporto tra medioevo e rinascimento sono state formulate 2 tesi , una della frattura ed una della continuità.
La prima dice che il medioevo è trascendentista (teso all’aldilà) mentre il rinascimento è immanentista ( teso all’aldiqua) , il medioevo è teocentrico (Dio al centro di tutto) mentre il rinascimento è antropocentrico ( l’uomo al centro di tutto), medioevo universalista ( basato su istituzioni cm chiesa e impero) rinascimento individualista ( basato sulla forza degli individui e delle nazioni).
L’altra teoria dice che la rinascita comincerebbe con lo sviluppo dei comuni, con l’arte gotica, la nascita delle università e della cultura del 200, quindi già nel medioevo.
Concezione dell’uomo
Nel rinascimento l’uomo viene visto come artefice di se stesso, non legato x forza a Dio. Xò questo non significa che il medioevo era basato solo sulla religione e il rinascimento è basato solo sull’uomo, ma significa che mentre nel rinascimento Dio era al centro e l’uomo in periferia, ora i ruoli son invertiti.
Ritorno al principio
Questo concetto era presente nel rinascimento come ritorno a Dio, principio di tutto. Durante il rinascimento il principio è inteso come ritorno ai classici (x gli umanisti), ritorno ad antiche comunità o ritorno alla natura ( intesa cm forza prima). Il principio è quella cosa che restituisce all’uomo la forma ottimale.
Con l’umanesimo si ha una vera e propria riscoperta di Platone, xk si vedeva in lui quell’autore classico che + di ogni altro con le sue idee si avvicina al cristianesimo. Quindi nasce il platonismo rinascimentale nelle accademie, dall’altro lato nelle università si riscopre Aristotele. Questo xk Aristotele è quello che rappresenta al meglio la figura di Filosofo-scienziato, e si è interessato + di tutti ai problemi sulla natura agendo scientificamente.
Queste riscoperte di Platone e Aristotele, portarono a delle dispute x la superiorità di uno dei 2 tra i loro sostenitori. L’unico vantaggio di Platone era che s era avvicinato di + alla verità del cristianesimo.
In questo periodo viene formulata la teoria della doppia verità, che afferma che una cosa può essere vera in filosofia e falsa in teologia. Grazie a questa teoria molti studiosi si difesero dagli inquisitori professando nuove dottrine e laicizzando quindi la cultura.
Pico della Mirandola
Pico della mirandola mirò soprattutto a creare una sintesi di tutto il sapere universale. A tal proposito bandì a Roma una discussione tra dotti su 900 tesi considerate i capostipiti del sapere, questa riunione non si tenne xk considerata eretica. Pico scrisse sulla dignità dell’uomo che, alla fine della creazione, essendo stati assegnati già tutti i beni alle altre creature, all’uomo furono donate tutte le qualità degli altri esseri. Così l’uomo può degenerare nelle cose inferiori e può rigenerarsi in quelle superiori, che sn divine. La rigenerazione avviene tornando alla sapienza originaria, dispersa nelle varie religioni e filosofie.
Lo scopo finale di Pico era quello di giungere alla pace, l’unione, l’amicizia tra tutti gli uomini.
Inoltre lui appoggia l’astronomia , cioè lo studio dei pianeti scientificamente, ma non quella divinatrice che vuole derivare le vicende umane dagli astri.
Rinascimento e Naturalismo
L’uomo deve conoscere i meccanismi naturali per poterla dominare, oggettivamente la natura è vista come una realtà senza fini.
L’uomo rinascimentale si vede come parte del mondo da cui si distingue x la sua originalità.
L’indagine sulla natura risulta indispensabile x la realizzazione dei fini umani nel mondo.
Nell’indagine si distinguono due momenti: la magia e la filosofia della natura.
La magia serve all’uomo x dominare sulla natura, mentre la filosofia della natura vuole spiegare la natura con la natura, con i propri principi.
Telesio
Telesio dice che bisogna studiare la natura secondo i propri principi, sui principi sui quali questa si regge. La natura è autonoma. L’uomo x conoscere la natura deve affidarsi ai sensi che gliela rivelano, xk la sensibilità è l’autorivelazione della natura a quella parte di sé che è l’uomo.
Telesio ritiene che la natura deve essere spiegata mediante le due forze principali che agiscono in essa, il caldo e il freddo. Il caldo ha sede nel sole, dilata le cose e le rende leggere, quindi mobili, il freddo ha sede nella terra, condensa le cose e le rende pesanti, quindi immobili. Il terzo principio naturale è la massa, cioè la materia su cui agiscono gli altri principi. Il caldo e il freddo possono entrare in lotta , per farlo ognuno deve percepire l’azione del principio opposto, quindi devono essere sensibili. Gli unici elementi originali sono il sole e la terra. La fisica di Telesio è sul piano qualitativo, però lui ritiene che affinché l’uomo possa controllare le forze naturali, deve svolgere un’analisi quantitativa, cioè determinare la quantità di calore necessaria a produrre i singoli effetti naturali.
Giordano Bruno
Nasce a Nola , a 15 anni entra nel chiostro domenicano a Napoli,dove crebbe come ragazzo prodigio. A 18 anni i suoi dubbi sulla religione lo portarono a partire per Parigi. Da qui partì x Oxford dove insegnò. Dall’inghilterra passò alla germania e dopo a Venezia, alla corte di Mocenigo, dove pensava di essere al sicuro. Xò questo lo denunciò come eretico e venne preso dall’inquisizione. Nel 1600 vennè condannato al rogo nel campo dei fiori a Roma. Bruno leggeva testi considerati eretici ed è ricordato x il suo modo enfatico di dire le cose. G B è il simbolo del martire x la libertà, xk fino alla fine sostenne le sue idee.
Tutti gli scritti di Bruno presentano una cosa comune: l’amore della vita. Quest’amore gli fece odiare il chiostro e tutti coloro che facevano della cultura un esercitazione libresca. Da quest’amore nasce l’interesse x la natura, anche in forma poetica. Bruno predilige l’arte mnemonica , con la quale vuole impadronirsi del sapere molto rapidamente, e non lentamente cm cn la ricerca scientifica.
Il naturalismo di Bruno è una religione della natura, che ferma lo sviluppo del naturalismo scientifico, ma esprime al massimo l’amore x la natura, che è un aspetto fondamentale del rinascimento.
Bruno vede la religione come un sistema di credenze ripugnanti e assurde, contrarie alla ragione e alla natura. Xò lui non è contro la religiosità dei teologi, cioè coloro che vogliono giungere a Dio, xk questo significa filosofare. Bruno fa sua l’idea di Pico della mirandola di una sapienza originaria, che è stata accresciuta nel tempo, ma può essere rivista dato che + si va avanti e più si matura.
Bruno vede Dio come mente al di sopra di tutto,e come mente presente in tutte le cose. Nel primo caso Dio è fuori dal mondo, quindi è inconoscibile, di conseguenza è Solo oggetto di fede, e lo si conosce sl x rivelazione. Nel secondo caso Dio è conoscibile dalla ragione umana. Dio è causa e principio dell’essere. Causa in quanto energia produttrice del cosmo, principio xk è l’elemento costitutivo delle cose. L’universo ha un'unica forma che è Dio anima del mondo che opera tramite l’intelletto universale, animando e plasmando la materia, cioè la massa corporea del mondo, che nn viene modificata dall’esterno xk viene modificata solo dall’interno, cioè dall’intelletto .
Bruno riconosce l’infinito come attributo fondamentale dell’universo. Lui sostiene le teorie di Copernico con argomentazioni teologiche e filosofiche, andando contro la chiesa, che aveva paura d queste teorie dato che affermavano l’esistenza di altri pianeti e quindi mettevano in crisi la centralità dell’uomo.
Rivoluzione scientifica
Questa viene datata tra la pubblicazione dell’opera di Copernico “La rivoluzione dei corpi celesti” 1543 e quella di Newton “Principi matematici di filosofia naturale” 1687.
Cambia la concezione della natura, che viene vista come un oggetto, come un insieme di fenomeni che devono essere studiati, e non + con un aspetto spirituale, la natura è senza scopi e non ha un anima, non ha a che fare con i bisogni e i desideri umani.
La natura è un ordine causale,poiché nnt avviene a caso, ma tutto è il risultato di cause precise. L’unica causa ammessa è la causa efficiente, xk alla scienza non interessano i perché finali o lo scopo, ma solo la causa efficiente, ossia le forze che li producono.
La natura è un insieme di relazioni, infatti allo scienziato non interessa il principio inverificabile di un qlk, ma solo le relazioni che ha con le altre cose, ad esempio non gli interessa il fulmine in se, ma il rapporto che ha con le scariche elettriche, i tuoni , ecc..
La natura è governata da leggi che sono i modi necessari o i principi invariabili con cui la natura opera. Perciò la natura scientificamente è l’insieme delle leggi che regolano i fenomeni e li rendono prevedibili .
Nasce la scienza xk si vuole capire secondo quali meccanismi avvengono determinate cose al fine di prevenirle.
La scienza è un sapere costruito su basi matematico-sperimentali ( si basa sul metodo sperimentale), si basa su fatti osservati, sul calcolo e sulla misura. È un sapere intersoggettivo , cioè i suoi procedimenti sono pubblici e non privati come accadeva nella magia. Perciò scienza = sapere universale.
Il fine della scienza è conoscere le leggi della natura x poterle controllare a nostro vantaggio.
La scienza moderna nasce mentre l’europa cambia tipo di società e struttura economica. Questa è stata utiile ad allestire eserciti + potenti, ampliare città, migliorare le vie di comunicazione, estrarre metalli , ecc.. La scienza serve a creare un sapere oggettivo che permette all’uomo un orientamento nel mondo.

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