Confronto tra Aristotele e Democrito

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

METTI A CONFRONTO LA FISICA DI DEMOCRITO CON QUELLA DI ARISTOTELE

Democrito nasce nel 460-459 a.C. e muore circa nel 360 a.C. In questo periodo il pensiero filosofico si spingeva oltre alla realtà per riuscire a spiegare come funzionava il mondo e le cose che questo ospitava.
Democrito si spinge oltre alla realtà concentrando la sua attenzione intorno all'atomismo legato prevalentemente al problema della natura, ma si mostra anche aperto ai problemi della morale, della storia, del linguaggio, ecc. con una tendenza enciclopedica che risente della nuova cultura di tipo sofistico - socratico.
In un certo modo sostiene Parmenide dicendo che il filosofo cerca la realtà autentica delle cose e non si basa sull'apparente.
Secondo Democrito poi l'essere vero del mondo (conosciuto grazie alla conoscenza intellettuale) è rappresentato dagli atomi, dal vuoto e dal loro movimento e la conoscenza parte dalla constatazione delle cose con i sensi, si sviluppa grazie l'elaborazione intellettuale e logica dei dati e alla fine giunge ad una teoria. Dopo questo completa che l'essere è pieno e il non essere è vuoto nel quale la materia [l'essere, il pieno] si muove.
Democrito definisce l'elemento base della sua teoria dicendo che se si divide un pezzo di materia è come separare gli atomi ma non dividere gli atomi visto che sono indivisibili, pieno, immutabile, ingenerato ed eterno (come l'essere parmenideo). Sono tutti uguali e si distinguono per le note quantitative della forma geometrica e della grandezza. Gli atomi volteggiano caoticamente in tutte le direzioni.
Ragionando sempre sul cosmo e sulle cose massime dice che l'universo è infinito ed è impensabile pensare che non ci sono altri pianeti come la terra.
Dopo Democrito susseguono parecchi filosofi importanti i quali spingono sempre più il loro pensiero intorno all'uomo trascurando l'indagine sulla natura delle cose e sul mondo. Infatti per primo Socrate e i sofisti minori pongono il centro della loro filosofia come ricerca e dialogo sui problemi dell'uomo.
Platone poi, maestro di Aristotele occupò la maggior parte della sua vita alla politica; infatti dopo aver dedotto dall'accusa di Socrate che il governo non funzionava bene cerca di riformarlo secondo un punto di vista filosofico.
Aristotele agisce in un periodo particolare, diverso addirittura da quello del proprio maestro, infatti la decadenza delle poleis era inevitabile. Per questo e per altri motivi Aristotele abbandona la scia del maestro e si dedica, non più alla politica, ma alla conoscenza scientifica del mondo. Così dopo anni di vuoto, con Aristotele, questo capitolo della filosofia viene riaperto. Dunque è inevitabile fare un collegamento tra la filosofia di Democrito e quella di Aristotele.
Aristotele torna ad Atene dopo aver istruito Alessandro Magno e con il suo compenso fonda la sua scuola (il Liceo) dove insegnava ai peripatetici (chi ascolta, studia e segue le lezioni camminando per i cortili della scuola) l'arte del filosofare.
Le sue opere sono divise in due: gli Esoterici, i quali sono rimasti a noi (non uscivano dalla scuola ed erano più difficili perché erano appunti privati) e gli Essoterici destinati al pubblico.
Aristotele presenta molte differenze dal suo maestro (Platone) le quali lo avvicinano sempre di più alla filosofia di Democrito che però non deve assolutamente essere intesa allo stesso modo di quella di Democrito; infatti soltanto la branchia di scienza coincide ma le idee sono diverse ed originali. Le differenze tra Aristotele e Platone che hanno portato il filosofo a cambiare branchia sono molteplici:
1) Platone credeva nella politica ed il filosofo modello, secondo lui, era un re e un legislatore della città; per Aristotele invece il filosofo è un sapiente, scienziato dedito alla ricerca e all'insegnamento.
2) In Platone prevaleva il momento politico - educativo ed in Aristotele quello conoscitivo e scientifico.
3) Platone guardava il mondo secondo un'ottica verticale e gerarchica (realtà vere e apparenti; conoscenze superiori ed inferiori), Aristotele invece orizzontale ed unitaria (tutte le realtà sullo stesso piano).
4) In Platone vi era un sistema aperto (interrogazioni e risposte); Aristotele invece chiuso (insieme fisso ed immutabile).
5) Platone faceva uso dei miti ed Aristotele concepisce la filosofia come pensiero razionale e specialistico.
6) Platone aveva maggiori interessi nelle matematiche e non per le scienze empiriche e naturali e Aristotele il contrario.
Dopo tutte queste differenze però si può trovare anche un'importante punto di comunanza perché facendo un confronto con i Sofisti e soprattutto con Democrito si scopre che sono pensieri veramente diversi e quindi si può pensare che la filosofia di Aristotele e quella di Democrito facciano parte di un blocco di pensiero tendenzialmente unitario.

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