Carlo Cattaneo

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Testo

CARLO CATTANEO

Nacque a Milano nel 1801. Dopo aver frequentato la scuola privata a Milano, si laureò in giurisprudenza nel 1824. Fondò il "Politecnico" nel 1839. Nel 1848 divenne capo del Consiglio di guerra, rimanendo contrario alla unione della Lombardia con Piemonte. Dopo il ritorno degli Austriaci si trasferì a Parigi e poi a Lugano.
Tornato in patria dopo le annessioni, fu eletto deputato nel 1860 ma non esercitò il mandato perché non volle prestare giuramento alla monarchia. Diresse dal 1860 al 1863 una nuova serie del "Politecnico" e svolse un'attività pubblicistica. Morì a Castagnola nel 1869.

Politica e metodo sperimentale
Cattaneo è un rappresentante della corrente federalista del Risorgimento; ha impegnato il suo pensiero filosofico nella critica all'idealismo e all'ontologismo, cercando di accordare in politica le ispirazioni democratiche con quelle del liberalismo moderno.
Il suo radicalismo deriva dalla tradizione dell'utilitarismo di Mill e Bentham.
Egli è oppositore intransigente dall'idealismo conservatore e da quello popolare;
Del pensiero di Mazzini non condivide:
- la sacralità del principio della unità nazionale;
- il principio della repubblica una e indivisibile;
- la fiducia nell'azione di masse che seguono una missione che devono compiere.
Il suo pensiero non è favorevole al misticismo politico; egli vede nella razionalità nella educazione scientifica basata sul metodo sperimentale e su una certa razionalità le condizioni più vantaggiose per il rinnovamento della cultura e per il progresso della società.
La sua filosofia condivide presupposti del razionalismo critico e dell'empirismo di Locke.
Egli afferma che la metafisica e l'idealismo non permettono il formarsi della civiltà e svalutano quel metodo di certezza sui fatti al quale l'uomo può arrivare attraverso l'esperienza.
la filosofia è una scienza del pensiero che non va vista in astratto; non deve chiudersi in un suo isolamento e non può pensare di rappresentare un sistema unitario che sa risolvere ogni problema; essa deve invece tener conto delle varietà delle sue formazioni e oggettivazioni storiche, nelle lingue, religioni, nei comportamenti; essa deve indagare in tutto gli aspetti della realtà umana e sociale. Prima della filosofia ci sono le cognizioni pratiche da acquisire e poi la riflessione critica su di esse e poi la filosofia.
Cattaneo parla dell'idea della storicità del pensiero: cioè del graduale farsi della ragione in una dialettica aperta che cerca di limitare gli odii e di evitare le contrapposizioni e di superare le esaltazioni utopistiche del futuro e la devozione superficiali del passato.
Cattaneo afferma che non si deve spregiare le leggi che regolavano le passate società, poiché prima di sradicare i vecchi valori bisogna conoscerli nelle loro origini, capire come si sono consolidati nella realtà, anche perché i vecchi valori esercitano una certa forza segreta sulle generazioni future.
Egli sostiene che la scienza più esatta è l'aritmetica, valida misura della verificabilità pratica delle alte speculazioni. Egli afferma che gli uomini devono saper correggere i propri errori perché tutto ciò che nelle relazioni con gli altri può correggere la loro opinione è qualcosa che accresce le loro capacità critiche.

Cattaneo : Confronto con l'Illuminismo
Cattaneo è un illuminista, infatti egli crede nella ragione civile al servizio di una vasta opera di rinnovamento della comunità sociale. Egli riesamina certi principi dell'Illuminismo per adattarli a una evoluta mentalità scientifica e a una esperta sensibilità storica.
Egli stima l'età dell'Illuminismo perché ha esercitato una critica contro le istituzioni retrograde dell'Ancien Regime. L' Illuminismo ha affidato la virtù alla scienza e alla giustizia dell'avvenire. il suo merito è stato anche quello di aver riconquistato i valori della indipendenza personale e dei diritti dell'uomo come garanzia della libertà del pensiero e come fondamento della legalità contro l'arbitrio (abuso) del potere.
Egli sostiene che bisogna correggere l'Illuminismo per quanto riguarda il fatto che l'individualità non deve realizzarsi nella solitudine e nella asocialità, ma attraverso l'organizzazione in comunità collettive.
Egli critica l'individualismo troppo disponibile a considerare l'uomo come un essere autosufficienti che sa autoorganizzarsi; ed è molto propenso nel indirizzare l'individuo verso il momento associativo, la partecipazione alla vita della comunità.
Il suo pensiero si ispira alla "Scuola pratica di libertà" la quale non vuole mitizzare l'autonomia dei singoli, ma vuole studiare la libertà umana come esperienza reale da confrontare con le esigenze e le possibilità dei tempi.
Anche la dottrina Illuministica del progresso rappresenta uno stimolo per il lavoro proficuo dell'umanità, poiché esso non deve essere sorretta dalla fatalità, dal provvidenzialismo, dalle illusioni idealistiche.
Egli sostiene che diffidare della possibilità di una trasformazione della storia umana non vuol dire cadere nel fatalismo e nell'abitudine, cercare di riportare le cose ai loro principi necessari, bisogna invece cercare di comprendere gli errori che la storia passata ha compiuto per arrivare al allo sviluppo della scienza e della civiltà.
Bisogna avere fiducia nel progresso e insieme accettare il gradualismo sociale, usando una critica secondo i fini da raggiungere.
Egli ritiene che i nemici della storia sono coloro che non ricercano la verità, e la negano quando è nuova e la disprezzano quando è antica. Mentre gli amici della storia sono coloro nella ricerca della verità sollecitano l'azione umana ad andare oltre l tradizione e se necessario anche contro.

Cattaneo : La mediazione dello storicismo
Cattaneo, si allontano dalle idee di Cartesio, afferma che il reale nono si può dedurre dagli autosvolgimenti dei concetti; i giudizi della ragione devono nascere dalla società e non si producono da sè. Egli sostiene che l'uomo non deve rinunciare alla autonomia critica del giudizio.
Cattaneo sostiene che bisogna conoscere l'uomo, nel senso che si deve conoscere le sue opere, studiare lo spirito umano nella maggiore varietà possibile delle sue dislocazioni.
C'è una certa inerenza tra uomo e società e quindi per sapere cosa è l'uomo bisogna sapere cosa è la società e viceversa, come afferma Proudhon.
Cattaneo avanza in quella che egli chiama la "ideologia sociale" cioè l'analisi critica delle origini e della combinazione delle idee in relazione agli svolgimenti dei fenomeni coesistenziali.
Questa scienza delle idee è la continuazione della scienza nuova insegnata da Vico, che Cattaneo considera l'elemento fondamentale del suo storicismo sperimentale.
Cattaneo non condivide la "Teoria dei corsie dei ricorsi" di Vico che egli sostituisce con una visione longitudinale della storia e con più fede nel progresso.
Egli sostiene che sia il razionalismo di Cartesio, sia la ragion pura di Kant, sia l'idealismo di Hegel gli sembrano inadatti a dare una conoscenza realistica del procedere delle idee.
Egli afferma che è insito nell'uomo la tendenza di coordinare le idee intorno a dei principi, ma questi non devono essere presupposti all'esperienza, nè sottratti al confronto e alla mediazione tra tutte le idee manifestate.
Cattaneo riprende la "psicologia delle menti associate" di Romagnosi alla base della quale c'è una razionalità che è rappresentata come un federalismo di intelligenze umane dove c'è lo scambio di opinioni tra gli individui che cercano di ragionare. La ragione individuale viene unita con le riflessioni tra vari individui poiché, egli sostiene che la ragione è l'insieme dio coloro che ragionano; e più c'è associazione e scambio di idee tra le menti, più l'intelligenza diventa tollerante e efficace.
La ragione, inoltre è anche mediazione di materia e di spirito che devono andare avanti insieme perché prese ognuna singolarmente non riescono a spiegare la molteplicità dei fatti della esperienza umana.
La ragione come ragione storica e come scambio tra individui rafforza la fede pubblica nella coesistenza. Egli ritiene che è importante che l'uomo studi i fatti della realtà e lo stesso uomo, ma attraverso le mediazioni della storia, della società, e dell'umanità.

Cattaneo : Il federalismo
La posizione politica di Cattaneo nel Risorgimento è di opposizione alla idea della unificazione in uno stato unito e è propenso ad una idea di nazione basata sul decentramento e sul federalismo Egli si riferisce a stati liberi e alla loro cooperazione o federazione.
Egli propone per l'Italia la soluzione federalistica intesa da lui comunità premessa a più vasti federalismi. Gli interessi della civiltà europea sono concordi e quindi è giusta la cooperazione che esiste tra le varie nazioni. Egli pensa però che questi interessi possono essere difesi meglio, se ogni popolazione individuale controlla la propria libertà.
Egli afferma che bisogna comunque preoccuparsi che coloro che comandano abbiano gli stessi interessi e la stessa volontà di chi deve obbedire.

Cattaneo : La modernizzazione dell'economia
Le idee sociali si ispirano a un liberalismo simile a quello di Cavour, anche se indirizzato in senso più democratico e progressista.
Egli riconosce l'importanza della economia per spiegare i fenomeni collettivi e osserva che se si cambia lo stato economico degli uomini cambiano i loro interessi e i loro costumi e quindi anche l'efficacia del lavoro. La libertà economica gli sembra una continuazione della libertà del pensiero.
Per far progredire la società bisogna cercare le migliori combinazioni possibili tra la natura, il lavoro e il capitale e tenendo conto che una cosa è la distribuzione dei fattori materiali della produzione (cioè la fisica della ricchezza) e altra cosa è la psicologia della ricchezza basata sull'esercizio creativo dell'intelligenza e della volontà.
Cattaneo affida l'impegno di modernizzazione dell'economia alla intelligenza imprenditoriale che deve essere sempre attiva e è in grado di correggere errori e ingiustizie e di favorire vasti movimenti di sviluppo sociale.

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