Blaise Pascal

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

BLAISE PASCAL
Blaise Pascal nasce a Clermont nel 1623. Inizia la sua carriera come scienziato e a 18 anni inventa il primo prototipo della calcolatrice (la pascalina). Nel 1654, “chiamato dal dio di Abramo, Giacobbe e Gesù cristo”, si converte seguendo il movimento giansenista, che riteneva che solo la grazia divina poteva salvare l’uomo (i giansenisti non si allontanarono dalla chiesa cattolica, pur essendo ispirati alla controriforma). La sua opera più importante è “Pensieri”, che viene pubblicata dopo la sua morte.

Rimprovera Cartesio di aver creato un Dio come esigenza della ragione che non tocca la vita dell’uomo, non è quindi un dio delle sacre scritture.

Tutta la filosofia di pascal ruota attorno alla religione e al più grande enigma dell’uomo, cioè l’uomo stesso, la cui soluzione può provenire solo dalla fede.

Secondo pascal, l’uomo tenta di fuggire perennemente da un’infelicità costitutiva, cercando di distrarsi (divertissement = fuga perenne), ricercando anche altre verità. L’uomo non vive in funzione del presente che gli sfugge continuamente, ma la sua vita è una proiezione verso il futuro, ma ciò lo priva della cosa più importante che ha: la ragione.

L’uomo agisce con 2 modi di conoscenza:
• SPIRITO DI GEOMETRIA (ragione): ha per oggetto le realtà fisiche e gli enti astratti della matematica e si avvale l’uomo usa un procedimento discorsivo e dimostrativo. Il limite dell’indagine scientifica, e quindi della scienza, è dato dall’esperienza, perché dove c’è esperienza non c’è conoscenza scientifica, e dall’indimostrabilità dei principi primi. Il limite più grande, però, è l’incapacità della scienza di affrontare i problemi esistenziali.
• SPIRITO DI FINEZZA (cuore): ha per oggetto l’uomo e le realtà morali e religiose e si fonda sul cuore, sui sentimenti e sull’intuito. Per pascal lo spirito di finezza è fondamentale per comprendere il ragionamento scientifico.
“Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”

Problema della tridimensionalità: l’uomo percepisce la tridimensionalità ancora prima di conoscerla matematicamente.

Secondo Pascal il limite dei filosofi precedenti, compreso Cartesio, è stato quello di aver creato un Dio razionale, infatti lui parla del “Dio di Abramo e di Isacco” fatto di amore e di consolazione e che riempie l’anima (Dio creatore).

L’uomo non è né ignoranza assoluta, né sapienza assoluta, non è né potere assoluto, né impotenza assoluta; Pascal dice che non è né un angelo, né una bestia, ma è una bestia incomprensibile. L’uomo è caratterizzato da un grande intuito e una grande aspirazione, ma solo il pensiero fa grande l’uomo. A proposito pascal afferma che “anche se l’universo schiacciasse l’uomo, egli sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché è consapevole di dover morire”.

REALISMO TRAGICO: La salvezza dell’uomo sta nella consapevolezza di non essere né il primo, né l’ultimo. L’unica cosa che ci consola dalla miseria (significato ontologico) è il divertissement, senza sapere che è esso è la miseria più grande perché è una fuga da noi stessi. L’uomo è impastato di miseria (“se si vanta, lo abbasso”) e di grandezza (“se si abbassa, lo vanto”).

L’ultimo passo della ragione è riconoscere che ci sono infinite cose che la sorpassano, tra queste c’è Dio.
DOTTRINA DELLA CADUTA: Tante cose superano la ragione umana, ma quella verità che sfugge alla ragione è data dalla religione. Pascal considera il cristianesimo la religione più ragionevole e vera perché parla della caduta da un mondo paradisiaco da parte dell’uomo in seguito al peccato originale. Questo è dimostrato dal fatto che l’uomo si sente infelice nell’essere un re spodestato. Se l’uomo non conoscesse la felicità, non proverebbe tristezza e dolore e il desiderio di tornarvi.

LA SCOMMESSA SU DIO: Dinanzi a Dio non possiamo fornire prove della sua esistenza, ma possiamo solo scommettere sulla sua esistenza, come bravi giocatori di poker:
➢ Se scommetto sull’esistenza di Dio e scopro che Dio non esiste, avrò perso i piaceri transeunti, cioè quelli temporanei e mondani.
➢ Se scommetto che Dio non esiste e scopro che esiste, avrò perso la felicità e la beatitudine eterna.
Per questo Pascal afferma che è meglio scommettere sull’esistenza di Dio, perché c’è meno da perdere. L’uomo, pur scommettendo sull’esistenza di Dio, può salvarsi solo tramite la grazia divina, la quale non può nulla senza la ricerca umana.

La ragione serve all’uomo per comprendere la follia di una vita fatta solo di divertimento.

Dio è sensibile al cuore e non alla ragione.

Bernardo di Caravalle: si interroga sul perché Dio ha ucciso Gesù Cristo per salvare il mondo, quando avrebbe potuto salvarlo senza l’uccisione del figlio: infine dice che Dio voleva capire cosa voleva dire essere uomo e soffrire come lui.

Esempio



  


  1. giorgia

    blaise pascal