Atomismo greco

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

ATOMISMO GRECO:

La filosofia atomistica fu sviluppata dai filosofi greci nel 5° sec. a.C. per risolvere le dicotomie essenziali che sembravano presenti nel mondo dell’ esperienza umana: essere-non essere, costanza-cambiamento, immobilità-movimento. Gli atomi erano considerati come le parti ultime della materia e, come tali, indistruttibili. Il costituirsi e il dissolversi delle loro combinazioni determinava l’ esistenza e la variazione di un numero infinito di forme materiali. Inoltre, si ipotizzava che i corpi materiali non si compenetrassero, ma si ammetteva che i movimenti atomici avessero luogo ovunque negli spazi vuoti tra gli atomi.
L’atomismo forniva anche una cosmogonia che escludeva l’intervento divino: gli atomi erano considerati eterni, mentre si pensava che le loro combinazioni creassero mondi “temporanei” nello spazio. Gli atomisti escludevano dalla loro cosmogonia ogni azione divina e ogni sequenza ordinata di eventi: Leucippo e Democrito attribuivano al caso l’unione e la separazione degli atomi, considerati come imponderabili e in continuo movimento, mentre Epicureo (3°sec. a.C.) considerò gli atomi privi di peso e suppose che le deviazioni causali che essi subivano rispetto ad una caduta lineare ed eterna rispetto al vuoto producessero la loro combinazione.
L’atomismo greco differiva dal meccanicismo per il fatto di attribuire al caso l’origine dell’Universo. E fu questa, insieme ad altre, la ragione per cui Aristotele si oppose. Aristotele rifiutava anche l’idea che la nostra conoscenza immediata delle cose non corrispondesse alla realtà e che, di conseguenza, questa fosse costituita di atomi impercettibili. Sebbene Democrito ammettesse che possiamo conoscere l’Universo solo attraverso i nostri sensi, egli riteneva che ciò che apprendiamo attraverso la vista, il tatto, ecc…, fosse fortemente soggettivo. Quest’idea fu assunta dai meccanicisti e posta in opposizione alla fisica qualitativa di Aristotele.

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