Aristotele

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Categoria:Filosofia

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Testo

Aristotele

Vita
Aristotele(Stagira, Macedonia 384- Calcide, Eubea 322a.C.), figlio del medico del re di Macedonia, a 18 anni si trasferì ad Atene presso l’Accademia Platonica dove rimase 20 anni, prima come studente, poi come maestro. Si trasferisce in varie città, dapprima in città elleniche poi a Pella dove divenne il precettore di Alessandro Magno. Dopo che Alessandro fu nominato re Aristotele torno ad Atene, dove aprì la sua scuola, il Liceo, poiché fu fondata nei pressi del tempio di Apollo Licio. Le sue lezioni si svolgevano durante lunghe passeggiate nei giardini della scuola e per questo fu chiamata peripatica. Nel 323, dopo la morte di Alessandro ad Atene si sviluppò una profonda ostilità verso la Macedonia e quindi Aristotele, essendo stato molto amico con Alessandro Magno, ritenne più prudente di ritirarsi nella tenuta familiare di Calcide, dove morì l’anno dopo.
Alessandro Magno
La morte di Aristotele coincide con la morte di Alessandro Magno, queste infatti sono molto legate e per Aristotele segnerà il declino con l’esilio. Aristotele riuscirà a fondare il liceo grazie agli aiuti economici di Alessandro. Il rapporto tra i due fu di reciproca stima, rispetto e di vera amicizia disinteressata. L’amicizia si affievolì poiché Aristotele vedeva le sue idee di Grecia libera troppo lontane da quelle di Alessandro Magno, basate sullo sviluppo dell’impero Macedone.
Il rapporto con Platone e Socrate
Una prima differenza si ha tra il Liceo aristotelico e l’Accademia platonica: la prima era una scuola scientifica, la seconda umanista. La filosofia di Aristotele è frutto di 70 anni di grandi cambiamenti della polis, centro fondamentale della cultura, così strutturati:
SOCRATE PLATONE ARISTOTELE
Prosperità Decadimento Disfacimento
Ci furono sia differenze che cose in comune tra il maestro(Platone) e l’allievo(Aristotele); se la filosofia platonica era basata su un incessante ricerca, la filosofia aristotelica invece era un sistema fisso e chiuso poiché contiene già un insieme fisso di verità, anche se non sono al completo, rigidamente connesse tra di loro. Platone era solito spiegare la filosofia grazie all’uso dei miti mentre Aristotele usa un metodo razionale e specialistico. Però ci sono anche cose in comune come la ricerca della verità e la meraviglia di fronte all’osservazione dei fenomeni naturali.
Le Opere e le Arti
Gli scritti di Aristotele sono divisi in due periodi:
-Scritti destinati agli studenti: sono degli appunti di varie lezioni che furono fatte al liceo, dette esoteriche. Erano pensieri sistematici e compiuti, usando termini specialistici poiché gli studenti dovevano sapere il lessico.
-Scritti destinati al pubblico: servivano per far capire il suo pensiero, furono scritti durante i primi anni all’accademia. In questi scritti cerca di accostarsi al suo maestro, ma poi ci sarà un graduale distacco. In questi scritti compare una sua frase famosa, nonché uno dei suoi primi sillogismi:“O si deve filosofare o non si deve:ma per decidere di non filosofare è pur sempre necessario filosofare, quindi filosofare è necessario”. Ci sono 4 generi diversi di scritti:
1-scritti di logica
2-scritti filosofici
3-scritti scientifici(fisica, matematica, psicologia)
4-scritti umanisti(etica, politica, poetica)
“La poetica” è una delle opere più importanti del corpus Aristotelico;si parla di tragedia intesa come un evento che porta gli attori sulla scena che interpretano storie che lo spettatore può rivivere. Quindi l’arte è imitazione. L’arte porta alla calma, tranquillità e crea quindi la situazione catartica. Fa una differenza tra la storia e la poesia: la prima narra i fatti come sono accaduti mentre la seconda come dovrebbero accadere.
Metafisica ed il compito della filosofia
Il termine metafisica non è un termine aristotelico ma fu coniato da Andronico da Rodi. E’ una materia difficile e va al di là dei sensi.Nella Metafisica Aristotele afferma l’esistenza di un essere divino,definito motore immobile, che è causa dell’unità e del fine della natura.
Ci sono tre tipi di scienze tra cui quella utile (a cui si fermano i comuni uomini) e quella fine a se stessa a cui il filosofo è portato; queste, possibili solo se il filosofo vive in un ambiente sereno, sono le migliori di tutte perché dimostrano il principio, il fine. Per Aristotele in natura esistono forme o cose eterne(immutabili) e cose in continuo mutamento; il movimento è fondamentale perché il soggetto da potenza diventa atto proprio grazie a questo. Il Sinolo rappresenta proprio il divenire. Per spiegare il divenire vi sono le quattro cause(esempio della statua):
1-causa materiale (bronzo)
2- causa formale, aspetto e idea (soggetto statua)
3-causa efficiente (scultore)
4-causa finale (ornamenti della statua)
Sillogismo
La parola sillogismo in greco significa calcolo e per Aristotele è il ragionamento per eccellenza. Il sillogismo è formato da due premesse(termine maggiore e minore) e da una conclusione(termine medio); vi è la premessa maggiore e minore e la conclusione è necessaria ogni volta che si danno le premesse. Le proporzioni sono classificate in 4 gruppi:
1-tutti gli uomini sono bianchi(affermativa universale)
2-nessun uomo è bianco(negativa universale)
3-alcuni uomini sono bianchi(affermativa particolare)
4-alcuni uomini non sono bianchi(negativa particolare)
Il principio di tutto è la sostanza con gli stessi sillogismi. I sillogismi sono il discorso per eccellenza, quindi certo e quindi diverso dalla dialettica, che è probabile.
La Logica
Al tempo di Aristotele la logica veniva definita analitica ed è il modo in cui noi ci rapportiamo alle cose. Si basa su tre principi fondamentali: identità, non contraddizione e terzo escluso. La logica è formata da termini che sono classificati in dieci concetti generali: la sostanza, la qualità, la quantità, la relazione, il dove, il quando, lo stare, il possedere, l’agire, il patire (subire). Con Aristotele vi è rapporto tra pensiero ed essere, quindi tra logica ed ontologia
Il problema dell’anima
Questo problema va affrontato con correlazione con il corpo. L’anima è la sostanza che da vita ad un corpo e l’atto primo di un corpo che ha la vita in potenza, anima è l’elentia(l’atto) e forma del corpo. Aristotele rifiuta la posizione dei naturalisti-materialisti che vedevano l’anima come materia sottile e anche quella degli orfici-pitagorici che intendevano l’anima come sostanza assestante. Per lui l’anima a tre funzioni:
VEGETATIVA: funzioni riproduttive; piante, animali e uomo
SENSITIVA: animali e uomo
INTELLETTIVA: uomo
L’uomo è portato alla sofferenza perché ragiona; se si parla di intelletto si parla di conoscenza. Ci sono 2 tipi di conoscenza: sensibile e razionale. La conoscenza parte dalla sensibilità e dai 6 sensi, il sesto senso è detto senso comune. Questo ha il compito di avere coscienza e percezione delle cose sensibili più comuni. Aristotele fa la differenza tra senso ed immaginazione ma il vero lavoro nella conoscenza è svolto dall’intelletto. Ci sono 2 tipi di intelletto: attivo e passivo. Il migliore è l’attivo che, a differenza del passivo, porta dalla potenza all’atto.
Etica
Aristotele nell’etica ci dà una panoramica di quelli che potrebbero essere i fini a cui l’uomo deve tendere, ma parla anche dei valori in cui si deve credere e perseverare. Divide le virtù in etiche e dianoetiche. Ogni azione dell’uomo ha un fine buono e desiderabile ma l’uomo dovrebbe aspirare al bene supremo,cioè desiderato per se stesso. Uno di questi è l’amicizia che è ben diversa dall’eros di Platone; infatti per Aristotele, che professava la moderazione(IN MEDIO STATE VIRTUS), questo era solo un eccesso quindi un difetto. Ci sono tre tipi di amicizia:
-BUONA

-PIACEVOLE
Amicizie accidentali(molto fragili)
-UTILE

Per Aristotele è piacevole l’amicizia dei giovani, è utile quella degli uomini di affari ed è buona quella degli uomini virtuosi( formata da tutte e tre le categorie e del tutto disinteressata). Le virtù etiche(del carattere) sono: coraggio, temperanza, giustizia, liberalità, magnificenza. Le virtù dianoetiche(del pensiero profondo) sono: sapienza, scienza, intelletto, saggezza.
La politica
La politica deve far parte dell’uomo infatti Aristotele diceva che “L’uomo per natura è un animale politico”. La politica è tra le scienze più importanti perché serve ad arrivare alla felicità; L’individuo da solo non basta quindi ha bisogno di una vita associata, dell’interagire. La forma di governo scelta da Aristotele è la politia: è una via di mezzo tra l’oligarchia e la democrazia. Egli professa la mediazione poiché il troppo porta alla degenerazione(caos): la democrazia degenera in demagogia, la monarchia degenera in tirannia e la aristocrazia porta all’oligarchia. Quindi il potere andrà al popolo guidato da una figura di spicco. Parla anche di schiavitù e ne espone 2 tipi: quello secondo legge e quello secondo natura. Quest’ultima è considerata giusta poiché ci sono tipi di uomini che riescono a trovare la loro collocazione come schiavi e di raggiungere un intesa con il padrone.

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