Duplicatore di tensione

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Testo

DUPLICATORE DI TENSIONE

SCHEMA DI PRINCIPIO

ELENCO COMPONENTI

Alimentatore sinusoidale, multimetro (Voltmetro), basetta sperimentale, cavi di collegamento.

RELAZIONE TECNICA

I circuiti moltiplicatori di tensione vengono usati quando, disponendo di una tensione alternata di una certa ampiezza, si vuole ottenere in uscita una tensione continua di valore più elevato, una corrente moderata e una minima, se non nulla, variazione della tensione al variare del carico. Nel nostro caso, vogliamo realizzare un circuito che fornisca in uscita una tensione pari al doppio del valore massimo della tensione di ingresso. In più inseriamo un carico variabile,per mostrare, come detto, come sia impossibile subire elevate variazioni della tensione di uscita al variare del carico.
Analizziamo ora come ciò sia possibile. Nel caso in questione, utilizzeremo due diodi al silicio e due condensatori elettrolitici. Osservando lo schema elettrico del circuito, e sapendo che in ingresso abbiamo un segnale variabile a forma sinusoidale, possiamo dire che quando in ingresso ai diodi (D1 e D2) è presente il potenziale maggiore, tra i due condensatori (C1 e C2) vi è invece quello minore: D1 viene polarizzato direttamente e permette l’attraversamento, da parte della corrente, nel condensatore C1. Si verifica così una prima rettifica del segnale dell’ingresso. Quando invece troviamo il potenziale minore ai capi dei diodi, e quello maggiore ai capi dei due condensatori, ciò permette il passaggio della corrente in C2 e D2 viene polarizzato direttamente. Possiamo così dire che ai capi dei due condensatori si hanno due tensioni variabili ma unipolari, una positiva (su C1), l’altra negativa (su C2), che però assumono gli stessi valori della tensione di ingresso rispettivamente durante la semionda positiva e quella negativa. La loro somma da così in uscita una tensione continua con valore doppio rispetto al valore efficace della tensione sinusoidale in ingresso. Di seguito viene mostrato tale risultato:

Esempio