Volteggio e cavallina

Materie:Altro
Categoria:Educazione Fisica

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Testo

Cecilia casarini 4aA
VOLTEGGIO

Il volteggio è il superamento di un ostacolo a mezzo di una rincorsa, uno stacco, la posa delle mani, una qualsiasi tecnica di superamento ed un arrivo a terra. L’entità dell’ostacolo può essere la più varia: una transenna, una trave, una cavallina, un cavallo, una tavola, etc.
superamento dell’ostacolo senza toccarlo si chiama “Salto”, mentre
con l’appoggio delle mani ed anche dei piedi si chiama “ Salto
volteggio”.
L’ostacolo da superare per la ginnastica di base è la cavallina o il
cavallo, quando si arriva ad una ginnastica di grado elevato l’attrezzo
sarà una tavola per volteggi
L’attività del volteggio necessita di diverse qualità sia fisiche che psichiche: infatti non solo
richiede risorse motorie quali la corsa , l’impulso degli arti superiori ed inferiori e la capacità
tecnica per valicare l’ostacolo,ma si basa anche su qualità quali la decisione, il coraggio e la fiducia
in chi assiste .
Una corretta conduzione metodologica ed una buona
conoscenza tecnica sono indispensabili per prevenire
esperienze negative ed impedire che il giovane manifesti di
fronte all’ostacolo atteggiamenti di timore o di rinuncia.
E’ necessario per questo che il giovane possegga una
coordinazione che gli consenta di sentirsi sicuro in tutte le
fasi del volteggio.
Nel volteggio ognuna delle diverse fasi ( rincorsa, presalo,
battuta, primo volo, posa delle mani, tecnica di volteggio,
secondo volo e arrivo a terra ) ha caratteristiche proprie.

RINCORSA
E’ costituita da un breve progressivo di velocità che
consente di accumulare inerzia lineare.

PRESALTO
E’ costituito da un salto lungo e radente che tende a non
disperdere l’energia accumulata dalla rincorsa e prepara l’arrivo in pedana a piedi uniti.

BATTUTA
E’ l’azione di arrivo e successivo stacco dalla pedana.
Essa è costituita da una presa di contatto della porzione anteriore del piede sulla pedana e da un
leggero ammortizzamento delle ginocchia per consentire un rapido impulso di spinta delle gambe e
quindi per trasformare l’energia lineare in elevazione.

PRIMO VOLO
E’ il tempo di volo tra lo stacco dalla pedana ed il contatto con l’attrezzo .
Esso è costituito da un allungamento in aria del corpo disteso in elevazione al di sopra
dell’attrezzo.

APPOGGIO DELLE MANI
E’ il momento di arrivo sull’attrezzo, in cui il ginnasta deve sostenere lo sforzo dell’impatto e
attuare l’immediata spinta delle braccia e delle spalle per eseguire il volteggio vero e proprio.(Fig. )

VOLTEGGIO
È la forma tecnica per valicare l’attrezzo che può avere forme diverse a seconda che la esecuzione
sia laterale, lineare , ribaltata , in ruota laterale o altro.(Fig. )

SECONDO VOLO
È determinato dalla tecnica del volteggio e dalla spinta delle braccia.
Esso deve consentire la ricomposizione del corpo in atteggiamento allungato distante
dall’attrezzo.

ARRIVO A TERRA
E’ la parte conclusiva del volteggio o di ogni fine di esercizio ginnastico. Esso deve avvenire in
condizioni di stabilità e di equilibrio. L’impatto dell’atterraggio va ammortizzato con l’appoggio di
tutta la pianta dei piedi al suolo, con un forte semipiegamento elastico delle ginocchia ed un
caricamento del busto leggermente inclinato sulle gambe. (Fig. )
Nella nostra analisi porteremo solo degli esempi di volteggi lineari come il FRAMEZZO e il DIVARICATO che sono i volteggi più applicabili nell’attività scolastica e che hanno una tecnica di
preparazione molto simile.

VOLTEGGIO FRAMEZZO o DIVARICATO
Disposizione: Una pedana ad un metro circa da un cavallo al di la del quale vanno posti i tappeti di
protezione.
L’atleta dopo una rincorsa, presalo e stacco a piedi pari compie un balzo a corpo allungato verso il
cavallo e prende contatto sulle mani a braccia ritte. Da qui, reagendo in spinta con le spalle e con le
braccia, richiama le gambe framezzo e volteggia il cavallo a gambe unite flesse o tese per atterrare
sul tappeto di protezione.
Lo stesso volteggio può essere fatto volteggiando il cavallo con gambe divaricate e tese.

Esempio