ginnastica artistica femminile

Materie:Tesina
Categoria:Ed. Fisica
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Data:07.02.2007
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Testo

La ginnastica artistica è una disciplina della ginnastica ed uno sport olimpico.
Nella ginnastica artistica gli atleti eseguono dei brevi esercizi (che durano approssimativamente dai 10 ai 90 secondi, a seconda dell'attrezzo), al termine dei quali una giuria assegna un punteggio che va da 0 a 10. Il punteggio viene stabilito in base a criteri come la presenza di alcuni movimenti richiesti, la difficoltà dei movimenti eseguiti, e quanto buona è stata l'esecuzione dei movimenti in confronto all'ideale. Questo meccanismo viene regolato dal 'Codice del punteggio'.
Nelle competizioni principali, ogni atleta esegue un esercizio per ogni atrezzo, i diversi punteggi vengono registrati e sommati tra loro. Le medaglie vengono assegnate in base al più alto punteggio individuale o di squadra. Il giorno seguente i migliori atleti di ogni attrezzo gareggiano per l'assegnazione di medaglie specifiche dell'attrezzo per il quale si sono classificati.
La ginnastica artistica è uno degli sport più popolari per numero di spettatori alle Olimpiadi estive, anche se non è molto popolare come numero di praticanti, in quanto anche un livello base richiede grandi doti di preparazione fisica e di abilità, che richiedono più allenamento di quanto molti siano disposti a sopportare. Comunque, la ginnastica in generale è più orientata verso la partecipazione a scopo di divertimento e benessere fisico, che verso la competizione, e attrae un rispettabile numero di praticanti, compresi ex ginnasti.
Gli attrezzi usati nella ginnastica artistica, maschile e femminile, sono diversificati, con gli atrezzi maschili che enfatizzano le doti di forza fisica, mentre quelli femminili mettono in evidenza le doti di agilità ed equilibrio.
Nel passato la ginnastica femminile era dominata da ragazze all'inizio dell'adolescenza, in quanto la corporatura più piccola e il minor peso rendevano più morbidi gli atterraggi e semplificavano molti movimenti. I requisiti di un età minima, causati dalle preoccupazioni legate al benessere delle atlete, e dallo scetticismo del pubblico sulla rilevanza di gare dominate da ragazze in età pre-puberale, hanno in qualche modo cambiato la situazione, ma le ginnaste sono generalmente nella seconda parte dell'adolescenza e sotto la media di peso e altezza. I ginnasti, a causa della differente enfasi dei loro attrezzi, raggiungono il vertice appena passati i vent'anni.
I migliori ginnasti del mondo provengono tradizionalmente da Europa orientale, Russia e Cina.

Gli attrezzi femminili sono 4:
• Volteggio
• Parallele asimmetriche
• Trave
• Corpo Libero
Il corpo libero femminile, a differenza di quello maschile, viene eseguito con l'aggiunta di musica.
Generalmente l'attrezzo femminile piu' difficoltoso e' la trave. Quelli piu' spettacolari sono il corpo libero e le parallele asimmetriche.

VOLTEGGIO

E’ una specialità della ginnastica artistica molto dinamica, che richiede l’esecuzione di gesti complessi in frazioni di tempo molto ridotte. Per volteggio si intende il superamento del cavallo mediante il solo appoggio delle mani. L’esecuzione di questo esercizio può essere scomposta in più parti: rincorsa: precede il valicamento, la sua esecuzione prevede l’appoggio sull’avampiede, con ginocchia ben alte per evitare un eccessivo avanzamento delle spalle che comprometterebbe l’arrivo in pedana.
L’accelerazione sarà graduale, sino al raggiungimento della velocità ottimale. Nella fase preparatoria bisognerà curare particolarmente la spinta dei piedi, intervenendo con appositi esercizi per controllare l’azione delle ginocchia. Con l’ultimo appoggio della fase di rincorsa si dà il via al presalto. Mediante il presalto si giunge sulla pedana a piedi uniti. Questa azione è particolarmente importante al fine del controllo dell’angolo d’uscita dalla pedana. La battuta si effettua a piedi pari con una posizione di arretramento del corpo rispetto ai piedi e un anticipo delle braccia sul distacco dei piedi. Molto utile nella fase di apprendimento della battuta, saranno esercizi in pliometria. Successivamente si ricercherà un’esecuzione fluida della rincorsa e dei successivi movimenti. Dopo la battuta abbiamo la fase di primo volo con una traiettoria d’uscita non modificabile sino al raggiungimento del cavallo con le mani. La fase di volo implica una complessa coordinazione.
A contatto avvenuto abbiamo un appoggio-respinta. Questa fase prevede il contatto con le sole mani ed una spinta con le spalle che consentirà una seconda fase di volo. Al fine di rendere veloce il movimento, le braccia saranno sempre ritte e, l’azione di spinta, a totale carico delle spalle. La preparazione alla spinta di spalle prevede un idoneo allenamento che le abitui a sopportare il peso del corpo. Il secondo volo è la fase di volo compresa fra la respinta dell’attrezzo e l’arrivo al suolo e, la sua riuscita, è determinata della corretta esecuzione delle precedenti fasi. La parabola d’uscita dall’attrezzo non è modificabile in volo, sarà quindi importante imprimere una corretta respinta nella fase di contatto. L’utilizzo di piani rialzati, ottenibili con una pila di tappetoni, obbligherà la ginnasta ad elevare la traiettoria di volo, per poter giungere in piedi. Questo espediente si rivelerà molto utile nella fase d’apprendimento.
L’arrivo al suolo è fatto con il busto leggermente proteso in avanti, per scaricare tutta l’energia cinetica accumulata. Solo successivamente si rizzano le gambe. L’arrivo al suolo è un indice del grado di preparazione e, anche se dal punto di vista della coordinazione è la fase più semplice, esso impone una specifica preparazione fisica, per il potenziamento della muscolatura che dovrà ammortizzare l’impatto. A tal proposito, nella fase di apprendimento, sarà utile predisporre l’arrivo su un piano che possa attutire il contatto, per evitare i micro traumi derivanti dalle continue sollecitazioni. Quando il grado di preparazione lo consentirà, la ginnasta potrà inserire gli esercizi specifici di primo volo, compreso il volteggio. I volteggi eseguibili sono: verticale perno; ribaltato; ruota laterale; rondata.

PARALLELE ASIMMETRICHE

Richiedono un buon grado di forza a livello del cingolo scapolo omerale e risultano essere uno degli attrezzi più spettacolari della ginnastica artistica. Gli arti inferiori lavorano in tenuta mentre, gli arti superiori, sono deputati alla gran parte del lavoro. Sono per questa caratteristica appannaggio di soggetti leggeri e con notevole massa magra.
Impugnature
- impugnatura dorsale a pollici in dentro;
- impugnatura palmare a pollici in fuori;
- impugnatura cubitale a pollici in fuori con il braccio intraruotato;
- impugnatura mista una palmare ed una dorsale;
- impugnatura a pollice opposto con il pollice opposto alle altre dita.
Così come per le impugnature, nel lavoro alle parallele, è possibile distinguere differenti tipi di attitudini e, nella fattispecie: attitudine di appoggio; di sospensione; mista.
L’appoggio richiede un buon potenziamento del cingolo scapolo omerale e del tricipite e una posizione con il dorso leggermente curvo, le gambe tese e perfettamente unite. La sospensione prevede un allungo totale delle spalle e delle braccia, tese e allineate con il busto.
Esercizi
Capovolta: consiste in una rotazione del corpo sull’asse trasversale attorno allo staggio e può essere eseguita avanti o indietro. La capovolta avanti consente di passare dall’appoggio alla sospensione e, il suo apprendimento, è relativamente semplice. La sua preparazione deve tener conto del potenziamento degli arti superiori, in abbinamento ad una valida assistenza che allontani la paura dell’esecuzione.
La capovolta indietro presenta qualche ostacolo in più, richiamando la muscolatura addominale e quella degli arti superiori per la sua esecuzione. Per tale ragione, l’assistenza, tenderà a diminuire il carico sugli arti per facilitarne l’esecuzione.
Giri addominali: consistono in una rotazione del corpo di 360° intorno allo staggio sia in avanti che indietro. E’ un esercizio più complesso rispetto alla capovolta e richiederà una preparazione maggiore. Nella fase dell’apprendimento stimoleremo la tenuta del corpo potenziando e sensibilizzando alla rapida retroversione del braccio.
Può essere d’aiuto una flessione delle gambe per imprimere maggior accelerazione alla rotazione, ma facendo attenzione a non abusare di questo espediente. Il giro addominale indietro osserverà la medesima tecnica d’apprendimento e preparazione. L’unico ostacolo maggiore sarà la paura dello sbilanciamento indietro. Sarà buona norma effettuarlo quindi più lentamente, eliminando lo slancio.
Slanci indietro: sono determinati da uno slancio degli arti inferiori che causano ampi movimenti del corpo. Ne esistono di vari tipi e di differente grado di difficoltà.
Le combinazioni alle parallele richiedo l’utilizzo di entrambi gli staggi, quindi la ginnasta dovrà apprendere i movimenti che le consentiranno di effettuare questi spostamenti, trovandosi poi in una delle posizioni fondamentali, per riprendere l’esecuzione con fluidità.
I passaggi più difficoltosi sono quelli dallo staggio basso a quello alto.
L’entrata alle parallele può avvenire con o senza rincorsa, con o senza battuta in pedana e con arrivo in appoggio o sospensione. Naturalmente il suo grado difficoltà dovrà essere proporzionato all’intero complesso degli esercizi.
Al termine dell’esecuzione, la combinazione termina con una uscita. L’uscita è data dal distacco dall’attrezzo, da una fase di volo e dall’arrivo al suolo. Anche per l’uscita, come per l’entrata, sarà opportuno effettuarne una di pari difficoltà.
TRAVE

Le caratteristiche tecniche della trave, in particolare la sua altezza dal suolo e la limitata base d’appoggio, rendono gli esercizi a questo attrezzo particolarmente difficoltosi.
L’equilibrio è, infatti, la dote maggiormente richiesta fra le capacità dell’allieva che potrà eseguire sulla trave, pur con le dovute modifiche, quasi tutti gli esercizi eseguibili a terra e, anche in questo caso, avrà a sua disposizione elementi acrobatici ed elementi artistici.
Tecnica e didattica degli esercizi rispettano le regole per l’esecuzione dei medesimi al suolo. Le posizioni fondamentali sono:
Stazione eretta Prevede il perfetto allineamento dei segmenti corporei, il bacino retroverso e le braccia tese lungo i fianchi. Da questa posizione si passerà all’apprendimento della medesima ma in appoggio sugli avampiedi.
Tra le posizioni che si possono assumere sulla trave abbiamo: - decubiti proni o supini, vengono utilizzati come elementi di passaggio fra gli esercizi;
- stazione seduta effettuabile in svariati modi, rappresenta sempre una posizione di passaggio o di arrivo di un elemento acrobatico;
- appoggio ritto rovesciato eseguibile su entrambi gli assi della trave, con i segmenti corporei in massimo allineamento;
- ponte si esegue su un solo arto inferiore e rappresenta un posizione di passaggio.

CORPO LIBERO
Data la varietà e la completezza degli esercizi eseguibili al suolo, queste esercitazioni possono a pieno titolo essere considerate come propedeutiche per i grandi attrezzi. Gli esercizi al suolo hanno una componente artistica ed una acrobatica, con la quale la ginnasta può dar sfoggio del livello tecnico raggiunto. L’analisi del movimento a questo livello è fondamentale poiché, anche l’esercizio più complesso, nasce dall’insieme di elementi più semplici. Le posizioni fondamentali al suolo sono:
Ponte
E’ un arco dorsale in appoggio sui quattro arti, stimola la mobilità scapolo-omerale e vertebrale. Oltre alla semplice esecuzione da supine (tipica della fase di apprendimento) il ponte può essere eseguito in maniera dinamica, come esercizio successivo ad un rovesciamento o ad una verticale. Nella fase di apprendimento si potranno sfruttare piani rialzati e spalliera come attrezzi facilitanti.
Spaccata
E’ una massima divaricata degli arti inferiori sul piano sagittale o frontale in attitudine d’appoggio con le gambe perfettamente tese. Nella spaccata sagittale è richiesta l’exrarotazione della gamba posta in avanti, in quella frontale di entrambe.
Componente artistica
La componente artistica, nella ginnastica, consente un recupero fisiologico fra gli esercizi e li rende, al contempo, esteticamente più validi. Le andature artistiche devono comunque sottostare alle stesse regole della ginnastica ed ai criteri di tenuta del corpo e di allineamento. Le andature prevedono passi, salti, giri e onde del corpo. A seconda del grado di elevazione possiamo distinguere i vari tipi di passo o salto. Per una corretta esecuzione sono richieste doti di elevazione, equilibrio, controllo del corpo, mobilità degli arti e del busto. Il salto artistico è caratterizzato da tre fasi, quella preparatoria, quella di volo e quella di arrivo. L’apprendimento dei salti partirà da quelli semplici sul posto per poi passare allo studio degli atteggiamenti che è possibile assumere in volo, facilitando, le prime volte,l’elevazione. Tali atteggiamenti possono essere: sforbiciata, divaricata, ecc.
Il giro, inteso come rotazione del corpo sull’asse longitudinale su una base d’appoggio ristretta (avampiedi, ginocchio ecc.), richiede un buon controllo del corpo, equilibrio, senso dell’orientamento, coordinazione e mobilità articolare. I giri più difficoltosi sono quelli che superano i 360° di rotazione. Eseguita una buona preparazione per affinare le qualità sopra elencate si passerà all’esecuzione dei giri.
Le onde del corpo sono costituite da un movimento sinuoso che coinvolge progressivamente le articolazioni del corpo. Per una buona esecuzione sono indispensabili doti di mobilità, equilibrio e coordinazione. Successivamente si passerà ad esercizi di sensibilizzazione della colonna vertebrale per poi giungere alla prova delle onde.
La componente acrobatica sottolinea il livello tecnico raggiunto, ed è data da tutti quegli atteggiamenti classificabili come: rotolamenti, rotazioni, o rotazioni combinate.
La loro esecuzione richiede ottima conoscenza e padronanza degli allineamenti corporei, delle spinte degli arti, ottimo controllo del corpo e dinamismo. Le componenti acrobatiche lasciano poco spazio alle personali interpretazioni.
Rotolamenti
I rotolamenti consistono in una rotazione del corpo sull’asse trasversale con appoggio per punti successivi.
Tra i rotolamenti sono inclusi diversi esercizi:
- capovolta avanti: è una rotazione completa del corpo in avanti eseguita partendo dalla stazione eretta, con appoggio palmare delle mani. Nella prima fase dell’apprendimento sarà utile una buona assistenza per sensibilizzare la corretta posizione del corpo.
Nella preparazione generale stimoleremo il potenziamento degli arti superiori, la mobilità vertebrale, ed il senso dell’orientamento. L’esecuzione su piani inclinati ne facilita l’apprendimento. Esecuzioni più complesse prevedono che non vi sia l’appoggio delle mani, capovolta saltata e tuffo;
- capovolta indietro: è una rotazione del corpo indietro, attorno all’asse trasversale, con partenza dalla stazione eretta. Richiede continuità nel movimento ed una spinta efficace degli arti inferiori.
Anche in questo caso, l’assistenza, occupa un ruolo strategico nella fase dell’apprendimento. Nel suo insegnamento grande importanza verrà data al posizionamento delle mani. Tra gli sviluppi possiamo indicare: la capovolta indietro ad arti superiori ritti, e la capovolta indietro alla verticale.
Rovesciamenti
I rovesciamenti sono rotazioni del corpo attorno all’asse trasversale o sagittale, in appoggio, successivo sugli arti inferiori e superiori. Si può raggiungere la posizione ritta rovesciata (rotazioni di 180°) o questa può rappresentare solo una fase di passaggio (rotazioni di 360°). Appartengono ai rovesciamenti:
- verticale: Esercizio di rovesciamento a 180°, con gli arti superiori in appoggio ed i segmenti corporei ritti e perpendicolari al suolo. E’ un esercizio fondamentale presente in diverse fasi di passaggio. Richiede ottimo controllo di tutti i distretti muscolari, forza ed equilibrio. Nella fase di apprendimento risulta indispensabile l’assistenza, sia per agevolare il raggiungimento della posizione verticale che per far prendere coscienza della giusta posizione. L’insegnamento della verticale prevede un lavoro di irrobustimento degli arti superiori, esercizi per il controllo generale e per la mobilità scapolo omerale. Ottimo ausilio a sentire la posizione corretta verrà fornito dalla spalliera. Tra gli sviluppi evidenziamo: la verticale con capovolta avanti, la verticale d’impostazione, e la verticale perno;
- ruota: E’ una rotazione del corpo attorno all’asse sagittale, in appoggio successivo sui quattro arti. Gli esercizi per la ruota sono affini a quelli previsti per la verticale della quale si presuppone una buona conoscenza. Dovranno quindi essere eseguiti tutti quei movimenti che consentono un buon controllo del corpo e il graduale allineamento dei suoi segmenti corporei. La preparazione specifica prevede la sensibilizzazione all’appoggio successivo sui quattro arti. E’ consigliabile l’uso dei piani inclinati per facilitarne l’esecuzione;
- rovesciata: E’ una rotazione completa del corpo in avanti intorno all’asse trasversale in appoggio successivo sugli arti con passaggio per la verticale. Prevede diverse varianti a seconda della posizione di partenza, di passaggio e di arrivo. La sua esecuzione prevede la conoscenza del passaggio rovesciato, buona mobilità scapolo omerale, e buon controllo muscolare. L’arrivo, nella prima fase dell’apprendimento, sarà nella posizione di ponte e sarà quindi utile l’utilizzo di appoggi per anticipare l’arrivo con i piedi. Nella rovesciata indietro è previsto lo sviluppo delle stesse peculiarità fisiche richieste per la rovesciata avanti. Estremamente importante sarà poi il controllo addominale e la sensibilizzazione alla spinta che porterà, dalla posizione di ponte, a quella verticale. In questa fase è possibile utilizzare la spalliera come attrezzo facilitante per portarsi nella posizione verticale.
Ribaltamenti
I ribaltamenti sono rotazioni del corpo intorno all’asse sagittale o trasversale con passaggio intermedio per la verticale e una o due fasi di volo. L’acceso ai ribaltamenti presuppone la conoscenza di verticali, ruote, ponte ecc. Sono movimenti che richiedono grande velocità di esecuzione, buon controllo muscolare e sensibilizzazione alla spinta con le spalle. Il presalto porta il corpo inclinato in avanti, e può essere effettuato con partenza sul posto a piedi uniti o con due o tre passi di rincorsa. Vengono generalmente preceduti da una breve rincorsa ed un presalto.
Appartengono ai ribaltamenti:
- courbette;
- ruota saltata;
- ruota spinta;
- rondata;
- flic flac;
- kippe.
La preparazione ai ribaltamenti prevede il potenziamento degli arti superiori e dell’articolazione scapolo omerale, la cui spinta è essenziale.
I salti acrobatici consistono in rotazioni complete del corpo in, volo, intorno all’asse trasversale o sagittale. Spinta e arrivo possono avvenire su un piede o a piedi pari. Nella fase di volo, il corpo, può assumere l’atteggiamento raccolto o teso. La velocità di rotazione aumenta con il corpo raccolto. Il successo nei salti acrobatici è dato da un buon potenziamento degli arti inferiori e da un ottimo senso dell’orientamento. Nella fase didattica sarà opportuno utilizzare il trampolino per aumentare la fase di volo e l’elevazione.
- salto giro avanti raggruppato: E’ una rotazione completa del corpo in avanti intorno all’asse trasversale, eseguita in volo in atteggiamento raccolto. E’ di norma eseguito dopo una breve rincorsa. L’assistenza tenderà, con una mano all’addome, a facilitare l’elevazione. La sua realizzazione prevede un buon irrobustimento dei muscoli degli arti inferiori, e un’opportuna sensibilizzazione alla rotazione in volo. Minitrampolino e materassini saranno gli attrezzi facilitanti l’esecuzione di questo esercizio che prevede, come sviluppi, il salto giro avanti carpiato e il salto giro avanti teso.
- Salto giro indietro raggruppato;
- Rotazioni combinate.

Esempio



  


  1. maria

    cerco tesina terza media su le nuove fonti energetiche tecnica

  2. omar

    Salto in dietro carpiato la tecnica