Le imprese multinazionali

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LE IMPRESE MULTINAZIONALI

LA STRUTTURA DELLE MULTINAZIONALI

Le multinazionali sono grandi gruppi imprenditoriali formati da diversi organismi separati per sede territoriale e, spesso, anche per settore di attività.
Le unità produttive sono legate tra loro dal vincolo della partecipazione azionaria a un solo gruppo centrale che detiene la totalità o la maggioranza delle quote, e dall’attività di produzione, in quanto l’impresa centrale coordina e controlla l’organizzazione, le tecnologie ed i metodi di lavoro utilizzati.
In pratica, il capitale dell’impresa filiale, grazie ad una struttura gerarchica e piramidale, risulta essere di proprietà di un’altra impresa affiliata che si aggancia alla casa madre.
Le multinazionali hanno la capacità di operare in tutto il mondo: le sedi centrali sono dislocate nei paesi più ricchi del mondo ed in quelli emergenti, mentre negli altri paesi sono installati centri di produzione e filiali commerciali.
Nelle multinazionali vi è una forte concentrazione della direzione del sistema; infatti, nelle principali metropoli viene localizzato il massimo livello decisionale, nelle capitali regionali viene localizzato il livello intermedio di gestione e nelle aree periferiche e nei paesi in via di sviluppo vengono localizzate le funzioni produttive.
Tra la società madre e le filiali v sono flussi di direzione opposta, in quanto dal centro alla periferia si indirizzano investimenti e informazioni sulle strategie mentre in senso contrario si sviluppa il flusso dei profitti.
La ricerca di maggiori profitti spinge ad aumentare il grado di multinazionalizzazione, attraverso investimenti in nuovi paesi.

IL PERCORSO STORICO DELLE MULTINAZIONALI

Le prime multinazionali sono nate nel XIX secolo negli USA ed in Europa per la vendita di materie prime e di prodotti agricoli.
Con il tempo aprirono filiali di vendita per i propri prodotti e, successivamente, installarono impianti manufatturieri che producevano gli stessi beni che produceva in precedenza la casa madre.
All’inizio del 1900, la Gran Bretagna si pose al primo posto per le dimensioni d’intervento, ma dopo la seconda guerra mondiale il primato economico passò agli USA.
Verso la metà del ’70 si verificò una forte crescita delle multinazionali europee e delle multinazionali giapponesi; inoltre si intensificò la tendenza delle multinazionali ad investire nei paesi in via di sviluppo.
In questi ultimi anni, infine, molti gruppi multinazionali sono nati anche in paesi emergenti.

I VANTAGGI ECONOMICI

Le multinazionali presentano molti vantaggi economici.
In primo luogo la gestione finanziaria comune riduce i rischi imprenditoriali e consente di caricare i profitti in quei paesi soggetti ad una minore tassazione.
In secondo luogo, il decentramento delle attività produttive privilegia gli stati con i più bassi livelli salariali; inoltre la creazione di multinazionali permette di incrementare le vendite in una particolare regione e di aggirare l’ostacolo delle barriere doganali.

Spesso le multinazionali non operano in un mercato di concorrenza, ma fanno accordi tra loro allo scopo di realizzare un lavoro comune nel campo della ricerca della tecnologia e della produzione, suddividendo gli oneri economici ed i rischi.
La fase evolutiva attuale delle Multinazionali, infatti, vede la nascita dell’impresa globale, dove diverse società operano in parallelo e le filiali acquistano valore e potere decisionale rispetto alla società madre: in questo modo si può trarre il massimo vantaggio dalle particolarità dei diversi mercati dei singoli paesi.
Tutto ciò permette anche di differenziare ulteriormente la gamma dei prodotti, attraverso l’ampliamento dei settori di attività.

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