La combinazione dei fattori produttivi

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Categoria:Economia

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Testo

LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI
Le imprese non possono entrare in contrasto con l’interesse della nazione, lo stato riconosce la funzione sociale ed economica della nazione. Y = f ( Lavoro, Capitale, Terra).
Il fine dell’imprenditore è il profitto da destinare a nuovi investimenti e all’arricchimento personale. Il profitto è uguale al prodotto lordo totale meno i costi di produzione. E’ nell’interesse sia dell’imprenditore che dei lavoratori che l’impresa sia efficiente. Tale efficienza può essere tecnica o economica. L’efficienza tecnica consiste nell’ottenere la massima produzione con un limitato impiego delle risorse. L’efficienza economica riguarda la riduzione del costo totale di produzione per produrre una certa quantità di prodotto. Dipende dalla possibilità che ha un’azienda di effettuare economie di scala che consistono nel riuscire a razionalizzare la produzione introducendo più meccanizzazione.
Per ottenere il massimo profitto l’imprenditore deve agire sui fattori produttivi tenendo conto delle loro caratteristiche.
I fattori fissi sono fattori che si possono variare ma in lunghi periodi e non in modo continuo perché richiedono grandi investimenti di capitale e lavoro;
I fattori variabili variano con continuità e in breve periodo in quanto si possono aumentare in piccole dosi;
In base a ciò si può dire che l’imprenditore può agire o in breve periodo aumentando i fattori variabili, in medio o lungo periodo aumentando i fattori fissi.
I fattori si dividono anche in limitazionali, sostituzionali e alternativi.
- I fattori limitazionali sono fondamentali e non possono essere sostituiti con altri nel ciclo produttivo;
- I fattori sostituzionali possono essere parzialmente sostituiti tra loro ma devono comunque essere usati insieme;
- I fattori alternativi possono essere sostituiti tra loro solo totalmente;
I fattori illimitati si possono acquistare sul mercato senza limitazioni e possono essere aumentati a piacimento, i fattori limitati si possono aumentare solo in parte (vedi beni non riproducibili).
La combinazione dei fattori produttivi è regolata dalla legge del minimo e dalla legge della produttività decrescente che, dipendono entrambe, dalla legge delle proporzioni definite, secondo la quale i fattori della produzione devono essere impiegati nelle giuste proporzioni tra loro.
La legge del minimo dice che gli incrementi della produzione che si ottengono aumentando l’impiego dei fattori produttivi, sono condizionati dal fattore disponibile in minima quantità.
La legge della produttività decrescente dice che se si aumenta l’impiego di un fattore produttivo variabile, fermirestanti gli altri, si otterranno incrementi di produzione che, inizialmente saranno crescenti fino ad un incremento massimo, e poi tali incrementi saranno via via decrescenti.
Il prodotto lordo totale è l’insieme dei beni e dei servizi prodotti da un’impresa durante un ciclo produttivo, dipende dalla quantità dei beni e servizi prodotti (Q) e dal loro prezzo di vendita (P).
Plt = Q x P
Il massimo profitto si otterrà quando si avrà la combinazione ottimale dei fattori produttivi variabili e un ottimo livello di produzione.
La produttività è l’aumento di produzione relativo all’impiego di uno o più fattori produttivi. La produttività di un fattore si può esprimere come produttività marginale, ricavo marginale o come produttività media.
La produttività marginale è l’incremento di produzione riferito all’ultima dose di fattore produttivo variabile impiegato. E’ una quantità fisica di prodotto che avrà inizialmente un aumento poi sarà costante e infine decrescente. Il ricavo marginale (Rm) è l’incremento di produzione riferito all’ultima dose di fattore produttivo variabile impiegato in termini monetari. Rm = Pm x P. La produttività media (Pm) considera l’incremento unitario di produzione riferito a tutte le dosi di fattore impiegate fino ad un dato punto. Pm = (Plt1 – Plt2) / n dove Plt1 e Plt2 sono le produzioni finale e iniziale e n sono le dosi di fattore impiegate.
La produttività marginale ponderata (Pmp) è l’incremento di ricavo riferito all’ultima unità di moneta spesa. Pmp = Rm / P* * prezzo per acquistare un’unità di fattore produttivo.

La combinazione ottimale dei fattori produttivi si ha quando le produttività marginali ponderate sono uguali per tutti i fattori. Il costo è il sacrificio che devono fare consumatori (ma anche imprenditori) per soddisfare i propri bisogni. Il costo totale è dato dalla somma di tutte le spese sostenute per attuare il ciclo produttivo. Costi totali = costi fissi + costi variabili
I costi fissi (cf) sono le spese sostenute indipendentemente dalla produzione e non variano;
I costi variabili (cv) sono in funzione della produzione e variano col variare di essa.
Il costo marginale (cm) è il costo che relativo all’impiego l’ultima unità del fattore produttivo variabile.
Il costo unitario marginale (cum) è il costo da sostenere per aumentare di un’unità la produzione. Cum = Cm / Pm
Il costo unitario medio (K) è il costo di ogni unità di prodotto. K = Ct / Q
Per ottenere il massimo profitto l’imprenditore dovrà effettuare delle scelte riguardanti:
1) la determinazione quale fattore variabile della produzione aumentare inizialmente;
2) stabilire quante dosi di quel fattore devono essere impiegate;
Per la 1) la scelta viene fatta in funzione della produttività marginale e, per quanto riguarda la 2), egli aumenterà il fattore fintanto che il ricavo marginale risulterà uguale al costo marginale, cioè quando la produttività marginale ponderata è uguale a uno. In termini globali si considera l’economia nella sua globalizzazione e in termini marginalistici il profitto massimo si ha quando Rm = Cm.
Un’altra scelta fondamentale riguarda il giusto livello di produzione. L’imprenditore avrà interesse ad aumentare la produzione fino a quando il costo di una unità di prodotto (costo unitario marginale cum) sarà inferiore o uguale al prezzo di vendita P. In tal caso ogni aumento di produzione corrisponde ad un margine di profitto. Quando cum = P si ha il massimo profitto.

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