Da "Economia e Finanza Pubblica (a)": riassunto capp.1-2-3 modulo 3

Materie:Riassunto
Categoria:Economia
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Data:17.04.2007
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Testo

LE DIVERSE FORME DI ENTRATA
dAL PREZZO ALLA TASSA
un criterio efficace x comprendere la natura delle varie entrate pubbliche, consiste nell’ordinarne le singole forme da quelle che hanno la tipica funzione di corrispettivo a quella a carattere coattivo.
L’entrata ha natura di prezzo quando lo stato svolge attività economica e offre beni e servizi destinati alla vendita per coprire i costi con i ricavi. I prezzi sono entrate di tipo contrattuale (corrispettivo di uno scambio) e originarie (proventi di beni patrimoniali o di aziende pubbl).
Prezzo privato è il prezzo di mercato che si forma con la legge della domanda-offerta. Si verifica raramente xchè presuppone che l’azienda pubbl sia come quella privata che ha lo scopo del profitto ed escludendo l’interesse pubbl.
Prezzo quasi-privato, o sociale, quando l’azienda pubbl nell’offrire beni x la vend, intende realizzare un fine di pubbl interesse piuttosto che un reddito.
Prezzo pubblico, o tariffa, si ha in un’azienda con un regime di monopolio. La tariffa è fissata x differenziare le fasce di utenza(agli utenti che si cerca di agevolare si applica un prezzo inferiore a quello medio, alle altre uno superiore), in questo modo si estende il consumo del servizio e si copre il costo tot della produzione.
Prezzo politico è fissato in modo che il ricavo sia < al costo tot di prod. I prezzi politici sono i beni di merito, che sono resi accessibili a tutti. La perdita è finanziata con trasferimenti da parte dello stato o di enti locali. E’ ben lontano dal prezzo di mercato, ma può considerarsi un corrispettivo xchè ha come base un rapporto contrattuale ed è determinato con criteri economici facendo riferimento alla quantità acquistata dal consumatore e una parte data ai soci.
Dal prezzo politico alla tassa. Quando il cittadino versa alla PA somme x prestazioni di un sevizio non destinabile alla vendita, manca il presupposto di uno scambio economico, non ha + natura di un corrispettivo ma diventa un prelievo tributario, manca quindi il rapporto contrattuale e diventa coattivo.
4)DALLA TASSA ALL’IMPOSTA
I tributi sono prestazioni pecuniarie imposte dalla PA nell’es della sua podestà.
Con il prelievo tributario i cittadini sono obbligati a contribuire alla spesa pubbl nei modi stabiliti dalla legge. Tra l’ente e il cittadino si ha un rapporto giuridico, stabilito da norme. X evitare imposizione arbitrarie, il potere di istituire o abolire i tributi è riservato al legislatore mentre gli organi amministrativi hanno il potere di applicare i tributi previsti dalla legge.
Le entrate tributarie sono entrate di tipo coattivo, è < nella tassa, >nel contributo speciale, max nell’imposta.
Tassa è un prelievo di ricchezza a chi richiede determinate prestazioni pubbliche. Quest’ultime sono effettuate da organi o uffici pubbl nell’es delle loro funzioni istituzionali. Hanno carattere divisibile e individualizzabile (rivolti a determinate persone in singoli atti). L’aspetto coattivo è attenuato, xchè l’applicazione della tassa sottintende la domanda al servizio volontaria. A seconda del servizio ci sono:
*tasse amministrative che riguardano:
-i servizi dello stato civile i anagrafici
-le autorizzazioni e i servizi x l’es di att economiche
-le concessioni particolari diritti (brevetti)
-l’istruzione e la cultura
*tasse giuridiche che riguardano:
-la giurisdizione civile e amministrativa (a carico cittadino che perde causa)
-“ “ penale (a carico imputato giudicato colpevole)
-“ “ volontaria (a carico soggetto che richiede provvedimento)
*tasse industriali che riguardano:
-servizi di carattere tecnico (la verifica di det prodotti di cui vengono garantite le caratteristiche).
Contributo è un prelievo di ricchezza imposto a coloro che trattengono un individuale e specifico vantaggio da opere di utilità generale. Ha la funzione di far partecipare alla spesa x i servizi pubbl coloro che se ne avvantaggiano di +. Non presuppone una domanda individuale ma l’opera viene fatta dall’ente pubbl a beneficio della collettività e i soggetti sottoposti al prelievo sono individuati in base a dei criteri.
Imposta è un prelievo di ricchezza messo a carico dei cittadini x far fronte a tutti i fini di int generale. Questo prelievo consente alla PA di attuare tutti i fini che essendo collettivi e indivisibili devono essere finanziati da tutti. E’ il max grado della coattività, il cittadino fa il prelievo non tenendo conto della domanda o dell’utenza di det servizi, spetta allo stato fissare le regole x il carico dell’imposizione.
5)PRESUPPOSTO ED ELEMENTI DELL’IMPOSTA
L’obbligazione finanziaria è il rapporto fra l’ente che esercita il potere d’imposizione e il cittadino che è assoggettato a tale potere. Il contribuente ha il dovere pagare i tributi e l’ente deve pretenderne l’osservanza.
Presupposto del tributo sono: l’atto, il fatto, o la situazione. Il presupposto della tassa, consiste nella domanda di un det servizio pubbl indicato dalla legge. Per l’imposta il presupposto è formato da atti o fatti che si possono valutare economicamente, dai quali risulti la capacità contributiva alla spesa pubblica del soggetto.
Gli elementi dell’imposta sono:
*soggetto attivo = l’organo o l’ente che ha il potere di applicare in concreto l’imposta secondo la legge.
*soggetto passivo = è la persona che deve pagare i tributi, è il contribuente.
*oggetto = è la ricchezza sulla quale si applica il prelievo.
*base imponibile = è l’oggetto dell’imposta espresso in termini quantitativi.
*aliquota = è il rapporto fra l’ammontare dell’imposta e l’ammontare della base imponibile, espressa in %.
I PRINCIPI E LE FORME DEL PRELIEVO FISCALE
1)PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’IMPOSIZIONE FISCALE.
Il prelievo fiscale offre le risorse che finanziano la spesa pubblica. Incide sulla situazione economica delle persone xchè toglie coattivamente una parte della ricchezza impedendo che venga utilizzata secondo libere scelte.
I principi fondamentali dell’imposizione fiscale secondo Smith:
*equità nella distribuzione del carico tributario. L’imposizione deve essere effettuata in modo d’equità.
*certezza e non arbitrarietà dell’imposizione. La riserva di legge vieta agli organi amministrativi l’imposizione coattiva di prestazioni non prevista dalla legge. Le leggi tributarie devono essere chiare xchè il cittadino deve riconoscerne il contenuto.
*semplicità applicativa nei tributi dove la PA trovi il vantaggio di una gestione facile in quanto i tributi sono di applicazione facile.
*efficienza economica, cioè neutralità (l’imposizione non deve distorcere il mercato provocando effetti indesiderati) e manovrabilità (l’imposta deve essere uno strumento di intervento x modificare il mercato).
2)I SISTEMI TRIBUTARI
Il sistema tributario è il totale dei tributi di uno stato. La caratteristica dovrebbe essere l’organicità per integrare i pregi e neutralizzare i difetti. Molte volte quest’ultimi si formano x 2 ragioni:
-le imposte vengono istituite o modificate senza un piano prestabilito, i vecchi e i nuovi tributi così si sovrappongono nel tempo.
-le condizioni economiche cambiano nel tempo assieme alle strutture istituzionali, mentre il sistema dei tributi tarda ad adeguarsi alla situazione nel paese.
3)LE FORME PRELIEVO FISCALE. LE IMPOSTE DIRETTE.
Possono essere divise in vari criteri. Le imposte dirette sono sul:
a)reddito = hanno x oggetto il flusso corrente di ricchezza acquisita dal contribuente in un det periodo. Può essere un reddito-prodotto quando il provento deriva da attività di beni produttivi, reddito-entrata quando ad ogni incremento della ricchezza avuto nel periodo considerato. Oggetto dell’imposta è il reddito effettivo netto, cioè il reddito effettivamente percepito senza le spese x la sua produzione. Un’altra forma di prelievo +semplice e quella del reddito medio ordinario che si può ottenere da un bene a da un ‘altra attività.
b)patrimonio = si commisurano al valore patrimoniale dei beni posseduti al contribuente. L’imposta sul patrimonio può avere carattere .
-straordinario, quando si preleva una tantum x dei motivi particolari, si può superare le disponibilità di reddito xchè l’aliquota è troppo alta, si va ad intaccare anche il capitale x pagare il tributo.
-ordinario, quando pagando annualmente un’aliquota bassa la si paga con il reddito.
4)LE IMPOSTE INDIRETTE.
Hanno come presupposto atti o fatti dai quali si toglie la capacità economica del contribuente. Le imposte indirette sono sui:
a)consumi e sugli scambi = provengono dalla spesa dei privati x beni o servizi destinati al consumo. Il prelievo viene fatto in una fase prima del consumo e viene messa a carico dei produttori che poi la scaricano sui consumatori con l’aumento del prezzo del bene. L’applicazione può essere:
-monofase, quando l’applicazione del tributo avviene in 1 una sola fase del processo produttivo. Il presupposto è la fabbricazione o l’importazione del prodotto.
-plurifase, quando viene applicata in tutte le fasi del processo produttivo, il presupposto è allora lo scambio. Possono essere:
*sul valore aggiunto colpiscono ad ogni passaggio, l’aumento del valore che il bene ha conseguito.
*sul valore pieno, colpiscono l’intero valore monetario realizzato dal bene in ciascuna fase.
b)trasferimenti e sugli affari = si applicano agli atti e fatti che devono fare la trasmissione di beni patrimoniali o l’impiego di capitali x llo svolgimento di affari. Si dividono in imposte:
-sui trasfertimenti a titolo gratuito ( successioni a causa di morte)
-sui trasferimenti a titolo oneroso (vendite, locazioni)
-su altri affari (emissione di cambiali)
5)IMPOSTE GENERALI E SPECIALI, REALI E PERSONALI.
Secondo il campo di applicazione le imposte sono.
a)generali hanno x oggetto tutti gli elementi di una data forma di ricchezza. L’imposta:
*diretta è generale si applica con la stessa aliquota sa tutti i redditi, qualunque si ala loro fonte o a tutti i beni patrimoniali qualunque sia la loro natura.
*indiretta è generale quando si applica uniformemente a tutti gli scambi in qualunque settore.
b)speciali si riferiscono a dei tipi di redditi, di beni, o di attività. Si applica a redditi di capitale o a beni di lusso.
Secondo il carattere dell’imposizione:
c)reali hanno x carattere oggettivo in quanto sono applicate alla materia imponibile e non alle condizioni economiche del contribuente.
d)personali l’aspetto + importante è quello soggettivo, in quanto l’imposta si adegua alla situazione economica del contribuente. Le imposte:
*indirette hanno sempre carattere reale (oggettivo)
*dirette possono essere reali (oggettive) e personali (soggettive).
6)IMPOSTE PROPORZIONALI, PROGRESSIVE, E REGRASSIVE.
Secondo l’aliquota le imposte sono:
a)regressive ( non vengono + istituite). Si ha quando l’aliquota decresce all’aumentare dell’imponibile.
b)proporzionali hanno aliquota costante, quindi il prelievo varia nella stessa proporzione dell’imponibile.(l’imposta costante del 10% chi ha 1000 paga 100 chi ha 2000 paga 200)
c)progressive hanno aliquota crescente, l’imposta aumenta in modo + che proporzionale rispetto all’imponibile. X evitare che il prelievo, continuando a crescere arrivi a includere tutto il capitale disponibile, è stabilito un limite max oltre il quale l’aliquota diventa costante. (se l’aliquota è crescente, l’imponibile 1000 aliquota 10% il prelievo è di 100, ad un imponibile di 2000 l’aliquota 12%, il prelievo è 240). Può essere fatta in diverse forme:
*x progressione continua quando ad ogni aumento dell’imponibile corrisponde un incremento dell’aliquota.
*x detrazioni l’aliquota è costante ma la base imponibile si calcola al netto di una somma fissa che è esente x tutti i contribuenti.
*x scaglioni consiste nel suddividere la base imponibile in tante parti (scaglioni) a ciascuna delle quali si applica un’aliquota via via >.l’aliquota varia a scatti nel passaggio da 1 scaglione all’altro, mentre rimane costante x la parte di imponibile compresa nello stesso scaglione.

I PRINCIPI DI LEGALITA’ ED EQUITA’
1)LA RIPARTIZIONE DEL CARICO TRIBUTARIO
-Principio di legalità. La potestà impositiva deve essere esercitata conforme al principio di legalità dove nessuna prestazione può essere imposta se non in base alla legge. Questo tutela la libertà di ogni cittadino e ne garantisce parità di trattamento. E’ compito del legislatore scegliere le varie forme di imposizione e stabilire i tributi che vanno imposti ai cittadini.
-Principio di solidarietà e uguaglianza. Il cittadino si integra nella società non solo con i diritti civili, ma anche con l’osservanza dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale dove uno dei + importanti è quello di contribuire alla spesa pubblica. Questo viene fatto a tutti in modo euguale, xchè tutti sono uguali di fronte alla legge senza privilegi. Sul pino dell’imposizione fiscale ci sono 2 conseguenze:
*tutti i cittadini sono assoggettabili a forme di prelievo (universalità dell’imposizione)
*il peso dei tributi deve essere diviso in modo equo (uniformità dell’imposizione)
-Universalità. X il carattere dell’universalità il prelievo grava su tutti i cittadini dello Stato ma anche su quelli che non risiedono ma hanno un ‘attività nel territorio.
-Equità. Questo carattere riguarda la misura con la quale ciascun cittadino è sottoposto all’imposizione, stabilita secondo criteri do equità. Non è riferito solo alle singole imposte ma anche all’onere complessivo imposto sul contribuente, stando attenti al prelievo a cui è sottoposto.
2)IL CRITERIO DEL BENEFICIO
E’ quello in base al quale è giusto che l’onere della spesa pubbl sia posto a carico di ciascun cittadino in proporzione al vantaggio che egli trae dai servizi pubblici.
Viene applicato quando si finanziano i servizi divisibili, valutati a livello individuale. Collegando l’uso del servizio al prelievo di una tassa o di un contributo si rende responsabili a clienti, rendendo minore gli sprechi. L’utilità individuale o collettiva di servizi pubbl non destinabili alla vendita, la valutazione viene fatta dal legislatore con i criteri di opportunità politica e sociale.
L’applicazione del criterio del beneficio cambia quando si tratta di finanziare beni bubbl puri, che hanno utilità collettiva e non divisibile. E’ difficile individuare il vantaggio individuale, i sostenitori della teoria ne misurano in vantaggio riferendosi al reddito posseduto dal contribuente. Sostengono che lo Stato è come un fattore produttivo, assicurando la tutela dei beni e il corretto svolgimento delle att econ favorendo la ricchezza. Quindi il reddito, il patrimonio. Come i consumi e gli affari sono indicatori del beneficio che i singoli traggono dalla spesa pubblica.
3) IL CRITERIO DEL SACRIFICIO
E’ contrapposto al criterio del beneficio e fa riferimento all’utilità della ricchezza che ha il contribuente e che viene sottoposta al prelievo.
X il contribuente l’imposizione fiscale comporta sempre un sacrificio, quindi il carico tributario deve essere ripartito in modo che i sacrifici imposti ai contribuenti siano equamente ripartiti.
Questa imposizione è fondata sul principio dell’utilità marginale decrescente. L’utilità delle ultime dosi di ricchezza diminuisce all’aumentare della quantità posseduta. Chi ha un reddito basso lo destinerà quasi x tot al soddisfacimento dei bisogni primari mentre che lo ha + alto ne destinerà le ultime dosi a bisogni – intensi e urgenti. X far si che i sacrifici siano equamente divisi, la somma prelevata dovrà aumentare all’aumentare della ricchezza e di conseguenza diminuirà l’unità marginale. L’aliquota dell’imposta è lo strumrnto che consente di adeguare il carico fiscale al principio di equità.
X attuare il principio di equità lo Stato dovrebbe conoscere la scala dei bisogni di ogni cittadino e di conseguenza adeguare anche l’imposta. Non essendo possibile questo, si ipotizza che a parità di ricchezza corrisponda un pari andamento dell’utilità marginale. L’onere del prelievo viene messo in relazione con il reddito, il patrimonio i consumi e gli affari.
4)LA CAPACITA’
gli indici x calcolare la capacità contributiva sono:
A)*reddito. E’ l’indice + immediato, specialmente quando viene inteso in senso ampio come reddito-entrata. X adeguare il prelievo alla specifica situazione è meglio applicare la tassazione del reddito effettivo-netto.
La capacità contributiva dipende dall’ammontare del reddito e della sua natura quindi x fare un’equa distribuzione bisogna fare una discriminazione:
-quantitativa applicando aliquote diverse secondo il livello del reddito(progressività del prelievo) e esonerando i redditi + bassi dall’imposizione (esenzione dei redditi minimi)
-qualitativa facendo trattamendo differenti a seconda della fonte da dove proviene il reddito. Può essere attuata con vari strumenti:
#con detrazione d’imposta a favore dei redditi di puro lavoro
#sottoponendo a prelievo aggiuntivo i redditi da patrimonio
#tassando direttamente il valore patrimoniale dei beni posseduti
*patrimonio.può essere considerato un indicatore autonomo di capacità contributiva. Questo xchè i redditi che derivano dal patrimonio variano nel tempo e che altri beni patrimoniali non forniscono reddito monetario. Il possesso di un patrimonio fornisce utilità di x sé, xchè aumenta l’indipendenza economica dell’individuo.
*condizioni personali e familiari. A parità di reddito la capacità contributiva può essere diversa a seconda delle condizioni personali e familiari dell’individuo. L’utilità di reddito e il sacrificio sono > x quegli individui che hanno familiari a carico. La parte di reddito che serve x soddisfare questi bisogni è priva di capacità contributiva o cmq ridotta.
B)*enti e società. Se i redditi o i beni sono posseduti da una persona giuridica, sono considerati come autonomi soggetti passivi d’imposta , con una propria capacità contributiva valutata con parametri diversi da quelle x le persone fisiche.
C)*consumi e trasferimenti. Sono altri presupposti del prelievo fiscale. I consumi e gli affari vengono considerati come autonomi indicatori dai quali viene tolta, la capacità contributiva del soggetto.
5)LE DIVERSE FORME DI PRELIEVO E IL PRINCIPIO DI EQUITA’
*La forma di prelievo + idonea x realizzare un’equa distribuzione del prelievo è l’imposta diretta, personale e progressiva, sul reddito complessivo delle persone fisiche. Quest’imposta corrisponde al principio di equità x molti aspetti POSITIVI:
-presupposto l’indicatore immediato di capacità contributiva, formato dal possesso dei redditi
-è universale xchè è assoggetta a prelievo tutte le persone fisiche e si applica a tutti i redditi posseduti qualsiasi sia la fonte
-attua una discriminazione quantitativa della ricchezza, xchè viene applicata all’intero reddito con aliquote crescenti
-ha carattere personale che attribuisce rilievo alle situazioni individuali e familiari che possono influire sulle capacità contributiva del soggetto.
Ci sono anche aspetti NEGATIVI:
-nei periodi di inflazione monetaria la progressività dell’imposta diventa un meccanismo ingiusto (fiscal drag). Quando la moneta si svaluta l’ammontare dei redditi nominalmente aumenta anche se la loro entità resta uguale o diminuisce. Il livello della base imponibile aumenta ex il principio di progressività scattano le aliquote + elevate, così il contribuente è sottoposto ad un prelievo + pesante senza che la sua capacità contributiva sia aumentata.
-l’imposta personale non attua la discriminazione qualitativa della ricchezza, quando si applica il tributo si possono fare detrazioni a favore dei redditi di puro lavoro, ma si tratta di un rimedio limitato.
*le imposte reali. Hanno x oggetto specifiche categorie di redditi (rendite finanziarie, rendite immobiliari, redditi di impresa) o applicate direttamente al valore nominale dei beni patrimoniali posseduti dal contribuente. X corrispondere al principio di equità le imposte reali devono essere proporzionali e non progressive.
*le imposte indirette sui consumi. Hanno il carattere dell’universalità xchè si applicano a tutti gli individui quando acquistano merci o servizi x soddisfare i propri bisogni. Pesano di + su quelli che dispongono di un reddito poco elevato e che sono costretti a consumarlo tutto. Incidono – sui redditi + alti xchè il consumo aumenta in proporzione al reddito. Questo effetto di regressività viene ridotto con l’applicazione di aliquote diverse, + elevate x i beni di lusso, - o quasi nulle x quelli primari.
*le imposte indirette sugli affari. Corrispondono in modo imperfetto al principio di equità distributiva, xchè a parità di ricchezza, vengono colpiti d + quelli che sono + dinamici.

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