Analisi di bilancio

Materie:Appunti
Categoria:Economia

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Testo

Programmazione e controllo
caso HOUSE
SITUAZIONE PATRIMONIALE
31/12/x1
31/12/x0
31/12/x1
31/12/x0
Brevetti
Fabbricati
Impianti
Macchinari
Attrezzature
Prodotti finiti
500.000
4.700.000
2.800.000
700.000
250.000
800.000
500.000
4.200.000
2.700.000
760.000
300.000
600.000
Fondo ammort. Brevetti
Fondo ammort. Fabbricati
Fondo ammort. Impianti
Fondo ammort. Macchinari
Fondo ammort. Attrezzature
Fondo svalutaz. Crediti
200.000
1.600.000
1.000.000
400.000
170.000
40.000
100.000
1.412.000
664.000
320.000
150.000

Semilavorati
Materie prime
Crediti vs. clienti
Banca c/c
Cassa
Perdita
Totale
200.000
700.000
2.100.000
10.000
3.000
eserc. prec. 98.000
12.861.000
250.000
750.000
1.420.000
150.000
7.000
d’eserc. 98.000
11.735.000
Fondo responsabilità civile
Debiti per TFR
Banca c/c passivo
Mutui passivi
Debiti vs. fornitori
Debiti tributari
Debiti vs. istituti previdenz.
Ratei passivi
Capitale sociale
Utile dell’esercizio
Totale
50.000
740.000
1.270.000
1.100.000
850.000
190.000
60.000
24.000
5.000.000
167.000
12.861.000
30.000
530.000
1.020.000
1.250.000
1.155.000
20.000
60.000
24.000
5.000.000

11.735.000
SITUAZIONE ECONOMICA
es. x1
es. x1
Esistenze iniziali prodotti finiti
600.000
Ricavi di vendita
15.069.000
Esistenze iniziali semilavorati
250.000
Resi su acquisti
80.000
Esistenze iniziali materie prime
750.000
Produzioni interne
500.000
Acquisti
7.800.000
Affitti attivi
60.000
Resi su vendite
120.000
Interessi attivi bancari
4.000
Salari e stipendi
3.200.000
Plusvalenze
12.000
Oneri sociali
1.320.000
Rimanenze finali prodotti finiti
800.000
Trattamento fine rapporto
260.000
Rimanenze finali semilavorati
200.000
Spese per servizi
1.650.000
Rimanenze finali di materie prime
700.000
Ammortamento brevetti
100.000
Ammortamento fabbricati
188.000
Ammortamento impianti
336.000
Ammortamento macchinari
105.000
Ammortamento attrezzature
50.000
Interessi passivi bancari
152.000
Interessi passivi su mutui
132.000
Svalutazione crediti
40.000
Minusvalenze
15.000
Accanton. fondo resp. civile
20.000
Imposte dell’esercizio
170.000
Totale componenti negativi
17.258.000
Utile dell’esercizio
167.000
Totale componenti positivi
17.425.000
Totale
17.425.000
Totale
17.425.000
Per la riclassificazione dello SP finale e del CE si tenga conto che:
1. l’utile dell’esercizio viene destinato a copertura della perdita pregressa ed a riserva legale per la differenza;
2. i crediti vs. clienti hanno scadenza oltre l’esercizio successivo per . 100.000:
3. il fondo svalutazione crediti si riferisce a crediti commerciali in scadenza nell’esercizio successivo;
4. la quota del mutuo passivo da rimborsare nel prossimo anno ammonta a 300.000;
5. i debiti vs. fornitori scadono per £ 170.000 oltre l’esercizio successivo.
6. la contabilità analitica fornisce i seguenti dati di costi secondo la destinazione funzionale:
produzione
distribuzione
amministrazione
costi per servizi
50%
20%
30%
costi del personale
60%
30%
10%
ammortamento brevetti
100%
ammortamento fabbricati
40%
30%
30%
ammortamento impianti
80%
10%
10%
ammortamento macchinari
95%
5%
ammortamento attrezzature
accantonamento fondo resp. civile
45%
100%
25%
30%
Per la riclassificazione dello SP iniziale e l'elaborazione del Rendiconto di liquidità nette si tenga conto che:
7. è stato ottenuto un nuovo mutuo di £ 150.000, ed è stata rimborsata una rata del mutuo esistente
8. sono stati ceduti macchinari e attrezzature parzialmente ammortizzati;
9. sono state pagate a dipendenti in conte TFR per dimissioni;
10. l'incremento dei debiti tributari è dovuto alle imposte dell'esercizio;
11. debiti previdenziali e ratei passivi sono sorti nell'esercizio;
12. banca c/c passivo va interpretato come finanziamento a breve, e non come elasticità di cassa
13. i fabbricati sono aumentati per produzioni interne;
14. è stato acquistato un impianto di cui non è ancora iniziato il processo di ammortamento;
Note per la soluzione dei principali problemi
Riclassificazione SP finale
Sulla base delle informazioni da 1 a 5 si dovrà
• inserire l'utile nel patrimonio netto
• scorporare i crediti vs. clienti tra le liquidità differite e le immobilizzazioni finanziarie
• inserire il fondo sv. crediti tra le liquidità differite con segno meno
• scorporare i mutui tra le passività consolidate e quelle correnti
• scorporare i debiti vs. fornitori tra passività correnti e passività consolidate
• considerare le altre voci secondo il "normale" decorso (ad es. i debiti tributari sono normalmente a breve, ecc.)
Riclassificazione CE
Per lo schema anglo americano si utilizzerà la tabella di cui al nr. 6 sostituendo ai dati % i valori assoluti, così da avere i costi per funzione;
Riclassificazione SP iniziale
Si suppone che i fatti successi nell'esercizio e descritti nei punti da 7 in poi fossero prevedibili al 31/121/x0 e quindi se ne tiene conto per la riclassificazione dello SP iniziale. Pertanto
• la quota di mutuo rimborsata nell'esercizio, da inserire la passività correnti dello SP iniziale, si desume dal confronto tra valore finale ed iniziale dei mutui e incremento relativo al nuovo mutuo:
• il valore netto dei macchinari e delle attrezzature cedute, da inserire tra le liquidità differite dello SP iniziale, si desumono dal confronto tra i valori finali ed iniziali dei relativi conti, dei corrispondenti fondi ammortamento e delle quote d'ammortamento
• il TFR pagato nell'anno, da considerare passività corrente nello SP iniziale si desume dal confronto tra il debito finale, quello iniziale e la quota dell'anno
• i debiti tributari iniziali non sono stati pagati nell'esercizio, quindi nello SP iniziale vanno inseriti tra le passività consolidate
• i debiti previdenziali e i ratei passivi essendo sorti nell'anno sono da ritenersi passività correnti nello SP iniziale
• l'incremento dei fabbricati è irrilevante, così come l'acquisto di nuovi impianti

Programmazione e controllo
caso HOUSE
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
31/12/x1
%
31/12/x0
%
31/12/x1
%
31/12/x0
%
Liquidità immediate
13.000
157.000
PASSIVITA' CORRENTI
2.524.000
26,98
2.609.000
29,02
Liquidità differite
1.960.000
1.420.000
Rimanenze
1.700.000
1.655.000
PASSIIIVITA' CONDOLIDATE
1.760.000
18,82
1.480.000
16,46
ATTIVITA' CORRENTI
3.673.000
39,27
3.232.000
35,95
PASSIVITA' TOTALI
4.284.000
45,80
4.089.000
45,48
Immobilizzazioni materiali
5.280.000
5.354.000
Immobilizzazioni immateriali
300.000
400.000
64,02
CAPITALE NETTO
5.069.000
54,20
4.902.000
54,52
Immobilizzazioni finanziarie
100.000

ATTIVITA' IMMOBILIZZATE
5.680.000
60,73
5.759.000
CAPITALE INVESTITO
9.353.000
100
8.991.000
100
CAPITALE ACQUSITO
9.353.000
100
8.991.000
100
CONTO ECONOMICO riclassificato sintetico, con dati percentuali
schema A (modello anglo-americano) a ricavi e costi della produzione venduta
£/1.000
%
1. Ricavi netti di vendita
14.909.000
100,00
2. Costo industriale del venduto
11.399.250
76,46
3. Risultato lordo industriale
3.509.750
23,54
4. Costi commerciali
1.866.500
12,52
5. Costi amministrativi
1.083.250
7,27
6. Risultato operativo caratteristico
560.000
3,75
7. Proventi accessori netti
64.000
0,43
8. Risultato operativo globale
624.000
4,18
9. Oneri finanziari
284.000
1,90
10. Risultato ordinario
340.000
2,28
11. Proventi e oneri straordinari
- 3.000
0,02
12. Risultato prima delle imposte
337.000
2,26
13. Imposte sul reddito
170.000
1,14
14. Risultato netto
167.000
1,12
schema B (modello tedesco) a ricavi e costi della produzione attuata
£/1.000
%
1. Ricavi netti di vendita
14.909.000
95,82
2. Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti (RF-RI)
150.000
0,97
3. Produzioni interne capitalizzate
500.000
3,21
4. Produzione tipica complessiva
15.559.000
100,00
5. Costo complessivo della produzione tipica
14.999.000
96,40
6. Risultato operativo caratteristico
560.000
3,60
7. Proventi accessori netti
64.000
0,41
8. Risultato operativo globale
624.000
4,01
9. Oneri finanziari
284.000
1,82
10. Risultato ordinario
340.000
2,19
11. Proventi e oneri straordinari
- 3.000
0,02
12. Risultato prima delle imposte
337.000
2,17
13. Imposte sul reddito
170.000
1,09
14. Risultato netto
167.000
1,08
Programmazione e controllo
Attività pratica ed esercitazione sull'Analisi di Bilancio, con redazione di un paper.
Struttura e contenuto del paper.
Il lavoro deve essere così articolato:
1. Brevissima presentazione dell'azienda (forma giuridica, anno di costituzione, località di insediamento, tipo di attività svolta, mercati di riferimento…).
2. Bilancio legale di due esercizi (solo gli schemi contabili), o, in alternativa, Situazioni cntabili.
3. SP e CE riclassificati.
4. Quadro degli indici calcolati, distinti per classi.
5. Breve commento alla riclassificazione, evidenziando in particolare i problemi incontrati e le eventuali scelte compiute.
6. Breve commento ai valori degli indici, cercando in particolare di esaminare il trend e di collegare i diversi quozienti.
Note per la riclassificazione dello SP e del CE legali
Stato Patrimoniale.
Occorre considerare che lo schema legale non è aderente al criterio finanziario di classificazione delle poste secondo il grado di liquidità/esigibilità: le due “macroclassi” principali dell’attivo, infatti, ancorché definite come "immobilizzazioni" ed "attivo circolante" sono formate sulla base del criterio destinativo; le poste del passivo, poi, sono classificate per natura od origine.
Ciò nonostante, è abbastanza semplice giungere allo schema di SP idoneo alle analisi di Bilancio poiché il legislatore ha previsto che di alcune voci debbano essere distinti gli importi realizzabili/esigibili entro l'anno e oltre l'anno.
In particolare i crediti inclusi nelle immobilizzazioni sono tutti quelli di natura finanziaria, indipendentemente dalla scadenza; così i crediti inclusi nell'attivo circolante sono quelli di natura commerciale, sempre a prescindere dalla loro scadenza. In entrambi i casi però occorre indicare, tra i primi quelli scadenti entro l'anno; tra i secondi quelli che oltrepassano l'anno.
Un altro caso è quello del disaggio d'emissione, che pur essendo un costo pluriennale di tipo finanziario, viene incluso, nel Bilancio legale, nella classe D Ratei e Risconti: se presente deve però essere separatamente indicato.
Per quanto riguarda il passivo, in particolare i debiti, essi sono elencati per natura, ma anche in questo caso devono essere evidenziati gli importi esigibili entro l'anno.
In sintesi possiamo fare queste corrispondenze
SP bilancio legale
SP riclassificato
Attivo
A Crediti vs soci….
Attività correnti
B , esclusi gli importi della B,III,2 a breve
Attività immobilizzate
B,III,2, importi entro l'anno
Attività correnti
C, esclusi gli importi scadenti oltre l'anno
Attivtà correnti
D escluso il disaggio d'emissione
Attività correnti
Disaggio d'emissione
Attività immobilizzate
Passivo
A Patrimonio netto
Patrimonio netto
B fondi per rischi e oneri
Passività consolidate o correnti
C TFR
Passività consolidate
D Debiti, importi esigibili entro l'anno
Passività correnti
D Debiti, importi esigibili oltre l'anno
Passività consolidate
E Ratei e risconti, escluso l'aggio su prestiti
Passività correnti
Aggio su prestiti
Passività consolidate
Conto Economico
Lo schema legale è a costi e ricavi della produzione attuata, ma con alcune significative differenze rispetto allo schema proposto in dottrina. Salvo che tra gli allegati al Bilancio non vi sia un prospetto che fornisca l’analisi funzionale dei costi, non è possibile riclassificare il documento legale nella struttura a costi e ricavi del venduto. La riclassificazione perciò dovrà avere come obiettivo la costruzione di un conto economico schema B.
Non esiste però la possibilità, salvo che in nota integrativa o in allegati al bilancio vengano fornite informazioni al riguardo, di separare completamente la gestione tipica da quella accessoria.
Infatti, mentre sono distinte le zone finanziaria (classi C-D), straordinaria (classe E 20-21) e quella tributaria (classe E 22-25) del c/e, nell'ambito della zona operativa (classi A, B) non c'è la possibilità di conoscere le voci relative alla gestione tipica e quelle relative alla gestione accessoria (più precisamente, ciò è possibile limitatamente ai ricavi, ma non ai costi).
Tenendo conto del contenuto del c/e legale e del modello da noi tracciato per la riclassificazione possiamo tracciare le seguenti corrispondenze:
A
Gestione operativa "caratteristica"
B
Gestione operativa "caratteristica"
Differenza A - B
Risultato operativo "caratteristico"
C 15 - 16
Gestione accessoria
C 17
Oneri finanziari
D 18
Gestione accessoria
D 19
Gestione accessoria
E 20 - 21
area straordinaria
E 22 - 25
area tributaria
Va però considerato che la gestione caratteristica può risultare "sopravvalutata poiché include anche proventi (ed oneri) accessori, di natura non finanziaria: questo naturalmente nel caso che siano presenti. Ove l'azienda non avesse gestioni accessorie di tipo immobiliare/patrimoniale tale distorsione non vi sarebbe. La sopravvalutazione della gestione caratteristica comporta per ovvie ragioni una sottovalutazione di quella accessoria. Sulla base di queste osservazioni si potrà considerare se è opportuno o meno calcolare il ROI caratteristico e quello accessorio, o solamente il ROI globale.
Per approfondimenti:
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Consiglio Nazionale dei Ragionieri
- Principio Contabile n. 13 - Composizione e schemi del Bilancio d'esercizio di imprese mercantili, industriali e di servizi (Gennaio 1994)
- Principi Contabili - serie Interpretazioni- documento n. 1 - Classificazione nel conto economico dei costi e ricavi secondo corretti principi contabili (marzo 1998)
Giuffrè editore
PROGRAMMAZIONE E CONTROLL0
(IVANOE TOZZI)
l = Liquidità immediate
p = PASSIVITA' CORRENTI
L =Liquidità differite
M = Rimanenze
P = PASSIIIVITA' CONDOLIDATE
C = ATTIVITA' CORRENTI
T = CAPITALE DI TERZI
IM Immobilizzazioni materiali
II =Immobilizzazioni immateriali
N = CAPITALE PROPRIO
IF =Immobilizzazioni finanziarie
F =ATTIVITA' IMMOBILIZZATE
K =CAPITALE INVESTITO
K =CAPITALE ACQUSITO
STATO PATRIMONIALE 31/12/X1
• BREVETTI ==> F, II
• ABBRICATI ==> F, IM
• IMPIANTI ==> F, IM
• MACCHINARI ==> F, IM
• ATTREZZATURE ==> F, IM
• PRODOTTI FINITI ==> C, M
• SEMILAVORATI ==> C, M
• MATERIE PRIME ==> C, M
• CREDITI VS. CLIENTI ==> C,L
==> F, IF
• BANCA C/C ==> C, l
• CASSA ==> c, l
• PERDITA ES. PRECEDENTE ==> N
• FONDO AMM. BREVETTI ==> F, II
• FONDO AMM. FABBRICATI ==> F, IM
• FONDO AMM. IMPIANTI ==> F, IM
• FONDO AMM. MACCHINARI ==> F, IM
• FONDO AMM. ATTREZZATURE ==>F, IM
• FONDO SVALUTAZ. CREDITI ==> C, L
• FONDO RESPONSABILITA’ CIVILE ==> P
• DEBITI PER TFR ==> P
• BANCA C/C PASSIVO ==> p
• MUTUI PASSIVI ==> P
==> P
• DEBITI VS. FORNITORI ==> p
==> P
• DEBITI TRIBUTARI ==> p
• DEBITI VS. IST.PREVID.==> p
• RATEI PASSIVI ==> p
• CAPITALE SOCIALE ==> N
• UTILE D’ES. ==> N
STATO PATRIMONIALE 31/12/X0
• BREVETTI ==> F, II
• ABBRICATI ==> F, IM
• IMPIANTI ==> F, IM
• MACCHINARI ==> F, IM
==> C, L
• ATTREZZATURE ==> F, IM
==> C, L
• PRODOTTI FINITI ==> C, M
• SEMILAVORATI ==> C, M
• MATERIE PRIME ==> C, M
• CREDITI VS. CLIENTI ==> C,L
• BANCA C/C ==> C, l
• CASSA ==> c, l
• PERDITA ES. ==> N
• FONDO AMM. BREVETTI ==> F, II
• FONDO AMM. FABBRICATI ==> F, IM
• FONDO AMM. IMPIANTI ==> F, IM
• FONDO AMM. MACCHINARI ==> F, IM
==> C, L
• FONDO AMM. ATTREZZATURE ==>F, IM
==> C, L
• FONDO SVALUTAZ. CREDITI ==> C, L
• FONDO RESPONSABILITA’ CIVILE ==> P
• DEBITI PER TFR ==> P
==> p
• BANCA C/C PASSIVO ==> p
• MUTUI PASSIVI ==> P
==> P
• DEBITI VS. FORNITORI ==> p
• DEBITI TRIBUTARI ==> P
• DEBITI VS. IST.PREVID.==> p
• RATEI PASSIVI ==> p
• CAPITALE SOCIALE ==> N
• UTILE D’ES. ==> N
schema A (modello anglo-americano)
15. Ricavi netti di vendita
16. Costo industriale del venduto
17. Risultato lordo industriale
18. Costi commerciali
19. Costi amministrativi
20. Risultato operativo caratteristico
21. Proventi accessori netti
22. Risultato operativo globale
23. Oneri finanziari
24. Risultato ordinario
25. Proventi e oneri straordinari
26. Risultato prima delle imposte
27. Imposte sul reddito
28. Risultato netto
CONTO ECONOMICO (schema A)

• ESISTENZE INIZIALI
MATERIE ==> 2
SEMILAVORATI ==> 2
PRODOTTI FINITI==> 2
• ACQUISTI ==> 2
• RESI SU VENDITE ==> 1
• SALARI E STIPENDI ==> 2
==> 4
==> 5
• ONERI SOCIALI ==> IDEM C.S.
• TFR ==>IDEM C.S.
• SPESE PER SERVIZI ==> 2
==> 4
==> 5
• AMMORTAM. BREVETTI ==> 2
• AMMORTAM. FABBRICATI ==> 2
==> 4
==> 5
• AMMORTAM. IMPIANTI ==> 8
==> 4
==> 5
• AMMORTAM. MACCHIN. ==> 2
==> 5
• AMMORTAM. ATTREZZ. ==> 2
==> 4
==> 5

• INTERESSI PASSIVI BANCARI ==> 9 INTERESSI PASSIVI SU MUTUI ==> 9
• SVALUT. CREDITI ==> 1
• MINUSVALENZE ==> 11
• ACCANTON. FONDO RESP. CIV.==> 2
• IMPOSTE DELL’ES. ==> 13
• RICAVI DI VENDITA ==> 1
• RESI SU ACQUISTI ==> 2
• PRODUZIONI INTERNE ==> 2
• AFFITTI ATTIVI ==> 7
• INTERESSI ATTIVI BANCARI ==> 7
• PLUSVALENZE ==> 11
• RIMANENZE FINALI
MATERIE ==> 2
SEMILAVORATI ==> 2
PRODOTTI FINITI ==> 2

schema B (modello tedesco)
15. Ricavi netti di vendita
16. Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti (RF-RI)
17. Produzioni interne capitalizzate
18. Produzione tipica complessiva
19. Costo complessivo della produzione tipica
20. Risultato operativo caratteristico
21. Proventi accessori netti
22. Risultato operativo globale
23. Oneri finanziari
24. Risultato ordinario
25. Proventi e oneri straordinari
26. Risultato prima delle imposte
27. Imposte sul reddito
28. Risultato netto
CONTO ECONOMICO (schema B)
• ESISTENZE INIZIALI
MATERIE ==> 5
SEMILAVORATI ==> 2
PRODOTTI FINITI==> 2
• ACQUISTI ==> 5
• RESI SU VENDITE ==> 1
• SALARI E STIPENDI ==> 5
• ONERI SOCIALI ==> 5.
• TFR ==> 5
• SPESE PER SERVIZI ==> 5
• AMMORTAM. BREVETTI ==> 5
• AMMORTAM. FABBRICATI ==> 5
• AMMORTAM. IMPIANTI ==> 55
• AMMORTAM. MACCHIN. ==> 5
• AMMORTAM. ATTREZZ. ==> 5

• INTERESSI PASSIVI BANCARI ==> 9
• INTERESSI PASSIVI SU MUTUI ==> 9
• SVALUT. CREDITI ==> 1
• MINUSVALENZE ==> 11
• ACCANTON. FONDO RESP. CIV.==> 5
• IMPOSTE DELL’ES. ==> 13
• RICAVI DI VENDITA ==> 1
• RESI SU ACQUISTI ==> 5
• PRODUZIONI INTERNE ==> 3
• AFFITTI ATTIVI ==> 7
• INTERESSI ATTIVI BANCARI ==> 7
• PLUSVALENZE ==> 11
• RIMANENZE FINALI
MATERIE ==> 5
SEMILAVORATI ==> 2
PRODOTTI FINITI ==> 2

ANALISI FLUSSI DI LIQUIDITA’ NETTE
Premessa: nel nostro caso Banca c/c passivo è da interpretarsi come una forma di Debito a breve e pertanto viene escluso dal calcolo delle Liquidità (nette).
Innanzitutto confrontiamo le Liquidità (Cassa + Banca c/c attivo) finali con quelle iniziali, determinando così la variazione intervenuta nel periodo:
Liquidità nette finali
13.000
Liquidità nette iniziali
- 157.000
Variazione
- 144.000
si è quindi avuto un decremento delle Liquidità.
Determiniamo ora, IN VIA SINTETICA, il flusso monetario relativo alla gestione corrente:
utile d'esercizio
167.000
+ ammortamenti
779.000
+ accantonamenti
490.000
+ minusvalenze
15.000
- plusvalenze
- 12.000
- incremento rimanenze
- 100.000
- incremento produzioni interne
- 500.000
- incremento crediti commerciali
- 680.000
- decremento debiti commerciali
- 305.000
flusso monetario assorbito
dalla gestione corrente (cash outflow)
- 146.000
abbiamo cioè un “reddito monetario” relativo alla gestione corrente NEGATIVO: significa che la gestione corrente, piuttosto che generare liquidità, ne ha drenata!
Le altre operazioni, su menzionate, che hanno coinvolto la liquidità, vanno ascritte alla “gestione extra-corrente”, ed in particolare, per macroclassi, vanno così classificate:
il nuovo mutuo (punto 7 delle note informative) va inserito nella voce B2;
il rimborso della rata di mutuo (punto 7) va inserito nella voce C2;
la vendita di macchinari e attrezzature (punto) va inserita nella voce B3
il pagamento di TFR (punto 8) va inserito nella voce C2
l'incremento di banca c/c passivo, non essendo giustificabile come elasticità di cassa (punto 12) va inserito nella voce B2;
l'incremento di fabbricati (punto 13) non ha dato luogo a impieghi poiché avvenuto per produzione interna;
l'acquisto di impianti (punto 14) va inserito nella voce C3
Il Rendiconto pertanto sarà così strutturato:
Rendiconto di liquidità nette
IMPIEGHI
FONTI
A. Risultato monetario gestione corrente
146.000
C2. Diminuzione di finanziamenti da terzi
350.000
B2. Aumento di finanziamento da terzi
400.000
C3. Aumento di immobilizzazioni tecniche
100.000
B3. Diminuzione di immobilizzazioni tecniche
52.000
totale impieghi
596.000
totale fonti
452.000
a pareggio
596.000
variazione liquidità
144.000
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (Ivanoe Tozzi)
ANALISI DEI FLUSSI FINANZIARI
Quando il concetto di “risorse finanziarie” applicato è quello di cassa in senso ampio, più propriamente di LIQUIDITA’ NETTE, si parla di FLUSSI DI CASSA. Il fondo di riferimento è dato dalla somma algebrica dei conti Cassa, Banca c/c attivo e Banca c/c passivo (limitatamente, però, all'ipotesi che esso sia da intendersi come elemento di elasticità di cassa, e non quando venga utilizzato in via sistematica, come un finanziamento a breve termine). Raffrontando il dato di livello finale con quello di livello iniziale si ottiene la variazione netta che dev’essere spiegata, cioè analizzata in termini di variazioni relative a gruppi di operazioni formati con criteri di significatività informativa.
Nell’impostazione maggiormente diffusa i gruppi di operazioni vengono formati sulla base del riferimento:
- alla gestione corrente, cioè alle attività di acquisto e vendita tipiche ed ordinarie, che trovano riflesso in valori del tipo costi e ricavi d’esercizio;
- alla restante attività, denominabile “extra gestione corrente”, che trova riflesso in valori di tipo patrimoniale.
Se indichiamo con E tutti i flussi in aumento delle Liquidità nette iniziali, e con U tutti i flussi in diminuzione, si tratterà di scorporare E1 (gestione corrente) da E2 (extra gestione corrente), ed U1 (gestione corrente) da U2 (extra gestione corrente).
Particolarmente significativa appare la variazione delle Liquidità nette dovuta al complesso delle operazioni di gestione corrente, data quindi dalla differenza E1-U1: tale variazione, detta “flusso di cassa (o di liquidità netta o cash flow) generato (assorbito, se negativo) dalla gestione corrente, esprime la capacità di generare risorse monetarie con le operazioni d’esercizio, quindi rappresenta una sorta di “reddito monetario”. Nel Rendiconto finanziario, questa grandezza è di solito rappresentata nella sua dimensione finale, e non nei singoli componenti.
Le restanti variazioni (E2 ed U2) sono rappresentate per macroclassi, distintamente a seconda che siano afflussi (E2) o deflussi (U2).
Presentiamo un prospetto riassuntivo:
(AUMENTI DI ) FONTI
A. REDDITO “MONETARIO” GENERATO DALLA GESTIONE CORRENTE
B. DERIVANTI DA OPERAZIONI EXTRA GESTIONE-CORRENTE
B1. AUMENTO MEZZI PROPRI
B2. AUMENTO FINANZIAMENTI DA TERZI
B3. DIMINUZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI (MATERIALI, IMMATERIALI E FINANZIARIE)
(AUMENTI DI) IMPIEGHI
(A. REDDITO MONETARIO NEGATIVO ASSORBITO DALLA GESTIONE CORRENTE)
C. DERIVANTI DA OPERAZIONI EXTRA GESTIONE-CORRENTE
C1. DIMINUZIONE DI MEZZI PROPRI E DISTRIBUZIONE UTILE
C2. DIMINUZIONE DI FINANZIAMENTI DA TERZI
C3. AUMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI (MATERIALI, IMMATERIALI, FINANZIARIE)
La determinazione delle variazioni può avvenire secondo due procedimenti, che si distinguono per quanto riguarda il reddito monetario della gestione corrente: procedimento analitico e procedimento sintetico.
Il procedimento analitico - più significativo ma molto laborioso - si attua attraverso un “foglio di lavoro” nel quel si espongono:
le variazioni grezze di valori dello SP finale e iniziale (modello contabile);
le variazioni grezze rappresentate sic et simpliciter dai valori del CE
le rettifiche da apportare alle variazioni grezze
le variazioni rettificate che esprimono le variazioni cercate.
Le rettifiche sono anzitutto da effettuare con riferimento ai dati di CE: hanno la funzione di passare da costi e ricavi di competenze economica a costi e ricavi “monetari”: occorre cioè ricostruire l’effettiva dimensione liquida dei costi e ricavi registrati nel CE.
Parte di queste rettifiche consente di assestare anche le variazioni grezze di SP che non rappresentano fonti o impieghi di liquidità. Si procede poi alle altre eventuali rettifiche per mettere in risalto i movimenti di liquido effettivamente collegati a operazioni extra gestione.
Il Rendiconto viene presentato con uno schema che, partendo dalle Liquidità nette iniziali giunge a quelle finali per somma e sottrazione del reddito monetario generato (assorbito) dalla gestione corrente, e per le fonti ed impieghi extra gestione corrente (cfr. tabella in alto).
Il procedimento sintetico, molto più rapido, giunge a determinare il reddito monetario della gestione corrente attraverso il seguente calcolo:
+ utile di periodo (- se perdita)
+ ammortamenti
+ accantonamenti a fondi spese, oneri e rischi
+/- minus/plusvalenze
+/- riduzioni/aumenti del magazzino
+/- riduzioni/aumenti ai attività correnti rettificative di componenti di reddito (crediti commerciali,
ratei e risconti attivi...)
+/- aumenti/riduzioni di passività correnti rettificative di componenti di reddito (debiti commerciali,
ratei e risconti passivi...)

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