Operazioni di raccolta: appunto di economia aziendale

Materie:Appunti
Categoria:Economia Aziendale

Voto:

1.5 (2)
Download:514
Data:10.05.2005
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
operazioni-raccolta-appunto-economia-aziendale_1.zip (Dimensione: 8.04 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_operazioni-di-raccolta:-appunto-di-economia-aziendale.doc     38.5 Kb


Testo

OPERAZIONI DI RACCOLTA
DEFINIZIONE GIURIDICA ex art 1834 CC:
Nei depositi di una somma di denaro presso una banca, questa ne acquisisce la proprietà e quindi è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria. Si parla quindi di deposito irregolare.
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI:
I depositi raccolti possono essere classificati secondo tre diversi criteri:
1. in base alla modalità di svolgimento del rapporto si distinguono in:
a. depositi semplici: in cui la somma di denaro versata in contante dal depositante verrà restituita dalla banca in un’unica soluzione ad una determinata scadenza;
b. deposti a risparmio: in cui il rapporto tra banca e cliente è caratterizzato da una molteplicità di versamenti e prelievi, effettuati in contante;
c. conti corrente di corrispondenza: in cui non solo il rapporto tra banca e cliente è caratterizzato da una molteplicità di versamenti e prelievi ,ma sia i prelievi che i versamenti possono avere per oggetto, oltre il denaro contante, anche crediti verso terzi documentati da assegni. Al contrario nei depositi semplici e nei depositi a risparmio i versamenti e i prelievi sono fatti solo in contanti.
2. in base alla tipologia di contratto si distinguono:
a. depositi a risparmio liberi: per i quali il depositante ha sempre la libera disponibilità delle somme versate, perché non è stata stabilita una scadenza, sono disponibili a vista;
b. depositi a risparmio vincolati: in cui il depositante non può prelevare la somma versata fino ad una scadenza convenuta con la banca, sono disponibili a scadenza;
c. certificati di deposito: che rappresentano depositi semplici, rappresentati da titoli di credito al portatore che autorizzano il possessore a prelevare la somma su di essi indicata ad una determinata scadenza indicata sul certificato (disponibili a scadenza). I certificati di deposito sono più diffusi dei depositi a risparmio liberi e vincolati e possono avere una scadenza breve o medio-lunga.
3. in base alla funzione attribuita dal depositante si distinguono:
a. depositi tempo: che hanno la funzione di garantire al depositante una remunerazione proporzionale al tempo; i depositi a risparmio liberi, quelli vincolati e i certificati di deposito sono depositi tempo;
b. depositi moneta: che hanno la funzione di consentire al depositante un agevole utilizzo della somma di denaro depositata, mediante l’utilizzo di assegni e carte di credito; i conti correnti di corrispondenza passivi sono deposti moneta.
GRANDEZZE CHE IDENTIFICANO LE CARATTERISTICHE
QUALITATIVE DEI DEPOSITI
1. la consistenza media (Cm): rappresenta l’ammontare medio della somma depositata da un determinato soggetto in un prestabilito periodo di tempo (un trimestre o un anno), si calcola come media ponderata delle consistenze giornaliere, moltiplicate per i pesi costituiti dai giorni di durata di ogni consistenza:
n
Σk Ck * ggk
C = consistenze giornaliere
Cm =
1

gg = giorni di durata di ogni consistenza
365
n = numero consistenza giornaliere
La consistenza media serve alla banca per stabilire il tasso d’interesse creditore da concedere al cliente sulle somme depositate. Aumentando la consistenza media ,aumenta anche il tasso di remunerazione che la banca riconosce al cliente.
2. la giacenza media (Gm): esprime il numero di giorni di permanenza media presso la banca delle somme depositate. Rappresenta la durata della consistenza media:
(C0 + V) : 365 = Cm : Gm
C0 = consistenza iniziale del periodo considerato
V = versamenti effettuati nel periodo considerato
Gm =
Cm
* 365
C0 + V
La giacenza media è un indicatore di stabilità di un deposito bancario. I depositi bancari più stabili hanno un alta giacenza media: i deposti a risparmio hanno un alta giacenza media, mentre i conti correnti di corrispondenza passivi hanno una bassa giacenza media.
3. la velocità di circolazione (Vc): esprime il numero delle volte in cui un deposito si rinnova integralmente nel periodo di tempo preso in considerazione. Se tale periodo è uguale ad un anno:
Vc =
365
=
V + C0
Gm
Cm
La velocità di circolazione è un indicatore di dinamicità di un deposito bancario, nel senso che un deposito è tanto più dinamico quanto maggiore è il numero di volte in cui si rinnova integralmente nel corso del periodo preso in esame. I depositi a risparmio hanno una bassa velocità di circolazione, mentre i conti correnti di corrispondenza passivi hanno un’alta velocità di circolazione.
UTILITÀ DEI PARAMETRI DI GIACENZA MEDIA E DI VELOCITÀ
DI CIRCOLAZIONE
La individuazione delle caratteristiche qualitative dei depositi bancari raccolti, consente all’istituto di credito di :
1)stabilire la durata delle operazioni di impiego creditizio ed assicurarsi condizioni di solidità e solvibilità derivanti dalla presenza di una correlazione fra le operazioni di raccolta e quelle di impiego.

2) stabilire l’ammontare delle riserve di liquidità, in modo tale che il perseguimento dell’obiettivo della liquidità non pregiudichi la massimizzazione della redditività .
I depositi a risparmio presentano le caratteristiche di un elevata stabilità (alta giacenza media e bassa velocità di circolazione), mentre i conti correnti di corrispondenza passivi presentano le caratteristiche di un’elevata dinamicità (bassa giacenza media e alta velocità di circolazione).
Quando i depositi raccolti sono caratterizzati da una prevalenza di deposti a risparmio e certificati di deposito, la banca potendo contare su fonti di finanziamento stabili, investirà i depositi raccolti in forme d’impiego creditizio a scadenza medio-lunga e dovrà tenere presso di sè basse riserve di liquidità.
Viceversa, in caso prevalenza di conti correnti di corrispondenza passivi, la loro elevata dinamicità costringerà la banca a ridurre la durata delle forme di impiego creditizio, limitandole a quelle a breve termine, e aumentando l’ammontare delle riserve di liquidità.

Esempio