La gestione strategica delle imprese industriali

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Categoria:Economia Aziendale
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Testo

La gestione strategica delle imprese industriali
1) L’impresa valore
La missione è il mezzo con cui l’impresa esplicita e comunica ai suoi interlocutori in che cosa vuole essere identificata e quale immagine vuole offrire di see dei suoi prodotti
2) le scelte imprenditoriali
La realizzazione della missione dipende dalle impostazioni imprenditoriali ossia dalle scelte che chi governa l’azienda effettua riguardo:
Il sistema degli interlocutori sociali : che riguarda la scelta dei soggetti con cui l’impresa vuole cooperare e il tipo di rapporto che vuole instaurare (enti locali, dipendenti, banche , fornitori eccetera)
Le proposte progettuali: sono i programmi che l’impresa vuole attuare che implica l’approvazione e il consenso degli interlocutori sociali ai quali viene richiesto un determinato contributo
Il sistema competitivo : è il mercato in cui l’impresa opera o intende operare nel quale deve trovare una propria specifica collocazione competitiva e definire un vantaggio competitivo da realizza
Il sistema di prodotto servizio: le scelte relativa alle caratteristiche qualitative, quantitative e di prezzo dei prodotti e dei servizi offerti
La scelta circa la struttura aziendale: intesa in senso generale che comprende le risorse materiali e immateriali.
3) Le strategie aziendali
La strategia è l’insieme delle scelte e delle azioni ritenute più idonee, in relazione alle risorse e ai mezzi disponibili, attraverso le quali l’impresa persegue una posizione di leadership in conformità alla missione prefissata.
Le strategie si dividono in strategie sociali e competitive.
Le strategie sociali comprendono i soggetti che interagiscono con la società, mentre le strategie competitive i prodotti e servizi ed il sistema competitivo
L’insieme delle strategie forma la struttura aziendale.
4) La gestione strategica
Gestire strategicamente una impresa significa coordinare e indirizzare ogni ciclo gestionale verso la realizzazione dell’azione strategica prescelta seguendo un piano prestabilito
Il processo di gestione strategica è effettuato per gradi:
• Analizzare l’ambiente e il mercato in cui l’impresa opera, individuandone le opportuinità o le minacce.
• Stabilire gli obbiettivi di fondo da perseguire e definire l’orientamento strategico generale, cioè i valori che consentono alla struttura organizzativa di compiere la sua missione;
• Individuare le aree strategiche, le risorse e le azioni più idonee a realizzare l’orientamento strategico prescelto.
Le strategie devono essere formalizzate attraverso la pianificazione strategica cioè la stesura di un programma di medio-lungo periodo nel quale sono individuati in maniera chiara e precisa gli obbiettivi e le politiche da seguire
5) Analisi dell’ambiente esterno
Le opportunità costituiscono le occasioni favorevoli che l’impresa deve sfruttare, viceversa le minacce costituiscono i pericoli da fronteggiare.
6) le aree strategiche d’affari
Per avere successo occorre che la strategia produca un vantaggio competitivo. L’identificazione dei segmenti di mercato in cui l’impresa opera, dei prodotti e della clientele, la tecnologia che utilizza e il sistema di distribuzione di vendita consente di definire l’area strategica d’affari. Vi possono essere :
• ASA ad alto tasso di sviluppo, con quote di mercato base: operano in settori ancora emergenti, con un mercato in evoluzione, caratterizzato da un elevato rischio. Richiede un ingente investimento e sono spesso in perdita.
• ASA ad alto tasso di sviluppo, con quote di mercato elevate: operano in settori in fase di sviluppo, che dominano il mercato e presentano prospettive reddituali soddisfacenti.
• ASA ad basso tasso di sviluppo, con quote di mercato elevate: sviluppano produzioni affermate ma in settori maturi. Devono difendere la posizione acquisite sul mercato.
• ASA a basso tasso di sviluppo, con quote di mercato basse: operano in settori in declino con un insoddisfacente equilibro redittuale e finanziario, con scarse prospettive di sopravvivenza durevoli
7) L’ORIENTAMENTO STRATEGICO
L’orientamento strategico rappresenta un insieme di idee-guide e di atteggiamenti che definiscono l’identità effettiva dell’impresa riguardo:
• Che cosa fare;
• Perché fare:
• Come fare;
Tale orientamento è deciso dai vertici aziendali.
Si possono attuare strategie di consolidamento: nel caso in cui non vi sia la necessità di cambiare l’orientamento strategico di fondo riconoscendo la validità in generale.
Le strategie di sviluppo nel caso in cui ci sia l’esigenza di riconsiderare l’orientamento strategico di fondo modificando l’intera strategia di fondo.
8) LE STRATEGIE DELL’IMPRESA LEADERSHIP DI COSTI
Le imprese industriali tendono ad effettuare strategie rivolte alla riduzione dei costi di fabbricazione ed adottare modelli organizzativi meno costosi e
Più flessibili.
Il just time: è l’insieme di tecniche produttive basate sul principio di produrre solo quando effettivamente richiesto. Per cui cè una limitazione delle scorte che non sono mai in eccesso in modo tale da risparmiare sui costi di gestione o sugli sprechi di scorte inutilizzate.
Il lay-out: consiste nell’aggregare in uno stessa reparto tutti i macchinari, attrezzature e i servizi di supporto necessari per svolgere l’intero ciclo di lavorazione creando delle Unità tecnologiche elementari UTE.
In tal modo si eliminano i costi di trasporto interni.
La flessibilità produttiva richiede investimenti in modo tale da consentire l’utilizzo in modo economico delle stesse macchine per la fabbricazione di prodotti diversi e quindi variare in base alla richiesta del mercato.
9) le strategie di differenziazione
Le strategie di differenziazione implicano che l’attenzione prevalente delle imprese industriali sia rivolta:
• a migliorare le caratteristiche qualitative del prodotto e a dotarlo di servizi particolari;
• a introdurre nuove tipologie di prodotti che incorporano un maggior contenuto tecnologico.
Le strategie di differenziazione basate sull’innovazione del prodotto e o del servizio assumono una importanza determinante per le imprese che operano in settori maturi dove la competività è più accesa e dove diventa sempre più difficile realizzare prodotti veramente nuovi.
10) LE SOLUZIONI IMPRENDITORIALE
È possibile grazie alle innovazioni tecnologiche gestionali ed organizzative, combinare l’esigenza di produrre a bassi costi e di ottenere produzioni differenziate. Questo attraverso macchinari e attrezzature che permettono di poter produrre o variare prodotti diversi, e nel poter cambiare fornitori per poter avere una qualità dei prodotti maggiori e una riduzione di costi di produzione.
Le imprese sono orientate al cliente che viene considerato elemento essenziale al fine del successo.
La produzione snella: si ispira al principio di “usare meno di tutto per ottenere di +”)
Il time to market invece si concretizza nella riduzione dell’intervallo di tempo intercorrente tra la decisione di fabbricare un nuovo prodotto e il suo lancio sul mercato.
La qualità totale è l’insieme delle proprietà che soddisfano le esigente del cliente, non è però l’impresta che stabilisce quali sono queste caratteristiche che deve avere il prodotto ma esse vengono definite dal consumatore stesso.
L’attuazione di un sistema di gestione per la qualità consente l’ottimizzazione delle risorse interne impiegate nei processi di fabbricazione e dall’altro il soddisfacimento dei consumatori
11) la pianificazione strategica
La pianificazione strategica è quel processo con il quale si fissano gli obbiettivi aziendali e si indicano i mezzi gli strumenti e le azioni per poter raggiungerli in una prospettiva di medio/lungo termine.

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