La Banca

Materie:Appunti
Categoria:Economia Aziendale

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Testo

La banca è un ente intermediario del credito.
Da una parte raccoglie risparmi di chi ha capitali in eccesso e dall’altra elargisce crediti a chi è in deficit finanziario
Storia
Quella della banca è un’istituzione molto antica.
Ai tempi degli antichi egizi era a credito regolare, cioè venivano dati soldi per un certo periodo di tempo in custodi e si riceveva successivamente lo stesso importo.
Il credito regolare era praticato dai monaci trapezisti.
La prima banca con definizione moderna sorse nel 1500 (Il Banco di Napoli).
Con il deposito irregolare si deposita una certa somma e si riceve la stessa maggiorata degli Interessi.
Le banche fino al 1936 non erano regolate da nessuna norma.
Nel 1921 si ha il fallimento della “Banca Nazionale di Sconto” e della “Banca Nazionale del Regno” e vennero emessi dal Governo (che ha potere esecutivo) i decreti del 1926.
La legge del ’36 introdusse diverse novità:
➢ introduzione di una SOLA BANCA DI EMISSIONE(Banca d’Italia), sostituendo il trio “Banca d’Italia- Napoli- Sicilia”. Il presidente è il Governatore della Banca d’Italia.
➢ Tutte le banche dovevano costituirsi in forma di S.p.a (quelle nascenti e non quelle già esistenti) =No a EFFETTO
RETROATTIVO
➢ DIVISIONE TEMPORALE DEL CREDITO e quindi SPECIALIZZAZIONE BANCARIA in base alla scadenza della raccolta. Ciò significa che viene adottato il SISTEMA LIBERO INGLESE
BREVE PERIODO: 0 – 18MESI
MEDIO PERIODO: 18MESI - 5ANNI
LUNGO PERIODO: DOPO I 5ANNI
➢ INTRODUZIONE DELLA VIGILANZA: si prevede un controllo da parte del COMITATO INTERMINISTERIALE DEL CREDITO E RISPARMI il cui presidente è il Ministro del Tesoro.
Questo organo è deliberativo, quindi decide e fissa regole.
La BANCA D’ITALIA controlla che le altre banche rispettino queste regole.
➢ Bisogna iscriversi all’ALBO E PRESENTARE IL BILANCIO TRIMESTRALE.
➢ ISTITUZIONE di BANCHE PUBBLICHE E D’INTERESSE NAZIONALEE IRI E IMI in seguito alla crisi del ’29.(=ISTITUTI DI RICONVERSIONI INDUSTRIALI)
Con la crisi le aziende che durante la guerra avevano prodotto armi dovevano ricominciare a produrre i beni ma per fare ciò mancavano i soldi e le banche non potevano dar loro prestiti.
Lo Stato si offre di aiutarle diventando “socio” e vi partecipa addirittura con il 98%.
Queste banche presero il nome di IRIZZATE.
Le banche d’interesse nazionale avevano filiali in tutta Italia
➢ Per la prima volta viene presa in considerazione la TUTELA DEL RISPARMIATORE. SEGRETO PROFESSIONALE E PRIVACY.
➢ PROSPETTI per l’Unione Europea. Es l’estratto conto e il bilancio.
➢ TRASPARENZA BANCARIA: il cliente il cliente deve sempre avere chiare le condizioni applicate dalla banca.
(es. tassi minimi, massimi e spese varie che la banca applica) La banca può applicare a un cliente il tasso che vuole.
INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA: è di fondamentale importanza. Trasforma qualitativamente e quantitativamente il risparmio in credito.
La banca raccoglie anche capitali di modesta entità, stimolando al risparmio anche le categorie di cittadini meno abbienti.
FENOMENO DELLA DISINTERMEDIAZIONE CREDITIZIA: i soggetti si rivolgono sempre più alle società finanziarie o investono direttamente nel mercato mobiliare anziché depositarli in banca. Questi offrono infatti rendimenti più elevati dei depositi bancari.
La propensione di sottoscrivere titoli stimolava le imprese (soprattutto quelle di grandi dimensioni) a reperire capitali emettendo azioni e obbligazioni anziché rivolgersi alle banche per ottenere finanziamenti.
Obiettivi:
➢ REDDITIVITA’: dato dal margine lordo d’Interesse I attivi impieghi - I passivi raccolta
(bisogna tener conto della ritenuta fiscale del 27%)
Forbice o differenziale dei tassi: intervallo fra tasso minimo e massimo, in cui può collocarsi un tasso medio.
EQUILIBRIO FINANZIARIO
➢ LIQUIDITA’ : se detengono delle riserve
➢ SOLVIBILITA’: capacità di far fronte in ogni momento alle richieste di rimvorso dei risparmiatori
➢ CONTENIMENTO RISCHI tramite il loro frazionamento
La banca per raggiungere la massima redditività dovrebbe investire tutti i suoi capitali, ma in questo modo risulterebbe squilibrata, invece dovrebbe mantenere qualcosa almeno per i debiti a breve.
La banca deve rispettare la regola fondamentale del:
frazionamento dei rischi (settoriale e territoriale) : diversificare onde evitare disastri…es. un’alluvione che distrugge la nostra banca
limitazione fidi: non può concedere finanziamenti grossi solo a un’impresa. Se va in crisi alla banca potrebbe non rientrare il credito.
• Creditizia: trasforma i depositi in crediti
• Investimento: elargisce finanziamenti a chi è in deficit finanziario
• Politica economica del credito: gli interessi vengon scelti a seconda della persona e della convenienza.
• Sociale: educazione al risparmio (31 ottobre: giornata del risparmio)
• Monetaria: agevolare il regolamento degli scambi
• Servizi: es. servizi parabancari (cassette di sicurezza,…)

Per le imprese il fabbisogno di capitale si divide in Fonti di finanziamento interne (CAP PROPRIO)
Fonti di finanziamento esterne (CAP DI TERZI)
Il CAP PROPRIO è di rischio, in quanto la sua remunerazione è data dall’Utile.
Non può essere troppo scarso altrimenti l’azienda risulta sottocapitalizzata e squilibrata
Il CAP DI TERZI non è di rischio perché i terzi devono essere remunerati con gli interessi maturati.
Per i finanziamenti esterni le imprese si possono rivolgere a BANCHE
SOCIETA’ FINANZIARIE
Se Spa, possono EMETTERE OBBLIGAZIONI (comode perché per es.
L’impresa decide la data di rimborso)
Le altre ricorrono al CREDITO BANCARIO
Per avere una struttura finanziaria equilibrata devono collegare la scadenza delle fonti di finanziamento con la durata economica degli investimenti da effettuare in modo che il ciclo di ritorno del capitale investito si raccordi con l’estinzione dei debiti accesi per sostenere gli investimenti.
Le imprese quindi ricorrono in genere alle banche quando non è possibile ricorrere al capitale proprio e al credito di funzionamento.
La concessione del credito comporta dei rischi e quindi si rende necessario che la banca abbia fiducia nel soggetto da finanziare.
1. Il PROCESSO DI CONCESSIONE FIDO ha inizio con la RICHIESTA DI FINANZIAMENTO rivolta alla banca da parte del soggetto rappresentante dell’azienda. Deve inoltrare una domanda scritta alla propria banca redatta su un modulo di richiesta fido, debitamente sottoscritta.
CONTENUTO MINIMO: IMPORTO COMPLESSIVO di cui si richiede l’erogazione da parte della banca.
MODALITA’TECNICHE con cui si intende utilizzare l’affidamento complessivo
SCOPO (INTENZIONE)
DURATA DELLE FORME DI FINANZIAMENTO
GARANZIE EVENTUALMENTE PRESENTATE
Per individuare la natura giuridica e nel caso si tratti di società la ragione e la denominazione sociale, l’ubicazione della sede legale e amministrativa. , identità dei legali rappresentanti e i loro relativi poteri, i nominativi dei soci.
L’ufficio fidi può ottenere indicazioni utili esaminando l’atto costitutivo dell’azienda e il Registro delle imprese presso la Camera di Commercio.
Ha bisogno di conoscere la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda per cui raccolgono informazioni specifiche a tale riguardo e vengono svolte indagini esterne per definirne la figura.
2. CENTRALE DEI RISCHI: controlla la situazione, onde evitare la concessione di fidi multipli (fidi concessi da diverse banche). Rivela se le aziende sono in sofferenza.
➢ Indagini interne all’azienda
➢ Esame delle garanzie
➢ Destinazione e utilizzo del fido
➢ Se la richiesta è finalizzata a sviluppare investimenti aziendali o a riparare debiti già consolidati.
➢ Se i finanziamenti sono idonei a coprire gli investimenti
➢ Analisi della situazione patrimoniale ed economica.
3.Proposta di fido alla fine dell’istruttoria. Solitamente viene concesso alle aziende che presentano un’accettabile o comunque non troppo negativa situazione patrimoniale e economica.
Segue la decisione di un funzionario responsabile della banca.
FRAZIONAMENTO DEI RISCHI: un istituto di credito non può concedere finanziamenti a un solo gruppo aziendale per un importo superiore al 25% del proprio patrimonio.
Suddivisione delle entità dei fidi fra un n° elevato di imprese e settori ben diversificati.
REVISIONE PERIODICA DEI FIDI: viene compilato lo schedario dei fidi per cogliere tempestivamente i segnali e adeguare l’entità dei finanziamenti e garanzie.

Le banche esercitano i controlli e fanno le indagini storiche per avere sotto
controllo la situazione economica e patrimoniale degli anni passati per vedere
l’andamento.
Indici analizzati:
• ROE: PER VEDERE SE IL CAPITALE PRODUCE REDDITO E SE è IN MOVIMENTO NEGLI ANNI. SERVE PER VALUTARE IL REDDITO. Viene confrontato con quello di altre aziende, dello stesso settore e territorio. Il reddito è importante in quanto può essere utilizzato anche come autofinanziamento.
• LEVERAGE: CAP . INVESTITO/CAP. PROPRIO IDENTIFICA IL GRADO DI
INDEBITAMENTO
Se il rapporto fosse = a 1 sarebbe la situazione ideale, ma si verifica solo alla costituzione. È
una situazione utopistica.
Se fosse tra 1.5 a 1.8 l’azienda non è indebitata.
Se fosse = a 2 significherebbe che l’azienda è per il 50%indebitata… la situazione è da
controllare…
• MARGINE DI STRUTTURA: VERIFICA SE GLI INVESTIMENTI A M/L SONO
STATI FINANZIATI DAL CAP PROPRIO. SERVE
PER VEDERE COME PRESISTE IL
DISEQUILIBRIO.
• ROD: ONERI FINANZIARI/CAP DI TERZI SI OTTIENE IL TASSO MEDIO DEI
PRESTITI IN CORSO
• GARANZIE
Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria patrimoniale della società e il risultato economico dell’esercizio.
Le operazioni vengono registrate con la tecnica della partita doppia e sono comprovate da documenti originari.
Anche le banche devono redigere il bilancio.
Vi sono solo due tipi di operazioni: raccolta e impiego.
STATO PATRIMONIALE: si presenta in forma orizzontale a sezioni divise e contrapposte: a sinistra l’attivo, a destra il passivo (qui è incluso il patrimonio netto).
L’attivo è suddiviso in poste caratterizzate da liquidità decrescente la cui numerazione adotta multipli di 10 come del resto le altre parti.
1. LIQUIDITA’
2. TITOLI DI STATO
3. CREDITI VERSO LE ALTRE BANCHE
4. CREDITI VERSO LA CLIENTELA
5. ALTRI TITOLI A REDDITO FISSO AZIONI E PARTECIPAIZONI DIVERSE
6. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI E MATERIALI
7. CREDITI VERSO ERARIO E ALTRE BANCHE
8. RATEI E RISCONTI ATTIVI
Il passivo contiene:
1. FONDI RISCHI E ONERI
2. FONDO ER RISCHI SU CREDITI
3. FONDO PER RISCHI BANCARI GENERALI
4. PASSIVITA’ SUBORDINATE
5. PATRIMONIO NETTO
6. PATRIMONDIO DI VIGILANZA
7. FONDI PROPRI DI VASE
8. FONDI PROPRI SUPPLEMENTARI
CONTO ECONOMICO: non presenta i tipici risultati lordi intermedi
Si limita a evidenziare l’UTILE DELLA GESTIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA
Bisogna comunque compilare un prospetto scalare con i risultati intermedi.
LA NOTA INTEGRATIVA redatta dalle banche contiene i criteri di valutazione e sopperisce alla sinteticità degli altri due prospetti fornendo informazioni e dati più analitici.

SONO CONSEQUENZIALI E ALLA BASE DI TUTTO COMUNQUE C’E’ SEMPRE IL FIDO

ORIGINARIE
1. DEPOSITO A RISPARMIO:
• trasferimento di capitale dal cliente alla banca
• viene rilasciato il libretto (nominativo o al portatore) di accreditamenti e addebitamenti
• solo contante
• bisogna avvertire in tempo se si ha intenzione di prelevare
• è abbastanza scomodo…
2. CERTIFICATO DI DEPOSITO:
• titoli rilasciati dalla banca (sostituito poi dalle obbligazioni)
• buoni fruttiferi a taglio medio -variabile
• non prevede il prelievo
• adatto per chi vuole solo risparmiare ed evitare prelevamenti
3. DEPOSITO IN C/C:
• è figlio del deposito a risparmio
• no limiti
• alcun preavviso per effettuare i prelevamenti
• accettato l’ assegno
• più comodo!
4. C/C di CORRISPONDENZA
• Contratto stipulato fra banca e cliente
• Rapporto epistolare (mensile o trimestrale)
• Diposito di una somma di denaro
• Si possono effettuare anche altri tipi di operazioni
1. Richiesta
2. Deposito
3. Compilazione due documenti con le condizioni della banca
4. Firma dello spiceman per il controllo delle firme
5. Consegna del libretto degli assegni
6. Firma moduli privacy
DELEGHIAMO LA BANCA DI GESTIRE LA NOSTRA CASSA
5. EMISSIONE OBBLIGAZIONI
• Titoli di credito acquistati dal cliente
• Il cliente ottiene Interessi periodici
• Rimborso alla scadenza assicurato
6. EMISSIONE A/C
• A copertura garantita
• Si fa la richiesta, ma la banca non effettua nulla prima di ricevere la somma
• I soldi che la banca riceve (prima che vengano riscossi intercorre un certo periodo di tempo) non sono destinati a lei, ma nel frattempo li può utilizzare per le operazioni di investimento
7. PRONTI CONTRO TERMINE
• La banca vende titoli con la promessa di riacquistarli
• Il cliente ha guadagno e la banca ha i soldi che le servono perché il prezzo di acquisto è minore del prezzo di vendita
DERIVATE
1. RISCONTO
La banca si rivolge ad un'altra banca per scontare le cambiali che ha in portafoglio.
Vengono calcolati gli interessi e le viene consegnato il valore nominale
2. ANTICIPAZIONI PASSIVE
La banca si rivolge ad un’altra banca per scontare altri titoli o obbligazioni.
1. SCONTO CAMBIALI
• Il cliente titolare di fido presenta tre cambiali, che allega al documento di presentazione sconto.
Requisiti di bancabilità :sostanziali: no scadenza dopo 4mesi
No cambiali di comodo
Bontà delle firme

Formali: insiti nel titolo di credito e
sono da compilare
• viene rilasciata la distinta di sconto e calcolato il tasso
• Viene comunicato l’accredito con valuta il giorno seguente
2. ANTICIPO SALVO BUON FINE (RIBA)
• Le ricevute bancarie non sono titoli di credito, bensì di quietanza, di conseguenza non si possono scontare
• Avviene l’immediato accredito sul conto corrente
• Pagamento commissione
3. DOPO INCASSO
• Semplice operazione di cassa
• La banca alla scadenza dell’effetto, nonappena la riscuote, accredita la somma sul c/c.
4. ANTICIPO SU FATTURA
• La fattura viene portata alla banca prima della scadenza
• La banca anticipa l’80% circa (20% è lo scarto previdenziale)
• La fattura dimostra un rapporto commerciale e garantisce
5. MUTUO IPOTECARIO
• Un cliente interessato all’acquisto di un immobile si reca in banca e chiede un mutuo
• Parte l’istruttoria
• Il debito viene estinto tramite il piano d’ammortamento e il rimborso è a rate semestrali posticipate
6. ANTICIPO CREDITI A SCADENZA
• Operazione identica all’anticipo su fattura, con la differenza che gli interessi vengono pagati immediatamente.
7. APERTURA CREDITI IN C/C
• Il cliente chiede il fido
• Gli interessi vengono pagati man mano al ritiro della somma
• È un’operazione molto diffusa
8. CREDITI DI FIRMA
• Garanzie personali: avallo (per le cambiali) e fideussione (per tutti gli altri titoli)

È l’anticipo su fattura effettuato dalle società finanziarie
• Anticipa le fatture
• È lei stessa che provvede alla riscossione
• Vantaggio: no grandi movimenti di cassa
• Pro solvendo: se la fattura non viene pagata pagherà chi a ceduto la fattura

Esempio