I c/c di corrispondenza

Materie:Riassunto
Categoria:Economia Aziendale
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Data:28.05.2007
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Testo

Denise Ciccarelli 5Bpm 17/05/2007

6.2 I c/c di corrispondenza (da pag.76 a pag.100)
I c/c di corrispondenza rappresentano il rapporto bancario più diffuso e costituiscono per gli enti creditizi la principale forma tecnica di raccolta fondi, sia di impiego (aperture di credito in c/c). Rispetto al passato, il continuo miglioramento delle condizioni di vita e del livello culturale della popolazione, nonché l’ampliamento delle esigenze della clientela, ha originato un sensibile aumento del grado di bancarizzazione della società, per effetto del quale nella maggior parte delle famiglie almeno un componente è titolare di un rapporto di c/c bancario. I conti correnti bancari possono essere finalizzati:
- Alla concessione di reciproche linee di credito, regolate dai tassi interbancari
- Al regolamento dei reciproci rapporti di credito/debito
I c/c di corrispondenza, sotto il profilo giuridico, si qualifica come un contratto innominato (cioè atipico) a contenuto misto. Questo contratto ha per oggetto l’incarico, assegnato alla banca, di effettuare per conto del correntista una molteplicità di pagamenti e riscossioni, in quanto il cliente trasferisce all’ente creditizio il proprio servizio di cassa: presenta quindi elementi del mandato.
A seconda dell’andamento del saldo che ne deriva, è possibile distinguere:
- C/c passivi: generalmente presentano saldi di segno avere, cioè creditori, e costituiscono pertanto un’operazione di raccolta fondi;
- C/c attivi: sono accesi in occasione della concessione alla clientela, rappresentata prevalentemente da operatori economici, di un fido utilizzabile nella forma tecnica di apertura di credito in c/c. rientrano tra le operazioni di impiego fondi e presentano normalmente saldi in dare, cioè debitori;
- C/c per elasticità di cassa: presentano alternativamente saldi debitori e creditori. Sono generalmente intestati a imprese. Questi conti correnti, necessariamente assistiti da un fido utilizzabile come scoperto di c/c, rappresentano per l’azienda di credito un’operazione sia di raccolta sia di impiego.
L’apertura di un c/c generalmente avviene su iniziativa di un privato o di un’azienda che presenta all’ente creditizio un’apposita richiesta, la cui accettazione è subordinata alle caratteristiche di moralità, correttezza e solvibilità del richiedente, e alle sue capacità imprenditoriali. La banca, allo scopo di accertare l’esistenza dei suddetti requisiti, svolge un’indagine preliminare al termine della quale sottopone alla firma del cliente, la lettera-contratto. Il correntista, al momento della stipulazione del contratto, deposita la propria firma apponendola su un particolare modulo, denominato specimen, al fine di consentire il controllo dell’autenticità delle sottoscrizioni che egli apporrà su assegni e su altre disposizioni di pagamento. Viene inoltre consegnato al cliente un libretto (carnet), contenente 10 o 20 assegni bancari; contestualmente il correntista deve rilasciare la dichiarazione di non essere interdetto all’emissione di assegni e di non aver riportato, nel semestre precedente, una condanna per reati di emissione di assegno senza autorizzazione o senza provvista.
Ogni c/c è contraddistinto dalle coordinate bancarie nazionali e internazionali, che costituiscono un codice ideato allo scopo di individuare ciascun correntista; sono composte da 4 campi. La finalità di tali coordinate è di rendere maggiormente efficienti e tempestive determinate operazioni, ad esempio i bonifici. Le banche sono solite confermare mediante contabili di accredito e di addebito numerose operazioni che movimentano il conto quali, in particolare:
- Giroconti e bonifici, sia a credito sia a debito del correntista
- Vendite, acquisti, rimborsi e sottoscrizioni di valori mobiliari
- Riscossioni di cedole e dividendi
- Acquisti e vendite di valute
- Incasso di effetti
- Accredito del netto ricavo relativo ad operazioni di finanziamento
Alcune operazioni sono comprovate da una documentazione di altra natura, rappresentata da:
- Ricevute, rilasciate in occasione di versamenti in contati e in assegni, di prelevamenti e di pagamenti presso il sistema POS
- Matrici degli assegni emessi che se debitamente compilate fungono da memoria per il correntista
L’estinzione del c/c può avvenire in qualunque momento per iniziativa sia dell’ente creditizio sia del cliente; il contratto di conto corrente, infatti, è a tempo indeterminato e ciascuna delle parti ha il diritto di recedere con il preavviso di un giorno.
Le valute attribuite alle svariate operazioni che possono movimentare un c/c sono, liberamente definite da ciascuna azienda di credito. Ciascuna azienda di credito tende a procrastinare le valute degli accreditamenti e ad anticipare quelle degli addebitamenti, allo scopo di disporre per alcuni giorni di fondi senza sostenere alcun costo. Ricordiamo tuttavia che le norme sulla trasparenza delle condizioni contrattuali impongono alle banche di assegnare valuta in giornata a prelevamenti in contanti e versamenti in denaro, di assegni circolari emessi dallo stesso istituto e di assegni bancari tratti sulla stessa succursale.
Il conto corrente ha normalmente chiusura trimestrale ed è tenuto dall’istituto di credito che, man mano che si effettuano operazioni, provvede alla loro registrazione in un prospetto che presenta due sezioni, denominate dare e avere. In dare sono registrate le operazioni che per l’intestatario comportano:
- Una diminuzione delle disponibilità sul conto
- Un aumento di debiti verso la banca
In avere si registrano, invece, le operazioni che danno luogo a:
- Un aumento delle disponibilità sul conto
- Una diminuzione di debiti verso la banca
La tenuta di un c/c comporta la compilazione di due distinti prospetti:
- La scheda di c/c, o estratto conto
- Lo scalare interesse, o staffa
Nello schema c/c le operazioni vengono registrate man mano che si verificano, cioè in ordine cronologico. Per ciascuna di esse sono riportate le seguenti indicazioni:
- La data della registrazione
- La descrizione
- L’ammontare, cioè il capitale, e il relativo segno
- La valuta
Nello scalare interessi le operazioni sono riportate, al momento della chiusura del conto, in ordine progressivo di valuta. In questo prospetto si registrano:
- I giorni, calcolati dalla valuta attribuita a ciascun saldo a quella del saldo successivo
- I numeri, ottenuti moltiplicando l’ammontare di ciascun saldo per i rispettivi giorni, sui quali sarà poi calcolato l’interesse
L’interesse è calcolato seguendo il procedimento dell’anno civile, sul totale dei numeri:
I =
totale numeri x tasso
36500
In un c/c, numerose operazioni, in particolare a credito del correntista, hanno valuta posteriore alla data di effettuazione. Questo fenomeno in alcuni casi genera le cosiddette operazioni postergate, o partite a scadere. Sono postergate le operazioni che hanno valuta posteriore rispetto alla chiusura del conto corrente. Nel trimestre nel quale si manifestano, esse:
- Sono riportate normalmente nell’estratto conto
- Sono escluse dallo scalare, e perciò non concorrono alla formazione degli interessi
All’inizio del trimestre successivo:
- Compaiono nello scalare interessi come “partite riprese”
- Sono escluse dall’estratto conto
Altre operazioni, determinate antergate, pur essendo registrate nel c/c nel corso di un trimestre, hanno valuta che cade nel trimestre precedente. Sono antergate le operazioni che hanno valuta anteriore alla data di riapertura del conto; sono pertanto si competenza del trimestre precedente. Le partite antergate:
- Nell’estratto conto sono registrate normalmente alla data di effettuazione dell’operazione
- Nello scalare interessi richiedono un trattamento computistico che permetta di rettificare gli interessi calcolati in più nel trimestre precedente
Il saldo contabile scaturisce da tutte le operazioni che, in un determinato periodo, sono state accreditate e addebitate al correntista, indipendentemente dalla loro valuta e risulta dall’estratto conto. Invece, il saldo liquido, comprende soltanto le operazioni la cui valuta è giunta a maturazione nel periodo considerato; escluse quindi le operazioni postergate e risulta dallo scalare per valuta. Il saldo disponibile comprende le operazioni la cui valuta è giunta a maturazione e di cui la banca conosce l’esito.
I c/c bancari si caratterizzano per la presenza di tassi non reciproci, prevedendo un tasso creditore e un tasso debitore.
Il tasso creditore (avere) si utilizza per calcolare gli interessi da corrispondere alla clientela; il suo ammontare dipende in particolare dalla situazione del mercato monetario e dalla qualità del correntista. A volte è prevista una scala di tassi in funzione di scaglioni di consistenza media del conto.
Il tasso debitore (dare), di alcuni punti più elevato del tasso ceditore, si applica ai saldi a debito del correntista. Anch’esso varia da cliente a cliente, potendo collocarsi a qualunque livello intermedio tra il prime rate e il top rate.
Le competenze a favore della banca comprendono, oltre agli interessi debitori:
- La commissione sul massimo scoperto
- Le spese di tenuta conto
La commissione sul massimo scoperto (CMS) è un compenso accessorio che può essere addebitato al correntista se nel corso del trimestre lo scalare del c/c ha presentato saldi debitori. Essa, infatti, rappresenta la remunerazione per il rischio che l’ente creditizio sopporta in relazione agli scoperti di c/c. le modalità secondo le quali la CMS che può essere riconducibile essenzialmente a uno dei seguenti criteri:
- Assoluto: la commissione è calcolata sul massimo saldo debitore che risulta dallo scalare
- Relativo: la commissione è addebitata soltanto se nel corso del trimestre lo scalare ha presentato uno scoperto continuativo di durata superiore a 10 giorni; viene conteggiata sul più elevato saldo debitore appartenente a tale scoperto
- Misto: la CMS è dovuta soltanto se nel trimestre si è verificato almeno uno scoperto ininterrotto di oltre 10 giorni; la base di calcolo della commissione è rappresentata dal più elevato saldo debitore del trimestre
Le spese di tenuta conto sono rappresentate:
- Da un ammontare, variabile tra €1 e €1,50, per ciascuna operazione registrata sull’estratto conto
- Da una quota fissa di spese generali, di solito addebitata in occasione di ciascuna capitalizzazione periodica degli interessi, il cui ammontare può variare da €10 a €50. è a carco del correntista, inoltre, l’imposta di bollo che grava sugli estratti conti bancari ed è addebitata al correntista trimestralmente. Per quanto riguarda il momento in cui gli interessi e le spese sono conteggiati, le banche per molto tempo hanno adottato, a proprio vantaggio, la cosiddetta gestione separata delle competenze; il calcolo delle somme a credito e di quelle a debito del correntista, cioè, avveniva in tempi differenti, infatti:
• Gli interessi creditori erano generalmente liquidati soltanto annualmente
• Gli interessi debitori, unitamente alle competenze accessorie, erano invece liquidati al termine di ciascun trimestre solare
L’addebito e l’accredito degli interessi devono avvenire, con riferimento a ciascun conto corrente, con la medesima periodicità.
Ciascuna dipendenza bancaria è collegata per mezzo di terminali al centro elaborazione dati (CED), al quale trasmette tutte le informazioni necessarie per la gestione dei conti correnti. È il CED a determinare gli interessi e le altre competenze e a redigere periodicamente la documentazione da inviare ai correntisti, costituiti da:
- Estratto conto
- Scalare interessi, completato con il prospetto per il calcolo delle competenze
L’estratto conto riepiloga in ordine cronologico di registrazione le operazioni che, nel periodo considerato, hanno movimentato il c/c. esso deve essere trasmesso al correntista con frequenza almeno annuale; solitamente le banche lo inviano trimestralmente. Il suo scopo è quello di consentire il controllo della regolarità di ciascuna registrazione attraverso l’utilizzo dei documenti in possesso del correntista. Trascorsi 60 giorni dal suo ricevimento, in mancanza di opposizione scritta da parte del cliente, l’estratto conto si intende tacitamente approvato.
Lo scalare interessi, o conto scalare, o staffa, riporta in ordine cronologico di valuta le medesime operazioni contenute nell’estratto conto, con esclusione di quelle la cui valuta non è maturata. Esso è inviato insieme all’estratto conto in occasioni di ciascuna capitalizzazione degli interessi e ha lo scopo di evidenziare:
- L’ammontare dei saldi a credito e a debito del correntista nel periodo considerato
- La valuta e la durata di ciascuno di essi
- I numeri, i creditori e debitori, sui quali saranno calcolati gli interessi
Il prospetto per il conteggio delle competenze espone i calcoli per la determinazione di interessi, commissioni e spese di tenuta conto. A tal fine evidenzia:
- I numeri creditori, i tassi applicati e gli interessi creditori
- I numeri debitori, i tassi applicati e gli interessi debitori
- L’aliquota, la base di calcolo e l’ammontare della commissione sul massimo scoperto
- Il numero delle operazioni, il costo unitario e l’ammontare complessivo
- L’ammontare dell’eventuale rimborso forfetario
- L’ammontare delle spese di chiusura
- Lo sbilancio competenze
Negli ultimi anni si va affermando in misura sempre crescente l’offerta di servizi via internet, realizzando una sorta di sportelli virtuali, ai quali è possibile accedere per effettuare direttamente numerose operazioni bancarie, in particolare:
- Disporre giroconti o bonifici
- Richiedere l’emissione di assegni circolari e il loro invio al beneficiario
- Acquistare e vendere titoli
- Verificare la situazione del proprio deposito titoli
- Chiedere qualunque informazione relativa al rapporto di conto corrente
- Autorizzare il pagamento di utenze o di cambiali e Ri.Ba. in scadenza
- Effettuare la ricarica di telefoni cellulari
- Seguire in ogni istante l’andamento dei mercati finanziari e valutari
Al correntista è assicurata la massima sicurezza delle operazioni effettuate attraverso un sistema di protezione, basato su password e codici segreti. Inoltre questo ha la possibilità di collegarsi e di impartire ordini alla banca 24 ore su 24 e inoltre la ridotta onerosità dei costi rende più efficiente e gradito il servizio. In tale contesto si colloca la notevole diffusione di conti che consentono al titolare di effettuare il cosiddetto trading on line; tali c/c permettono ai correntisti di disporre transazioni di acquisto e vendita di strumenti finanziari direttamente dalla loro abitazione o ufficio.

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