Il governo

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Testo

IL GOVERNO NEL SISTEMA POLITICO E COSTITUZIONALE
Il governo dispone direttamente del comando sulla pubblica amministrazione e quindi sull’uso della forza pubblica e delle risorse finanziarie dello stato. Il primo problema,quello dei limiti è stato risolto sottoponendo il governo alla sovranità delle legge(principio di legalità):in base a questo principio il governo può agire esclusivamente nei limiti fissati preventivamente dalla legge e i suoi atti possono essere sottoposti al giudizio dell’autorità giudiziaria ke può annullarli se risultano illegittimi. Il secondo problema(quello della legittimazione democratica del governo) è stato risolto nelle forme di governo presidenziali e parlamentari. Nelle forme di governo presidenziali,il governo gode di una legittimazione democratica propria al pari del parlamento poikè esso è eletto direttamente dal popolo. Nelle forme di governo parlamentari, il governo gode di una legittimazione democratica derivata:è infatti espressione della maggioranza politica ke si costituisce in seno al parlamento;per governare deve ottenere la sua fiducia ed è obbligato a dimettersi quando tale fiducia viene a mancare. All’interno delle forme di governo parlamentari esistono differenze nella fisionomia del governo.Esse dipendono da 2 circostanze principali:1)la coesione e la stabilità della maggioranza parlamentare di cui il governo è espressione;2)il grado di autonomia della figura del capo del governo nella scelta dei ministri e nei suoi rapporti con il parlamento.
GOVERNI ELETTI E GOVERNI CONTRATTATI
Nei paesi in cui esiste un sistema bi- partitico o comunque di tipo bipolare. Si può dire che il governo eletto dagli elettori. È assai probabile che il governo, resti in carica fino alle elezioni successive.Nei paesi in cui esistono numerosi partiti per formare un governo e necessario un accordo tra pili partiti, che insieme dispongano almeno della maggioranza dei seggi in parlamento. In tale situazione i governi sono sempre governi di coalizione. II risultato delle elezioni non determina direttamente quale coalizione di maggioranza forme d il governo: infatti in seno al parlamento è quasi sempre possibile forma re più coalizioni di maggioranza, risultanti da diversi raggruppamenti di partiti. La scelta tra le possibili coalizioni è, in sostanza, il risultato della contrattazione tra i partiti. Nel corso di una stessa legislatura, e quindi sulla base degli stessi risultati elettorali, possono succedersi governi formati da coalizioni diverse.
GOVERNI DEL PREMIER E GOVERNI DEI PARTITI
La seconda differenza nell' ambito delle forme di governo parlamentari è la posizione del premier; ossia del capo del governo. In alcuni paesi il premier ha una posizione di assoluta preminenza sui ministri; e lui personalmente a ricevere la fiducia del parlamento e ha il potere di scegliere i ministri e di revocarli. Si ha in questo caso una forma di governo molto personalizzata che possiamo chiamare "governo del premier".Nei paesi in cui i governi sono formati da coalizioni contrattate tra i partiti, accade + spesso che il governo sia composto da esponenti designati da ciascun partito della coalizione. Si ha in questo caso un tipo di governo + collegiale, dove il premier ha il ruolo + debole, di primus inter pares (primo fra pari).
GOVERNI IN ITALIA
Nella storia della repubblica italiana i governi c Stati formati da coalizioni contrattate tra i partiti e la posizione del presidente del consiglio e stata essenzialmente quella del primus inter pares; Il sistema di governo italiano a due caratteristiche:1)l’instabilità:I governi in Italia hanno avuto per lo + una vita malto breve. 2)la continuità:Benché i governi siano cambiati spesso, essi sano stati formati grosso modo dagli stessi uomini e dagli stessi partiti

LA COMPOSIZIONE DEL GOVERNO
Il governo è composto dal presidente del consiglio e dai ministri che insieme formano il consiglio dei ministri. La Costituzione stabilisce in termini molto generali le attribuzioni del presidente del consiglio, ma non quelle dei ministri e del consiglio dei ministri e rinvia alla legge il compito di fissare con+ precisione le regole per il funzionamento del governo.
Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Egli ha il compito di formare il governo, una volta ricevuto l'incarico da parte del capo dello stato, e di scegliere, quindi, i ministri. Le sue dimissioni provocano la caduta dell'intero governo. Inoltre egli «dirige la politica generale del governo», «mantiene l'unità dell'indirizzo politico, amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei ministri. Convoca le riunioni del consiglio dei ministri, ne stabilisce l’ordine del giorno e le presiede. Può impartire loro direttive in attuazione delle decisioni del consiglio, può sospendere l'adozione di atti da parte dei ministri e può chiedere loro di concordare con lui le dichiarazioni pubbliche che essi intendono rilasciare. All'interno del governo uno o + ministri possono ricoprire l'incarico di vicepresidente del consiglio su designazione del consiglio dei ministri, con il compito di sostituire il presidente in caso di assenza o di impedimento temporaneo di questi.
I MINISTRI
Ciascun ministro è a capo di un particolare ramo della pubblica amministrazione che viene chiamato ministero. I ministri hanno quindi una doppia funzione:• come capi dei rispettivi ministeri sono collocati al vertice di un ramo della pubblica amministrazione e sono quindi organi amministrativi • come membri del consiglio dei ministri essi contribuiscono a definirne l'indirizzo politico e sono quindi organi costituzionali. Accanto ai ministri responsabili di un ministero, possono esservene altri, chiamati ministri senza portafoglio, svolgono incarichi particolari e spesso sono chiamati a dirigere speciali dipartimenti oro in seno alla presidenza del consiglio.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il consiglio dei ministri e un organo collegiale composto dal presidente del consiglio e dai ministri. Il consiglio dei ministri e la sede in cui viene definita la politica generale del governo. tutte le decisioni + importanti del governo devono essere discusse e approvate nel consiglio dei ministri. Tra di esse: -il programma da presentare al parlamento al momento della formazione del governo; -i disegni di legge da sottoporre all'approvazione del parlamento; -i decreti-legge; -i decreti legislativi; -i regolamenti governativi; -le nomine dei pili alti funzionari dello stato. Poiché il consiglio dei ministri e un organo relativamente ampio si è da tempo sviluppata la tendenza ad affidare alcuni tipi di decisioni a organi collegiali + ristretti, costituiti nell' ambito del governo. In particolare i comitati interministeriali sono organi ristretti che hanno il potere di pronunciarsi su specifiche materie stabilite legge.
I SOTTOSEGRETARI
del governo fanno parte anke.i sottosegretari.Essi vengono designati dal consiglio dei ministri e decadono cn le dimissioni del governo. Essi nn partecipano alle riunioni del consiglio; il loro compito è quello di coadiuvare il ministro a cui fanno capo nelle funzioni ke egli delega loro e di rappresentarlo nelle sedute del parlamento. Alcuni sottosegretari cui viene assegnata la responsabilità di un dipartimento all’interno di un ministero,assumono la carica di vice-ministri.
LA FORMAZIONE DEL GOVERNO
si procede alla formazione di un nuovo governo quando il precedente ha rassegnato le dimissioni,quando cioè si è aperta una crisi di governo. Si ha comunque la formazione di un nuovo governo all’inizio di ogni legislatura. La costituzione ha preferito affidare la nomina del nuovo governo al presidente della repubblica, per garantire la presenza di una figura istituzionalmente al di sopra delle parti in un momento così delicato della vita politica del paese e ha previsto l’intervento del parlamento in un momento successivo, mediante il voto di fiducia . Per la formazione del governo la Costituzione si limita a stabilire che «il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio e, su proposta di questo, i ministri».
LE CONSULTAZIONI E L'INCARICO
Appena il presidente del consiglio uscente comunica ,le sue dimissioni al presidente della repubblica (aprendo formalmente la crisi di governo),quest’ultimo dà inizio alle consultazioni. Riceve cioè quelle personalità politiche che possono offrirgli indicazioni sulla soluzione della crisi. Terminate le consultazioni, egli sceglie un esponente politico a cui affida l'incarico di formare il governo.Se dalle elezioni e emersa con chiarezza una coalizione vincente e se la coalizione ha un proprio leader riconosciuto, il presidente della repubblica non ha scelta:deve designarlo come presidente del consiglio. In caso contrario il presidente della repubblica ha una maggiore libertà.Una volta ricevuto l'incarico di formare il governo, il presidente del consiglio incaricato dovrebbe, procedere alla scelta dei ministri.
LE NOMINE
Se il presidente incaricato ritiene di essere in grado di formare un governo Godere della fiducia del parlamento, egli dichiara di accettare l'incarico che gli è stato conferito e viene nominato "presidente del consiglio" con decreto del capo dello stato. Subito dopo il presidente del consiglio sceglie i ministri che vengono a loro volta nominati dal capo dello state con proprio decreto. Una volta nominati, tutti i membri del governo prestano giuramento nelle mani del capo dello stato. Da questo momento il nuovo governo entra in carica e sostituisce il governo precedente che, per tutto il periodo della crisi, aveva continuato a esercitare le sue funzioni.
IL VOTO DI FIDUCIA
Per ottenere la pienezza dei suoi poteri il governo deve però compiere un passo ulteriore e cioè ottenere la fiducia del parlamento. A questo fine, entro 10 giorni dalla sua formazione, il governo deve presentarsi davanti a ognuna delle due camere. In queste sedi il presidente del consiglio espone il programma del suo governo; sulle sue dichiarazioni si svolge una discussione che si conclude con la votazione della mozione di fiducia. La mozione di fiducia è un documento, presentato dai parlamentari della maggioranza, in cui si afferma che la camera approva le dichiarazioni programmatiche del presidente del consiglio e accorda la fiducia al governo .Può però accadere che il parlamento. neghi la fiducia al governo. In questo caso il governo e costretto a dimettersi e si riapre una crisi di governo con una conseguenza però: poiché il governo era gia entrato in carica al momento del giuramento, esso continua a esercitare le sue funzioni fino all'insediamento del governo successivo. Può così accadere che per un periodo di tempo il paese sia retto da un governo che non ha mai avuto la fiducia del parlamento. Con il voto di fiducia di entrambe le camere la crisi di governo e risolta e il governo può operare nella pienezza dei suoi poteri.

LE CRISI DI GOVERNO
il governo e obbligato a dimettersi quando il parlamento gli da la sfiducia. Ma come si deve manifestare la sfiducia? In quali casi si può dire che il parlamento ha dato la sfiducia al governo? La Costituzione, nel tentativo di evitare crisi di governo troppo frequenti, ha stabilito in proposito due regole: a) «il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del governo non importa obbligo di dimissioni» b) viceversa il governo e giuridicamente obbligato a dimettersi soltanto in un caso: quando il parlamento approva una mozione di sfiducia, ossia un documento che esplicitamente esprima il disaccordo del parlamento sulla linea politica seguita dal governo: «la mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione»
IL CARATTERE EXTRAPARLAMENTARE DELLE CRISI DI GOVERNO
è capitato solo una volta che un governo si dimettesse in seguito all'approvazione di una mozione di sfiducia. In genere, infatti, quando il governo si rende conto che non esiste + una maggioranza parlamentare che lo sostiene, preferisce dimettersi prima che le camere abbiano discusso e approvatola mozione di sfiducia. Queste crisi di governo vengono chiamate crisi extraparlamentari xkè nn nascono da una discussione complessiva del parlamento sull'operato del governo e da una mozione di sfiducia, ma da valutazioni politiche compiute all'esterno del parlamento stesso. II governo dimissionario rimane in carica fino alla nomina del governo successivo per evitare un "vuoto di potere". Tuttavia le funzioni del governo dimissionario sono limitate all'ordinaria amministrazione.
LA QUESTIONE DI FIDUCIA
II governo può, a sua volta, provo care un voto di fiducia da parte del parlamento. Quando presso le camere e in discussione un provvedimento che il governo considera di grande importanza per la realizzazione del suo programma politico, esso può porre, su quel provvedimento, la questione di fiducia: ossia annunciare che considererà una prova di sfiducia la-mancata approvazione di quel provvedimento e in quel caso si dimetterà. Una volta posta la-questione di fiducia, il provvedimento viene messo ai voti con le stesse modalità del voto di fiducia, e decadono automaticamente tutti gli emendamenti presentati. LA RESPONSABILITà POLITICA E PENALE: il governo e responsabile di fronte al parlamento e che si tratta, in questo caso, di responsabilità politica. In caso di disaccordo politico 'tra parlamento e governo, il secondo e costretto a dimettersi.
I REATI MINISTERIALI
la, responsabilità dei membri del governo per i reati da loro eventualmente commessi . la responsabilità penale e infatti sempre personale. i ministri, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, sono sottoposti alla giustizia ordinaria previa autorizzazione de!la camera a cui appartengono. E stato scelto di riservare ai ministri un trattamento simile a quello dei parlamentari. Con due differenze principali pero: a) quando un giudice, nel corso di un'indagine, scopre che un ministro potrebbe essere coinvolto in un reato, deve trasmettere gli atti a un collegio di 3 magistrati appositamente costituito presso il tribunale, che svolge le indagini preliminari a carico del ministro e alla fine può decidere se chiedere l'autorizzazione a procedere al parlamento oppure archiviare il caso; b) la camera competente può negare l'autorizzazione «ove reputi con giudizio insindacabile che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di governo». La camera conserva il potere di negare l'autorizzazione. Se l'autorizzazione viene concessa, il processo contro il ministro ha luogo davanti al giudice ordinaria.
LE FUNZIONI DEL GOVERNO
II governo non si limita infatti a "eseguire" (cioè a mettere in pratica) decisioni altrui.(del parlamento), ma ha un ruolo propulsivo rispetto a tutto l'apparato statale, parlamento compreso.
LA FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO
Tocca al governo stabilire fini, obiettivi e strumenti della politica dello stato. L'orientamento politico del governo riguarda sia la politica interna sia la politica estera. I modi con cui il governo manifesta e realizza il proprio indirizzo politico possono essere diversi. Può agire attraverso decisioni rilevanti suI piano giuridico: le + importanti sono la presentazione dei disegni di legge al parlamento e l'approvazione di decreti-legge o di provvedimenti amministrativi; può anche agire attraverso dichiarazioni in parlamento o, in modo meno formale, attraverso discorsi pubblici, dichiarazioni alla stampa, messaggi televisivi. Il limite che il governo incontra è costituito dalla responsabilità politica che ha di fronte al parlamento.
LA FUNZIONE AMMINISTRATIVA (O ESECUTIVA)
Il governo, è posto al vertice della pubblica amministrazione. Poiché l'amministrazione statale e organizzata in modo gerarchico, il governo possono impartire ordini ai loro sottoposti. Nell'ambito di tale funzione il governo può emanare norme giuridiche secondarie sotto forma di regolamenti.
LA FUNZIONE LEGISLATIVA
Benché la funzione legislativa spetti al parlamento, il governo, nei casi tassativamente indicati dalla Costituzione può emanare norme aventi forza di legge, capaci quindi di abrogare leggi preesistenti. I provvedimenti in questione prendono il nome di decreti-legge e di decreti legislativi: si tratta di vere,e proprie leggi dal punto di vista della loro efficacia, anche se formalmente non possono assumere il nome di "leggi".
I DECRETI LEGGE
possono presentarsi dei casi in cui e necessario emanare nuove norme di legge con particolare urgenza. Poiché il normale procedimento legislativo richiede tempo, la Costituzione da al governo, in via eccezionale, il potere di adottare, sotto la sua responsabilità, provvedimenti che hanno forza di legge ed entrano immediatamente in vigore. Tali provvedimenti vengono chiamati decreti-legge xkè in essi si riuniscono l'elemento formale del decreto e l'efficacia sostanziale della legge. Tali decreti-legge devono però essere approvati dal pari amento e quindi convertiti in legge entro il termine di 60 giorni.
I PRESUPPOSTI
La Costituzione sottolinea ke i decreti-legge possono essere adottati solo «in casi straordinari di necessità e urgenza». Il decreto-legge viene deliberato dal consiglio dei ministri e viene emanato, subito dopo, dal presidente della repubblica. Viene quindi immediatamente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, ed entra in vigore il giorno stesso della pubblicazione.

LA CONVERSIONE
nello stesso giorno il governo deve presentare il decreto-legge alle camere ke, anke se sciolte sn appositamente convocate e si riuniscono entro 5 giorni. Entrambe le camere, separatamente, devono convertirlo in legge entro 60 giorni, ossia approvare una legge ke faccia proprio il contenuto del decreto. Se il decreto-legge viene respinto o se trascorrono i 60 giorni senza ke sia stato approvato, il decreto stesso perde efficacia fin dall’inizio, vengono cioè annullati tutti gli effetti ke nel frattempo ha prodotto, come se nn fosse mai esistito.
I DECRETI LEGISLATIVI
La Costituzione prevede un secondo caso in cui il governo può emanare norme aventi forza di legge:ciò si verifica quando la funzione legislativa gli viene delegata dal parlamento. L’atto del governo prende il nome,in questo caso di decreto legislativo. Il parlamento conferisce la delega al governo mediante una legge chiamata legge di delegazione o legge-delega. La Costituzione Ha stabilito che la legge-delega deve indicare obbligatoriamente: - l'oggetto della delega in modo preciso e delimitato; -i principi e i criteri di direttivi a cui il governo deve attenersi; -il termine entro cui il governo deve emanare il decreto legislativo . Una volta approvata la legge-delega, il governo predispone il testo del decreto legislativo. La preparazione di tale testo e di regola affidata al singolo ministro che e competente nella materia in questione, ma poi esso deve essere sottoposto alla discussione dell'intero consiglio dei ministri che ha il compito di approvarlo. Il decreto legislativo viene quindi e emanato dal presidente della repubblica e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale; entra in vigore, come le leggi, il 15° giorno successivo alla pubblicazione. I decreti legislativi hanno forza di legge. Essi possono quindi abrogare leggi preesistenti e sono vincolanti per tutti i cittadini.
REGOLAMENTI
I governo può adottare anche altri atti normativi, chiamati regolamenti, che però non hanno forza di legge. Essi sono fonti secondarie del diritto. Nell'ambito del governo possono essere emanati due tipi di regolamenti:
a) i regolamenti governativi sono deliberati dal consiglio dei ministri, previo parere del consiglio di stato, e vengono emanati dal presidente della repubblica;
b) i regolamenti del presidente del consiglio e i regolamenti ministeriali sn adottati, sempre previo parere del consiglio di stato, rispettivamente dal presidente del consiglio o da un singolo ministro nell' ambito della propria competenza. La Gazzetta ufficiale pubblica entrambi i tipi di regolamento. I regolamenti sono testi normativi molto pili particolareggiati delle leggi. Possono essere usati per:
-specificare le modalità di attuazione di una legge (regolamenti esecutivi);
-completare la disciplina di leggi recanti norme di principio (regolamenti integrativi);
-trattare argomenti che non sono regolati per legge e su cui quindi il governo ha ampia liberta (regolamenti indipendenti);
-disporre l'organizzazione degli uffici pubblici (per esempio di un ministero) secondo le disposizioni dettate dalla legge (regolamenti di organizzazione).
- l'oggetto della delega in modo preciso e delimitato;
-i principi e i criteri di direttivi a cui il governo deve attenersi;
-il termine entro cui il governo deve emanare il decreto legislativo . Una volta approvata la legge-delega, il governo predispone il testo del decreto legislativo. La preparazione di tale testo e di regola affidata al singolo ministro che e competente nella materia in questione, ma poi esso deve essere sottoposto alla discussione dell'intero consiglio dei ministri che ha il compito di approvarlo. Il decreto legislativo viene quindi e emanato dal presidente della repubblica e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale; entra in vigore, come le leggi, il 15° giorno successivo alla pubblicazione. I decreti legislativi hanno forza di legge. Essi possono quindi abrogare leggi preesistenti e sono vincolanti per tutti i cittadini.
I REGOLAMENTI
I governo può adottare anche altri atti normativi, chiamati regolamenti, che però non hanno forza di legge. Essi sono fonti secondarie del diritto. Nell'ambito del governo possono essere emanati due tipi di regolamenti: a) i regolamenti governativi sono deliberati dal consiglio dei ministri, previo parere del consiglio di stato, e vengono emanati dal presidente della repubblica; b) i regolamenti del presidente del consiglio e i regolamenti ministeriali sn adottati, sempre previo parere del consiglio di stato, rispettivamente dal presidente del consiglio o da un singolo ministro nell' ambito della propria competenza. La Gazzetta ufficiale pubblica entrambi i tipi di regolamento. I regolamenti sono testi normativi molto pili particolareggiati delle leggi. Possono essere usati per: -specificare le modalità di attuazione di una legge (regolamenti esecutivi); -completare la disciplina di leggi recanti norme di principio (regolamenti integrativi); -trattare argomenti che non sono regolati per legge e su cui quindi il governo ha ampia liberta (regolamenti indipendenti); -disporre l'organizzazione degli uffici pubblici (per esempio di un ministero) secondo le disposizioni dettate dalla legge (regolamenti di organizzazione).

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