Vita e Opere di Dante

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Testo

DANTE ALIGHIERI
La vita e le opere

Dante nacque a Firenze, nel mese di maggio del 1265, da Alghiero di Bellincione e da donna Bella (dimm. di Gabriella), che morм dopo cinque o sei anni dalla nascita di Dante, nel 1277 morм anche il padre.
La famiglia apparteneva alla piщ antica nobiltа di Firenze; le origini si facevano infatti risalire addirittura ai Romani fondatori della cittа.
Nonostante l'antica nobiltа, La casata Alighieri era scesa a modeste condizioni.
Nel 1283 si fidanzт con Gemma di Manetto Donati, cugina di Corso, Piccarda e Forese. In seguito Dante sposo Gemma e da lei ebbe Jacopo, Pietro e Antonia (che andrа probabilmente identificata con suor Beatrice, monaca di Santo Stefano
degli Olivi a Ravenna.
Nel frattempo si era formato una profonda cultura, cosicchй potй entrare in corrispondenza poetica con numerosi rimatori fiorentini, fra i piщ celebri del tempo.
Dopo un berve periodo di soggezione stilistica ai moduli guittoniani, si distaccт sempre piщ da quella scuola che gli parve > e da quei poeti arcaici, che considero >. Si accostт, invece, ad una schiera di giovani intelletuali e poeti fiorentini di raffinata cultura e di piщ ricercata sensibilitа, esponenti della nuova corrente poetica da Dante stesso denominata >, legata alle concezioni ideologiche e stilistiche di Guido Guinizzelli.
Il 9 giugno del 1290, morм Beatrice, una giovane gentil donna fiorentina, figlia, molto probabilmente di Folco Portinari, e moglie di Simone de' Bardi.
Ella doveva divenire la sua ispiratrice, il punto di riferimento spirituale e morale della sua vita. Se n'era innamorato d'un amore purissimo ed immateriale.
Il racconto idealizzato e stilizzato di questo amore mistico ed immateriale e nella Vita nuova, un'operetta mista di prose e versi, in gran parte conposti precedentemente e in qualche caso dedicati forse ad altre donne.
Dopo la morte di Beatrice, Dante attraversт un periodo di sbandamento, dal quale riuscм a risollevarsi immergendosi con passione nello studio della filosofia; prese anche a frecuentare con sempre maggiore assiduitа le scuole di teologia di Santa Maria Novella e di Santa Croce.
Il 1° novembre del 1295 Dante entrт nella vita politica, grazie alla modifica dei discussi ordinamenti di giustizia, che impedivano ai nobili di partecipare al governo della cittа. Ma inseguito alla provissione del 1295 i nobili potevano essere eletti al consiglio del popolo ed al priorato purchй si iscrivessero nelle matricole delle arti. Dante si iscrisse all'Arte dei medici e degli speziali e fu eletto nel consiglio speciale del popolo.
Il 14 dicembre figura tra i Savi dei vari sesti della cittа nel consiglio per l'elezione dei priori.
Nel 1296 fu del consiglio dei Cento, che deliberava sulle spese e su affari di grande immportanza.
Nel 1301 per scongiurare l'invasione di Firenze da parte del principe francese Carlo di Valois, la Signoria deliberт di inviare tre ambasciatori al papa, tra i quali Dante. Essi riuscirono a placare il pontefice, che rimando in patria due ambasciatori, ma trattenne Dante, che sarebbe ststo pericoloso per lui una volta tornato a Firenze. Intanto i Bianchi acconsentirono che il 1° novembre Carlo di Valois, entrasse a Firenze in qualitа di . Che con l'aiuto dei neri, rovescio il governo della cittа, facendo salire Corso Donati al potere, che si vendico aspramente dei nemici con uccisioni e saccheggi.
Nel 1302, il nuovo podesta, asservito completamente dai neri, iniziт una serie di aspri processi politici contro gli avversari. il 27 gennaio dello stesso anno, Dante fщ condannato a pagare 5000 fiorinini, a stare confinato per due anni e ad essere escluso in perpetuo dagli uffici pubblici, con l'accusa di corruzione e appropriamento di denaro pubblico, di opposione al papa e al Valois, di turbamento alla pace di Firenze e di appogio alla rivolta dei Bianchi pistoiesi contro i Neri.
Dante non si presentт a pagare e a giustificarsi e il 10 marzo, assieme ad altri cittadini, fu condannato al rogo in contumacia. A Firenze non doveva tornare mai piщ.
Dopo aver girato l'Italia ospite di molti suoi amici, nel' 1304 Dante inizio l' Inferno che termino nel 1309.
Nel' 1315 sembro che Dante potesse far ritorno a Firenze. Il governo della cittа, infatti, per diminuire il numero dei suoi nemici esterni e per la pressante minaccia di Uguccione della Faggiuola, al capo dei ghibbelini toscani, ricorse ad una amnistia; Dante avvrebba potuto approfitarne, sottoponendosi a qualche formalitа lievemente umiliante, ma rifiutт sdegnosamente, come si puт leggere nella lettare da lui indirizzata all' >. Dopo che i Neri fiorentini subirono la sconfitta di montecatini, il governo cercт di non inasrire gli esuli, commutando le condanne capitali in confino.
Ancora una volta Dante rifiuto di accetare, allro venne condannato nuovamente a morte in contumacia, qusta volta insieme coi figli.
Entro il 1317 compose l'epistola a CAngrande della Scala, da alcuni ritenuta a torto apocrifa; con questa lettera Dante dedicava all'ospite il Paradiso ( che sarebbe terminato nel 1320 ), disertava sulla materia e sul fine dell'intera commedia e includeva il commento relativo al prologo della terza cantica.
Improvvisamente, di ritorno da un' ambasceria a Venezia per conto di Guido Novello da Polenta, dopo aver concluso il Paradiso, moriva tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Fu sepolto con grandi onori in una cappella adiacente al muro del convento della chiesa di San Pier Maggiore. Le sue ceneri,richieste piщ volte dai fiorentini, riposano ancora a Ravenna.

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