Purgatorio canto I

Materie:	Appunti
Categoria:	Dante
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Data:	22.01.2001
Numero di pagine:	2
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PURGATORIO
- canto I -
riassunto

Gli occhi di Dante si ricreano nello spettacolo del cielo stellato una volta uscito dall'Inferno: il poeta si volge a destra e, nell'altra parte del cielo, vede quattro stelle fulgidissime, che simboleggiano le virtù cardinali. Ad un tratto Dante vede accanto a se un vecchio, il cui aspetto è così dignitoso che ispira riverenza e il cui volto, illuminato dalla luce delle quattro stelle, splende come il sole. E' Catone, il grande cittadino romano, implacabile avversario di Giulio Cesare, colui che, quando Cesare ebbe vinto la guerra contro Pompeo, si uccise perché preferì la morte alla perdita della libertà. Di lui Dante fa il custode del Purgatorio ove le anime, con la penitenza, acquistano la libertà dal peccato. Virgilio chiede a Catone il permesso di guidare Dante nel Purgatorio e il santo vecchio gli ordina di andare col discepolo sulla riva del mare; lì con la rugiada gli laverà il viso per cancellare ogni traccia dell'atmosfera infernale e gli cingerà la vita con un giunco. Il giunco è il simbolo dell'umiltà così necessaria a chi vuol guarire dai vizi e acquistare la virtù. Sta per levarsi il sole e si comincia a scorgere, da lontano, il movimento leggero delle onde del mare. Tale regno è un'altissima montagna, che si innalza su un'isola posta agli antipodi di Gerusalemme, nell'emisfero meridionale, che gli antichi credevano interamente coperto dalle acque. In cima vi è il Paradiso terrestre. I Poeti sono ancora sulla riva del mare quando approda una barca guidata da un angelo. Il minuscolo vascello è pieno di anime destinate al Purgatorio; l'angelo le benedice e poi torna subito indietro con la barca: altre anime lo attendono al di là dell'oceano, presso la riva di Ostia, dove si raccolgono tutti coloro che devono andare in Purgatorio.

Bora Maggio