Ricerca dei più comuni anioni

Materie:Appunti
Categoria:Chimica
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Testo

SAGGI PER LA RICERCA DEI PIÚ COMUNI ANIONI DEGLI ALOGENI
SCOPO DELL’ESPERIENZA
Scopo di quest’esperienza è il riconoscimento di alcuni anioni senza ricorrere a procedimenti analitici sistematici che risulterebbero lunghi e complicati.
Questa ricerca viene eseguita su porzioni della soluzione degli anioni o soluzione alcalina.
Gli anioni presi in considerazione sono: CLORURI (anione ClG); BROMURI (anione Br)); IODURI (anione I)); FOSFATI (anione PO4 33 ); SOLFATI (anione SO4 22); NITRATI (anione NO33 );
Altri anioni sono BORATI (anione BO33) e CARBONATI (anione CO322) che vengono ricercati direttamente sul miscuglio in esame.
LA SOLUZIONE ALCALINA
MATERIALE UTILIZZATO
• Un mortaio
• Due becker
• Una bacchetta di vetro
• Un imbuto
• Cartine tornasole
• Carta da filtro
• Becco bunsen
• Spatolina di alluminio

Provetta mortaio beker
REAGENTI
• Circa 1g del campione da analizzare;
• Carbonato di Sodio;
• Acqua distillata.
ANALISI DELLA RICERCA
Prima di iniziare la ricerca degli anioni è necessario preparare una soluzione, denominata soluzione alcalina, al fine di portare in soluzione gli anioni da ricercare.
Si prende una piccola aliquota di sostanza, che è stata messa in un mortaio, e la si pone in un beker trattandola con una quantità tre volte superiore di NaCO3 (carbonato di sodio) realizzando una miscela pressoché omogenea.
La miscela viene posta in un beker da 100cc e si diluisce con 20-25cc di acqua distillata, quindi si fa bollire per 20 minuti ripristinando l’acqa evaporata.
Per sicurezza si controlla il PH con la cartina tornasole prendendone una goccia con la bacchetta di vetro e appoggiandola sulla cartina e deve risultare fortemente basico.
Dopo circa 20 minuti togliere la soluzione dal becco bunsen lasciarla raffreddare a temperatura ambiente e filtrare su un imbuto con filtro a pieghe in un altro beker.
Con questo trattamento i metalli presenti precipitano sotto forma di carbonati, di idrossidi o ossidi che rimangono nel filtro mentre gli anioni passano in soluzione sotto forma di sali di sodio solubili.
Il precipitato viene scartato mentre il filtrato costituisce la soluzione alcalina, che come si è precedentemente detto, serve per la ricerca degli anioni.
LA RICERCA DEI CLORURI (anione ClL)
MATERIALE UTILIZZATO
• Una provetta
• Spatolina di alluminio

REAGENTI
• Soluzione alcalina;
• Acido Nitrico diluito;
• Nitrato di argento.
• Idrossido di ammonio.
ANALISI DELLA RICERCA
Prelevate una piccola aliquota di soluzione alcalina e ponetela in una provetta, acidificare la soluzione con dell’acido nitrico diluito (HNO3 2N) fino ad eliminazione completa della CO2 dibattendo la provetta e riscaldando leggermente.
Altrimenti la prova da luogo ad un precipitato bianco di carbonato d’argento e la prova risulta falsata.
Na2CO3 + 2HNO3 Ag2CO3 + 2NaNO3
bianco
Trattate la soluzione con qualche goccia della soluzione di Nitrato di Argento (AgNO3).
Con l’aggiunta di nitrato di argento, in presenza di cloruri, si forma un precipitato bianco caseoso di AgCl secondo la reazione:
ClC + Ag+ AgCl
Precipitato bianco caseoso
Per confermare che questo precipitato fa parte dei cloruri si esegue una prova di conferma o controprova.
Si separa il precipitato bianco caseoso contenuto nella provetta per centrifugazione o per filtrazione e lo si lava per togliere le eventuali impurità.
Poi lo si tratta con idrossido di ammonio diluito (NH4OH 6N).
La dissoluzione indica che si è formato il cloruro di argentemonio secondo la seguente reazione:
AgCl + 2NH4OH O Ag ( NH3)2 +ClC + 2H2O
Il precipitato viene trattato con acido nitrico diluito (HNO3 2N) fino a reazione acida (PH acido dato dalla cartina tornasole) e fino a che si nota un altro precipitato bianco di AgCl.
Se in questa controprova non si forma il precipitato bianco e la soluzione ritorna limpida la presenza di cloruri non è verificata.
SAg ( NH3)2 +ClC + 2H+ AgCl + 2NH4+
precipitato bianco
LA RICERCA DEI BROMURI ( anione BrL )
MATERIALE UTILIZZATO
• Una provetta
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Soluzione alcalina;
• Acido cloridrico ( HCl );
• Tetracloruro di carbonio ( CCl4 );
• Acqua di cloro ( HClO ).
Reazione di formazione dell’acqua di cloro:
Cl2 + H2O HClO
ANALISI DELLA RICERCA
Introdurre nella provetta una piccola quantità della soluzione alcalina preparata precedentemente, aggiungere acido cloridrico diluito (HCl ) agitando e riscaldando fino ad eliminazione della CO2.
Successivamente la stessa quantità di tetracloruro di carbonio ( CCl4 ).
Introdurre, inoltre, una quantità di acqua di cloro ( HClO ) uguale a quella dell’acido cloridrico diluito.
Agitare molto forte la provetta e, in presenza dello ione BrA ( bromuri ), la soluzione si deve colorare di rosso lampone perché lo ione bromuro viene ossidato a bromo da parte del cloro.
Per essere più sicuri della presenza di bromuri nella provetta si esegue una controprova: aggiungere acqua di cloro in eccesso fino a che la colorazione sbiadisce a un giallo pallido, chiamato giallo vinoso pallido.
Cl2 + 2Br 2Cl + Br2
Rosso lampone
Br2 + Cl2 2BrCl
In eccesso giallo vinoso pallido
LA RICERCA DEGLI IODURI ( anione II )
MATERIALE OCCORRENTE
• Una provetta
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Soluzione alcalina;
• Acido cloridrico ( HCl );
• Tetracloruro di carbonio;
• Acqua di cloro.
ANALISI DELLA RICERCA
Si introduce nella provetta una piccola aliquota della soluzione alcalina, aggiungere acido cloridrico ( HCl ) agitando e riscaldando fino a scomparsa della CO2, tetracloruro di carbonio ( CCl4 ) e acqua di cloro ( HClO ).
In presenza di ioduri la soluzione diventa violetto ametista perché lo ione ioduro viene ossidato a iodio da parte del cloro.
Cl2 + 2I 2Cl + I2
Violetto ametista
La controprova per verificare la presenza degli ioduri si fa con l’aggiunta di acqua di cloro in eccesso. La soluzione, da violetto ametista, ritorna incolore.
I2 + 5Cl2 + 6H2O 2IO33 + 10Cl + 12H+
controprova incolore
CONSIDERAZIONI SULLE PROVE IODURI E BROMURI
Le due prove sono di facile esecuzione.
Osservando le due prove si può notare che il procedimento per ricercare i bromuri e gli ioduri è uguale e anche i reagenti coincidono.
La prova degli ioduri viene, perciò, eseguita sempre insieme a quella dei bromuri e viceversa.
Se nella soluzione alcalina sono presenti sia i bromuri che gli ioduri, non vi è difficoltà nel distinguere i due anioni nella provetta: gli ioduri diventano di colore violetto chiarissimo mentre i bromuri prendono direttamente il colore giallo vinoso pallido della controprova.
A questo punto si può dire con certezza ( quindi senza l’aiuto di una prova di conferma ) che sono presenti sia i bromuri che gli ioduri.
Oltre ad avere un colore differente i bromuri e gli ioduri non si mescolano tra di loro perchè uno è un composto polare e l’altro è un composto apolare e, i bromuri, che sono più leggeri stanno sulla superficie lasciando sul fondo gli ioduri.
LA RICERCA DEI FOSFATI ( anione PO433 )
La ricerca dei fosfati con il saggio con il reattivo molibdico o molibdato di ammonio.
MATERIALE OCCORRENTE
• Una provetta
• Beker per scaldare a bagnomaria
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Soluzione alcalina;
• Acido nitrico diluito ( HNO3 2N );
• Reattivo molibdico;
ANALISI DELLA RICERCA
Si prende una piccola aliquota della soluzione degli anioni ( soluzione alcalina ), si acidifica con un eccesso di acido nitrico diluito ( HNO3 2N ) agitando e riscaldando leggermente fino a scomparsa della CO2 e con lo stesso volume di reattivo molibdico.
Si utilizzano acido nitrico e reattivo molibdico in eccesso ( queste, infatti, sono delle prove qualitative e non quantitative ) per far avvenire la reazione.
Agitare la provetta per mescolare i reagenti utilizzati.
Riscaldare a bagnomaria a circa 40R-50- controllando con un termometro e fregando le pareti della provetta con una bacchetta di vetro per far avvenire il precipitato.
Dopo circa cinque – dieci minuti in presenza di fosfati la soluzione nella provetta si colora di arancione e si forma un precipitato giallo cristallino ( sotto forma di cristalli ) chiamato fosfomolibdato ammonico .
H3PO4+21HNO3+12(NH4)2Mo4 (NH4)3PO4412MoO3 +21NH4NO3+H2O
Reattivo molibdico
Precipitato giallo cristallino
La ricerca dei fosfati con il saggio con il nitrato di argento ( AgNO3 )
MATERIALE UTILIZZATO
• Una provetta
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Soluzione alcalina;
• Acido nitrico diluito;
• Nitrato di argento;
ANALISI DELLA RICERCA
Ponete alcune gocce di soluzione alcalina in un tubo da saggio o provetta, acidificatele con acido nitrico diluito (HNO3 2N) riscaldando leggermente e agitando fino all’eliminazione dell’anidride carbonica.
Trattatele con poche gocce di una soluzione di nitrato di argento (AgNO3).
Agitate bene la provetta.
In presenza di fosfati si forma un precipitato giallo di AgPO4 che è solubile con un eccesso di acido nitrico ( HNO3 ).
La reazione che porta alla precipitazione è la seguente:
PO433 + 3Ag+ Ag3PO4
Precipitato giallo

Bagnomaria per tubi da saggio
LA RICERCA DEI SOLFATI ( anione SO422 )
MATERIALE UTILIZZATO
• Una provetta;
• Becker da bagnomaria
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Soluzione alcalina;
• Acido cloridrico;
• Cloruro di bario;
ANALISI DELLA RICERCA
Prendere una piccola aliquota di soluzione e metterla in un tubo da saggio, aggiungere acido cloridrico diluito ( HCl ) e portare all’ebollizione a bagnomaria e fare eliminare tutta l’anidride carbonica. Tenendo sempre la provetta a bagnomaria aggiungere alcune gocce di cloruro di bario ( BaCl2 ).Dopo alcuni minuti si ha un intorbidamento della provetta o un precipitato bianco di solfato di bario ( BaSO4 ).
SO422 + Ba2+ BaSO4 bianco
LA RICERCA DELLO IONE AMMONIO (catione NH4+)
La ricerca dello ione ammonio va sempre eseguita prima di quella dei nitrati.
Queste due prove si eseguono sullo stesso campione di miscuglio in esame perchè nella prima va verificata la presenza di ammoniaca, mentre nella seconda va riscaldata la sostanza fino all’eliminazione dell’NH3.
MATERIALE UTILIZZATO
• Una provetta
• Becco bunsen sotto cappa
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Miscuglio in esame
• Idrossido di sodio
ANALISI DELLA RICERCA
Si mette una piccola aliquota della sostanza in esame in una provetta con dell’idrossido di sodio (NaOH).
Si scalda sul becco bunsen sotto cappa e si controllano con una cartina tornasole i vapori della soluzione.Se la cartina si colora di azzurro è presente lo ione ammonio.
LA RICERCA DEI NITRATI ( anione NO33)
La ricerca dei nitrati con il saggio con la lega di Devarda
MATERIALE UTILIZZATO
• Una provetta
• Una pinza di legno
• Becco bunsen sotto cappa
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Il miscuglio iniziale
• Idrossido di sodio
• Idrossido di potassio
• Lega di Devarda
ANALISI DELLA RICERCA
Prendere una piccola parte di miscuglio, metterlo in una provetta, aggiungere idrossido di sodio ( NaOH ) e idrossido di potassio ( KOH ).
Riscaldare sotto cappa fino all’eliminazione di tutta l’ammoniaca ( NH3 ).
Per capire quando tutta l’ammoniaca è evaporata si utilizza una cartina tornasole gialla che, mettendola sui fumi della provetta non diventa azzurra ( l’ammoniaca è basica ).
Si riesce anche a capire che tutta l’ammoniaca è evaporata dell’odore che emanano i fumi della provetta, caratteristici di questa sostanza.
Aggiungere la lega di Devarda con il bunsen spento ma ancora sotto cappa.
In presenza di nitrati si ha il ritorno dell’ammoniaca, si capisce dall’odore e dal colore di una cartina tornasole gialla che diventa azzurro scuro per i fumi basici dell’ammoniaca.
Zn + 2OHZ + 2H2O OZn (OH)4 22 + H2
NO33 + 4H2 NH3 + 2H2O + OHO

Bisogna utilizzare poca lega di Devarda,
la soluzione potrebbe esplodere!
LA RICERCA DEI BORATI ( anione BO33)
MATERIALE UTILIZZATO
• Una capsula di ceramica
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Acido solforico
• Alcol etilico o etanolo
ANALISI DELLA RICERCA
Prendere una porzione di miscuglio e trattarla in capsula con circa un millilitro di acido solforico ( H2SO4 ) e la stessa quantità di alcol etilico o etanolo.Dare fuoco alla capsula sotto cappa.
In presenza di borati, quando la fiamma sta per finire si colore di verde.
Miscuglio + H2SO4 + CH3CH2OH O (C2H5O)3BB
ESEMPIO
2Na3BO3 + 3H2SO4 2H3BO3 + 3Na2SO4
H3BO3 + 3CH3CH2OH ( C2H5O )3 B + 3H2O
LA RICERCA DEI CARBONATI (anione CO322)
MATERIALE UTILIZZATO
• Due provette
• Tubo a U o a squadra
• Pinza di legno
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Miscuglio in esame (solo se non sono presenti solfiti e trisolfati)
• Acido solforico
• Idrossido di bario

ANALISI DELLA RICERCA
Prendere una delle due provette e mettere all’interno una aliquota del miscuglio in esame e la stessa quantità di acido solforico ( H2SO4 ).
Nell’altra provetta mettere l’idrossido di bario.
Collegare le due provette con il tubo a U e riscaldare la provetta contenente l’acido solforico e la soluzione alcalina.
In presenza di carbonati si ha un intorbidamento della provetta contenente idrossido di bario e del tubo a U o a squadra per formazione di BaCO3.
Per controprova aggiungere acido acetico nella provetta contenente BaCO3.
Se la presenza di carbonati è verificata la soluzione perde la sua tipica colorazione biancastra ritornando alla trasparenza iniziale.
CO2 + Ba(OH)2 BaCO3 + H2O
LA RICERCA DEGLI ACETATI (anione CH3COOC)
MATERIALE UTILIZZATO
• Vetrino da orologio o mortaio in ceramica
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Miscuglio in esame
• Acqua distillata
• KHSO4
ANALISI DELLA RICERCA
Prendere un piccola aliquota di sostanza in esame e metterla in un vetrino da orologio o, ancora meglio, in un mortaio.
Aggiungere qualche goccia di acqua ( H2O ) e KHSO4.
Pestare e mescolare bene la sostanza nel mortaio.
Dopo pochi secondi si sente il caratteristico odore dell’aceto che ci indica la presenza di acetati.
LA RICERCA DEL CROMO DEL MANGANESE AL COCCIO
MATERIALE UTILIZZATO
• Coccio di porcellana
• Pinza di ferro
• Soffieria
• Becher da 100ml
• Spatolina di alluminio
REAGENTI
• Miscuglio in esame
• Carbonato di sodio
• Nitrato di potassio
• Acqua distillata
• Acido acetico
• Acetato di piombo
• Alcool etilico
ANALISI DELLA RICERCA
Si preleva una piccolissima parte del miscuglio in esame, la si mette, con un doppia quantità di carbonato di sodio e con una tripla quantità di nitrato di potassio, in un coccio di porcellana.
Si fa fondere la sostanza sulla soffieria tenendo il coccio con una pinza di ferro.
Se è presente soltanto il cromo i bordi della sostanza prendono una colorazione gialla, se è presente il manganese si colorano di verde.
Se sono presenti tutte e due le sostanze il colore del manganese è quello prevalente e bisogna eseguire una controprova per verificare la presenza del cromo.
Si prende un becher contenente acqua distillata e alcool etilico e gli si mette dentro il coccio con la sostanza.
Il manganese precipita nero, aggiungendo acido acetico e acetato di piombo la soluzione si colora di giallo indicando la presenza del cromo.

Vetreria di laboratorio

C.V.30/06/2010Pagina 1 di 10

Esempio