Leggi di Ohm

Materie:Appunti
Categoria:Chimica

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Testo

Piazza Marco 2^ D
LE LEGGI DI OHM
Obbiettivi: verificare le due leggi di Ohm
Esperimento n° 1
Prima legge di Ohm
Materiale occorrente: generatore; voltmetro; amperometro; resistenza variabile
Intensità
D.d.p.
Resistenza
1
2
2
2
4
2
3
6
2
4
8
2
5
10
2
Descrizione: Abbiamo acceso il generatore e lo abbiamo posizionato su 2 volt, abbiamo notato che l’amperometro segnalava 1 ampere. In seguito abbiamo aumentato di altri due volt e abbiamo notato che l’intensità aumentava ancora. Abbiamo aumentato poi gradualmente di 2 volt in 2 fino ad arrivare a 10 volt. Abbiamo notato che i volt e gli ampere erano direttamente proporzionali con i dati da noi posseduti ( intensità e d.d.p.) abbiamo calcolato secondo la formula ΔV/I la resistenza.
Grafico sull’esperimento
Esperimento n° 2
Seconda legge di Ohm
Materiale occorrente: due fili di costantana; uno di nichelcromo; generatore; amperometro; voltmetro.
Lunghezza
Tipo materiale
D.d.p.
Intensità
Resistenza
Ρ (RO)
Spessore
Area
1 metro
costantana
2
0.12 A
16.6 Ω
0.52
0.2 mm
0.03mm^2
0.5 metri
costantana
2
0.24 A
8.3 Ω
0.52
0.2 mm
0.03mm^2
1 metro
costantana
2
0.4 A
5 Ω
0.63
0.4 mm
0.13mm^2
0.5 metri
costantana
2
0.9 A
2.5 Ω
0.63
0.4 mm
0.13mm^2
1 metro
nichelcromo
2
0.12 A
16.6 Ω
1.17
0.3 mm
0.07mm^2
0.5 metri
nichelcromo
2
0.24 A
8.3 Ω
1.17
0.3 mm
0.07mm^2
Descrizione: Abbiamo utilizzato dapprima il filo di costantana e poi quello di nichelcromo, mantenendo la d.d.p. inalterato a 2 volt abbiamo calcolato l’area della sezione circolare e abbiamo notato che al variare della lunghezza e dello spessore del filo variano sia l’intensità, l’area della sezione e la resistenza e con ciò varia anche la costante della resistenza il ρ (ro).
Grafici sull’esperimento
Esperimento n°3

Materiale occorrente: Pila; cavetti di collegamento; 2 lampadine.
Descrizione: Abbiamo collegato i cavetti alla prima resistenza (lampadina), abbiamo fatto ancora una serie di collegamenti fra questi cavetti e li abbiamo collegati alla seconda lampadina. Appena attaccavamo l’estremità libera dei cavetti alla pila le lampadine si accendevano. Facendo così abbiamo ottenuto un mini-circuito in serie.
Dopo aver staccato tutti i cavetti l’uno dall’altro li abbiamo riattaccati in maniera diversa, ottenendo così un collegamento in parallelo. Nel circuito in serie abbiamo notato che se si spegneva una lampadina l’altra si spegneva mentre nel circuito in parallelo no. Nel circuito in serie l’intensità luminosa delle due lampadine era molto bassa mentre in quello in parallelo tutte avevano intensità( dal punto di vista visivo) maggiore.
Circuito in serie
Circuito in
parallelo
Conclusioni: Con questa esperienza abbiamo verificato le due leggi di Ohm. Nel primo esperimento abbiamo notato che il d.d.p. e l’intensità sono direttamente proporzionali, dal loro rapporto si ottiene una costante chiamata resistenza. Nel secondo esperimento abbiamo verificato la seconda legge di Ohm. Essa dice che la resistenza è direttamente proporzionale alla lunghezza del conduttore e al materiale di cui sono composti. Infatti partendo da lunghezza, spessore, intensità e d.d.p. abbiamo ottenuto la resistenza e con essa siamo riusciti ad ottenere anche gli altri dati mancanti. Nel terzo e ultimo esperimento abbiamo costruito un mini-circuito prima in serie e poi in parallelo. In questo ultimo esperimento abbiamo potuto notare che nel circuito in serie la potenza del generatore (pila) era divisa tra le due lampadine, mentre in quello in parallelo entrambe le lampadine disponevano della massima potenza del circuito. Questa esperienza di laboratorio ci è servita in parte anche per acquistare maggiore “confidenza” con gli strumenti che abbiamo dovuto utilizzare.

Esempio