Gli ioni

Materie:Appunti
Categoria:Chimica

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IONE

È opportuno distinguere gli ioni elettrolitici dagli ioni gassosi.

Ioni elettrolitici
Per spiegare le proprietà delle soluzioni e i fenomeni di elettrolisi lo svedese S. Arrhenius avanzò l'ipotesi che, in soluzioni acquose, le molecole di acidi, sali e basi si dissocino, parzialmente e in modo spontaneo, in particelle elettricamente cariche, alcune positivamente altre negativamente, dette ioni. Gli ioni positivi prodotti da soluzioni acide (se non si producono reazioni con il solvente) sono costituiti da atomi di idrogeno che hanno perso un elettrone e portano quindi una carica elementare e; se si tratta di una base o di un sale, sono costituiti da un atomo di metallo dotato di una carica uguale, in valore assoluto, a n · e, dove n è un numero intero che caratterizza la valenza del metallo. Gli ioni negativi provengono dalla parte rimanente della molecola.
Vi sono sostanze le cui molecole sono costituite da atomi fra loro uniti da un legame chimico particolare detto ionico o eteropolare; questo avviene ad es. nella struttura cristallina del cloruro di sodio composta da ioni Na+ (atomi di sodio che hanno perso un elettrone) e ioni Cl­ (atomi di cloro con un elettrone in eccesso). Quando queste sostanze sono poste in soluzione acquosa, a causa dell'elevata costante dielettrica dell'acqua che riduce sensibilmente l'intensità delle forze coulombiane, parte delle molecole si dissociano negli ioni componenti; questi ultimi, migrando nella soluzione, tendono a unirsi di nuovo essendo dotati di cariche elettriche opposte. Si stabilisce quindi, in seno alla soluzione, una condizione di equilibrio statistico caratterizzato dal valore del coefficiente di dissociazione ionica: si chiama così il rapporto a(0

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